Picnogenolo : stabilizzazione
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Picnogenolo : stabilizzazione
Spero che Gianluigi non me ne voglia
L'articolo però mi è tornato utile di recente.
La sostanza idrosolubile di cui si parla è venduta con il nome di "Pine Bark extract" esiste anche da uva ma meno solubile.
Per l'efficqcia del picogenolo rimando al link.
Qui la parte interessante per gli spignattatori:
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Formulativa
Il PYCNOGENOL è un prodotto che, una volta messo in soluzione, comincia a subire fenomeni degradativi che portano ad una variazione cromatica (la soluzione tende a passare dall’arancio chiaro all’arancio scuro). In particolare il PYCNOGENOL è estremamente sensibile alle radiazioni luminose. Questo comportamento da una parte qualifica il PYCNOGENOL come sostanza chimicamente "attiva", però diventa assolutamente necessario ed indispensabile stabilizzare il prodotto.
Da prove effettuate utilizzando la soluzione allo 0,1% di PYCNOGENOL è stato osservato che antiossidanti idrofili aggiunti alla soluzione, quali il sodio ascorbil fosfato e l’acido lipoico, proteggono il PYCNOGENOL . I risultati migliori sono stati ottenuti con l’aggiunta di sodio bisolfito ad una concentrazione dello 0,3%.
La matrice cosmetica ideale per tale tipo di prodotto dovrebbe quindi avere le seguenti caratteristiche:
a)-essere totalmente esente da metalli pesanti perché è noto che tali elementi catalizzano buona parte dei processi ossiditavi. Si rende quindi necessario un buon processo di purificazione dell’acqua di lavorazione e l’aggiunta di chelanti (EDTA);
b)-la fase lipofila dovrebbe essere il più possibile inerte ai processi redox (siliconica);
c)-è opportuna l’associazione con conservanti con caratteristiche antiossidanti (BHA, BHT, sodio bisolfito, et..);
d)-è consigliabile l’associazione del PYCNOGENOL con altre sostanze funzionali con caratteristiche antiossidanti, vitamina C, E, A coenzima Q10, b-carotene, acido lipoico, melanine. In particolare bisogna sempre considerare che il PYCNOGENOL è una miscela idrosolubile e perciò il sistema antiossidante ideale per proteggere le OPC deve essere idrosolubile;
e)-la fase acquosa dovrebbe essere protetta dall’ossigeno perciò è comunque consigliabile un emulsione A/O (acqua/olio) o A/S (acqua/silicone) per diminuire i processi di diffusione del O2 all’interno del sistema;
f)-l’introduzione del PYCNOGENOL nella fase acquosa deve essere possibilmente fatta a freddo;
g)-essere protetta dalle radiazioni solari, mediante l’utilizzo di filtri solari e confezionando il prodotto in recipienti opachi alle radiazioni.
i)-il pH finale dell’emulsione deve essere portato a circa 4-4,5 mediante l’acido citrico. A questi valori di pH le variazioni cromatiche sono meno evidenti.
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Altre info su: http://www.pycnogenol.net/
L'articolo però mi è tornato utile di recente.
La sostanza idrosolubile di cui si parla è venduta con il nome di "Pine Bark extract" esiste anche da uva ma meno solubile.
Per l'efficqcia del picogenolo rimando al link.
Qui la parte interessante per gli spignattatori:
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Formulativa
Il PYCNOGENOL è un prodotto che, una volta messo in soluzione, comincia a subire fenomeni degradativi che portano ad una variazione cromatica (la soluzione tende a passare dall’arancio chiaro all’arancio scuro). In particolare il PYCNOGENOL è estremamente sensibile alle radiazioni luminose. Questo comportamento da una parte qualifica il PYCNOGENOL come sostanza chimicamente "attiva", però diventa assolutamente necessario ed indispensabile stabilizzare il prodotto.
Da prove effettuate utilizzando la soluzione allo 0,1% di PYCNOGENOL è stato osservato che antiossidanti idrofili aggiunti alla soluzione, quali il sodio ascorbil fosfato e l’acido lipoico, proteggono il PYCNOGENOL . I risultati migliori sono stati ottenuti con l’aggiunta di sodio bisolfito ad una concentrazione dello 0,3%.
