Estratti vegetali : tipologie (2)
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Estratti vegetali : tipologie (2)
Spero sia il posto giusto dove porre questa domanda
Mi appresto a fare un ordine... il primo...e volevo sapere la differenza tra aroma di vaniglia e fragranza alla vaniglia, polvere di vaniglia, T.M., E.S., E.F. e cosa significa 1:1 o 2:1.
Bhoo... ma in che lingua scrivono?
Ma gli estratti di frutta (es. mirtillo) profumano o colorano la crema?
Insomma a me servirebbe qualcosa per profumare e colorare leggermente una crema viso e pensavo alla polvere di mirtillo perche' e colorata e "dovrebbe" contenere anche qualche principio attivo, e alla vaniglia (ma in che forma?) perche' mi piace il profumo.
Volevo comprare anche della liquirizia, bardana, propoli e caffeina... in che forma e' meglio acquistarli per avere la massima concentrazione di principi attivi?
Sono confusa
Mi appresto a fare un ordine... il primo...e volevo sapere la differenza tra aroma di vaniglia e fragranza alla vaniglia, polvere di vaniglia, T.M., E.S., E.F. e cosa significa 1:1 o 2:1.
Bhoo... ma in che lingua scrivono?
Ma gli estratti di frutta (es. mirtillo) profumano o colorano la crema?
Insomma a me servirebbe qualcosa per profumare e colorare leggermente una crema viso e pensavo alla polvere di mirtillo perche' e colorata e "dovrebbe" contenere anche qualche principio attivo, e alla vaniglia (ma in che forma?) perche' mi piace il profumo.
Volevo comprare anche della liquirizia, bardana, propoli e caffeina... in che forma e' meglio acquistarli per avere la massima concentrazione di principi attivi?
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- Grande Capa
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Mo' scrivo a vernile che facciamo prima.
Per quanto riguarda la differenza tra fragranza e aroma è semplice: la fragranza è la profumazione, di norma molto odorosa e amara al gusto, non adatta per stick labbra. L'aroma è poco profumato, non lascia la scia, non è amaro ed è adatto a prodotti per labbra.
Per quanto riguarda la differenza tra fragranza e aroma è semplice: la fragranza è la profumazione, di norma molto odorosa e amara al gusto, non adatta per stick labbra. L'aroma è poco profumato, non lascia la scia, non è amaro ed è adatto a prodotti per labbra.
...perchè io VI VEDO
"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
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T.M.=tintura madreRosyinlove ha scritto:E poi ci sono tutte quelle sigle come T.M. , E.S , E.F
Se vedi farmacia vernile(la loro lista)ci sono sia queste sigle e sia questi rapporti 2:1
E.S.= estratto da pianta secca
E.F.= estratto da pianta fresca
Rapporto 2:1= in fase di estrazione, due parti di solvente (acqua, alcool, glicerina) e una parte di pianta.
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- Grande Capa
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Oddio mi ero dimenticata di riportarlo! Vernile mi aveva risposto.
