Vitamina C
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Re: Vitamina C
A me pare molto strano peró... Nonostante sia molto interessante l'idea, ci sono dei problemini. L'ascorbico è una sostanza estremamente instabile, in primis odia l'acqua, ma anche l'aria e la luce. Non sopporta inoltre il calore, si rovina proprio, e frullando e frullando tra calore, attrito e frizione mi sa che si rovina anche là. Ma già il fatto che ci sia acqua pone un problema enorme, anche perchè non sapremo mai se effettivamente abbiamo creato queste strutture liposomiali o meno. Poi c'è la questione di quanto usarne nel prodotto finito, se noi facciamo la nostra emulsione inserendo acqua a 100, lecitina, 15/20% di ascorbico e conservante, non lo possiamo poi usare così. Se ne dobbiamo usare il classico 2/3% che mettiamo sempre, abbiamo una quota di ascorbico in formula del tutto trascurabile.
L'ascorbico comunque, in media, come antiossidante, è usato dal 15 al 20%. C'è chi lo usa anche fino al 30, ma lì è proprio schiarente ed esfoliante. Non ricordo dove tra l'altro, ma avevo letto che sotto al 10% teoricamente non funziona.
L'ascorbico comunque, in media, come antiossidante, è usato dal 15 al 20%. C'è chi lo usa anche fino al 30, ma lì è proprio schiarente ed esfoliante. Non ricordo dove tra l'altro, ma avevo letto che sotto al 10% teoricamente non funziona.
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Re: Vitamina C
Basta farsi il tonico. Il problema ce l'ha chi non spignatta, ovvero che non sa della possibilità di farsi il tonico, non noi.
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Re: Vitamina C
Infatti, continuo a fare il mio mix fresco quotidiano e siamo a posto
Questo peró non mi chiarisce il dubbio originario, ovvero perchè di un prodotto che richiede di essere utilizzato a una determinata dose, il suo derivato, molto meno potente (quanto meno non si sa, in teoria di molto peró), e che non sappiamo neanche se funziona, si usa a percentuale bassissima. La questione del prezzo non convince.
Questo peró non mi chiarisce il dubbio originario, ovvero perchè di un prodotto che richiede di essere utilizzato a una determinata dose, il suo derivato, molto meno potente (quanto meno non si sa, in teoria di molto peró), e che non sappiamo neanche se funziona, si usa a percentuale bassissima. La questione del prezzo non convince.
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Re: Vitamina C
infatti anche io faccio il mix al momento .
La giovinezza è una conquista dello spirito che si raggiunge solo ad una certa età (Proust)
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Re: Vitamina C
Non li possiamo fare in casa i liposomi, cancella.
...perchè io VI VEDO
"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
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Re: Vitamina C
Diciamo che in parte è vero, realizzare i liposomi in casa richiede delle apparecchiature (come un miscelatore sottovuoto) che non si possono reperire facilmente, però devo precisare che non è proprio corretto affermare che non si possono fare, anche perché il ragionamento è semplice: la lecitina in acqua si comporta come un tensioattivo (anche loro usati per creare i liposomi), forma delle micelle al cui interno resta intrappolata la sostanza dispersa nel mezzo in cui abbiamo inserito la lecitina. Non tutto il principio attivo e non tutte le quantità vengono inglobate da queste micelle, ma una parte (circa il 10% max) sì.
Io la vitamina c in polvere pura la uso come integratore e la frullo per circa 5 minuti con la lecitina granulare e con l'acqua. Chiamasi vitamina C liposomiale molto più assorbita dall'organismo.
Ovviamente un discorso è la quantità di vitamina c che assimilo nell'integratore, un discorso è la quantità di liposomi effettivi che riesco ad inglobare in un cosmetico finito, ricordando che il liposoma alla fine contiene una piccolissima percentuale di vitamina/principio attivo, ed ha senso usarlo quando nel cosmetico voglio favorire in particolar modo l'assorbimento di quell'ingrediente. Per dirla in parole povere, faccio un siero col 5% di sap e il 2% di liposomi di acido ascorbico. In questo caso i due lavorano in sinergia perché sfrutto in primis il sap e in secondo luogo un azione più profonda del liposoma. Non userei mai solo il liposoma perché ci farei poco.
