Grazie molte HLB; sicuramente i tuoi challange test indicano vivamente di usarlo alla percentuale massima, soprattutto al limite del range di pH.
Peccato tutte queste limitazioni perchè le proprietà lo rendono piuttosto interessante per vari prodotti; io lo avevo scelto per l'azione seboregolatrice per una detergente antiforfora (nessun problema, perfetto direi), per il deodorante, che però lavora a pH 4 per la presenza del trietil citrato e per lo struccante Pure Water di Lola, che di suo si trova ad un pH 7, ottimale per gli occhi. In quest'ultimo penso non lo mettero' più, il gioco mi pare non valga la candela, negli altri due vorrei lasciarlo. hai accennato alla possibilità di accoppiarlo ad un altro conservante, cosa interessante ma che io, personalmente, non ho mai fatto per mancanza di conoscenze.
Supponiamo di accoppiarlo al salvacosm 9010 (phenoxyethanol, Ethylhexylglycerin) che non ha problemi di pH ed è adatto ad un prodotto a base acquosa, come faccio a sapere a quali concentrazioni bisogna usare ciascun conservante? bisogna effettuare dei challenge test per ogni accoppiata, cosa ovviamente impossibile o almeno poco pratica per noi, o da qualche parte si trovano dati in materia? E' possibile che ci siano interazioni negative fra i conservanti in un sistema multiplo?
Lola forse vale la pena di aprire un nuovo post sull'argomento conservanti multipli?
PRESERVASOL® alias Preservacosm
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Re: PRESERVASOL® alias Preservacosm
Corniola
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Re: PRESERVASOL® alias Preservacosm
Non ti seguo. Conservante multiplo non mi significa nulla.
...perchè io VI VEDO
"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
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Re: PRESERVASOL® alias Preservacosm
Andavo di fretta e non sono stata precisa col lessico, ma credevo si capisse dal contesto: utilizzare più materie prime per conservare un prodotto. Io non so perchè nei commerciali il formulatore decida di usare più prodotti per la conservazione, ma per quanto riguarda noi spignattatori pensavo ai casi nei quali non è disponibile il conservante ideale.HLB ha scritto: in alcuni casi utilizzo più di una mp con scopo la preservazione del preparato (devo passare un challenge test e pensare ad un PAO), ma questo perché è il mio contesto che me lo richiede.
Esempio: prodotto a base acquosa che però si trova fuori dal range di pH del Cosgard, e che magari contiene pure prodotti etossilati e quindi non è ottimale neanche phenoxyethanol+Ethylhexylglycerin. Oppure l'esempio di questo preservasol. Se ne metto due ha senso, oppure due cose che non stanno lavorando all'optimum non ne fanno una che funziona bene? O magari ci sono incompatibilità fra conservanti e faccio ancora peggio?
Corniola
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Re: PRESERVASOL® alias Preservacosm
Io non mi metterei a far mischioni che noi i challenge test non li facciamo. Che poi loro provano e se va dritta mettono in vendita e poi te la vendono come se l'avessero letta da qualche psrte
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Re: PRESERVASOL® alias Preservacosm
Ciao Corniola,
Qui il discorso è molto molto molto tecnico e "cosmetichese". Non voglio superare il limite, ma tenendo al minimo, possiamo dividere i cosmetici in categorie in base al rischio di inquinamento microbico.
A) ALTISSIMO RISCHIO cosmetici con alto contenuto di acqua (libera tipo tensioliti)
B) Medio rischio cosmetici tipo emulsioni w/O ed olei liti
C) basso rischio cosmetici anidri.
Ora nel caso A io cerco sempre associazioni tenendo in conto tutte le caratteristiche ovviamente, mentre negli altri casi posso cercare soluzioni più blande.
Uso spesso associazioni di preservanti diverse (soprattutto quando devo sviluppare formulazioni senza preservanti listati).
Questo per il l'industria, a livello casalingo di "spignatto" sono in dubbio, perché non siete in una officina di produzione (ciò significa che avete meno controllo, penso, sulla carica microbiologica iniziale degli utensili e di voi stessi), probabilmente non usate acqua di osmosi ecc...comunque sono sbalordito che non avete affrontato problematiche di inquinamento microbiologico (raramente ma in industria può succedere). Quindi squadra che vince....
E mi incuriosisce un sacco questa cosa.
Ciao e scusate se sono fuori tema.
Qui il discorso è molto molto molto tecnico e "cosmetichese". Non voglio superare il limite, ma tenendo al minimo, possiamo dividere i cosmetici in categorie in base al rischio di inquinamento microbico.
A) ALTISSIMO RISCHIO cosmetici con alto contenuto di acqua (libera tipo tensioliti)
B) Medio rischio cosmetici tipo emulsioni w/O ed olei liti
C) basso rischio cosmetici anidri.
Ora nel caso A io cerco sempre associazioni tenendo in conto tutte le caratteristiche ovviamente, mentre negli altri casi posso cercare soluzioni più blande.
Uso spesso associazioni di preservanti diverse (soprattutto quando devo sviluppare formulazioni senza preservanti listati).
Questo per il l'industria, a livello casalingo di "spignatto" sono in dubbio, perché non siete in una officina di produzione (ciò significa che avete meno controllo, penso, sulla carica microbiologica iniziale degli utensili e di voi stessi), probabilmente non usate acqua di osmosi ecc...comunque sono sbalordito che non avete affrontato problematiche di inquinamento microbiologico (raramente ma in industria può succedere). Quindi squadra che vince....
E mi incuriosisce un sacco questa cosa.
Ciao e scusate se sono fuori tema.