Allora, il discorso è semplice, l'aroma quasi sempre è una sostanza (chiaramente di sintesi) che può essere anche ingerita o almeno se viene ingerita non causa problemi, nella galenica sono usati gli aromi per rendere gradevoli principi attivi altrimenti difficilmente ingeribili. L'aroma non ha come prima qualità il profumo bensì ad un eventuale sapore, sicuramente meno irritante della fragranza o dell'olio essenziale per via topica, può ovviamente essere liquida o in polvere idrosolubile, chiaramente è organoletticamente più valida quella liquida dove le concentrazioni sono già dosate. La fragranza per esperienza punta tutto sull'olfatto, assolutamente non ingeribile e quasi sempre ricostruita. Ciò vuol dire che vengono mischiate varie sostanze (non tossiche) per "creare il profumo". Poi c'è l'essenza, qui il confine è più labile perchè spesso può essere intesa l'essenza come olio essenziale o fragranza. Io penso che quasi sempre la verità stia nel mezzo. Ovvero accanto ad oli essenziali che sono sinonimi di essenze ci sono anche essenze che sono l'unione di fragranze ricostruite ed una quantità millesimale di olio essenziale. E' il caso di prodotti distillati per enflourage e costosissimi quali la tuberosa, il gelsomino, la fresia, la violetta, alcuni tipi di rosa etc. che hanno straordinarie qualità come oli essenziali ma sono dal prezzo improponibile, spesso si opta non per "l'assoluta" ma per l'essenza, in questi casi si parla di oltre un 99% di fragranza e meno di 1% di olio essenziale. Poi le concentrazioni variano da pianta a pianta, c'è la lavanda officinale, la lavanda monte bianco, mandarino non identificato, mandarino di sicilia, fragranza caramello, aroma caramello, fragranza mughetto, essenza di neroli.Il consiglio è di chiedere sempre prima di comprare, ci sono olii essenziali di note case che tutto sono tranne olii essenziali, scegliere un olio che viene garantito come "ingeribile" è garanzia di purezza, garanzia che pochissimi possono offrire. Nel caso chiedete sempre la scheda tecnica ed il certificato di analisi... e la bottiglietta di vetro per queste sostanze... un olio essenziale che arriva a casa in bottiglia di plastica già ha perso molteplici qualità in partenza...
Le varie abbreviazioni??? ... ordunque...
l'estratto fluido( o idroalcolico) si prepara da pianta essiccata ,messa a macerare in una soluzione quasi sempre di alcool etilico ed acqua, prodotto chimicamente validissimo in quanto l'alcool è in grado di estrarre la quasi totalità del fitocomplesso, il suo grado alcoolico è generalmente 20° ma può raggiungere anche i 60-70°.. lo svantaggio grosso è che seppur viene estratto almeno il 90% del fitocomplesso esso è quasi completamente diluito in alcool... benissimo alla pelle proprio non fa... discorso diverso per usi curativi di altra natura...
l'estratto secco è il "fratello" del fluido in quanto partendo dall'estratto fluido attraverso reazioni di "nebulizzazione" (una specifica forma evaporativa) si ottiene una polvere che è il fitocomplesso senza alcool... si procede poi alla "titolazione" ovvero alla valutazione della quantità di o dei principi attivi presenti in questa "polvere". Un esempio... aloe e.s. titolo 10% in barbaloina oppure aloe e.s. titolo 20% in barbaloina. Ci sono aziende specializzate in questo campo, volte alla ricerca della maggiore concentrazione di principio attivo che con metodiche sofisticate possono anche arrivare ad un titolo del 30% o più di barbaloina... tali estratti sono da considerarsi specifici e curativi oltre che dal costo altino, insomma più è alto il titolo maggiore è la purezza dell'estratto e maggiore è il costo.. un pò come quando si hanno le azioni in borsa..
polvere.. uno si aspetta che sia semplicemente la pianta polverizzata... da un certo punto di vista è vero, prendiamo la pianta, la maciniamo fino ad ottenere una polvere finissima che avrà massimo un 10% totale di principio/i attivo/i... ed un 90% di cellulosa e componenti lignei vari... ma c'è anche un'altra tecnica, la criofrantumazione, che ci permette di lavorare (circa -50°) in modo tale che non si alterino i componenti soprattutto in presenza di principi attivi termolabili. Ovviamente le polveri criofrantumate costano di più, quasi introvabili e con una percentuale diversa di principio attivo, sicuramente non alterato.
E veniamo ora agli estratti da pianta fresca...
Estratto glicolico si prende la pianta o parti "chimicamente importanti" della pianta e si estrae il fitocomplesso con il glicole propilenico, un eccellente prodotto estrattivo che veicola le sostanze anche nella nostra pelle... da un punto di vista cosmetico questo potrebbe anche essere uno svantaggio, perchè oltre a veicolare il fitocomplesso allo stesso modo veicola anche fragranze, conservanti e compagnia bella. Cosa che non sarebbe poi pericolosa se la crema non ha sostanze "pericolose" al suo interno... ma una crema o qualsiasi prodotto cosmetico deve essere visto nel suo complesso.
