Pesantezza e diffondibilità degli olii (tabelle comparative)
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- novellino
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Sushi che lavorone, complimenti (liscio il pelo prima della domanda-pirlone :mirmo: da novellina impaziente, che finora si è limitata a copiare l'altrui cascata) :
se voglio crearmi una cascata, applico le regole_Lola sulla percentuale di oli/burri/cere. Ma come scegliere gli oli tenendo conto di entrambe tabelle, visto che l'unica cosa che mi è chiara è che il jojoba è leggero e il ricino pesante? Stessa cosa per i burri, c'è una tabella di suggerimento? So già che mi bastonerete e mi manderete a studiare, ma credo che questo sia uno degli Argomenti con la A maiuscola...
se voglio crearmi una cascata, applico le regole_Lola sulla percentuale di oli/burri/cere. Ma come scegliere gli oli tenendo conto di entrambe tabelle, visto che l'unica cosa che mi è chiara è che il jojoba è leggero e il ricino pesante? Stessa cosa per i burri, c'è una tabella di suggerimento? So già che mi bastonerete e mi manderete a studiare, ma credo che questo sia uno degli Argomenti con la A maiuscola...
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- Spignattatrice scientifica
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La tua è una domanda un po' complicata... Partiamo da zero e vediamo se riesco a spiegarlo.
Prima decidi quanti grassi vuoi. Questo dipende dal tipo di crema (viso/mani/corpo) e dal tipo di pelle al quale è destinata.
Poi decidi le percentuali oli/burri/cere, come hai detto tu, applicando le regole di Lola. Questo sarà solo uno schema di percentuali di oli/burri/cere che ti permette di avere il controllo sulla spalmabilità, consistenza etc. Anche qui devi decidere, in base al tipo di pelle, come proporzionerai la tua cascata. Una pelle grassa con punti neri - niente cera d'api e roba simile.
La scelta del TIPO di grasso dipende solo dal tipo di pelle. Se la pelle è secca farai una cascata che avrà la maggior parte di oli pesanti e qui non è tanto importante la composizione dell'olio. Invece se la pelle è grassa con tendenza acneica è meglio scegliere oli con una densità più bassa e che allo stesso tempo hanno una percentuale bassa di acido oleico.
Facendo un esempio: voglio fare una cascata per pelle grassa. Quindi tanti oli leggeri con poco acido oleico e tanto acido linoleico. Prendo jojoba (densità bassa, poco oleico), poi cerco un olio con densità un po' più alta. Ho per esempio argan, borragine, enotera e oliva. L'argan e l'oliva hanno tanto oleico, quindi per il momento li scarto. Prendo o borragine o enotera. Visto che borragine puzza, scelgo enotera. E così via.
Ovviamente non si hanno sempre tutti gli oli a disposizione, e allora si usa quello che si ha. Se prendo ancora l'esempio precedente, se non ho nè borragine nè enotera, ma ho sia l'argan che l'oliva, faccio un confronto fra questi due. L'argan si assorbe prima e non lascia il film oleoso come l'oliva quindi lo prendo.
Io ho provato a fare così un paio di cascate per pelli miste/grasse e devo dire che la scelta in base alla composizione di acidi grassi funziona. Personalmente ho avuto sempre problemi con gli oli, molti che erano definiti come "leggeri" e "per pelle grassa" mi facevano venire punti neri e/o brufoli (es. nocciola). Da quando cerco di dare un'occhiata anche alla composizione ho meno problemi (ovviamente i punti neri ci sono ancora, non c'è niente da fare, ma almeno non si formano così in fretta).
Spero di aver spiegato bene
Prima decidi quanti grassi vuoi. Questo dipende dal tipo di crema (viso/mani/corpo) e dal tipo di pelle al quale è destinata.
Poi decidi le percentuali oli/burri/cere, come hai detto tu, applicando le regole di Lola. Questo sarà solo uno schema di percentuali di oli/burri/cere che ti permette di avere il controllo sulla spalmabilità, consistenza etc. Anche qui devi decidere, in base al tipo di pelle, come proporzionerai la tua cascata. Una pelle grassa con punti neri - niente cera d'api e roba simile.
La scelta del TIPO di grasso dipende solo dal tipo di pelle. Se la pelle è secca farai una cascata che avrà la maggior parte di oli pesanti e qui non è tanto importante la composizione dell'olio. Invece se la pelle è grassa con tendenza acneica è meglio scegliere oli con una densità più bassa e che allo stesso tempo hanno una percentuale bassa di acido oleico.
