Pesantezza e diffondibilità degli olii (tabelle comparative)
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Pesantezza e diffondibilità degli olii (tabelle comparative)
Quanto segue non è altro che una serie di piccole informazione sugli oli vegetali e sul loro utilizzo per la preparazione di oleoliti.
Gli oli vegetali sono esteri di glicerina con una diversa miscela di acidi grassi, che varia di olio in olio. Gli acidi grassi possono essere saturi ( ovvero non contenenti doppi legami ) come il palmitico, stearico, miristico, … o insaturi ( contenenti doppi legami ) come il linoleico, linolenico, oleico...
Per la creazione degli oleoliti è importante scegliere l' olio vegetale che farà da solvente alla materia prima che andremo ad estrarre.
Gli oli sono buoni solventi per numerosi principi attivi apolari o poco polari, come gli oe, carotenoidi, tocoferoli, steroli, triterpeni, sesquiterpieni, fosfolipidi, ecc...
Per comprendere meglio le caratteristiche degli oli vegetali è possibile usare alcuni parametri. Questi sono puramente indicativi in quanto variano a seconda della produzione/ qualità/ provenienza di ogni singolo olio.
Indice di saponificazione ( I.S. )
Il numero/indice di saponificazione è la quantità di idrossido di potassio espressa in milligrammi necessaria per saponificare un grammo di campione di grasso.
È usato come indice del peso molecolare medio degli esteri degli acidi grassi che costituiscono il campione.
Maggiore è il valore di I.S., minore sarà il peso molecolare e più corta sarà la catena degli acidi grassi.
Più la catena degli acidi grassi sarà corta, maggiore sarà la capacità dell' olio di solvatare le molecole polari.
Indice di Iodio ( I.I. )
Determina la quantità di doppi legami presenti negli acidi grassi.
Più alto è il valore più fluido sarà l' olio e maggiore sarà il numero di legami insaturi e la sua tendenza ad ossidarsi.
Più grande sarà il numero di legami insaturi più l' olio sarà polare.
Percentuale di insaponificabili
L’insaponificabile è costituito essenzialmente da steroli, idrocarburi, alcoli triterpenici ed alifatici, tocoferoli, pigmenti e altri costituenti non gliceridici contenuti naturalmente nelle sostanze grasse.
La composizione varia a seconda dell' olio vegetale ed è un parametro piuttosto importante la scelta dell' olio che si vuole usare per finalità cosmetiche.
http://arcadia.forumup.it/viewtopic.php ... um=arcadia
Gli oli vegetali sono esteri di glicerina con una diversa miscela di acidi grassi, che varia di olio in olio. Gli acidi grassi possono essere saturi ( ovvero non contenenti doppi legami ) come il palmitico, stearico, miristico, … o insaturi ( contenenti doppi legami ) come il linoleico, linolenico, oleico...
Per la creazione degli oleoliti è importante scegliere l' olio vegetale che farà da solvente alla materia prima che andremo ad estrarre.
Gli oli sono buoni solventi per numerosi principi attivi apolari o poco polari, come gli oe, carotenoidi, tocoferoli, steroli, triterpeni, sesquiterpieni, fosfolipidi, ecc...
Per comprendere meglio le caratteristiche degli oli vegetali è possibile usare alcuni parametri. Questi sono puramente indicativi in quanto variano a seconda della produzione/ qualità/ provenienza di ogni singolo olio.
Indice di saponificazione ( I.S. )
Il numero/indice di saponificazione è la quantità di idrossido di potassio espressa in milligrammi necessaria per saponificare un grammo di campione di grasso.
È usato come indice del peso molecolare medio degli esteri degli acidi grassi che costituiscono il campione.
Maggiore è il valore di I.S., minore sarà il peso molecolare e più corta sarà la catena degli acidi grassi.
Più la catena degli acidi grassi sarà corta, maggiore sarà la capacità dell' olio di solvatare le molecole polari.
Indice di Iodio ( I.I. )
Determina la quantità di doppi legami presenti negli acidi grassi.
Più alto è il valore più fluido sarà l' olio e maggiore sarà il numero di legami insaturi e la sua tendenza ad ossidarsi.
Più grande sarà il numero di legami insaturi più l' olio sarà polare.
Percentuale di insaponificabili
L’insaponificabile è costituito essenzialmente da steroli, idrocarburi, alcoli triterpenici ed alifatici, tocoferoli, pigmenti e altri costituenti non gliceridici contenuti naturalmente nelle sostanze grasse.
