Estratti vegetali : tipologie (2)

[anto]

In che senso tempo perso ?

Hai degli estratti che ovviamente non sono titolati ma nel formulare devi solo ragionare sul fatto che stai inserendo sia glicerolo che alcol .

Quindi per il glicerolo stai attento a quanti umettanti/idratanti metti in formula e per l'alcol puoi magari stare giusto un pelo più alto come fase grassa.

Di creme e lozioni contenenti alcool ne sono pieni gli scaffali . Era una cosa tipica della cosmesi naturale tedesca

[Lola]

In ogni caso se l'alcool totale del cosmetico finito sta sotto una certa percentuale di danni non ne può fare.

[Ramona_TO]

Ciao ragazzi, mi è venuto un dubbio, sicuramente stupido, in merito a estratti vegetali e loro inserimento sull’etichetta del prodotto cosmetico finito. Il solvente utilizzato per l’estrazione deve essere indicato in etichetta ovviamente con il suo nome inci, in funzione della concentrazione etc. Ma il sistema conservante dell’estratto in sè viene anche quello inserito sull’etichetta del cosmetico?
Se devo darmi una risposta basandomi sulla semplice osservazione direi di no, perché altrimenti ci ritroveremmo indicati in etichetta diverse tipologie di conservanti: oltre a quello della nostra preparazione, anche quelli dei diversi estratti utilizzati (che non è detto abbiano ognuno lo stesso sistema conservante).
Andando oltre la semplice osservazione vorrei conoscere il parere di qualcuno che ne sa di più in merito all’argomento.
Ho cercato un po’ in giro ma non ho trovato riferimenti specifici al sistema conservante degli ingredienti in forma di miscele inseriti in un cosmetico. È una piccola curiosità che vorrei togliermi.
Se la risposta è già presente nel forum mi scuso e cancello questo messaggio.

[Lola]

Non l'hai trovata qui ma da qualche parte c'è scritto solo che non riesco a ritrovarlo: non c'è obbligo di mettere in inci i conservanti delle materie prime.

[Ramona_TO]

Mi ricordavo di averlo letto da qualche parte in passato ma non mi ricordo assolutamente dove, quindi piuttosto che rimanere nel dubbio ho preferito chiedere. Grazie mille Lola, come sempre.

[naria]

Ciao a tutti! L'estratto glicolico è da preferire rispetto ad un estratto secco o glicerico? Mi sembra di aver capito così.
Sono indecisa se prendere il rusco come estratto secco o glicolico, non capisco la differenza.

[Lola]

La differenza è la scioglibilità, e quindi se ha effetto o no.

[Leonard]

Ciao a tutti! L'estratto glicolico è da preferire rispetto ad un estratto secco o glicerico? Mi sembra di aver capito così.
Sono indecisa se prendere il rusco come estratto secco o glicolico, non capisco la differenza.

Diciamo che tra i vari solventi cambia la capacità estrattiva del principio o dei principi attivi.
Nell'estratto secco hai dei prodotti con una carica batterica non controllata e quindi elevata, negli estratti glicolici hai una carica batterica quasi assente, negli estratti glicerici hai una carica batterica che è una via di mezzo tra l'estratto secco e l'estratto glicolico.
Ti consiglio l'estratto glicolico per il problema sopra elencato. Nel caso in cui optassi per l'estratto secco ti consiglio di usare una combinazione di conservanti.

[Laura]

Poiché non parliamo di estratti autoprodotti ma di prodotti in vendita, soggetti a normative e controlli, la carica batterica deve essere comunque assente e la salubrità assicurata, a prescindere dal metodo di estrazione utilizzato.

[Lola]

Non confondiamo l'estratto secco, che è appunto un estratto e deve come dice Laura dare delle garanzie di salubrità, con l'erba disseccata magari venduta sfusa, su cui effettivamente non ci possono essere troppe garanzie.

[Leonard]

Poiché non parliamo di estratti autoprodotti ma di prodotti in vendita, soggetti a normative e controlli, la carica batterica deve essere comunque assente e la salubrità assicurata, a prescindere dal metodo di estrazione utilizzato.

Vero, ma molti estratti secchi titolati in vendita sono di qualità alimentare e non di qualità cosmetica e per tale ragione la carica batterica è elevata in quanto gli standard alimentari sono più permissivi rispetto a quelli cosmetici.
Basta leggere la scheda tecnica della materia prima.

[solita]

E che senso ha usarli nelle creme?

[Laura]

Mi risulta ci siano normative da rispettare, per la microbiologia: farmacopea ufficiale e Regolamenti CE numeri. 2073, 1441.
Si fa un confronto tra quello che comunica la scheda tecnica e quanto prescrivono i regolamenti?

[tagliar]

la carica batterica è elevata in quanto gli standard alimentari sono più permissivi rispetto a quelli cosmetici

Ma sei sicuro di questa cosa?
Io avrei detto che è esattamente il contrario.

[Leonard]

E che senso ha usarli nelle creme?

Quando si formula con gli estratti che rispondono agli standard alimentari si alzano i conservanti.

Ma sei sicuro di questa cosa?
Io avrei detto che è esattamente il contrario.

Sicurissimo.

[Leonard]

Poiché non parliamo di estratti autoprodotti ma di prodotti in vendita, soggetti a normative e controlli, la carica batterica deve essere comunque assente e la salubrità assicurata, a prescindere dal metodo di estrazione utilizzato.

La carica batterica assente esiste solo per l'acqua in bottiglia per uso alimentare, nelle materie prime non esiste la totale assenza della carica batterica, neanche nei prodotti finiti a patto che non siano etichettati come microbiologicamente puri.

[Laura]

Beh si’, allora specifico meglio, devono essere assenti cariche batteriche pericolose per la salute, tipo escherichia coli, salmonella, stafilococchi ecc..

[GiuliBi]

Secondo voi può aver senso farsi un’estratto glicolico in casa?

[Lola]

Sì se hai tu la pianta in mano (ad esempio perchè è del tuo giardino)

[GiuliBi]

Esatto, ho delle piante di Malva e parecchio glicole, volevo approfittarne. Proverò! Grazie!