Facendo un esempio: voglio fare una cascata per pelle grassa. Quindi tanti oli leggeri con poco acido oleico e tanto acido linoleico. Prendo jojoba (densità bassa, poco oleico), poi cerco un olio con densità un po' più alta. Ho per esempio argan, borragine, enotera e oliva. L'argan e l'oliva hanno tanto oleico, quindi per il momento li scarto. Prendo o borragine o enotera. Visto che borragine puzza, scelgo enotera. E così via.
Ovviamente non si hanno sempre tutti gli oli a disposizione, e allora si usa quello che si ha. Se prendo ancora l'esempio precedente, se non ho nè borragine nè enotera, ma ho sia l'argan che l'oliva, faccio un confronto fra questi due. L'argan si assorbe prima e non lascia il film oleoso come l'oliva quindi lo prendo.
Io ho provato a fare così un paio di cascate per pelli miste/grasse e devo dire che la scelta in base alla composizione di acidi grassi funziona. Personalmente ho avuto sempre problemi con gli oli, molti che erano definiti come "leggeri" e "per pelle grassa" mi facevano venire punti neri e/o brufoli (es. nocciola). Da quando cerco di dare un'occhiata anche alla composizione ho meno problemi (ovviamente i punti neri ci sono ancora, non c'è niente da fare, ma almeno non si formano così in fretta).
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- utente avanzato
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Ciao Sushi, vorrei approfondire l'argomento, mi indichi la fonte di questa informazione in particolare, cioè sull'acido linoleico "antagonista" dell'acido oleico?sushi ha scritto:..."L'antagonista" dell'acido oleico è l'acido linoleico, un acido poliinsaturo (con due doppi legami). Applicato sulla pelle riduce l'infiammazione, ripara la barriera protettiva della pelle e rende meno occlusivo il sebo. .
Poi vorrei dire anche che leggendo le monografie degli olii su www.olionatura.de, ho visto che rispetto alla tua tabella ci sono differenze un pò troppo grandi per dipendere dal raccolto. Tu dove hai trovato quei valori?
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- Spignattatrice scientifica
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Ciao Bloody,
scusa ma ho visto solo adesso il tuo messaggio. Sto studiando per un esame e sto poco sul forum.
Comunque, sull'acido linoleico come "antagonista" dell'oleico (n.b.: questa è una parola usata da me per sintetizzare l'effetto contrario che hanno i due acidi grassi sulla pelle) ho trovato questi studi qua:
studio pubblicato su Cosmetic dermatology (solo astratto, per leggerlo devi registrarti, non si paga)
lo studio pubblicato su Journal of Investigative dermatology
studio pubblicato su Clinical and experimental dermatology (solo astratto, per alcuni articoli devi pagare)
e poi un articolo di Rebecca Prescott che riassume una parte del libro di Udo Erasmus.
In quanto alla percentuale di acidi grassi negli oli ho cercato le tabelle sui siti di venditori di materie prime (es. Natural sourcing) o fra gli studi (google academics). Devi capire che le percentuali che trovi di solito sono una media che può variare tanto. Prendi per esempio l'olio di avocado, che ha da 55-75% di acido oleico, secondo alcune analisi dal 45-70% di acido oleico. C'è una differenza di più di 20%! Lo stesso accade con il burro di karitè e altri oli.
La percentuale degli acidi grassi è indicativa, perché dipende moltissimo dal raccolto, dal paese di provenienza e dalla spremitura. L'ideale sarebbe poter avere per ogni singolo olio che si possiede un'analisi, ma questo non è possibile perché neanche i venditori lo fanno.
Comunque se trovi qualche dato che è davvero molto diverso o persino contraddittorio da quelli nelle tabelle che ho postato ti pregherei di avvisarmi. E' possibile che ci sia qualche errore (siamo solo umani!), ma gli errori si devono correggere.
scusa ma ho visto solo adesso il tuo messaggio. Sto studiando per un esame e sto poco sul forum.
Comunque, sull'acido linoleico come "antagonista" dell'oleico (n.b.: questa è una parola usata da me per sintetizzare l'effetto contrario che hanno i due acidi grassi sulla pelle) ho trovato questi studi qua:
studio pubblicato su Cosmetic dermatology (solo astratto, per leggerlo devi registrarti, non si paga)
lo studio pubblicato su Journal of Investigative dermatology
studio pubblicato su Clinical and experimental dermatology (solo astratto, per alcuni articoli devi pagare)
e poi un articolo di Rebecca Prescott che riassume una parte del libro di Udo Erasmus.