La composizione varia a seconda dell' olio vegetale ed è un parametro piuttosto importante la scelta dell' olio che si vuole usare per finalità cosmetiche.
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- esimio cosmetologo
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bella sintesi quella di LANDRE82...
Solo una nota.. non concordo con la definizione polarità<=> numero iodine.
Il maggior numero di legami doppi può comportare la formazione di prodotti polari ( aldeidi ) ma non significa una maggiore polarità ...
che in genere si riconosce per la lunghezza della catena alkilica e quindi per la solubilità in acqua dell'olio ( + è corta + l'olio è "solubile in acqua" ).
Vero che a parità di lunghezza della catena più legami doppi ci sono più la molecola è piegata su se stessa ( quindi spazialmente corta ) e flessibile... cosa che comporta una maggiore polarità.
Anche se il concetto di polarità è complesso il miglior riferimento è il LogP acqua/ottanolo.
in merito invece ai concetti di pesantezza e diffondibilità degli oli, ritengo che la prova foglio possa essere fuorviante.
I tipici fattori di emollienza: spandibilità e lubrificazione ,dipendono in realtà da alcuni fattori fisici, viscosità, % solidi, distribuzione dei trigliceridi ecc.ecc. ....non facilmente traducibili nel comportamento sul foglio di carta.
Solo una nota.. non concordo con la definizione polarità<=> numero iodine.
Il maggior numero di legami doppi può comportare la formazione di prodotti polari ( aldeidi ) ma non significa una maggiore polarità ...
che in genere si riconosce per la lunghezza della catena alkilica e quindi per la solubilità in acqua dell'olio ( + è corta + l'olio è "solubile in acqua" ).
Vero che a parità di lunghezza della catena più legami doppi ci sono più la molecola è piegata su se stessa ( quindi spazialmente corta ) e flessibile... cosa che comporta una maggiore polarità.
Anche se il concetto di polarità è complesso il miglior riferimento è il LogP acqua/ottanolo.
in merito invece ai concetti di pesantezza e diffondibilità degli oli, ritengo che la prova foglio possa essere fuorviante.
I tipici fattori di emollienza: spandibilità e lubrificazione ,dipendono in realtà da alcuni fattori fisici, viscosità, % solidi, distribuzione dei trigliceridi ecc.ecc. ....non facilmente traducibili nel comportamento sul foglio di carta.
Paracelso -
stufo di bufale cosmetiche - http://www.nononsensecosmethic.org
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- Grande Capa
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Ringrazio Lileath che ha perso un sacco di tempo per trovare questi dati. Alcuni mancavano e li ho presi da altre fonti; per quelli per cui avevo un intervallo ho fatto la media matematica.
Non prendeteli come valori assoluti, solo come valori di riferimento per confrontare i vari tipi di grasso. Conoscendo i mie polli ho anche cercato i dati degli esteri che usiamo di più, così i confronti sono più completi.
Eccoci con la prima tabella: il numero di iodio. Più è basso più l'olio è resistente all'irrancidimento.
Ecco la densità degli olii. Quelli che hanno un dato più basso sono più leggeri e diffondibili.
Ecco qui anche le percentuali di insaponificabile.
Non prendeteli come valori assoluti, solo come valori di riferimento per confrontare i vari tipi di grasso. Conoscendo i mie polli ho anche cercato i dati degli esteri che usiamo di più, così i confronti sono più completi.
Eccoci con la prima tabella: il numero di iodio. Più è basso più l'olio è resistente all'irrancidimento.
Ecco la densità degli olii. Quelli che hanno un dato più basso sono più leggeri e diffondibili.
Ecco qui anche le percentuali di insaponificabile.
...perchè io VI VEDO
"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
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Grazie per le tabelle sono di facile consultazione e molto interessanti.
scusami Paracelso mi potresti chiarire questa questa affermazione :
Il maggior numero di legami doppi può comportare la formazione di prodotti polari ( aldeidi ) ma non significa una maggiore polarità ...
scusami davvero ma non riesco a capire cosa c'entrino le aldeidi . Da come è scritto sembra che dei legami doppi formino un aldeide(cosa che sicuramente non volevi dire,ma sembra così da come è scritto), che è vero che sono polari aprotiche,ma possegono un gruppo aldeidico che non è presente nei trigliceridi o negli acidi grassi(prodotti di esterificazione dei trigliceridi).
in merito invece ai concetti di pesantezza e diffondibilità degli oli, ritengo che la prova foglio possa essere fuorviante.