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Re: Vitamina C
Come fai a separare i liposomi o micelle dal resto?
Un'altra cosa mi incuriosisce, per quanto sono stabili queste micelle?
Nel senso: non è che emulsionando la lecitina molla la vitamina C e si lega a qualcos'altro?
Un'altra cosa mi incuriosisce, per quanto sono stabili queste micelle?
Nel senso: non è che emulsionando la lecitina molla la vitamina C e si lega a qualcos'altro?
Patrizia
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Re: Vitamina C
Semplicemente si stima che una percentuale di micelle riesca ad inglobare una porzione di solvente (esempio acqua) e una porzione di attivo (esempio acido ascorbico).
Comunque siccome effettivamente è una cosa abbastanza complicata da realizzare, seguite il consiglio di Lola
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- Grande Capa
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Re: Vitamina C
Se la percentuale è il 10% e il resto è brodo per i nostri usi è improponibile.
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Re: Vitamina C
Come avevo promesso, anche per la vitamina C, un attivo per me insostituibile, e che uso 365 gg l’anno da non so più quanti anni, facciamo un riassunto, non un riassuntone, come per la vitamina A, di cui le cose da dire erano un’enormità, bensì sarà sufficiente uno scritto un po’ più breve
La vitamina C è principalmente un attivo antiossidante, in grado di inibire l’azione dei radicali liberi, delle molecole estremamente instabili, che si formano nelle reazioni biochimiche cellulari che implicano l’utilizzo di ossigeno per ottenere energia, e nelle normali reazioni del sistema immunitario; sono molecole a cui manca un elettrone nell’orbitale più esterno, elettrone che tentano di sottrarre ad una molecola stabile (nel nostro caso dalle cellule della nostra pelle) in modo da tornare in una situazione di equilibrio, rendendo però instabile la molecola a cui hanno sottratto questo elettrone. L’azione antiossidante della vitamina C è possibile in quanto si tratta di una sostanza molto instabile in presenza di acqua, ossigeno, luce visibile, raggi UV e calore; è quindi molto propensa ad ossidare, ed anche velocemente: ciò significa che, quando entra in contatto con radicali liberi, ossida lei al posto della nostra pelle. La produzione di radicali liberi da parte dell’organismo aumenta notevolmente in presenza di raggi UV, di luce visibile, di inquinamento, di accumulo di calore corporeo con conseguente sudorazione, in presenza di particolari stress emotivi, e quando si fanno uso di alcol, sostanze stupefacenti, fumo, e alcuni farmaci.
Proprio grazie al suo effetto antiossidante, il suo utilizzo è consigliato nella skincare del mattino, come primissimo prodotto da applicare dopo la detersione.
Esistono diverse forme di vitamina C, pochissime di liposolubili (che non ci interessano, in quanto fungono per lo più da stabilizzanti per oli e grassi in generale), la stragrande maggioranza idrosolubili.