In quanto alla percentuale di acidi grassi negli oli ho cercato le tabelle sui siti di venditori di materie prime (es. Natural sourcing) o fra gli studi (google academics). Devi capire che le percentuali che trovi di solito sono una media che può variare tanto. Prendi per esempio l'olio di avocado, che ha da 55-75% di acido oleico, secondo alcune analisi dal 45-70% di acido oleico. C'è una differenza di più di 20%! Lo stesso accade con il burro di karitè e altri oli.
La percentuale degli acidi grassi è indicativa, perché dipende moltissimo dal raccolto, dal paese di provenienza e dalla spremitura. L'ideale sarebbe poter avere per ogni singolo olio che si possiede un'analisi, ma questo non è possibile perché neanche i venditori lo fanno.
Comunque se trovi qualche dato che è davvero molto diverso o persino contraddittorio da quelli nelle tabelle che ho postato ti pregherei di avvisarmi. E' possibile che ci sia qualche errore (siamo solo umani!), ma gli errori si devono correggere.
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Grazie dei link, ora me li studio. Per la tabella non so se hai fatto errori, ma ho trovato sensibili differenze qui:
http://www.olionatura.de/_oele/vergleich.php
http://www.olionatura.de/_oele/vergleich.php
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- Spignattatrice scientifica
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Dopo l'esame, quando avrò un po' più di tempo, confronto per bene le tabelle.
Comunque sia, da una guardata rapida credo che queste siano analisi vere e proprie fatte su un sample di olio. Se clicchi su un olio e scorri fino alla fine della pagine che ti si apre vedrai che ci sono (a volte) anche dei valori approsimativi.
Esempio olio avocado (visto che ne stavo parlando prima):
dalla tabella: Ölsäure 60, Linolsäure 12, Palmitinsäure 19, Palmitoleinsäure 9 etc.
link alla descrizione dell'olio: http://www.olionatura.de/_oele/index.php?id=5 (in fondo alla pagina)
Ölsäure (ca. 47–70 %), Linolsäure (ca. 9–15 %), Palmitinsäure (ca. 15–23 %), Palmitoleinsäure (ca. 5–13 %), Phytosterine, Vitamine A, D und E, α-Tocopherol (ca. 8–15 mg/100 g), Lecithin, Carotinoide, Squalen.
Quello che voglio dire io è che se ho pescato l'analisi con il contenuto minimo (47) e loro hanno pescato quello con il contenuto massimo (70) di un acido grasso ci possono essere grandi discrepanze.
Ma, come ho già detto, possono esserci anche degli errori. Verificherò assolutamente, e dove posso, metterò nelle tabelle i valori aprossimativi dove adesso non ci sono (purtroppo quando l'ho fatta la tabella non ho trovato per tutti gli oli i valori da-a).
Comunque sia, da una guardata rapida credo che queste siano analisi vere e proprie fatte su un sample di olio. Se clicchi su un olio e scorri fino alla fine della pagine che ti si apre vedrai che ci sono (a volte) anche dei valori approsimativi.
Esempio olio avocado (visto che ne stavo parlando prima):
dalla tabella: Ölsäure 60, Linolsäure 12, Palmitinsäure 19, Palmitoleinsäure 9 etc.
link alla descrizione dell'olio: http://www.olionatura.de/_oele/index.php?id=5 (in fondo alla pagina)
Ölsäure (ca. 47–70 %), Linolsäure (ca. 9–15 %), Palmitinsäure (ca. 15–23 %), Palmitoleinsäure (ca. 5–13 %), Phytosterine, Vitamine A, D und E, α-Tocopherol (ca. 8–15 mg/100 g), Lecithin, Carotinoide, Squalen.
Quello che voglio dire io è che se ho pescato l'analisi con il contenuto minimo (47) e loro hanno pescato quello con il contenuto massimo (70) di un acido grasso ci possono essere grandi discrepanze.
Ma, come ho già detto, possono esserci anche degli errori. Verificherò assolutamente, e dove posso, metterò nelle tabelle i valori aprossimativi dove adesso non ci sono (purtroppo quando l'ho fatta la tabella non ho trovato per tutti gli oli i valori da-a).