I tipici fattori di emollienza: spandibilità e lubrificazione ,dipendono in realtà da alcuni fattori fisici, viscosità, % solidi, distribuzione dei trigliceridi ecc.ecc. ....non facilmente traducibili nel comportamento sul foglio di carta.[/quote]
Concordo in pieno.
Le propreietà fisiche di un trigliceride dipendono dagli acidi grassi che lo compongono (compreso quindi "pesantezza", punto di fusione,solubilità in H20 (che come giustamente diceva su Paracelso dipende dalla lunghezza delle catene idrocarburiche degli acidi grassi) ).
scusami Paracelso mi potresti chiarire questa questa affermazione :
Il maggior numero di legami doppi può comportare la formazione di prodotti polari ( aldeidi ) ma non significa una maggiore polarità ...
scusami davvero ma non riesco a capire cosa c'entrino le aldeidi . Da come è scritto sembra che dei legami doppi formino un aldeide(cosa che sicuramente non volevi dire,ma sembra così da come è scritto), che è vero che sono polari aprotiche,ma possegono un gruppo aldeidico che non è presente nei trigliceridi o negli acidi grassi(prodotti di esterificazione dei trigliceridi).
in merito invece ai concetti di pesantezza e diffondibilità degli oli, ritengo che la prova foglio possa essere fuorviante.
I tipici fattori di emollienza: spandibilità e lubrificazione ,dipendono in realtà da alcuni fattori fisici, viscosità, % solidi, distribuzione dei trigliceridi ecc.ecc. ....non facilmente traducibili nel comportamento sul foglio di carta.[/quote]
Concordo in pieno.
Le propreietà fisiche di un trigliceride dipendono dagli acidi grassi che lo compongono (compreso quindi "pesantezza", punto di fusione,solubilità in H20 (che come giustamente diceva su Paracelso dipende dalla lunghezza delle catene idrocarburiche degli acidi grassi) ).
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- Grande Capa
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Paracelso non passa in questa sezione. Ma chiariscimi invece se sai che tipo di acid grassi favoriscono la spandibilità, che quei dati li recupero.
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Lola scusami non so cosa vuoi intendere esattamente per spandibilità ,comunque ti faccio un discorso generale che può aiutare a capire meglio le propietà fisiche e poi possiamo approfndire qualche punto:
In realtà per compiere una valutazione si separano i trigliceridi, si idrolizzano(ovvero si scindono in acidi grassi e alcol) e si fa un'analisi degli acidi grassi principali che lo compongono.
in linea di massima i trigliceridi con catene idrocarburiche (la parte costituita dall'alcano) più lunghe sono meno solubili in acqua perchè quella è la parte IDROFOBICA della molecola.
inoltre se il trigliceriride è composto da un maggior numero di a.g. suturi(no doppi legami) tenderà ad avere una struttura più ordinata (quindi il nostro olio o burro sarà più viscoso,denso solido).
Al contrario se conterrà più acidi grassi insaturi (con doppi legami) tenderanno ad avere una struttura più disordinata questo darà una consistenza più liquida.
Es. i trigliceridi ricchi in acido oleico, linoleico, linolenico, palmitoleico, arachidonico ed altri a.g. insaturi sono generalmente liquidi a emperatura ambiente e sono detti oli.
invece quelli ricchi in a.g. saturi (acido lauri,miristico,palmitico,stearico arachidico) sono a t° ambiente generalmente solidi e sono chiamati grassi (o burri).
edito perchè ho dimenticato di tirare le somme
quindi teoricamente tirando le somme se il nostro lipide ha più acidi grassi che compongono il trigliceride(lipide) con catena idrocarburica più lunga e nessun doppio legame l'olio sarà più denso.
ed al contrario se avremo un lipide con catene idrocaruriche corte e presenza di uno o più legami doppi l'olio sarà meno denso (o forse è meglio parlare di fluidità).
essenzialmente dobbiamo conoscere la struttura chimica del lipide che vogliamo utilizzare.