L- Ascorbic Acid: la forma pura di vitamina C, in forma di acido (in soluzione al 15/20% in acqua siamo a pH appena poco sopra al 2) , che in soluzione acquosa riesce a deviare verso sinistra un piano di luce polarizzata, da qui la dicitura “L-“, che sta per levogiro. Si presenta come una sostanza bianca, parecchio solubile in acqua, e di granulometria più o meno fine, a seconda se sia in cristalli o micronizzata. La forma micronizzata è una polvere impalpabile, che tende ad impaccarsi, propri a causa della sua consistenza più fine del borotalco, a formare delle piccole palline, pur rimanendo molto molto morbida e soffice (non diventa secca e dura, tipo il carbomer quando prende umidità per capirci, nè un blocco caramelloso, tipo l’acido lattobionico) che si scioglie istantaneamente in acqua, parliamo di un tempo, andando ad occhio, attorno ai 3-5 secondi; quella in cristalli ricorda il comune zucchero da cucina, si impacca molto difficilmente, e il suo scioglimento completo richiede un po’ di minuti. L'Acido L-Ascorbico è la forma in assoluto più studiata, conosciuta ed apprezzata di vitamina C. E l’unica di cui abbiamo innumerevoli studi e prove di efficacia. Oltre ad essere il miglior antiossidante conosciuto, è anche minimissimamente esfoliante e schiarente; diversi studi ne dimostrano inoltre la capacità di stimolare la produzione endogena di collagene. Non crea alcun problema se ci si espone al sole, anzi, se viene applicata prima della protezione solare, c’è solo da guadagnarne. C’è da dire però che è un attivo che su alcune pelli può rivelarsi molto irritante nei primi periodi: il segreto per evitare o minimizzare le irritazioni è introdurla molto piano, con un periodo da dedicare solo come esercizio per far sì che la pelle si abitui senza stressarsi, come spiegherò più avanti. Il pH ideale affinchè l’Acido L-Ascorbico venga effettivamente assorbito è tra il 2 ed il 3,5.
Derivativi di vitamina C:
Sono delle forme di vitamina C che, a differenza dell’acido L-ascorbico, sono totalmente stabili in presenza di acqua e ossigeno, non sono per nulla irritanti, e sono completamente inattive sulla pelle fin quando non vengono metabolizzate dagli enzimi cutanei in acido L-Ascorbico. Come idea non sarebbe niente male... peccato che non funzioni. Non esiste alcuna prova o alcuno studio serio che affermi che un qualunque derivativo di vitamina C riesca a penetrare in modo efficace nella pelle, e che riesca ad essere convertito ad acido L-ascorbico. Per quello io insisto parecchio in merito, e suggerisco sempre di lasciare allegramente perdere questi derivativi, che oltre ad essere molto costosi (l’acido L-ascorbico vero costa pochi spicci), al meglio delle possibilità non servono a niente. Si aggiunge anche il mistero delle percentuali: l’acido L-ascorbico è totalmente inefficace se usato sotto al 10%. La dose adeguata oscilla tra il 15 ed il 20%, esistono tuttavia brand che propongono una concentrazione anche del 30%, la quale però si rivela solamente più irritante, senza alcun beneficio aggiuntivo rispetto alle altre. Orbene, com’è possibile che la forma pura, sotto il 10% è certo che non serva a nulla, mentre alcuni derivativi, e quindi già di per sè molto più blandi, vengono usati, in media, all’1 o 2%? Sicuramente c’è dietro una questione di prezzo: come dicevo prima, i derivativi sono costosissimi, ma se devo pagare di più per non avere niente in mano, non ne vale proprio la pena.
Questi derivativi non sono tanti in realtà , o meglio, quelli più usati sono questi:
-Sodio Ascorbyl Fosfato: il famoso SAP, è una polvere bianca, in soluzione dà origine ad un liquido arancioncino pallido, ha un pH molto molto alto, tra 10 e 12 a seconda della quantità usata. Il pH nel prodotto finito, per offrire la possibilità maggiore possibile di penetrazione (che non è manco detto che ci sia, intendiamoci), è pH 7 spaccato. Sul SAP, come anche su tutti gli altri derivativi, non abbiamo alcuna prova di efficacia come antiossidante, nè come schiarente, ma alcune pagine di letteratura suggeriscono che in una ricerca è emerso che il SAP potrebbe eventualmente avere una qualche proprietà debellante contro i batteri che causano l’acne.
-Magnesio Ascorbyl Fosfato: non l’ho mai usato e anche è presente in davvero pochissimi prodotti, ma so che è molto rognoso da sciogliere. Alcune ricerche suggerirebbero che la sua efficacia nel penetrare ed essere convertito in acido L-ascorbico siano prossime allo zero; nonostante ciò, una ricerca suggerisce che questa molecola potrebbe vantare delle proprietà lenitive e cicatrizzanti, anche se resta tutto ancora da dimostrare.