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- Spignattatore
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Re: Pesantezza e diffondibilità degli olii naturali
mamma mia, queste tabelle sono fa-vo-lo-se.
finalmente un po' di chiarezza nella mia testa con 'sta stora della diffondibilità degli olii che mi faceva impazzire quando formulavo qualche nuova crema.
Però non ho capito se la tabella di sushi si rifà a quelle già postate o meno.
[no linguaggio sms] belle. grazie per averle postate, davvero molto utili
finalmente un po' di chiarezza nella mia testa con 'sta stora della diffondibilità degli olii che mi faceva impazzire quando formulavo qualche nuova crema.
Però non ho capito se la tabella di sushi si rifà a quelle già postate o meno.
[no linguaggio sms] belle. grazie per averle postate, davvero molto utili
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- Grande Capa
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- Località: Monfalcone
Re: Pesantezza e diffondibilità degli olii naturali
Non si rifà, è un sistema diverso ovvero non calcola solo il peso specifico ma anche la composizione. Il che è un bell'approccio e probabilmente aiuta a tamponare i problemi dati dalle tabelle che calcolano il solo peso (esempio: come mai due olii dal peso specifico simile fanno effetto diverso sulla pelle?).
...perchè io VI VEDO
"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
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- Spignattatrice scientifica
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Re: Pesantezza e diffondibilità degli olii naturali
Allora... dopo la segnalazione di Bloody ho rivisto tutti valori degli acidi grassi. Non ho trovato grandi differenze, però ho trovato un errore di trascrizione per l'olio di cartamo, dove sono stati scambiati i valori di acido oleico e linoleico. Mi scuso per l'errore ma può capitare. Dove era possibile ho sostituito i valori esatti con quelli aprossimativi.
Ho aggiornato le schede (editando il post originale) con i nuovi dati. Ho aggiunto un'altra tabella con la composizione dei burri ed un'altra con la loro densità ed il punto di fusione.
L'ultima tabella l'ho rimossa poiché era solo illustrativa, i dati fondamentali sono alla fine la densità e la composizione degli acidi grassi (e a volte anche la spalmabilità / assorbimento).
Ho aggiornato le schede (editando il post originale) con i nuovi dati. Ho aggiunto un'altra tabella con la composizione dei burri ed un'altra con la loro densità ed il punto di fusione.
L'ultima tabella l'ho rimossa poiché era solo illustrativa, i dati fondamentali sono alla fine la densità e la composizione degli acidi grassi (e a volte anche la spalmabilità / assorbimento).
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Re: Pesantezza e diffondibilità degli olii naturali
Ragazze e ragazzi, potete scaricare le tabelle qui
Ultima modifica di sushi il 14/01/2014, 11:29, modificato 12 volte in totale.
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Re: Pesantezza e diffondibilità degli olii naturali
mi sono appena scaricata il file excel creato da sushi (che figata! )
mi interessava però avere qualche dato in più anche per il caprilico/caprico trigliceride perchè non so come classificarlo (olio pesante? medio?) basandomi solo sulle tabelle riportate nelle pagine iniziali
mi interessava però avere qualche dato in più anche per il caprilico/caprico trigliceride perchè non so come classificarlo (olio pesante? medio?) basandomi solo sulle tabelle riportate nelle pagine iniziali
"Certo che non esiste una cosa così," disse. "E' proprio per questo che è la mia preferita. Qualcosa può ben farti felice, no? Anche se non è reale".
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- Spignattatrice
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Re: Pesantezza e diffondibilità degli olii naturali
è un olio di cocco che è stato ulteriormente raffinato (frazionato) e non solidifica a basse T, ma gira e rigira, non ha niente in più, quindi lo puoi considerare come olio di cocco.
in giro ho letto che è composto prevalentemente da acidi grassi saturi. questa è la composizione in acidi grassi riportata da Aromazone:
Acidi grassi saturi con lunghe catene: laurico 44-51% miristico 13-18%, acido palmitico 8-10% stearico 1-3%
Acidi grassi saturi a catena media: caprilico 6-9% caprico 6 al 10%
Acidi grassi insaturi: acido oleico 5,5-7,5%, linoleico <2,5%
rileggendo ciò che aveva scritto sushi a pag.1:
e poi:
colgo l'occasione per ringraziare anche io sushi per il file e le spiegazioni sugli acidi grassi, che solo ora dopo mesi di lettura sto capendo!! sto integrando il file con olii che mancano, cercando online la loro composizione. grazie mille davvero!! la sola densità non spiega alcune differenze, soprattutto nella grande categoria degli olii a densità media (mandorle e cocco, tanto per prenderne due, danno una sensazione diversa sulla pelle), mentre tenendo conto degli altri fattori va meglio anche la cascata dei grassi.