In realtà per compiere una valutazione si separano i trigliceridi, si idrolizzano(ovvero si scindono in acidi grassi e alcol) e si fa un'analisi degli acidi grassi principali che lo compongono.
in linea di massima i trigliceridi con catene idrocarburiche (la parte costituita dall'alcano) più lunghe sono meno solubili in acqua perchè quella è la parte IDROFOBICA della molecola.
inoltre se il trigliceriride è composto da un maggior numero di a.g. suturi(no doppi legami) tenderà ad avere una struttura più ordinata (quindi il nostro olio o burro sarà più viscoso,denso solido).
Al contrario se conterrà più acidi grassi insaturi (con doppi legami) tenderanno ad avere una struttura più disordinata questo darà una consistenza più liquida.
Es. i trigliceridi ricchi in acido oleico, linoleico, linolenico, palmitoleico, arachidonico ed altri a.g. insaturi sono generalmente liquidi a emperatura ambiente e sono detti oli.
invece quelli ricchi in a.g. saturi (acido lauri,miristico,palmitico,stearico arachidico) sono a t° ambiente generalmente solidi e sono chiamati grassi (o burri).
edito perchè ho dimenticato di tirare le somme
quindi teoricamente tirando le somme se il nostro lipide ha più acidi grassi che compongono il trigliceride(lipide) con catena idrocarburica più lunga e nessun doppio legame l'olio sarà più denso.
ed al contrario se avremo un lipide con catene idrocaruriche corte e presenza di uno o più legami doppi l'olio sarà meno denso (o forse è meglio parlare di fluidità).
essenzialmente dobbiamo conoscere la struttura chimica del lipide che vogliamo utilizzare.
Ultima modifica di rennettina il 19/12/2011, 10:58, modificato 3 volte in totale.
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Scusate la mia ignoranza, ma non riesco a capire: il caprilico caprico trigl. è quasi in fondo alla tabella della densità degli oli postata in questo topic, ma io avevo capito che era un olio leggero. Mi spiegate l'arcano, gentili esperte? Sarebbe utilissimo anche specificare il range di "leggero", "medio" e "pesante". Chiedo troppo? Grazzissime!
Nessuno siamo perfetti, ognuno abbiamo i nostri difetti.
L'uomo è il più intelligente degli animali, a sentir lui
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- Grande Capa
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Hai presente la pubblicità subliminale, quella per cui lo stesso identico detersivo colorato di gliallo sarà percepito come "poco lavante", di verde "lavante" e di blu "aggressivo"? ecco, stessa cosa per l'olio. Il caprilico caprico è trasparente ergo sembra ad occhio meno pesante di un oliva che è verde. Ma i dati oggettivi non mentono, e a quelli dobbiamo rifarci.
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- Spignattatrice scientifica
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Uppo perché sto cercando di farmi una scala personale della leggerezza / pesantezza degli oli prendendo in considerazione oltre alla densità (che per me come scaletta non funziona molto bene) anche la composizione degli oli, la viscosità e altri dati. Però mi son fermata qui:
"The degree of unsaturation will also impact on oil absorption. In general, the more polyunsaturated fat content of the oil, the better the absorption. For example Rose Hip oil is high in polyunsaturates and has quite low viscosity, making it ideal for use in face serums and creams as it absorbs quickly into the skin."
Qualcuno può illuminarmi? Esperti in materia?
qualcuno può smentire / confermare questa affermazione? Perché io ho trovato delle informazioni completamente diverse, cito da http://www.naturestherapy.com.au/oil-absorption/rennettina ha scritto:quindi tirando le somme se il nostro lipide ha più acidi grassi che compongono il trigliceride(lipide) più con catena idrocarburica più corta e nessun doppio legame l'olio sarà più leggero.
ed al contrario se avremo un lipide con grand catene idrocaruriche e presenza legami doppi il grazzo sarà più pesante.
essenzialmente dobbiamo conoscere la struttura chimica del lipide che vogliamo utilizzare.
"The degree of unsaturation will also impact on oil absorption. In general, the more polyunsaturated fat content of the oil, the better the absorption. For example Rose Hip oil is high in polyunsaturates and has quite low viscosity, making it ideal for use in face serums and creams as it absorbs quickly into the skin."
Qualcuno può illuminarmi? Esperti in materia?
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że świat będzie jakim stworzą go
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(Piotr Rubik, Strażnik raju)
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- Spignattatrice scientifica
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Mi rispondo, in parte, da sola...
