Crema viso protettiva e lenitiva per l'Islanda
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Crema viso protettiva e lenitiva per l'Islanda
Buona sera picciottini. Un paio di settimane fa sono riuscita a trovare dei biglietti ad un prezzo decente per andare in Islanda. Farò scalo a Oslo, mi spizzerò il Museo Munch e poi partirò alla volta di Reykjavik. Ovviamente questo se tutto va bene, se non mi ca*o troppo sotto (visto che parto da sola), se non perdo i documenti, se, se, se...
E in sostanza, ho pensato che continuando di questo passo, con caldo che essuda la Capitale, l'arrivo nei pressi del Circolo Polare Artico dove a settembre le temperature oscillano tra i 7 e i 13 gradi, potrebbe risultare un po' traumatico per la mia pelle. E così mi sono spignattata una cremozza viso protettiva e lenitiva, proprio per evitare eventuali screpolature. Ho cercato di tenermi bassa coi grassi perché ho la pelle normale, senza però rinunciare ad un velo di protezione in più.
Ho scelto come ingredienti quelli più lenitivi che avevo in casa, tipo bisabololo ed estratto di calendula. Ho scelto il betaglucano perché protegge dagli agenti esterni. Allantoina per idratare; cera d'api per proteggere un poco di più, un sistema emulsionante (anche) ceroso per rendere la crema soffice e per offrire maggiore protezione. Non ho dimenticato qualche attivo anti age perché comunque quando sarò lì festeggerò le 39 primavere e poi comunque la vorrei tenere come crema invernale.
Questo che vi posto è il secondo tentativo. Nel primo tentativo risultava un pelo frenante e ho cambiato qualcosa nella cascata, nell'uso dei burri e ho ridotto la cera d'api. Ecco la ricetta:
Fase A
Acqua per il gel di xanthana 25,18 g.
Glicerina 2 g.
Gomma xanthana trasparente 0,1 g.
Gomma xanthana SF 0,07 g.
Acqua per il gel di carbopol 50 g.
Carbopol Ultrez 21 0,2 g
Carbopol Ultrez 30 0,1 g.
Allantoina 0,3 g.
Fase B
Ethilexyl stearate 1,5 g
Cetiol Sensoft 1 g.
Dicaprylyl Ether 0,5 g.
Squalano 0,5 g.
Olio jojoba 0,5 g.
Olio di macadamia 1,5 g.
Olio di avocado 1,5 g.
Tocoferolo 1 g.
Burro di karitè 0,5 g.
Cera d'api gialla 0,2 g.
Lamecreme 1 g.
Metilglucosio sesquistearato 1 g.
Poligliceril 3- metilglucosio distearato 1 g.
Alcool cetilstearilico 0,5 g.
Abil care 0,75 g.
Ad emulsione avvenuta e raffreddata, tamponare con soda caustica
Fase C
EG Calendula 1 g.
Bisabololo 0,5 g.
Betaglucano 1,5 g.
Gel di sodio jaluronato sol 1% Medio-alto Peso Molecolare 2 g.
Ubiquinone... 0,1 g.
... sciolto in Ethylexyl stearate 1 g.
EG di the verde 1 g.
Nano regen plus 1,5 g
Phenonip 0,5
L'ho testata nelle serate più fresche e mi sta piacendo. La trovo liscia, morbida, e che si spalmi dopo un bel massaggio.
E' una crema che si avverte perché comunque deve proteggere dal vento corposo e dal freddo, però mi piace perché la pelle non la risputa fuori.
Seguono foto.
E in sostanza, ho pensato che continuando di questo passo, con caldo che essuda la Capitale, l'arrivo nei pressi del Circolo Polare Artico dove a settembre le temperature oscillano tra i 7 e i 13 gradi, potrebbe risultare un po' traumatico per la mia pelle. E così mi sono spignattata una cremozza viso protettiva e lenitiva, proprio per evitare eventuali screpolature. Ho cercato di tenermi bassa coi grassi perché ho la pelle normale, senza però rinunciare ad un velo di protezione in più.