in giro ho letto che è composto prevalentemente da acidi grassi saturi. questa è la composizione in acidi grassi riportata da Aromazone:
Acidi grassi saturi con lunghe catene: laurico 44-51% miristico 13-18%, acido palmitico 8-10% stearico 1-3%
Acidi grassi saturi a catena media: caprilico 6-9% caprico 6 al 10%
Acidi grassi insaturi: acido oleico 5,5-7,5%, linoleico <2,5%
rileggendo ciò che aveva scritto sushi a pag.1:
e infatti nelle tabelle di lola a pag.1 c'è 0.945 (anche se il lotto di AZ ha una densità 0.9, leggera, ma dipende dal lotto di produzione)Gli acidi grassi saturi (senza doppi legami) sono quelli che danno all'olio la densità
e poi:
io penso si possa considerare medio che dite? ho seguito bene il discorso di sushi? la prova dell'olio sul braccio non la so fare! non mi accorgo delle differenze a meno che non siano grandi.Gli acidi grassi saturi tendono a attaccarsi insieme formando così dei depositi (anche sulla pelle)
colgo l'occasione per ringraziare anche io sushi per il file e le spiegazioni sugli acidi grassi, che solo ora dopo mesi di lettura sto capendo!! sto integrando il file con olii che mancano, cercando online la loro composizione. grazie mille davvero!! la sola densità non spiega alcune differenze, soprattutto nella grande categoria degli olii a densità media (mandorle e cocco, tanto per prenderne due, danno una sensazione diversa sulla pelle), mentre tenendo conto degli altri fattori va meglio anche la cascata dei grassi.
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- Spignattatrice scientifica
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Re: Pesantezza e diffondibilità degli olii naturali
L'olio di cocco e il caprilico/caprico trigliceride NON sono la stessa cosa. Il caprilico/caprico trigliceride viene prodotto dall'olio di cocco, cioè l'olio di cocco viene frazionato e se ne prende una sola frazione - quella che contiene appunto solo acido caprilico e acido caprico che legato alla glicerina si chiama caprilico/caprico trigliceride.
L'olio di cocco ha la composizione più o meno uguale a quella scritta di karalisqui (dipende dall'annata, dal lotto etc), mentre il caprilico/caprico no. La composizione del caprilico/caprico trigliceride può essere molto diversa, dipende dal produttore:
acido caprilico (C8:0) - 50-80%
acido caprico (C10:0) - 20-45%
e altre aggiunte (acido caproico, acido laurico, acido miristico, non più del 2% ciascuno).
Nelle tabelle che ho postato io non c'è perché non è un olio vegetale ma è solo una frazione dell'olio di cocco. Io lo definirei medio come assorbimento/scia grassa. Forse può risultare comedogeno per chi ha la pelle grassa ma non ho trovato studi specifici proprio su questa accoppiata.
L'olio di cocco ha la composizione più o meno uguale a quella scritta di karalisqui (dipende dall'annata, dal lotto etc), mentre il caprilico/caprico no. La composizione del caprilico/caprico trigliceride può essere molto diversa, dipende dal produttore:
acido caprilico (C8:0) - 50-80%
acido caprico (C10:0) - 20-45%
e altre aggiunte (acido caproico, acido laurico, acido miristico, non più del 2% ciascuno).
Nelle tabelle che ho postato io non c'è perché non è un olio vegetale ma è solo una frazione dell'olio di cocco. Io lo definirei medio come assorbimento/scia grassa. Forse può risultare comedogeno per chi ha la pelle grassa ma non ho trovato studi specifici proprio su questa accoppiata.
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- Spignattatrice scientifica
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Re: Pesantezza e diffondibilità degli olii naturali
Come viene giù dalla bottiglia non è molto affidabile come dato. E la densità non ha nulla a che vedere con la viscosità. La densità si misura in grammi al cm3 (cioè massa ("peso") su volume) mentre la viscosità in Pascali per secondo e ci dice quanto resiste un fluido allo scorrimento.