Ho cercato informazioni e studi sugli acidi grassi, sul loro comportamento in un olio e la loro funzione sulla pelle. Gli acidi grassi saturi (senza doppi legami) sono quelli che danno all'olio la densità. I burri per esempio hanno un alto contenuto di acidi grassi saturi, per questo sono solidi a temperatura ambiente. Gli insaturi (sia mono sia poli) rendono l'olio liquido.
Gli acidi grassi saturi tendono a attaccarsi insieme formando così dei depositi (anche sulla pelle), mentre gli acidi grassi insaturi si attaccano di meno perché hanno una forma più o meno incurvata.
Gli acidi grassi saturi (considerando quelli che si trovano in quantità più o meno alte negli oli vegetali) sono l'acido laurico, l'acido palmitico e l'acido stearico. In percentuali basse non dovrebbero dare problemi alla pelle, anzi, possono anche svolgere un ruolo importante. Il laurico ha, per esempio, proprietà antimicrobiche e il palmitico è il precursore delle ceramidi.
Gli acidi monoinsaturi (acido oleico e acido palmitoleico) sono quelli che hanno un solo doppio legame e possono risultare problematici. Tutti e due sono presenti in piccole quantità nel sebo umano, la loro percentuale si alza nelle persone che soffrono di acne. Se applicati sulla pelle hanno la proprietà di alzare il livello di Ca2+ il ché porta ad una cheratinizzazione abnormale. La conseguenza sono i comedoni e l'acne. In più il sebo con alta percentuale di acido oleico risulta più secco e anche più irritante per la pelle. Ecco spiegato perché l'olio di mandorle può risultare pesante ed è comedogeno, anche se non molto denso, infatti contiene dal 60 al 75% di acido oleico.
"L'antagonista" dell'acido oleico è l'acido linoleico, un acido poliinsaturo (con due doppi legami). Applicato sulla pelle riduce l'infiammazione, ripara la barriera protettiva della pelle e rende meno occlusivo il sebo. Il punto a sfavore rappresenta la sua densità. Se oltre all'acido linoleico l'olio contiene anche una percentuale significativa degli acidi saturi diventa molto più denso e difficile da spalmare e assorbire (es. germe di grano).
Tirando le somme... credo che non si può prendere in considerazione solo un parametro per classificare gli oli per la loro pesantezza / leggerezza, ma un insieme di tutti i fattori - la densità, la viscosità / diffondibilità e la struttura degli oli.
Sto cercando di fare una classifica, se a qualcuno interessa posso postarla (quando la finisco...).
Ho cercato informazioni e studi sugli acidi grassi, sul loro comportamento in un olio e la loro funzione sulla pelle. Gli acidi grassi saturi (senza doppi legami) sono quelli che danno all'olio la densità. I burri per esempio hanno un alto contenuto di acidi grassi saturi, per questo sono solidi a temperatura ambiente. Gli insaturi (sia mono sia poli) rendono l'olio liquido.
Gli acidi grassi saturi tendono a attaccarsi insieme formando così dei depositi (anche sulla pelle), mentre gli acidi grassi insaturi si attaccano di meno perché hanno una forma più o meno incurvata.
Gli acidi grassi saturi (considerando quelli che si trovano in quantità più o meno alte negli oli vegetali) sono l'acido laurico, l'acido palmitico e l'acido stearico. In percentuali basse non dovrebbero dare problemi alla pelle, anzi, possono anche svolgere un ruolo importante. Il laurico ha, per esempio, proprietà antimicrobiche e il palmitico è il precursore delle ceramidi.
Gli acidi monoinsaturi (acido oleico e acido palmitoleico) sono quelli che hanno un solo doppio legame e possono risultare problematici. Tutti e due sono presenti in piccole quantità nel sebo umano, la loro percentuale si alza nelle persone che soffrono di acne. Se applicati sulla pelle hanno la proprietà di alzare il livello di Ca2+ il ché porta ad una cheratinizzazione abnormale. La conseguenza sono i comedoni e l'acne. In più il sebo con alta percentuale di acido oleico risulta più secco e anche più irritante per la pelle. Ecco spiegato perché l'olio di mandorle può risultare pesante ed è comedogeno, anche se non molto denso, infatti contiene dal 60 al 75% di acido oleico.
"L'antagonista" dell'acido oleico è l'acido linoleico, un acido poliinsaturo (con due doppi legami). Applicato sulla pelle riduce l'infiammazione, ripara la barriera protettiva della pelle e rende meno occlusivo il sebo. Il punto a sfavore rappresenta la sua densità. Se oltre all'acido linoleico l'olio contiene anche una percentuale significativa degli acidi saturi diventa molto più denso e difficile da spalmare e assorbire (es. germe di grano).