La matrice cosmetica ideale per tale tipo di prodotto dovrebbe quindi avere le seguenti caratteristiche:
a)-essere totalmente esente da metalli pesanti perché è noto che tali elementi catalizzano buona parte dei processi ossiditavi. Si rende quindi necessario un buon processo di purificazione dell’acqua di lavorazione e l’aggiunta di chelanti (EDTA);
b)-la fase lipofila dovrebbe essere il più possibile inerte ai processi redox (siliconica);
c)-è opportuna l’associazione con conservanti con caratteristiche antiossidanti (BHA, BHT, sodio bisolfito, et..);
d)-è consigliabile l’associazione del PYCNOGENOL con altre sostanze funzionali con caratteristiche antiossidanti, vitamina C, E, A coenzima Q10, b-carotene, acido lipoico, melanine. In particolare bisogna sempre considerare che il PYCNOGENOL è una miscela idrosolubile e perciò il sistema antiossidante ideale per proteggere le OPC deve essere idrosolubile;
e)-la fase acquosa dovrebbe essere protetta dall’ossigeno perciò è comunque consigliabile un emulsione A/O (acqua/olio) o A/S (acqua/silicone) per diminuire i processi di diffusione del O2 all’interno del sistema;
f)-l’introduzione del PYCNOGENOL nella fase acquosa deve essere possibilmente fatta a freddo;
g)-essere protetta dalle radiazioni solari, mediante l’utilizzo di filtri solari e confezionando il prodotto in recipienti opachi alle radiazioni.
i)-il pH finale dell’emulsione deve essere portato a circa 4-4,5 mediante l’acido citrico. A questi valori di pH le variazioni cromatiche sono meno evidenti.
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Altre info su: http://www.pycnogenol.net/
Ultima modifica di anto il 10/04/2008, 19:08, modificato 1 volta in totale.
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Ciao Anto, a livello di integratori "Pine Bark extract" e "Pycnogenol" sono: il primo estratto "generico" di corteccia di pino proveniente da qualsiasi coltura nel mondo, il secondo è registrato con licenza internazionale che garantisce titolazione in proantocianidine e provenienza esclusiva da colture controllate nel sud della Francia (che poi è l'estratto di pino effettivamente studiato).
Quello che hai tu è registrato o anarchico?
Che titolazione ha?
Quello che hai tu è registrato o anarchico?
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Re: Stabilizzazione del picnogenolo
Non oso immaginare il puzzone con una percentuale dello 0.3 :firu:anto ha scritto:I risultati migliori sono stati ottenuti con l’aggiunta di sodio bisolfito ad una concentrazione dello 0,3%.
Anche quella dell'aggiunta di q10, Bcarotene e lipoico è carina, della serie coloriamo per bene di giallo arancio così poi non si nota l'ossidazione
Ok torno seria, olezzi permettendo potresti provare con 0.3 di glutathione e 0.2 di sodio metabisolfito (con l'ascorbico funziona)
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Mi mancano
Per ora ho usato altri antiox ascorbico,E, ferulico ...
L'altro giorno mi è venuto però un dubbio ... non è che anche uviox va stabilizzato?
Te lo choedo perchè un 'fondo' di un siero che stava lì da tempo mi è diventato marroncino (ossidato sicuro) .. e l'ho buttato.
Non mi ricordo cosa ci fosse dentro ma era uno dei primi fatti con Uviox
Per ora ho usato altri antiox ascorbico,E, ferulico ...
L'altro giorno mi è venuto però un dubbio ... non è che anche uviox va stabilizzato?
Te lo choedo perchè un 'fondo' di un siero che stava lì da tempo mi è diventato marroncino (ossidato sicuro) .. e l'ho buttato.
Non mi ricordo cosa ci fosse dentro ma era uno dei primi fatti con Uviox
Ultima modifica di anto il 27/10/2010, 14:41, modificato 1 volta in totale.
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Sodio metabisolfito e conservante
Oggi è successa una cosa stranissima ...
Faccio ogni tanto un siero col pycogenolo \ lattico \ pantenolo \ glicerolo \ acqua \ sodio metabisolfito.
Avendo ph a 5 scarso ne faccio poco e non lo conservo.
Oggi ho avuto la brillante idea di farne 50 ml e ho aggiunto il Preservative12 (Phenoxyethanol, Ethylhexylglycerin) ...
Stavo quasi per travasarlo nel contenitore scuro quando ho visto delle bollicine tipo spumante che continuavano a salire .. insomma una reazione chimica bella e buona ...
Buttato.
Ho rifatto il siero con il preservative 12 senza il sodio metabisolfito e niente reazione strana.