Estratto glicerico o macerato glicerico... la tecnica è semplice, si pongono a macerare le parti "chimicamente importanti" della pianta in una soluzione così composta 50% di acqua e alcool e 50% di glicerina. Il liquido così ottenuto dopo la macerazione verrà poi diluito secondo la proporzione 9 parti del mix acqua-alcool-glicerina, 1 parte estratto. La farmacopea italiana snobba questi estratti perciò si usano i canoni della farmacopea francese.. il grado alcoolico è 30° canonici.. sicuramente è da preferirgli l'estratto fluido in quanto quasi sempre meno alcoolico, per altri aspetti la pianta fresca ha qualità maggiori dell'estratto secco... come dire... dipende da pianta a pianta...
Tintura madre si pone la pianta fresca in un mix di alccol e acqua e poi si diluisce l'estratti in un rapporto 9 parti mix, 1 parte estratto.. si ottiene così la tintura che è diluita in una soluzione alcoolica solitamente tra il 50 ed il 70%.. le qualità curative sono blande, il fitocomplesso è eccessivamente diluito perchè la quasi totalità del composto è acqua ed alool.
Olio essenziale: usiamo solo questo termine perchè essenze può prestarsi a valutazioni di altra natura... l'olio essenziale può ottenersi per spremitura di piante fresche o essiccate, in corrente di vapore, con gas supesrcritici, la qualità della distillazione, il periodo giusto per ricavare l'olio detto tempo balsamico e la quantità di pianta necessaria per ottenere l'olio sono fattori fonfdamentali per definire il prezzo di un olio essenziale. Accanto a questo deve essere garantita dal venditore la potenziale "ingeribilità", l'assoluta purezza, e le modalità di conservazione.. un olio in bottiglietta di plastica si ossida velocemente e finisce per offrire più rischi che benefici. L'olio deve essere in bottigliette di vetro scuro, mai al caldo e deve essere prodotto in ambiente conforme e secondo le norme farmaceutiche vigenti, fuori da questo circuito non garantito si piuò trovare di tutto, compresi gli oli semisofisticati o emisintetici. Pericolosissimi per ingestione, spesso irritanti sulla pelle. Gran parte degli olii essenziali hanno un costo accessibile, vista l'enorme richiesta c'è una grossa speculazione dei venditori che raramente assicurano il prodotto corredato da scheda tecnica e certificato di analisi quali-quantitativa.
Stesso discorso per i succhi di pianta fresca.. penso all'aloe, se non è in bottiglia di vetro e sottovuoto (ma davvero sottovuoto) il prodotto potete anche ...buttarlo, non ne ricaverete mai l'effetto che darebbe il succo nelle condizioni di conformità.
Allora, il discorso è semplice, l'aroma quasi sempre è una sostanza (chiaramente di sintesi) che può essere anche ingerita o almeno se viene ingerita non causa problemi, nella galenica sono usati gli aromi per rendere gradevoli principi attivi altrimenti difficilmente ingeribili. L'aroma non ha come prima qualità il profumo bensì ad un eventuale sapore, sicuramente meno irritante della fragranza o dell'olio essenziale per via topica, può ovviamente essere liquida o in polvere idrosolubile, chiaramente è organoletticamente più valida quella liquida dove le concentrazioni sono già dosate. La fragranza per esperienza punta tutto sull'olfatto, assolutamente non ingeribile e quasi sempre ricostruita. Ciò vuol dire che vengono mischiate varie sostanze (non tossiche) per "creare il profumo". Poi c'è l'essenza, qui il confine è più labile perchè spesso può essere intesa l'essenza come olio essenziale o fragranza. Io penso che quasi sempre la verità stia nel mezzo. Ovvero accanto ad oli essenziali che sono sinonimi di essenze ci sono anche essenze che sono l'unione di fragranze ricostruite ed una quantità millesimale di olio essenziale. E' il caso di prodotti distillati per enflourage e costosissimi quali la tuberosa, il gelsomino, la fresia, la violetta, alcuni tipi di rosa etc. che hanno straordinarie qualità come oli essenziali ma sono dal prezzo improponibile, spesso si opta non per "l'assoluta" ma per l'essenza, in questi casi si parla di oltre un 99% di fragranza e meno di 1% di olio essenziale. Poi le concentrazioni variano da pianta a pianta, c'è la lavanda officinale, la lavanda monte bianco, mandarino non identificato, mandarino di sicilia, fragranza caramello, aroma caramello, fragranza mughetto, essenza di neroli.Il consiglio è di chiedere sempre prima di comprare, ci sono olii essenziali di note case che tutto sono tranne olii essenziali, scegliere un olio che viene garantito come "ingeribile" è garanzia di purezza, garanzia che pochissimi possono offrire. Nel caso chiedete sempre la scheda tecnica ed il certificato di analisi... e la bottiglietta di vetro per queste sostanze... un olio essenziale che arriva a casa in bottiglia di plastica già ha perso molteplici qualità in partenza...