-Ascorbyl Glucoside: una forma abbastanza nuova di derivativo di vitamina C, al contrario del SAP è molto acido, ha un pH molto basso, attorno al 2. Si usa fino al 2%, anche se alcuni commerciali alzano fino al 12. Stabile tra pH 5 e 7.
-3-O-Ethyl Ascorbic Acid: sembrerebbe essere sulla carta la forma di derivativo di vitamina C che promette meglio, anche se la strada da fare è ancora molto molto lunga. Il suo pH ideale, nel prodotto finito, è attorno al 4-4.5, anche se dovrebbe essere stabile fino a pH 5.
In questo topic parleremo invece di prodotti commerciali contenenti L-Ascorbic Acid, e dei miei tentativi di riprodurre il celebre prodotto di Skinceuticals
La vitamina C è principalmente un attivo antiossidante, in grado di inibire l’azione dei radicali liberi, delle molecole estremamente instabili, che si formano nelle reazioni biochimiche cellulari che implicano l’utilizzo di ossigeno per ottenere energia, e nelle normali reazioni del sistema immunitario; sono molecole a cui manca un elettrone nell’orbitale più esterno, elettrone che tentano di sottrarre ad una molecola stabile (nel nostro caso dalle cellule della nostra pelle) in modo da tornare in una situazione di equilibrio, rendendo però instabile la molecola a cui hanno sottratto questo elettrone. L’azione antiossidante della vitamina C è possibile in quanto si tratta di una sostanza molto instabile in presenza di acqua, ossigeno, luce visibile, raggi UV e calore; è quindi molto propensa ad ossidare, ed anche velocemente: ciò significa che, quando entra in contatto con radicali liberi, ossida lei al posto della nostra pelle. La produzione di radicali liberi da parte dell’organismo aumenta notevolmente in presenza di raggi UV, di luce visibile, di inquinamento, di accumulo di calore corporeo con conseguente sudorazione, in presenza di particolari stress emotivi, e quando si fanno uso di alcol, sostanze stupefacenti, fumo, e alcuni farmaci.
Proprio grazie al suo effetto antiossidante, il suo utilizzo è consigliato nella skincare del mattino, come primissimo prodotto da applicare dopo la detersione.
Esistono diverse forme di vitamina C, pochissime di liposolubili (che non ci interessano, in quanto fungono per lo più da stabilizzanti per oli e grassi in generale), la stragrande maggioranza idrosolubili.
L- Ascorbic Acid: la forma pura di vitamina C, in forma di acido (in soluzione al 15/20% in acqua siamo a pH appena poco sopra al 2) , che in soluzione acquosa riesce a deviare verso sinistra un piano di luce polarizzata, da qui la dicitura “L-“, che sta per levogiro. Si presenta come una sostanza bianca, parecchio solubile in acqua, e di granulometria più o meno fine, a seconda se sia in cristalli o micronizzata. La forma micronizzata è una polvere impalpabile, che tende ad impaccarsi, propri a causa della sua consistenza più fine del borotalco, a formare delle piccole palline, pur rimanendo molto molto morbida e soffice (non diventa secca e dura, tipo il carbomer quando prende umidità per capirci, nè un blocco caramelloso, tipo l’acido lattobionico) che si scioglie istantaneamente in acqua, parliamo di un tempo, andando ad occhio, attorno ai 3-5 secondi; quella in cristalli ricorda il comune zucchero da cucina, si impacca molto difficilmente, e il suo scioglimento completo richiede un po’ di minuti. L'Acido L-Ascorbico è la forma in assoluto più studiata, conosciuta ed apprezzata di vitamina C. E l’unica di cui abbiamo innumerevoli studi e prove di efficacia. Oltre ad essere il miglior antiossidante conosciuto, è anche minimissimamente esfoliante e schiarente; diversi studi ne dimostrano inoltre la capacità di stimolare la produzione endogena di collagene. Non crea alcun problema se ci si espone al sole, anzi, se viene applicata prima della protezione solare, c’è solo da guadagnarne. C’è da dire però che è un attivo che su alcune pelli può rivelarsi molto irritante nei primi periodi: il segreto per evitare o minimizzare le irritazioni è introdurla molto piano, con un periodo da dedicare solo come esercizio per far sì che la pelle si abitui senza stressarsi, come spiegherò più avanti. Il pH ideale affinchè l’Acido L-Ascorbico venga effettivamente assorbito è tra il 2 ed il 3,5.