Ne ho versato un po' in una ciotola con del sodio metabisolfito e di nuovo questa strana reazione ...
Che cosa combinano le 2 sostanze abbinate??
Faccio ogni tanto un siero col pycogenolo \ lattico \ pantenolo \ glicerolo \ acqua \ sodio metabisolfito.
Avendo ph a 5 scarso ne faccio poco e non lo conservo.
Oggi ho avuto la brillante idea di farne 50 ml e ho aggiunto il Preservative12 (Phenoxyethanol, Ethylhexylglycerin) ...
Stavo quasi per travasarlo nel contenitore scuro quando ho visto delle bollicine tipo spumante che continuavano a salire .. insomma una reazione chimica bella e buona ...
Buttato.
Ho rifatto il siero con il preservative 12 senza il sodio metabisolfito e niente reazione strana.
Ne ho versato un po' in una ciotola con del sodio metabisolfito e di nuovo questa strana reazione ...
Che cosa combinano le 2 sostanze abbinate??
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Re: Sodio metabisolfito e conservante. Help. Paracelso?
Se acidifichi il metabisolfito si sviluppa anidride solforosa (SO2) che è un gas.... che sia stato questo?anto ha scritto:Che cosa combinano le 2 sostanze abbinate??
“Siate felici e se qualche volta la felicità si scorda di voi, voi non vi scordate della felicità” (R. Benigni)
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Ma magari è il conservante che acidifica: perchè non provi il suo pH?anto ha scritto:A me sembra che senza l'aggiunta del conservante non succeda nulla
No, tranquillo. Comunque, anche se sviluppasse, si può sempre tamponare ad un pH "umano" con la formazione di solfatoanto ha scritto:Dimmi che non si sviluppa acido solforico ...
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Controllato è a ph 6 ...
Di solito metto nell'ordine:
glicerolo
pantenolo
acqua
lattico fino a ph5 (il picog. deve essere formulato acido)
picogenolo
Na-metabisofito
A meno che il conservante non contenga qualcosa di non dichiarato o 'impurezze' ...
Boh comunque visto che hai eliminato l'ipotesi di un peeling al solforico continuerò a non conservare e stop.
Oppure uso invece del sodio metabisolfito una associazione di sodio ascorbil fosfato e acido lipoico come ho trovato scritto.
Di solito metto nell'ordine:
glicerolo
pantenolo
acqua
lattico fino a ph5 (il picog. deve essere formulato acido)
picogenolo
Na-metabisofito
A meno che il conservante non contenga qualcosa di non dichiarato o 'impurezze' ...
Boh comunque visto che hai eliminato l'ipotesi di un peeling al solforico continuerò a non conservare e stop.
Oppure uso invece del sodio metabisolfito una associazione di sodio ascorbil fosfato e acido lipoico come ho trovato scritto.
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Praticamente metti il Na-metabisofito a pH 5 e non succede niente, mentre quando metti il conservante, che è a pH 6, sviluppa gas?anto ha scritto:Controllato è a ph 6 ...
Di solito metto nell'ordine:
glicerolo
pantenolo
acqua
lattico fino a ph5 (il picog. deve essere formulato acido)
picogenolo
Na-metabisofito
A meno che il conservante non contenga qualcosa di non dichiarato o 'impurezze' ...
Allora sono più propensa a credere che reagisca con qualcosa presente nel conservante, piuttosto che sia una questione di pH.
Ma non hai un altro conservante da poter usare?anto ha scritto:Boh comunque visto che hai eliminato l'ipotesi di un peeling al solforico continuerò a non conservare e stop.
Ma perchè usi il sodio metabisolfito? E' una molecola che si usa nella vinificazione, ma dei solfiti non se ne parla bene (e infatti ci sono delle limitazioni di legge al suo uso).... sodio ascorbil fosfato e acido lipoico mi sembrano molto meglioanto ha scritto:Oppure uso invece del sodio metabisolfito una associazione di sodio ascorbil fosfato e acido lipoico come ho trovato scritto.
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- Spignattatore Esperto
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Si hai ragione , è che stabilizza bene le proantocianidine (ma anche la C -pare- e altre sostanze che [no linguaggio sms] uso come l'idrochinone ad es) .
Ne parlavamo qui
http://lola.mondoweb.net/viewtopic.php?f=17&t=11721
Altri conservati idrosolubili non ne ho ... potassio sorbato e sodio benzoato non mi fido tanto ...
