Oddio mi ero dimenticata di riportarlo! Vernile mi aveva risposto.
Allora, il discorso è semplice, l'aroma quasi sempre è una sostanza (chiaramente di sintesi) che può essere anche ingerita o almeno se viene ingerita non causa problemi, nella galenica sono usati gli aromi per rendere gradevoli principi attivi altrimenti difficilmente ingeribili. L'aroma non ha come prima qualità il profumo bensì ad un eventuale sapore, sicuramente meno irritante della fragranza o dell'olio essenziale per via topica, può ovviamente essere liquida o in polvere idrosolubile, chiaramente è organoletticamente più valida quella liquida dove le concentrazioni sono già dosate. La fragranza per esperienza punta tutto sull'olfatto, assolutamente non ingeribile e quasi sempre ricostruita. Ciò vuol dire che vengono mischiate varie sostanze (non tossiche) per "creare il profumo". Poi c'è l'essenza, qui il confine è più labile perchè spesso può essere intesa l'essenza come olio essenziale o fragranza. Io penso che quasi sempre la verità stia nel mezzo. Ovvero accanto ad oli essenziali che sono sinonimi di essenze ci sono anche essenze che sono l'unione di fragranze ricostruite ed una quantità millesimale di olio essenziale. E' il caso di prodotti distillati per enflourage e costosissimi quali la tuberosa, il gelsomino, la fresia, la violetta, alcuni tipi di rosa etc. che hanno straordinarie qualità come oli essenziali ma sono dal prezzo improponibile, spesso si opta non per "l'assoluta" ma per l'essenza, in questi casi si parla di oltre un 99% di fragranza e meno di 1% di olio essenziale. Poi le concentrazioni variano da pianta a pianta, c'è la lavanda officinale, la lavanda monte bianco, mandarino non identificato, mandarino di sicilia, fragranza caramello, aroma caramello, fragranza mughetto, essenza di neroli.Il consiglio è di chiedere sempre prima di comprare, ci sono olii essenziali di note case che tutto sono tranne olii essenziali, scegliere un olio che viene garantito come "ingeribile" è garanzia di purezza, garanzia che pochissimi possono offrire. Nel caso chiedete sempre la scheda tecnica ed il certificato di analisi... e la bottiglietta di vetro per queste sostanze... un olio essenziale che arriva a casa in bottiglia di plastica già ha perso molteplici qualità in partenza...
Le varie abbreviazioni??? ... ordunque...
l'estratto fluido( o idroalcolico) si prepara da pianta essiccata ,messa a macerare in una soluzione quasi sempre di alcool etilico ed acqua, prodotto chimicamente validissimo in quanto l'alcool è in grado di estrarre la quasi totalità del fitocomplesso, il suo grado alcoolico è generalmente 20° ma può raggiungere anche i 60-70°.. lo svantaggio grosso è che seppur viene estratto almeno il 90% del fitocomplesso esso è quasi completamente diluito in alcool... benissimo alla pelle proprio non fa... discorso diverso per usi curativi di altra natura...
l'estratto secco è il "fratello" del fluido in quanto partendo dall'estratto fluido attraverso reazioni di "nebulizzazione" (una specifica forma evaporativa) si ottiene una polvere che è il fitocomplesso senza alcool... si procede poi alla "titolazione" ovvero alla valutazione della quantità di o dei principi attivi presenti in questa "polvere". Un esempio... aloe e.s. titolo 10% in barbaloina oppure aloe e.s. titolo 20% in barbaloina. Ci sono aziende specializzate in questo campo, volte alla ricerca della maggiore concentrazione di principio attivo che con metodiche sofisticate possono anche arrivare ad un titolo del 30% o più di barbaloina... tali estratti sono da considerarsi specifici e curativi oltre che dal costo altino, insomma più è alto il titolo maggiore è la purezza dell'estratto e maggiore è il costo.. un pò come quando si hanno le azioni in borsa..