Ho scelto come ingredienti quelli più lenitivi che avevo in casa, tipo bisabololo ed estratto di calendula. Ho scelto il betaglucano perché protegge dagli agenti esterni. Allantoina per idratare; cera d'api per proteggere un poco di più, un sistema emulsionante (anche) ceroso per rendere la crema soffice e per offrire maggiore protezione. Non ho dimenticato qualche attivo anti age perché comunque quando sarò lì festeggerò le 39 primavere e poi comunque la vorrei tenere come crema invernale.
Questo che vi posto è il secondo tentativo. Nel primo tentativo risultava un pelo frenante e ho cambiato qualcosa nella cascata, nell'uso dei burri e ho ridotto la cera d'api. Ecco la ricetta:
Fase A
Acqua per il gel di xanthana 25,18 g.
Glicerina 2 g.
Gomma xanthana trasparente 0,1 g.
Gomma xanthana SF 0,07 g.
Acqua per il gel di carbopol 50 g.
Carbopol Ultrez 21 0,2 g
Carbopol Ultrez 30 0,1 g.
Allantoina 0,3 g.
Fase B
Ethilexyl stearate 1,5 g
Cetiol Sensoft 1 g.
Dicaprylyl Ether 0,5 g.
Squalano 0,5 g.
Olio jojoba 0,5 g.
Olio di macadamia 1,5 g.
Olio di avocado 1,5 g.
Tocoferolo 1 g.
Burro di karitè 0,5 g.
Cera d'api gialla 0,2 g.
Lamecreme 1 g.
Metilglucosio sesquistearato 1 g.
Poligliceril 3- metilglucosio distearato 1 g.
Alcool cetilstearilico 0,5 g.
Abil care 0,75 g.
Ad emulsione avvenuta e raffreddata, tamponare con soda caustica
Fase C
EG Calendula 1 g.
Bisabololo 0,5 g.
Betaglucano 1,5 g.
Gel di sodio jaluronato sol 1% Medio-alto Peso Molecolare 2 g.
Ubiquinone... 0,1 g.
... sciolto in Ethylexyl stearate 1 g.
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Nano regen plus 1,5 g
Phenonip 0,5
L'ho testata nelle serate più fresche e mi sta piacendo. La trovo liscia, morbida, e che si spalmi dopo un bel massaggio.
E' una crema che si avverte perché comunque deve proteggere dal vento corposo e dal freddo, però mi piace perché la pelle non la risputa fuori.
Seguono foto.
Ultima modifica di Nolimetangere il 06/08/2019, 16:30, modificato 4 volte in totale.
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Re: Crema viso protettiva e lenitiva per l'Islanda
Devi specificare come è fatto il gel di sodio ialuronato (% e peso molecolare dello ialuronato).
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Re: Crema viso protettiva e lenitiva per l'Islanda
Miii vero, provvedo subito. Grazie Tagliar!
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Re: Crema viso protettiva e lenitiva per l'Islanda
La pelle non la risputa perchè siamo sotto il 10% di grassi. Non sarà troppo poco per resistere a venti gelidi?
...perchè io VI VEDO
"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
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Re: Crema viso protettiva e lenitiva per l'Islanda
in effetti per una crema protettiva mi sembrano un po' pochini gli oli e i burri.
Di solito per la mia crema invernale uso almeno 14-15% di grassi di cui il 2% burri.
Di solito per la mia crema invernale uso almeno 14-15% di grassi di cui il 2% burri.
La giovinezza è una conquista dello spirito che si raggiunge solo ad una certa età (Proust)
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Re: Crema viso protettiva e lenitiva per l'Islanda
E' vero, però pensavo che potesse essere sufficiente, dal momento che ho la pelle normale sul guance e collo e grassa nella zona T. Le mie cremine infatti stanno con i grassi al 6-8%, in base al periodo. Dite che, pure con questa situazione, la "copertura" non è sufficiente, vero?
Metto foto.
Metto foto.