Ne parlavamo qui
http://lola.mondoweb.net/viewtopic.php?f=17&t=11721
Altri conservati idrosolubili non ne ho ... potassio sorbato e sodio benzoato non mi fido tanto ...
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- esimio cosmetologo
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- Iscritto il: 13/12/2006, 8:58
A meno che Anto si sia scordato di togliere i pesci rossi dall'acqua prima di usarla...bollicine ? Ma quanto bisolfito o conservante ci hai messo ?tagliar ha scritto:Allora sono più propensa a credere che reagisca con qualcosa presente nel conservante, piuttosto che sia una questione di pH.
Perche' non conservare?... Sostituisci il lattico con il salicilico ( max 0,5%) e chelanti a gogo ( edds allo 0,6% )anto ha scritto:Boh comunque visto che hai eliminato l'ipotesi di un peeling al solforico continuerò a non conservare e stop.
Poi scrivi sull'etichetta " estratto dalla corteccia del salice e del pino..."
Tutte vere le osservazioni di tagliar...ma per stabilizzare il picnogenolo in effetti per me potrebbe essere meglio il vecchio banale rimedio contadino del metabisolfito...max 0,1% , poi uno spignattatore esperto quando maneggia antiox-idro, degasa l'acqua prima di spignattare e conserva il tutto in contenitori con il minimo scambio aria/acqua (se non hai un air-less: sempre i contadini, mettevano un filo d'olio in superfice , sono rimedi grossolani ma avevano la loro logica... )tagliar ha scritto: Ma perchè usi il sodio metabisolfito? E' una molecola che si usa nella vinificazione, ma dei solfiti non se ne parla bene (e infatti ci sono delle limitazioni di legge al suo uso).... sodio ascorbil fosfato e acido lipoico mi sembrano molto meglio
P.s.
Ho postato senza vedere la risposta di Anto con il link alle indicazioni per proteggere il picnogenolo:
Io metterei come limite al metabisulfito 0,1 solo per il rischio dermatiti .. Allo 0,3 o piu' non escludo pero' che effettivamente la quantita di SO2 che si libera a pH inferiore a 6 sia visibile sotto forma di bollicine...ma si dovrebbe riconoscere dall'odore. Gli altri trucchetti: degasare l'acqua..l'olio in superfice ecc.. Contano eccome ! Non sottovalutate le potenzialita' di chi spignatta..
Paracelso -
stufo di bufale cosmetiche - http://www.nononsensecosmethic.org
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Belle le idee dell'olio e del salicilico !! Mitico
Ho usato acqua demineralizzata e osmotizzata ma non il chelante
Il metabisolfito l'ho messo allo 0.2% il conservante allo 0.6% (come uso danno 0.5-1%) ... però ... il bilancino cinese è quello che è ... e ragiona a 0.1 alla volta .. può benissimo essere che il 2% fosse un 0.28g
Ho usato acqua demineralizzata e osmotizzata ma non il chelante
Il metabisolfito l'ho messo allo 0.2% il conservante allo 0.6% (come uso danno 0.5-1%) ... però ... il bilancino cinese è quello che è ... e ragiona a 0.1 alla volta .. può benissimo essere che il 2% fosse un 0.28g
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- Iscritto il: 28/04/2009, 11:31
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Scusate se ritiro su un post molto vecchio...
Mi sono capitate per le mani un po' di queste proANTOcinidine che tanto piacciono ad Anto (nomina sunt omina? ), e mi intrippava tutta questa storia della stabilizzazione. Insomma, metterle in uno spignatto sembra un'impresa: antiossidanti, chelanti, acqua purificata... Volevo provare ad usarle ma mi accorgo di non avere nessun chelante. Può andar bene del sodio citrato, che è appunto idrosolubile e che mi posso preparare in casa, od occorre qualcosa più specifico?
Mi sono capitate per le mani un po' di queste proANTOcinidine che tanto piacciono ad Anto (nomina sunt omina? ), e mi intrippava tutta questa storia della stabilizzazione. Insomma, metterle in uno spignatto sembra un'impresa: antiossidanti, chelanti, acqua purificata... Volevo provare ad usarle ma mi accorgo di non avere nessun chelante. Può andar bene del sodio citrato, che è appunto idrosolubile e che mi posso preparare in casa, od occorre qualcosa più specifico?
Homo sine pecunia est imago mortis.