polvere.. uno si aspetta che sia semplicemente la pianta polverizzata... da un certo punto di vista è vero, prendiamo la pianta, la maciniamo fino ad ottenere una polvere finissima che avrà massimo un 10% totale di principio/i attivo/i... ed un 90% di cellulosa e componenti lignei vari... ma c'è anche un'altra tecnica, la criofrantumazione, che ci permette di lavorare (circa -50°) in modo tale che non si alterino i componenti soprattutto in presenza di principi attivi termolabili. Ovviamente le polveri criofrantumate costano di più, quasi introvabili e con una percentuale diversa di principio attivo, sicuramente non alterato.
E veniamo ora agli estratti da pianta fresca...
Estratto glicolico si prende la pianta o parti "chimicamente importanti" della pianta e si estrae il fitocomplesso con il glicole propilenico, un eccellente prodotto estrattivo che veicola le sostanze anche nella nostra pelle... da un punto di vista cosmetico questo potrebbe anche essere uno svantaggio, perchè oltre a veicolare il fitocomplesso allo stesso modo veicola anche fragranze, conservanti e compagnia bella. Cosa che non sarebbe poi pericolosa se la crema non ha sostanze "pericolose" al suo interno... ma una crema o qualsiasi prodotto cosmetico deve essere visto nel suo complesso.
Estratto glicerico o macerato glicerico... la tecnica è semplice, si pongono a macerare le parti "chimicamente importanti" della pianta in una soluzione così composta 50% di acqua e alcool e 50% di glicerina. Il liquido così ottenuto dopo la macerazione verrà poi diluito secondo la proporzione 9 parti del mix acqua-alcool-glicerina, 1 parte estratto. La farmacopea italiana snobba questi estratti perciò si usano i canoni della farmacopea francese.. il grado alcoolico è 30° canonici.. sicuramente è da preferirgli l'estratto fluido in quanto quasi sempre meno alcoolico, per altri aspetti la pianta fresca ha qualità maggiori dell'estratto secco... come dire... dipende da pianta a pianta...
Tintura madre si pone la pianta fresca in un mix di alccol e acqua e poi si diluisce l'estratti in un rapporto 9 parti mix, 1 parte estratto.. si ottiene così la tintura che è diluita in una soluzione alcoolica solitamente tra il 50 ed il 70%.. le qualità curative sono blande, il fitocomplesso è eccessivamente diluito perchè la quasi totalità del composto è acqua ed alool.
Olio essenziale: usiamo solo questo termine perchè essenze può prestarsi a valutazioni di altra natura... l'olio essenziale può ottenersi per spremitura di piante fresche o essiccate, in corrente di vapore, con gas supesrcritici, la qualità della distillazione, il periodo giusto per ricavare l'olio detto tempo balsamico e la quantità di pianta necessaria per ottenere l'olio sono fattori fonfdamentali per definire il prezzo di un olio essenziale. Accanto a questo deve essere garantita dal venditore la potenziale "ingeribilità", l'assoluta purezza, e le modalità di conservazione.. un olio in bottiglietta di plastica si ossida velocemente e finisce per offrire più rischi che benefici. L'olio deve essere in bottigliette di vetro scuro, mai al caldo e deve essere prodotto in ambiente conforme e secondo le norme farmaceutiche vigenti, fuori da questo circuito non garantito si piuò trovare di tutto, compresi gli oli semisofisticati o emisintetici. Pericolosissimi per ingestione, spesso irritanti sulla pelle. Gran parte degli olii essenziali hanno un costo accessibile, vista l'enorme richiesta c'è una grossa speculazione dei venditori che raramente assicurano il prodotto corredato da scheda tecnica e certificato di analisi quali-quantitativa.
Stesso discorso per i succhi di pianta fresca.. penso all'aloe, se non è in bottiglia di vetro e sottovuoto (ma davvero sottovuoto) il prodotto potete anche ...buttarlo, non ne ricaverete mai l'effetto che darebbe il succo nelle condizioni di conformità.