La densità del caprilico caprico trigliceride è comunque molto superiore al dicaprylyl ether, è fra 0.940 e 0.950. Quindi come densità è pesante ovvero denso, ma come assorbimento direi che è medio perché una traccia di unto la lascia.
Per farti capire come può essere fuoriviante la densità: il bisabololo ha la densità media di 0.920 mentre il triethyl citrate ha la densità di 1.300 circa. Quale ti sembra più pesante sulla pelle e quale scivola più viscoso dalla bottiglia e quale è in realtà più denso?
Sarebbe bello trovare i dati sulla viscosità per tutti gli oli che usiamo, perché quello sarebbe praticamente un dato oggettivo sulla spalmabilità che adesso è misurata solo ad occhio (anzi, a pelle) da noi spignattatori, ma dati così purtroppo non sono trovabili.
La densità del caprilico caprico trigliceride è comunque molto superiore al dicaprylyl ether, è fra 0.940 e 0.950. Quindi come densità è pesante ovvero denso, ma come assorbimento direi che è medio perché una traccia di unto la lascia.
Per farti capire come può essere fuoriviante la densità: il bisabololo ha la densità media di 0.920 mentre il triethyl citrate ha la densità di 1.300 circa. Quale ti sembra più pesante sulla pelle e quale scivola più viscoso dalla bottiglia e quale è in realtà più denso?
Sarebbe bello trovare i dati sulla viscosità per tutti gli oli che usiamo, perché quello sarebbe praticamente un dato oggettivo sulla spalmabilità che adesso è misurata solo ad occhio (anzi, a pelle) da noi spignattatori, ma dati così purtroppo non sono trovabili.
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Re: Pesantezza e diffondibilità degli olii naturali
Quindi la tabella sulle densità non ci puo' far capire con certezza se un olio sia pesante medio o leggero? Per esempio io trovo l'olio di vinaccioli abbastanza leggero ma nella tabella è considerato medio pesante,dove sta la verità?
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Re: Pesantezza e diffondibilità degli olii naturali
Cristina per risponderti ti darò un esempio molto semplice: l'olio di girasole e l'olio di germe di grano hanno una densità simile. Quale risulta più pesante sulla pelle? O perché lo squalano pur essendo poco denso unge?
La densità non ti dirà se si assorbe più o meno facilmente, non ti dirà come scorre sulla pelle, non ti dirà se può risultare comedogeno o no e quindi non ti dirà neanche se è pesante o no. E' solo più o meno denso.
Ho cercato i dati sulla composizione degli oli proprio perché la catalogazione degli oli solo in base alla densità non mi convinceva proprio, ma oltre alla composizione degli acidi grassi (che ti diranno solo a cosa o a che tipo di pelle è più adatto un olio) ci servirebbe un dato sulla scorrevolezza (quindi viscosità) e su quanto residuo grasso lascia sulla pelle. Per questo ho provato a fare delle tabelle più esaustive cercando di esaminare anche altri fattori.
Tu trovi il vinaccioli abbastanza leggero, ma stiamo parlando dell'assorbimento. La densità è media. A me invece in quanto all'assorbimento lascia un film oleoso quindi lo definerei medio. Dove sta la verità? Da nessuna parte, perché il mio olio è diverso dal tuo olio e perché la tua pelle è diversa dalla mia pelle. I dati che abbiamo sono solo soggettivi e i dati raccolti sono indicativi ma non assoluti.
La densità non ti dirà se si assorbe più o meno facilmente, non ti dirà come scorre sulla pelle, non ti dirà se può risultare comedogeno o no e quindi non ti dirà neanche se è pesante o no. E' solo più o meno denso.
Ho cercato i dati sulla composizione degli oli proprio perché la catalogazione degli oli solo in base alla densità non mi convinceva proprio, ma oltre alla composizione degli acidi grassi (che ti diranno solo a cosa o a che tipo di pelle è più adatto un olio) ci servirebbe un dato sulla scorrevolezza (quindi viscosità) e su quanto residuo grasso lascia sulla pelle. Per questo ho provato a fare delle tabelle più esaustive cercando di esaminare anche altri fattori.
Tu trovi il vinaccioli abbastanza leggero, ma stiamo parlando dell'assorbimento. La densità è media. A me invece in quanto all'assorbimento lascia un film oleoso quindi lo definerei medio. Dove sta la verità? Da nessuna parte, perché il mio olio è diverso dal tuo olio e perché la tua pelle è diversa dalla mia pelle. I dati che abbiamo sono solo soggettivi e i dati raccolti sono indicativi ma non assoluti.