Le varie abbreviazioni??? ... ordunque...
l'estratto fluido( o idroalcolico) si prepara da pianta essiccata ,messa a macerare in una soluzione quasi sempre di alcool etilico ed acqua, prodotto chimicamente validissimo in quanto l'alcool è in grado di estrarre la quasi totalità del fitocomplesso, il suo grado alcoolico è generalmente 20° ma può raggiungere anche i 60-70°.. lo svantaggio grosso è che seppur viene estratto almeno il 90% del fitocomplesso esso è quasi completamente diluito in alcool... benissimo alla pelle proprio non fa... discorso diverso per usi curativi di altra natura...
l'estratto secco è il "fratello" del fluido in quanto partendo dall'estratto fluido attraverso reazioni di "nebulizzazione" (una specifica forma evaporativa) si ottiene una polvere che è il fitocomplesso senza alcool... si procede poi alla "titolazione" ovvero alla valutazione della quantità di o dei principi attivi presenti in questa "polvere". Un esempio... aloe e.s. titolo 10% in barbaloina oppure aloe e.s. titolo 20% in barbaloina. Ci sono aziende specializzate in questo campo, volte alla ricerca della maggiore concentrazione di principio attivo che con metodiche sofisticate possono anche arrivare ad un titolo del 30% o più di barbaloina... tali estratti sono da considerarsi specifici e curativi oltre che dal costo altino, insomma più è alto il titolo maggiore è la purezza dell'estratto e maggiore è il costo.. un pò come quando si hanno le azioni in borsa..
polvere.. uno si aspetta che sia semplicemente la pianta polverizzata... da un certo punto di vista è vero, prendiamo la pianta, la maciniamo fino ad ottenere una polvere finissima che avrà massimo un 10% totale di principio/i attivo/i... ed un 90% di cellulosa e componenti lignei vari... ma c'è anche un'altra tecnica, la criofrantumazione, che ci permette di lavorare (circa -50°) in modo tale che non si alterino i componenti soprattutto in presenza di principi attivi termolabili. Ovviamente le polveri criofrantumate costano di più, quasi introvabili e con una percentuale diversa di principio attivo, sicuramente non alterato.
E veniamo ora agli estratti da pianta fresca...
Estratto glicolico si prende la pianta o parti "chimicamente importanti" della pianta e si estrae il fitocomplesso con il glicole propilenico, un eccellente prodotto estrattivo che veicola le sostanze anche nella nostra pelle... da un punto di vista cosmetico questo potrebbe anche essere uno svantaggio, perchè oltre a veicolare il fitocomplesso allo stesso modo veicola anche fragranze, conservanti e compagnia bella. Cosa che non sarebbe poi pericolosa se la crema non ha sostanze "pericolose" al suo interno... ma una crema o qualsiasi prodotto cosmetico deve essere visto nel suo complesso.
Estratto glicerico o macerato glicerico... la tecnica è semplice, si pongono a macerare le parti "chimicamente importanti" della pianta in una soluzione così composta 50% di acqua e alcool e 50% di glicerina. Il liquido così ottenuto dopo la macerazione verrà poi diluito secondo la proporzione 9 parti del mix acqua-alcool-glicerina, 1 parte estratto. La farmacopea italiana snobba questi estratti perciò si usano i canoni della farmacopea francese.. il grado alcoolico è 30° canonici.. sicuramente è da preferirgli l'estratto fluido in quanto quasi sempre meno alcoolico, per altri aspetti la pianta fresca ha qualità maggiori dell'estratto secco... come dire... dipende da pianta a pianta...