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- Grande Capa
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Re: Crema viso protettiva e lenitiva per l'Islanda
Mah, tu ti conosci meglio di quello che possiamo pensare noi. Mal che vada ne metterai di più.
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Re: Crema viso protettiva e lenitiva per l'Islanda
Se il Betaglucano che stai usando è quello liquido ( sol. al 2%) , allora all'1.5% è quasi inutile. Leggevo che la dose minima dovrebbe essere almeno il 5% ( si usa dal 5 al 10%) . Dato che non è termolabile e può essere messo in A a caldo, magari potresti aumentarlo togliendo acqua, incrementando così l'azione protettiva della tua crema, senza dover aumentare troppo i grassi.
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Re: Crema viso protettiva e lenitiva per l'Islanda
Aggiungere più betaglucano sembra un'ottima idea, mi piace.
Pensavo anche di aumentare di mezzo punto l'olio, aggiungendo quello di rosa mosqueta in fase C. Cosa che, peraltro, in una delle versioni provate ho fatto effettivamente; penso che sia proprio l'ultima e ho dimenticato di inserirlo nella ricetta. Uno zic di protezione in più.
Grazie ad entrambe. Quando la rifaccio e la provo, posso cambiare la ricetta a inizio pagina? Oppure scrivo sotto una versione migliorata?
Pensavo anche di aumentare di mezzo punto l'olio, aggiungendo quello di rosa mosqueta in fase C. Cosa che, peraltro, in una delle versioni provate ho fatto effettivamente; penso che sia proprio l'ultima e ho dimenticato di inserirlo nella ricetta. Uno zic di protezione in più.
Grazie ad entrambe. Quando la rifaccio e la provo, posso cambiare la ricetta a inizio pagina? Oppure scrivo sotto una versione migliorata?
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Re: Crema viso protettiva e lenitiva per l'Islanda
Non cambiare la ricetta: quella vecchia la lasci e sotto aggiungi la ricetta migliorata (ricordandoti di mettere anche un post in cui dici di avere aggiunto tale ricetta).
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Re: Crema viso protettiva e lenitiva per l'Islanda
Nolimetangere ha scritto:Aggiungere più betaglucano sembra un'ottima idea, mi piace.
Pensavo anche di aumentare di mezzo punto l'olio, aggiungendo quello di rosa mosqueta in fase C. Cosa che, peraltro, in una delle versioni provate ho fatto effettivamente; penso che sia proprio l'ultima e ho dimenticato di inserirlo nella ricetta. Uno zic di protezione in più.
Grazie ad entrambe. Quando la rifaccio e la provo, posso cambiare la ricetta a inizio pagina? Oppure scrivo sotto una versione migliorata?
ottimo !
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Re: Crema viso protettiva e lenitiva per l'Islanda
Mi appoggio a questo topic non avendone trovato uno dedicato per chiedere quando una crema è "protettiva", in particolare contro vento/freddo, tralasciando le creme protettive tipo pasta hoffmann e creme solari.
Ci sono ingredienti/attivi più utili di altri per questo scopo?
Ci sono ingredienti/attivi più utili di altri per questo scopo?
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Re: Crema viso protettiva e lenitiva per l'Islanda
Una crema è protettiva quando fa effetto barriera; poi può avere altre proprietà: restitutiva/riparativa se le intemperie ledono l'epidermide causando screpolature e secchezza, lenitiva se causano rossori e irritazioni varie.
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Re: Crema viso protettiva e lenitiva per l'Islanda
Domanda più tecnica.
Quando una crema fa effetto barriera? Quali sono gli ingredienti più adatti per ottenere questo effetto?
Quando una crema fa effetto barriera? Quali sono gli ingredienti più adatti per ottenere questo effetto?
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Re: Crema viso protettiva e lenitiva per l'Islanda
Senz’altro le cere, burri e olii di una certa pesantezza, e direi anche le ceramidi (es: sk-influx)
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Re: Crema viso protettiva e lenitiva per l'Islanda
Chiedo una cosa.... non è una critica, è proprio una domanda fatta nella "totale ignoranza"...