Tirando le somme... credo che non si può prendere in considerazione solo un parametro per classificare gli oli per la loro pesantezza / leggerezza, ma un insieme di tutti i fattori - la densità, la viscosità / diffondibilità e la struttura degli oli.
Sto cercando di fare una classifica, se a qualcuno interessa posso postarla (quando la finisco...).
Ultima modifica di sushi il 22/09/2010, 16:15, modificato 2 volte in totale.
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Come promesso ecco che arriva la mia classifica degli oli...
Avevo già accennato che volevo fare una scaletta basandomi sia sulla densità e sulla viscosità degli oli sia sulla composizione di acidi grassi. Questo perché per me la densità non era un dato abbastanza "esatto" - oli che dovrebbero essere leggeri mi risultavano pesanti e comedogeni e a volte anche viceversa. Ho preso "in analisi" gli oli che ho in casa e altri che vorrei avere perché mi interessano molto.
La prima tabella che riporto è la tabella della composizione, oltre agli acidi grassi ho riportato anche alcune altre caratteristiche, per esempio le vitamine. Mi scuso in anticipo se l'immagine è un po' più grande del dovuto ma sennò non si vedeva niente.
EDIT del 10. novembre 2013: la tabella della composizione come anche le altre tabelle che sono visibili qua sotto le trovate nel file excel che potete scaricare dal link in seconda pagina (commento nr. 11)
Avevo già accennato che volevo fare una scaletta basandomi sia sulla densità e sulla viscosità degli oli sia sulla composizione di acidi grassi. Questo perché per me la densità non era un dato abbastanza "esatto" - oli che dovrebbero essere leggeri mi risultavano pesanti e comedogeni e a volte anche viceversa. Ho preso "in analisi" gli oli che ho in casa e altri che vorrei avere perché mi interessano molto.
La prima tabella che riporto è la tabella della composizione, oltre agli acidi grassi ho riportato anche alcune altre caratteristiche, per esempio le vitamine. Mi scuso in anticipo se l'immagine è un po' più grande del dovuto ma sennò non si vedeva niente.
EDIT del 10. novembre 2013: la tabella della composizione come anche le altre tabelle che sono visibili qua sotto le trovate nel file excel che potete scaricare dal link in seconda pagina (commento nr. 11)
Ultima modifica di sushi il 10/11/2013, 17:38, modificato 2 volte in totale.
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Nella seconda tabella ho messo la densità degli oli (mi mancano l'olio d'anguria e l'olio di arachidi, per il calcolo finale ho preso una media di 0.920. Se qualcuno ha i dati chiederei gentilmente che me li riferisca e dopo correggo), la viscosità o meglio la spandibilità (visto che non ho potuto trovare dati numerici ho fatto la prova del foglio, ma senza aspettare 24 ore. Ho messo una goccia d'olio e osservavo con che velocità l'olio si spargeva sul foglio nel giro di due ore). Il terzo dato riguarda l'assorbimento e l'effetto che l'olio fa sulla pelle. Questo dato è completamente soggettivo - cioè ho applicato sulla parte interna del braccio un po' di olio e osservavo come si assorbiva, che residuo lasciava e quant'è grande la superficie sulla quale potevo spalmarlo.
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EDIT: l'ultima tabella sulla valutazione finale l'ho rimossa. Credo che i dati necessari siano tutti nelle prime due tabelle.
Aggiungo solo due tabelle sui burri:
Aggiungo solo due tabelle sui burri:
Ultima modifica di sushi il 02/03/2011, 17:50, modificato 1 volta in totale.
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non ho visto nelle tabelle l'olio di prugna (Prunus domestica / Plum kernel oil):
numero di iodio: 98
% insaponificabile: 0 (però ho qualche dubbio, i valori li ho trovati qui e sono un po' diversi).
Densità: 0,915
Palmitic: 3
Oleic: 68
Linoleic: 23
Altre sostanze: Vit E
Kukui:
numero di iodio: 168
densità: 0,923
Palmitic: 6
Stearic: 2
Oleic: 20
Linoleic: 42
Linolenic: 25
note: molto secco, è l'olio più penetrante di tutti (fonte: AZ)
numero di iodio: 98
% insaponificabile: 0 (però ho qualche dubbio, i valori li ho trovati qui e sono un po' diversi).