Tintura madre si pone la pianta fresca in un mix di alccol e acqua e poi si diluisce l'estratti in un rapporto 9 parti mix, 1 parte estratto.. si ottiene così la tintura che è diluita in una soluzione alcoolica solitamente tra il 50 ed il 70%.. le qualità curative sono blande, il fitocomplesso è eccessivamente diluito perchè la quasi totalità del composto è acqua ed alool.
Olio essenziale: usiamo solo questo termine perchè essenze può prestarsi a valutazioni di altra natura... l'olio essenziale può ottenersi per spremitura di piante fresche o essiccate, in corrente di vapore, con gas supesrcritici, la qualità della distillazione, il periodo giusto per ricavare l'olio detto tempo balsamico e la quantità di pianta necessaria per ottenere l'olio sono fattori fonfdamentali per definire il prezzo di un olio essenziale. Accanto a questo deve essere garantita dal venditore la potenziale "ingeribilità", l'assoluta purezza, e le modalità di conservazione.. un olio in bottiglietta di plastica si ossida velocemente e finisce per offrire più rischi che benefici. L'olio deve essere in bottigliette di vetro scuro, mai al caldo e deve essere prodotto in ambiente conforme e secondo le norme farmaceutiche vigenti, fuori da questo circuito non garantito si piuò trovare di tutto, compresi gli oli semisofisticati o emisintetici. Pericolosissimi per ingestione, spesso irritanti sulla pelle. Gran parte degli olii essenziali hanno un costo accessibile, vista l'enorme richiesta c'è una grossa speculazione dei venditori che raramente assicurano il prodotto corredato da scheda tecnica e certificato di analisi quali-quantitativa.
Stesso discorso per i succhi di pianta fresca.. penso all'aloe, se non è in bottiglia di vetro e sottovuoto (ma davvero sottovuoto) il prodotto potete anche ...buttarlo, non ne ricaverete mai l'effetto che darebbe il succo nelle condizioni di conformità.
Landre ha scritto: In generale, l'utilizzo topico delle tinture pure può avere senso in alcuni casi.
Un esempio: la tintura di Arnica e/o di Artiglio del diavolo contro i dolori articolari. Applicata pura sulla pelle ( non lesa ) è sicuramente più funzionale.
Per quanto riguarda le tinture è bene distinguere le due principali categorie: tinture madre e tinture semplici
Le tinture madri provengono dalla farmacopea francese e sono realizzate con pianta fresca messa in alcool ed acqua. Una volta realizzato il composto viene diluito fino ad ottenere un droga/estratto di 1:10/ 1:20
Le tinture semplici o estratti idroalcolici sono simli alle prime, solo che possono essere realizzate sia con pianta fresca che secca e sono di norma maggiormente concentrate ( 1:5; 1:3.. ) in quanto non vengono diluite.
Landre ha scritto: Copio quanto avevo scritto in un altro forum ( per noi è un pochino riduttivo ma è già qualcosa in più )
Droga : dicesi droga l'erba fresca o essicata , raccolta secondo dettami precisi e conservata in maniera ottimale , in modo da non alterare i principi attivi che essa contiene. Utile sottoforma di infusi , decotti , bagni , impacchi topici ecc..
Il calore e l' acqua estraggono determinate sostanze .
Tinture madri : ( TM ) preparazioni in cui la droga ( fresca o secca , a seconda della tipologia della pianta ) viene messa sotto alcool e acqua , in modo da poter estrarre al meglio determinati costituenti .
Queste vengono chiamate estratti idroalcolici.
Esistono anche altri metodi di estrazione , come gli estratti glicerici ( con glicerina ) , usati principalmente per estrarre alcuni tannini o per i Gemmoderivati ( tinture ove si usano i germogli delle piante ).
