L'angolo della teoria: i coloranti
Spiego perchè sono stata polla pure io finchè dopo la cretinata del rossetto da vampiro (vedi pirlone award) non sono stata illuminata sulla via di Damasco.
I coloranti si dividono in due grandi categorie: i solubili in acqua e gli insolubili in acqua.
Con quelli
solubili in acqua potete solo colorare i cosmetici tipo bagnoschiuma e creme. Se vi sporcate con loro macchiano tantissimo la pelle e va via solo dopo giorni, non appena prendono un po' di acqua emanano una quantità di colore da paura e sbavano se avevate la pelle sporca di polverina.
Appena versate una quantità minima di polverina in acqua di colpo iniziano a colorare.
Assolutamente
non possono essere usati per fare cosmetici decorativi per i seguenti motivi:
-sono irritanti se applicati puri sulla pelle (e la Gigetta ne sa qualcosa)
-non colorano finchè restano asciutti
-appena prendono acqua esplodono di colore (immaginate di usarli come ombretto, alla prima minima lacrimazione dell'occhio avreste di colpo una lacrima coloratissima che impregna la pelle e non va via che dopo tre giorni, oppure come fard: una goccia di pioggia vi farebbe la scia rosso fuoco sulla guancia)
-macchiano tantissimo, ci vogliono due o tre giorni affinchè con i lavaggi vada via il colore dalla pelle
-non sono liposolubili, ergo non possono andare nei rossetti nè nelle altre preparazioni decorative che di norma sono grasse; non si scioglierebbero, non colorerebbero il cosmetico.
Finora ho parlato dei coloranti idrosolubili in polvere, che di norma sono
ad uso alimentare (riconoscibili, in CEE, dalla sigla iniziante per E ed un numero a 3 cifre la cui prima cifra è 1, es. Rosso Ponceau E124, Sunset Yellow E 110 oppure, in USA, FD&C es: FD&C Blue No. 2, Indigotine) ma anche
ad uso solo cosmetico; in inglese si chiamano dyes e li riconoscerete dalla sigla D&C (es: D&C RED 22).
Ma le nostre brave frequentatrici di Aroma Zone sicuramente si lanceranno, prese da frenesia poetico-spignattatoria, nell'acquisto di improbabili coloranti naturali spacciati come in grado di colorare rossetti e gloss, tipo il juice de bettlerave o amenità del genere... il succo di rapa, come sembra in effetti abbastanza logico, non è oleoso, ergo è idrosolubile: mai e poi mai si scioglierà in un gloss o in un rossetto composti di soli grassi. E mai e poi mai avrà un colore carico a sufficienza da assomigliare anche solo lontanamente ad un decorativo comprato. E' probabilissimo, in compenso, che tingano la pelle o le labbra a lungo, senza potersene andare facilmente con lo strucco. Discorso a parte per il caramello, sempre idrosolubile che non tinge la pelle (attenzione che la vostra bella polverina dopo un po' diverrà un blocco unico come i croccanti!).
Quelli
insolubili in acqua (ossidi, ultramarini e lacche) sono adatti ai cosmetici decorativi; per precisione
gli ossidi e gli ultramarini sono quelli che si usano per gli ombretti eccetera con l'accortezza di
controllare sempre che siano adatti per l'uso sulle labbra o sugli occhi (si trova scritto sulla confezione).
se non si trova scritto, procurarsi almeno l'inci e capire cosa c'è dentro (se non ce l'avete non rischiate, usateli solamente per l'uso per cui sono nati, se sono ombretti solo sugli occhi e non sulle labbra)
Tagliar ha scritto:Generalmente i marroni e i rossi sono tutti lip safe. Per i blu, viola e verdi, NON sono lip safe se contengono ferrocianuro o ossido di cromo.
Se versate un po' di polverina in acqua non la colorano affatto, anzi cadono sul fondo e rimangono lì. Se vi sporcate con essi la pelle basta toglierli con qualcosa di oleoso o saponoso che vanno via completamente senza macchiare; colorano di colori intensi e brillanti, ma non tingono nè macchiano.
Non sono liposolubili perchè non tingono l'olio di un colore uniforme come fanno gli idrosolubili nell'acqua, ma possono rimanere in sospensione nei cosmetici; è sempre essenziale stemperarli più che bene e favorirne la sospensione con una densità adeguata (penso al gloss, non basta mettere un ossido dentro un gloss trasparente e darci una mescolatina, tocca stemperare molto bene; il colore rimarrà in sospensione ed uniforme a patto che il gloss sia sufficientemente denso e che il colorante sia sufficientemente poco pesante, ovvero di granulometria fine).
Poi abbiamo
le miche, ormai disponibili in una varietà di colori da fare invidia a qualsiasi casa cosmetica.
In realtà le miche colorate che compriamo sono sempre un misto tra mica (minerale trasparente e lucentissimo, assolutamente non solubile in niente nè acqua nè olio) e vari ossidi od ultramarini che le danno la tonalità desiderata. La forte percentuale di mica presente in questi composti dà qualche problema nel compattamento di ombretti, fard e terre perchè la mica non assorbe assolutamente l'olio, e se ha granulometria grossa tende a depositarsi sul fondo dei gloss. Ricordatevi che le miche sono così lucenti come stanno, per la loro particolare forma; passandole al macinacaffè perdono lucentezza.
Infine abbiamo le
lacche sono coloranti in origine idrosolubili trasformati chimicamente in liposolubili, quindi resi uguali agli ossidi come potere colorante ed uso.
Perchè prende una lacca invece che un ossido? Perchè con l'ossido fai tre colori, ad esempio i rossi sono solo color mattone, se vuoi un pink o un rosso ferrari devi prendere un idrosolubile precipitarlo con un sale di quello che vuoi (bario, alluminio) e diventa simile ad un ossido, ovvero non si scioglie più in acqua; ci sono anche lacche blu e gialle stupende, dai colori molto vivaci: tutte cose impossibili da ottenere con gli ossidi naturali.
Le nostre prodi frequentatrici di Aroma zone sicuramente si saranno lasciate tentare da
ocre ed argille colorate; trattatele come qualsiasi ossido testandone la capacità colorante (sempre bassina rispetto ad un ossido) nelle vostre preparazioni.