Perchè tutti questi ingredienti?
E' proprio necessario? Sono tutti funzionali a un risultato, o "attivi", ecc?...
Grazie!
Perchè tutti questi ingredienti?
E' proprio necessario? Sono tutti funzionali a un risultato, o "attivi", ecc?...
Grazie!
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Re: Crema viso protettiva e lenitiva per l'Islanda
Se ti riferisci alla formula sopra, e alle formule in generale, fai un salto in basi dello spignatto.
Spero che Tagliar e Laura non mi mangino per l'OT.
Molto in sintesi:
Le emulsioni (parliamo di creme in emulsione O/W in questo caso, cioè la quasi totalità delle creme che si trovano in commercio) sono composte da una fase acquosa (la fase A) che comprende l'acqua e tutti gli attivi idro non termolabili ( che sono pochissimi: glicerina, allantoina, caffeina i piú comuni).e deve essere gelificata, altrimenti l'emulsione si sfascia (xanthan, che fa gel morbidi e creme liquide, e dà quell'effetto filmante e idratante, ma è appiccicosa e bavosa, fa sudare, fa cappottino; carbomer dà gel densi, compatti, evanescenti ma filmanti, dal tocco molto vuoto e leggermente setosi; gelificanti che si usano meno sono l'aristoflex che dà gel bellissimi di pura seta ma fa sudare e lucidare in modo tremendo pure le pelli secche fra poco...; le carragenine che danno gelificazioni minime, leggerissime e setose; l'idrossietilcellulosa che dà gelloni collosi ma dopo un po' si sfascia, lucida e fa sudare, io non la sopporto; il tinovis, che non esiste piú, sostituito dal Creamgel VS, si usa solo nelle emulsiini a freddo, fa gel simili all'aristoflex ma piú "gommosi", piú elastici); e da una fase grassa (la fase B) che comprende gli emulsionanti, eventuali polveri filler, e tutti i grassi a cascata, (leggerissimi, leggeri, medi, pesanti, pesantissimi) , quali e quanti lo decide chi formula,e se a cascata non fossero la crema viene un disastro, un pastone unto. Gli emulsionanti esistono sia a caldo (e sono davvero tanti, molti necessitano di un fattore di consistenza, cioè alcol cetilico o cetilstearilico), sia a freddo (qua usiamo praticamente solo l'abil care, l'emulsionante piú tosto che c'è, e che ci salva anche le preparazioni a caldo nel caso di ricottamenti o di separazioni).
Se l'emulsione è a caldo serve una fase C, dove inserire tutti gli attivi (o le polveri filler termolabili, tipo il dry flo) che si rovinano col calore ed il conservante. Essi possono essere sia idro che lipo. Se la crema è emulsionata a freddo si mettono in fase A se sono idro, in B se lipo. Se si aggiungono liposomi o nanosomi (attivi contenuti in nano sferette lipidiche) è prevista anche una fase D, in quanto dopo la fase C si rifrulla tutto, e questi non devono essere frullati, non devono rompersi.
I sieri si emulsionano a freddo con l'abil care come unico emulsionante (a volte se ne associano anche altri, ma è piú raro vederli qui sul forum). La fase A sarà gelificata con xanthan (magari aiutata da magnesio alluminio silicato) o idrossietilcellulosa o carragenine. In una sola ricetta (che io ricordi) si inserisce anche il carbomer. Insomma, si usano gelificanti che non addensino in modo eccessivo altrimenti non è piú un siero.
Poi ci sono le creme W/O che sono un mondo a parte e non si fanno quasi mai, se non a patto di dover coprire determinate esigenze; sono emulsioni molto grasse, unte e difficili da tener su (esempio classicissimo è la crema nivea nel vasetto di latta blu), che si eseguono con emulsionanti specifici e stabilizzanti della fase acquosa specifici. Sono di piú complicata esecuzione rispetto alle classiche O/W.