Landre ha scritto:
In generale, l'utilizzo topico delle tinture pure può avere senso in alcuni casi.
Un esempio: la tintura di Arnica e/o di Artiglio del diavolo contro i dolori articolari. Applicata pura sulla pelle ( non lesa ) è sicuramente più funzionale.
Per quanto riguarda le tinture è bene distinguere le due principali categorie: tinture madre e tinture semplici
Le tinture madri provengono dalla farmacopea francese e sono realizzate con pianta fresca messa in alcool ed acqua. Una volta realizzato il composto viene diluito fino ad ottenere un droga/estratto di 1:10/ 1:20
Le tinture semplici o estratti idroalcolici sono simli alle prime, solo che possono essere realizzate sia con pianta fresca che secca e sono di norma maggiormente concentrate ( 1:5; 1:3.. ) in quanto non vengono diluite.
Landre ha scritto: Copio quanto avevo scritto in un altro forum

( per noi è un pochino riduttivo ma è già qualcosa in più )
Droga : dicesi droga l'erba fresca o essicata , raccolta secondo dettami precisi e conservata in maniera ottimale , in modo da non alterare i principi attivi che essa contiene. Utile sottoforma di infusi , decotti , bagni , impacchi topici ecc..
Il calore e l' acqua estraggono determinate sostanze .
Tinture madri : ( TM ) preparazioni in cui la droga ( fresca o secca , a seconda della tipologia della pianta ) viene messa sotto alcool e acqua , in modo da poter estrarre al meglio determinati costituenti .
Queste vengono chiamate estratti idroalcolici.
Esistono anche altri metodi di estrazione , come gli estratti glicerici ( con glicerina ) , usati principalmente per estrarre alcuni tannini o per i Gemmoderivati ( tinture ove si usano i germogli delle piante ).
Oli essenziali : gli oli essenziali ( oe ) rappresentano una ricchezza preziosa che la natura ci offre.
Essi sono parte integrante della pianta ( nb : non tutti i vegetali contengono oe )e vengono estratti mediante vari metodi , a seconda della tipologia .
Un metodo più comune è quello per distillazione a vapore. Un getto di vapore va a colpire la pianta estraendo l' oe in essa .
Gli oe sono oli eterici , hanno costituenti molto complessi che cambiano sotto alcuni aspetti in base all' origine , al terreno e alla coltivazione della pianta.
Sono ricchissimi di principi attivi , perciò per il loro utilizzo bisogna prestare la massima attenzione !!!!!!!!
Non sottovalutateli , pensando " Ah beh , è roba naturale , male non fa !! ". Gli oe , se usati male o con dosaggi sbagliati , possono risultare tossici !
Prima di usarli , è bene documentarsi !!!!!!
Non usare in gravidanza e allattamento!
Non bisogna confondere gli oe con le comuni essenze profumate , che si vendono in molti negozi , usate spesso per i diffusori d' ambiente o caloriferi. Queste sono semplici profumi ( il più delle volte sintetici ) e non hanno nulla a che vedere con i nostri oe , che invece rappresentano la "linfa" della pianta e hanno anche un certo prezzo ( es: per fare 300g di oe di rosa occorre 1 tonnellata di petali ; per fare 1 ml di oe di lavanda , occorrono un paio di kg )
Oleoliti : gli oleoliti sono un metodo molto carino e simpatico per estrarre alcune sostanze di determinate piante. Il procedimento è lo stesso di quello delle tinture madri , solo che al posto di mettere la droga sotto alcool-acqua , la si mette sott' olio ( vegetale ) . Gli oli vegetali comunemente usati per gli oleoliti sono quello di oliva , di mandorle , di jojoba , di mais ecc...
ecco il link dove viene spiegato per filo e per segno come fare un estratto alcolico:
http://arcadia.forumup.it/viewtopic.php ... um=arcadia