Oli essenziali : gli oli essenziali ( oe ) rappresentano una ricchezza preziosa che la natura ci offre.
Essi sono parte integrante della pianta ( nb : non tutti i vegetali contengono oe )e vengono estratti mediante vari metodi , a seconda della tipologia .
Un metodo più comune è quello per distillazione a vapore. Un getto di vapore va a colpire la pianta estraendo l' oe in essa .
Gli oe sono oli eterici , hanno costituenti molto complessi che cambiano sotto alcuni aspetti in base all' origine , al terreno e alla coltivazione della pianta.
Sono ricchissimi di principi attivi , perciò per il loro utilizzo bisogna prestare la massima attenzione !!!!!!!!
Non sottovalutateli , pensando " Ah beh , è roba naturale , male non fa !! ". Gli oe , se usati male o con dosaggi sbagliati , possono risultare tossici !
Prima di usarli , è bene documentarsi !!!!!!
Non usare in gravidanza e allattamento!
Non bisogna confondere gli oe con le comuni essenze profumate , che si vendono in molti negozi , usate spesso per i diffusori d' ambiente o caloriferi. Queste sono semplici profumi ( il più delle volte sintetici ) e non hanno nulla a che vedere con i nostri oe , che invece rappresentano la "linfa" della pianta e hanno anche un certo prezzo ( es: per fare 300g di oe di rosa occorre 1 tonnellata di petali ; per fare 1 ml di oe di lavanda , occorrono un paio di kg )
Oleoliti : gli oleoliti sono un metodo molto carino e simpatico per estrarre alcune sostanze di determinate piante. Il procedimento è lo stesso di quello delle tinture madri , solo che al posto di mettere la droga sotto alcool-acqua , la si mette sott' olio ( vegetale ) . Gli oli vegetali comunemente usati per gli oleoliti sono quello di oliva , di mandorle , di jojoba , di mais ecc...
ecco il link dove viene spiegato per filo e per segno come fare un estratto alcolico: http://arcadia.forumup.it/viewtopic.php ... um=arcadia
Ultima modifica di Lola il 29/11/2010, 16:33, modificato 1 volta in totale.
...perchè io VI VEDO
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Re: Estratti vegetali : tipologie (2)
ringrazio anticipatamente chi mi rispondera'.
ho scordato di filtrare un estratto idroalcolico di foglie di ribes nero,
da ben due mesi .
oggi me ne sono ricordata ,
l'ho filtrato....
ma posso usarlo nelle creme?
ho scordato di filtrare un estratto idroalcolico di foglie di ribes nero,
da ben due mesi .
oggi me ne sono ricordata ,
l'ho filtrato....
ma posso usarlo nelle creme?
Solo la vita finisce,tutto il resto termina per poi ricominciare.
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Re: Estratti vegetali : tipologie (2)
quanto alcool e quanta acqua?
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Re: Estratti vegetali : tipologie (2)
grado alcolico 60%.
quindi,61 alcool-39 acqua.
pensi che la concentrazione di alcool c'entra?
quindi,61 alcool-39 acqua.
pensi che la concentrazione di alcool c'entra?
Solo la vita finisce,tutto il resto termina per poi ricominciare.
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Re: Estratti vegetali : tipologie (2)
c'entra per il fatto che l'alcool conserva anche. Il fatto però è che non so dopo tutto questo tempo che l'erba è stata dentro che è potuto succedere, intanto osserva e odora, e poi chiedi a Landre
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Re: Estratti vegetali : tipologie (2)
Domanda: se uno volesse mettere in una crema dell'estratto fluido in una pianta, converrebbe metterlo in fase C?
Anche la prossima notte ti mostrerò un dolce sogno...
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Re: Estratti vegetali : tipologie (2)
shion bisogna metterlo in fase c perché è termolabile.
Cortesia è saggezza, scortesia quindi è stupidità: il crearsi nemici con questa senza bisogno e per capriccio, è pazzia, come quella di chi appicca il fuoco alla propria casa.