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niepoczęte jeszcze dzieci.
(Piotr Rubik, Strażnik raju)
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Re: Pesantezza e diffondibilità degli olii naturali
EDIT DOPO CRASH:
Trousse
Qualcuna sa per caso se l'olio di melograno è un olio leggero, medio o pesante? Non riesco a trovare nessuna informazione in merito e volevo capire come sostituirlo in una crema...
sushi
L'olio di melograno è un olio speciale, come per esempio quello di ricino, perché ha una composizione diversa da tutti gli altri oli. E' composto principalmente di acido punicico (C18:3), gli altri acidi sono presenti in piccole quantità. L'acido punicico è molto simile in quanto alla struttura e proprietà all'acido linoleico coniugato. E' un olio ricco e rivitalizzante, contiene anche antiossidanti, fitosteroli etc, più adatto alle pelli secche, mature, screpolate, danneggiate, dopo l'esposizione solare, ma in piccole quantità va bene anche per pelli delicate con problemi di acne poiché non dovrebbe essere comedogeno. Si assorbe bene.
In quanto alla densità... alcune schede lo danno a 0.920, altre fra 0.930 e 0.950, ma la densità secondo me dipende dal metodo di estrazione (a freddo, CO2 etc).
Con cosa sostituirlo? Difficile dirlo. Se è uno spignatto per pelli secche allora forse, per esempio, con l'olio di rosa mosqueta e un altro olio più nutriente. Se è uno spignatto per un visino che soffre di acne mi orienterei verso qualche olio leggero.
Trousse
Qualcuna sa per caso se l'olio di melograno è un olio leggero, medio o pesante? Non riesco a trovare nessuna informazione in merito e volevo capire come sostituirlo in una crema...
sushi
L'olio di melograno è un olio speciale, come per esempio quello di ricino, perché ha una composizione diversa da tutti gli altri oli. E' composto principalmente di acido punicico (C18:3), gli altri acidi sono presenti in piccole quantità. L'acido punicico è molto simile in quanto alla struttura e proprietà all'acido linoleico coniugato. E' un olio ricco e rivitalizzante, contiene anche antiossidanti, fitosteroli etc, più adatto alle pelli secche, mature, screpolate, danneggiate, dopo l'esposizione solare, ma in piccole quantità va bene anche per pelli delicate con problemi di acne poiché non dovrebbe essere comedogeno. Si assorbe bene.
In quanto alla densità... alcune schede lo danno a 0.920, altre fra 0.930 e 0.950, ma la densità secondo me dipende dal metodo di estrazione (a freddo, CO2 etc).
Con cosa sostituirlo? Difficile dirlo. Se è uno spignatto per pelli secche allora forse, per esempio, con l'olio di rosa mosqueta e un altro olio più nutriente. Se è uno spignatto per un visino che soffre di acne mi orienterei verso qualche olio leggero.
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- novellino
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Re: Pesantezza e diffondibilità degli olii naturali
ciao ,
ho trovato ad una fiera del comes l'olio di baobab che è un potente antiossidante ed è ricco di acidi grassi ;
nel foglietto illustrativo dicono che ha proprietà elasticizzanti emollienti, rigeneranti e leviganti...
... qualcuno ne ha sentito parlare,
a che punto si colloca nella scala delle dentistà?
grazie
ho trovato ad una fiera del comes l'olio di baobab che è un potente antiossidante ed è ricco di acidi grassi ;
nel foglietto illustrativo dicono che ha proprietà elasticizzanti emollienti, rigeneranti e leviganti...
... qualcuno ne ha sentito parlare,
a che punto si colloca nella scala delle dentistà?
grazie
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- Spignattatore
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Re: Pesantezza e diffondibilità degli olii naturali
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Questa è la tua vita e sta finendo un minuto alla volta [Fight Club]
"Pensieri vanno e vengono, la vita è così..."
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- utente avanzato
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Re: Pesantezza e diffondibilità degli olii naturali
Cosa determina la percentuale di insaponificabile?
Guardando la tabella sulla densità degli oli da che dato posso dividere oli leggeri medi e pesanti?
Guardando la tabella sulla densità degli oli da che dato posso dividere oli leggeri medi e pesanti?
La solitudine non esiste, siamo io e la solitudine, siamo già in due