Ovvio è che le materie prime e le quantità di esse le decide chi formula il prodotto. Una sottile linea generale per evitare errori grossolani da seguire c'è, ma poi ogni prodotto è a sè.
Spero che Tagliar e Laura non mi mangino per l'OT.
Molto in sintesi:
Le emulsioni (parliamo di creme in emulsione O/W in questo caso, cioè la quasi totalità delle creme che si trovano in commercio) sono composte da una fase acquosa (la fase A) che comprende l'acqua e tutti gli attivi idro non termolabili ( che sono pochissimi: glicerina, allantoina, caffeina i piú comuni).e deve essere gelificata, altrimenti l'emulsione si sfascia (xanthan, che fa gel morbidi e creme liquide, e dà quell'effetto filmante e idratante, ma è appiccicosa e bavosa, fa sudare, fa cappottino; carbomer dà gel densi, compatti, evanescenti ma filmanti, dal tocco molto vuoto e leggermente setosi; gelificanti che si usano meno sono l'aristoflex che dà gel bellissimi di pura seta ma fa sudare e lucidare in modo tremendo pure le pelli secche fra poco...; le carragenine che danno gelificazioni minime, leggerissime e setose; l'idrossietilcellulosa che dà gelloni collosi ma dopo un po' si sfascia, lucida e fa sudare, io non la sopporto; il tinovis, che non esiste piú, sostituito dal Creamgel VS, si usa solo nelle emulsiini a freddo, fa gel simili all'aristoflex ma piú "gommosi", piú elastici); e da una fase grassa (la fase B) che comprende gli emulsionanti, eventuali polveri filler, e tutti i grassi a cascata, (leggerissimi, leggeri, medi, pesanti, pesantissimi) , quali e quanti lo decide chi formula,e se a cascata non fossero la crema viene un disastro, un pastone unto. Gli emulsionanti esistono sia a caldo (e sono davvero tanti, molti necessitano di un fattore di consistenza, cioè alcol cetilico o cetilstearilico), sia a freddo (qua usiamo praticamente solo l'abil care, l'emulsionante piú tosto che c'è, e che ci salva anche le preparazioni a caldo nel caso di ricottamenti o di separazioni).
Se l'emulsione è a caldo serve una fase C, dove inserire tutti gli attivi (o le polveri filler termolabili, tipo il dry flo) che si rovinano col calore ed il conservante. Essi possono essere sia idro che lipo. Se la crema è emulsionata a freddo si mettono in fase A se sono idro, in B se lipo. Se si aggiungono liposomi o nanosomi (attivi contenuti in nano sferette lipidiche) è prevista anche una fase D, in quanto dopo la fase C si rifrulla tutto, e questi non devono essere frullati, non devono rompersi.
I sieri si emulsionano a freddo con l'abil care come unico emulsionante (a volte se ne associano anche altri, ma è piú raro vederli qui sul forum). La fase A sarà gelificata con xanthan (magari aiutata da magnesio alluminio silicato) o idrossietilcellulosa o carragenine. In una sola ricetta (che io ricordi) si inserisce anche il carbomer. Insomma, si usano gelificanti che non addensino in modo eccessivo altrimenti non è piú un siero.
Poi ci sono le creme W/O che sono un mondo a parte e non si fanno quasi mai, se non a patto di dover coprire determinate esigenze; sono emulsioni molto grasse, unte e difficili da tener su (esempio classicissimo è la crema nivea nel vasetto di latta blu), che si eseguono con emulsionanti specifici e stabilizzanti della fase acquosa specifici. Sono di piú complicata esecuzione rispetto alle classiche O/W.
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- Grande Capa
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Re: Crema viso protettiva e lenitiva per l'Islanda
...perchè io VI VEDO
"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
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Re: Crema viso protettiva e lenitiva per l'Islanda
Grazie Capa
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Re: Crema viso protettiva e lenitiva per l'Islanda
Ma ovviamente, avendo altra età e altra pelle, su alcune tue affermazioni sui gelificanti e gli emulsionanti non mi trovi d'accordo.
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