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Re: Estratti vegetali : tipologie (2)
Questo vale anche per gli idrolati, immagino... o sto dicendo una fesseria?vanuccia ha scritto:shion bisogna metterlo in fase c perché è termolabile.
Noi donne cerchiamo degli uomini che ci facciano girare la testa; purtroppo troviamo quelli che ci fanno girare le palle.
Quando ti dicono che sei troppo giovane per fare qualcosa, ricordati che Paul McCartney ha scritto 'Yesterday' quando aveva ventitré anni.
I am a drinker with writing problems.
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Re: Estratti vegetali : tipologie (2)
Per tutti gli estratti vegetali compresi gli idrolati.
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Re: Estratti vegetali : tipologie (2)
quindi anche gli estratti glicolici, vero ?
che tristezza, mettendo in fase C si deve limitare il dosaggio per non rischiare di compromettere l'emulsione, no ?
io pensavo anche al 5 %, ma a questo punto non so... specie a volerne mettere due (calendula e camomilla).
che tristezza, mettendo in fase C si deve limitare il dosaggio per non rischiare di compromettere l'emulsione, no ?
io pensavo anche al 5 %, ma a questo punto non so... specie a volerne mettere due (calendula e camomilla).
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Re: Estratti vegetali : tipologie (2)
Allora leggo qui sopra scritto da Lola che gli oe non sono da confondere con profumazioni d'ambiente.ok, fin qui ci sono. Ora, sono andata in un negozio bio e ho comprato l'oe di arancio dolce e tea tree...costati circa sui 7-8 euro l'uno, non ricordo bene.
La marca è Neumond, hanno la scritta bio, olio essenziale naturale puro al 100%.
Però poi dice in un angolino, per esempio per quello di arancio "olio essenziale naturale puro al 100% per la profumazione degli ambienti, distillazionne di foglie e rami di melaleuca alternifolia certificato da ABCert"
Quindi devo capire che non va bene per la pelle?o che ovviamente non va bene puro sulla pelle?in realtà in qualità di oe puro pensavo fosse automaticamente quello giusto!
ditemi che non ho speso soldi inutilmente!!!
La marca è Neumond, hanno la scritta bio, olio essenziale naturale puro al 100%.
Però poi dice in un angolino, per esempio per quello di arancio "olio essenziale naturale puro al 100% per la profumazione degli ambienti, distillazionne di foglie e rami di melaleuca alternifolia certificato da ABCert"
Quindi devo capire che non va bene per la pelle?o che ovviamente non va bene puro sulla pelle?in realtà in qualità di oe puro pensavo fosse automaticamente quello giusto!
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Jo
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Re: Estratti vegetali : tipologie (2)
gli o.e. non vanno mai applicati puri sulla pelle.
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Re: Estratti vegetali : tipologie (2)
si si questo lo so, mi chiedevo se la dicitura 'profumazione degli ambienti' fosse dovuta al fatto che appunto non possono essere applicati puri sulla pelle
non so se mi sono spiegata...
non so se mi sono spiegata...
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Re: Estratti vegetali : tipologie (2)
Diciamo che molto probabilmente è olio essenziale di quello vero, ma il fatto che la neumond metta le mani avanti e non lo permetta per uso cosmetico o interno non mi fa ben pensare. Li hai già aperti? Altrimenti potresti andare a farteli cambiare con qualcos'altro, e ovviamente cambiare fornitore di OE.
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Re: Estratti vegetali : tipologie (2)
"Con oli naturali Neumond si può godere di bagni profumati, aromatici applicare la cura della pelle e oli da massaggio, fare il tuo profumo, aggiungere profumo di creme, saponi e shampoo, salviettine rendere, respingere gli insetti e molto altro."
Dal sito della neumond, traduzione di Google.
Perciò li puoi usare, sembra
Dal sito della neumond, traduzione di Google.
Perciò li puoi usare, sembra
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Re: Estratti vegetali : tipologie (2)
grazie mille per la tua ricerca galatea!sembra di si!anche perchè, per rispondere a Lola, li ho già aperti e non potrei farmeli cambiare, magari i prossimi li prenderò da un'altra parte, giusto per precauzione,intanto però questi li uso.
Jo