Densità: 0,915
Palmitic: 3
Oleic: 68
Linoleic: 23
Altre sostanze: Vit E
Kukui:
numero di iodio: 168
densità: 0,923
Palmitic: 6
Stearic: 2
Oleic: 20
Linoleic: 42
Linolenic: 25
note: molto secco, è l'olio più penetrante di tutti (fonte: AZ)
passo le notti
nero e cristallo
a sceglier le carte
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a maledire certe domande
che forse era meglio
non farsi mai
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Purtroppo l'olio di macadamia non ce l'ho e quindi mi son basata sui dati che ho potuto trovare sul web.
La classifica l'ho fatta soprattutto perché avevo problemi con la classifica "ufficiale" degli oli (cioè descrizioni fornite dai rivenditori) e perché gli oli classificati come "leggeri" o "per pelle grassa o mista" a volte mi risultavano pesanti (e comedogeni!!!). E ovviamente la mia classifica non è perfetta, ci mancherebbe!
Come ho già spiegato la classifica non si basa solo sulla sensazione che l'olio ci da. La metà dei punti finali la da la composizione - e il macadamia ha un 60% di acido oleico e quasi niente di linoleico. E questo abbassa i punti.
Salta, se hai un po' di voglia fa per favore la prova del foglio e dell'assorbimento sulla pelle che poi correggo la tabella. Ti va?
La classifica l'ho fatta soprattutto perché avevo problemi con la classifica "ufficiale" degli oli (cioè descrizioni fornite dai rivenditori) e perché gli oli classificati come "leggeri" o "per pelle grassa o mista" a volte mi risultavano pesanti (e comedogeni!!!). E ovviamente la mia classifica non è perfetta, ci mancherebbe!
Come ho già spiegato la classifica non si basa solo sulla sensazione che l'olio ci da. La metà dei punti finali la da la composizione - e il macadamia ha un 60% di acido oleico e quasi niente di linoleico. E questo abbassa i punti.
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Allora.... l'ultima tabella è stata fatta solo per scopo informativo, cioè per poter dare un'idea più semplice delle prime due tabelle, ma non è realmente "applicabile" quando fai i conti per l'emulsione.
Personalmente quando devo fare una crema cerco sempre di seguire la densità degli oli, però allo stesso tempo guardo la composizione degli acidi grassi così come la spalmabilità e altre caratteristiche. Per esempio, se devo far una cascata per pelle grassa o mista sposto la curva verso gli oli a bassa densità e cercherò di evitare gli oli con alta percentuale di acido oleico anche se con densità bassa. In parole molto povere, per la cascata tengo in conto la densità, per il tipo di pelle la composizione.
Personalmente quando devo fare una crema cerco sempre di seguire la densità degli oli, però allo stesso tempo guardo la composizione degli acidi grassi così come la spalmabilità e altre caratteristiche. Per esempio, se devo far una cascata per pelle grassa o mista sposto la curva verso gli oli a bassa densità e cercherò di evitare gli oli con alta percentuale di acido oleico anche se con densità bassa. In parole molto povere, per la cascata tengo in conto la densità, per il tipo di pelle la composizione.
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Sushi posso chiederti dove hai trovato questa informazione? se l'hai trovata in internet.. grazie 1000sushi ha scritto: Gli acidi monoinsaturi (acido oleico e acido palmitoleico) sono quelli che hanno un solo doppio legame e possono risultare problematici. Tutti e due sono presenti in piccole quantità nel sebo umano, la loro percentuale si alza nelle persone che soffrono di acne. Se applicati sulla pelle hanno la proprietà di alzare il livello di Ca2+ il ché porta ad una cheratinizzazione abnormale. La conseguenza sono i comedoni e l'acne. In più il sebo con alta percentuale di acido oleico risulta più secco e anche più irritante per la pelle. Ecco spiegato perché l'olio di mandorle può risultare pesante ed è comedogeno, anche se non molto denso, infatti contiene dal 60 al 75% di acido oleico.
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Molte delle info le ho trovate su internet, quella che ti interessa in particolare è da uno studio giapponese pubblicato su Journal of investigative dermatology. Questo è il link all'articolo intero:
http://www.nature.com/jid/journal/v124/ ... 2810a.html
http://www.nature.com/jid/journal/v124/ ... 2810a.html
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