Derivativi di vitamina C:
Sono delle forme di vitamina C che, a differenza dell’acido L-ascorbico, sono totalmente stabili in presenza di acqua e ossigeno, non sono per nulla irritanti, e sono completamente inattive sulla pelle fin quando non vengono metabolizzate dagli enzimi cutanei in acido L-Ascorbico. Come idea non sarebbe niente male... peccato che non funzioni. Non esiste alcuna prova o alcuno studio serio che affermi che un qualunque derivativo di vitamina C riesca a penetrare in modo efficace nella pelle, e che riesca ad essere convertito ad acido L-ascorbico. Per quello io insisto parecchio in merito, e suggerisco sempre di lasciare allegramente perdere questi derivativi, che oltre ad essere molto costosi (l’acido L-ascorbico vero costa pochi spicci), al meglio delle possibilità non servono a niente. Si aggiunge anche il mistero delle percentuali: l’acido L-ascorbico è totalmente inefficace se usato sotto al 10%. La dose adeguata oscilla tra il 15 ed il 20%, esistono tuttavia brand che propongono una concentrazione anche del 30%, la quale però si rivela solamente più irritante, senza alcun beneficio aggiuntivo rispetto alle altre. Orbene, com’è possibile che la forma pura, sotto il 10% è certo che non serva a nulla, mentre alcuni derivativi, e quindi già di per sè molto più blandi, vengono usati, in media, all’1 o 2%? Sicuramente c’è dietro una questione di prezzo: come dicevo prima, i derivativi sono costosissimi, ma se devo pagare di più per non avere niente in mano, non ne vale proprio la pena.
Questi derivativi non sono tanti in realtà , o meglio, quelli più usati sono questi:
-Sodio Ascorbyl Fosfato: il famoso SAP, è una polvere bianca, in soluzione dà origine ad un liquido arancioncino pallido, ha un pH molto molto alto, tra 10 e 12 a seconda della quantità usata. Il pH nel prodotto finito, per offrire la possibilità maggiore possibile di penetrazione (che non è manco detto che ci sia, intendiamoci), è pH 7 spaccato. Sul SAP, come anche su tutti gli altri derivativi, non abbiamo alcuna prova di efficacia come antiossidante, nè come schiarente, ma alcune pagine di letteratura suggeriscono che in una ricerca è emerso che il SAP potrebbe eventualmente avere una qualche proprietà debellante contro i batteri che causano l’acne.
-Magnesio Ascorbyl Fosfato: non l’ho mai usato e anche è presente in davvero pochissimi prodotti, ma so che è molto rognoso da sciogliere. Alcune ricerche suggerirebbero che la sua efficacia nel penetrare ed essere convertito in acido L-ascorbico siano prossime allo zero; nonostante ciò, una ricerca suggerisce che questa molecola potrebbe vantare delle proprietà lenitive e cicatrizzanti, anche se resta tutto ancora da dimostrare.
-Ascorbyl Glucoside: una forma abbastanza nuova di derivativo di vitamina C, al contrario del SAP è molto acido, ha un pH molto basso, attorno al 2. Si usa fino al 2%, anche se alcuni commerciali alzano fino al 12. Stabile tra pH 5 e 7.
-3-O-Ethyl Ascorbic Acid: sembrerebbe essere sulla carta la forma di derivativo di vitamina C che promette meglio, anche se la strada da fare è ancora molto molto lunga. Il suo pH ideale, nel prodotto finito, è attorno al 4-4.5, anche se dovrebbe essere stabile fino a pH 5.
In questo topic parleremo invece di prodotti commerciali contenenti L-Ascorbic Acid, e dei miei tentativi di riprodurre il celebre prodotto di Skinceuticals
Ultima modifica di NickAngel97 il 04/07/2022, 11:52, modificato 1 volta in totale.
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Re: Vitamina C
Nick ottimo lavoro. Unica perplessità è L-Ascorbic va bene sotto il sole ? siamo sicuri, sicuri, sicuri ?
Altrove ho letto che rischia di creare macchie sulla pelle. Mi fido di te , ma mi spiegheresti gentilmente come mai spesso si pensa che non vada bene e che debba essere applicata solo la sera ?
Poi usando sopra al siero C con L-ascorbic un'altra crema con ph diverso va bene uguale o meglio aspettare qualche ora ?
Altrove ho letto che rischia di creare macchie sulla pelle. Mi fido di te , ma mi spiegheresti gentilmente come mai spesso si pensa che non vada bene e che debba essere applicata solo la sera ?
Poi usando sopra al siero C con L-ascorbic un'altra crema con ph diverso va bene uguale o meglio aspettare qualche ora ?
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Re: Vitamina C
Per me va benissimo, ed è quello che consigliano di fare anche i dermatologi, in quanto l'esfoliazione che produce l'acido L-ascorbico è minima. A differenza degli alfaidrossiacidi, come il glicolico, il lattico o il mandelico, non va a rendere la nostra pelle più sensibile ai raggi solari nè alla luce visibile. Mai avuto nessun problema, ovviamente se l'SPF è minimo al 30 e applicato in quantità adeguata e massimo ogni due ore (meglio ogni ora e mezza).
Ultima modifica di NickAngel97 il 04/07/2022, 11:55, modificato 1 volta in totale.
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Re: Vitamina C
Quello che trae in inganno è il termine 'acido', e così si fa rientrare erroneamente la vitamina C nel gruppo degli acidi sconsigliati d'estate perchè esfolianti e a rischio di far penetrare di più gli UV. Così non è e l'acido ascorbico si può usare tranquillamente quando si vuole, anche la sera specie dopo una giornata sotto il sole.
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Re: Vitamina C
In parallelo Laura Stavo modificando il messaggio sopra, prima avevo risposto rapidamente mentre sistemavo i topic, mi metto a modificarlo e tu hai pubblicato il tuo
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Re: Vitamina C
Topic sistemati, tutt'e due, ho inserito i link a fine messaggio.
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Re: Vitamina C
Grazie. Ora mi è tutto più chiaro.
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Re: Vitamina C
Ciao a tutte e tutti, oggi ho comprato la vitamina C in polvere di Ordinary. Mi consigliate di iniziare subito ad usarla? O è meglio aspettare l'autunno? Ho letto che non dovrebbe essere fotosensibilizzante qualche messaggio più su e mi sono rincuorata
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Re: Vitamina C
Ma l'abbiamo detto ieri Si può usare 365 gg l'anno senza il minimo problema. Non è che non "dovrebbe" essere fotosensibilizzante, non lo è proprio, le uniche cose fotosensibilizzanti di uso largo e comune che mi sovvengono alla mente sono gli alfaidrossiacidi (glicolico, lattico, mandelico) perchè esfoliano in modo importante, assottigliano la pelle. Esistono poi altre cose che possono reagire con gli UV e creare delle reazioni a causa della loro degradazione dovuta agli UV stessi; ma quelle sono sostanze fototossiche, è diverso, quando le lavi via e quel poco che è penetrato (leggi "quel tanto" se parliamo di oli essenziali) è stato smaltito non possono più dare problemi. Tra queste, in primis, ci sono le fragranze e gli oli essenziali (il bergamotto poi è il più terribile tra i terribili), ma anche il contatto accidentale con alcune piante, ad esempio mi viene in mente il contatto con le foglie o i frutti di fico, se non ci si lava dopo esserne entrati in contatto e ci si espone al sole la probabilità di una fitofotodermatite (che è na roba che fa paura solo a vederla) è molto alta.
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