Tocoferile acetato, tocoferolo, vitamina E
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Re: Tocoferile acetato, tocoferolo, vitamina E
Scusate se rompo ancora C'è una percentuale massima di utilizzo del tocoferolo? Ho necessità di fare una cremina con tanta vitamina E per il mio cucciolo che ha avuto la varicella e vorrei capire quanto in su posso spingermi con la percentuale di questo ingrediente, sia per motivi tecnici, sia per questioni di spalmabilità/untuosità...
Grazie
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- Grande Capa
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Re: Tocoferile acetato, tocoferolo, vitamina E
al 5% funziona già benissimo. non ci sono percentuali massime comunque.
...perchè io VI VEDO
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Re: Tocoferile acetato, tocoferolo, vitamina E
Scusate, è tanto tempo che non mi connetto...ho letto tutto il post cercando di capire se potessi usare il tocoferolo puro al posto dell'olio vea sulla pelle...voi che ne pensate? In alternativa potrei diluirlo al 50% con un olio qualsiasi?
"Me ne accorgo subito quando usano dinosauri finti nei film"
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- Grande Capa
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Re: Tocoferile acetato, tocoferolo, vitamina E
diluiscilo, non perchè faccia male ma perchè è già trenta volte più attivo, se lo tagli con altro lo spalmi meglio.
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Re: Tocoferile acetato, tocoferolo, vitamina E
Ok grazie mille
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Re: Tocoferile acetato, tocoferolo, vitamina E
Ho preso i liposomi vitamina A+E consapevole dell'inci (Lecithin - Retinil Acetate, Lecithin - Tocopheryl Acetate) giusto per provarli e togliermi lo sfizio (mi piace perdere).
Vorrei però avere dei pareri.
Appurato che il tocoferile acetato usato come estere in una cascata di grassi ha un'azione antiossidante molto blanda, sotto forma di liposoma e veicolato più in profondità dovrebbe risultare più efficace, sempre come antiossidante, giusto?
Ma se dovessi paragonare l'azione antiossidante dei liposomi di tocoferile acetato (ipotesi al 5%), confrontandoli con quella del tocoferolo ficcato in fase C in un'emulsione (sempre al 5%), cosa risulterebbe più efficace? Vince sempre il tocoferolo?
Grazie a chi vorrà leggersi il pippone mentale
Vorrei però avere dei pareri.
Appurato che il tocoferile acetato usato come estere in una cascata di grassi ha un'azione antiossidante molto blanda, sotto forma di liposoma e veicolato più in profondità dovrebbe risultare più efficace, sempre come antiossidante, giusto?
Ma se dovessi paragonare l'azione antiossidante dei liposomi di tocoferile acetato (ipotesi al 5%), confrontandoli con quella del tocoferolo ficcato in fase C in un'emulsione (sempre al 5%), cosa risulterebbe più efficace? Vince sempre il tocoferolo?
Grazie a chi vorrà leggersi il pippone mentale
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- Grande Capa
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Re: Tocoferile acetato, tocoferolo, vitamina E
Vince il tocoferolo.
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Re: Tocoferile acetato, tocoferolo, vitamina E
Grazie Lola!
E se in formula ipoteticamente metto liposomi di tocoferile acetato + tocoferolo posso illudermi che agiscano come antiossidanti in superficie ma anche in profondità?
Grazie ancora
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Re: Tocoferile acetato, tocoferolo, vitamina E
Mi chiedo se i liposomi che contengono tocoferile acetato funzionino. Il dubbio nasce dal fatto che dovrebbe funzionare sulla superficie della pelle, scindendosi grazie ad un enzima se non ricordo male. Non so se in profondità avvenga la stessa cosa.
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Re: Tocoferile acetato, tocoferolo, vitamina E
Non pensiamo che i liposomi arrivino al derma, è grasso che cola se si sciolgono nello strato epidermico che è in pratica la superficie della pelle, solo con più possibilità di incontrare qualche recettore.
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- Mago del Marketing e del Packaging
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Re: Tocoferile acetato, tocoferolo, vitamina E
Capisco, in effetti non ho ben precisa la struttura della pelle e pensavo che in profondità significasse chissà cosa. In realtà stai dicendo che i liposomi penetrano di più nella pelle ma la profondità si può comunque considerare superficiale e, quindi, la possibilità che il tocoferile acetato possa trovare qualche enzima che lo scinda, dopo che il liposoma stesso si è sciolto, esiste, giusto?
Se così è, ugoviola, allora la risposta alla tua domanda è si.
Io comunque tendo sempre a considerare il tocoferolo come vitamina E, oltre ad essere un emoliente, e a considerare il tocoferile acetato come un emoliente/lenitivo, oltre che vitamina E.
Se così è, ugoviola, allora la risposta alla tua domanda è si.
Io comunque tendo sempre a considerare il tocoferolo come vitamina E, oltre ad essere un emoliente, e a considerare il tocoferile acetato come un emoliente/lenitivo, oltre che vitamina E.
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- moderatrice globale
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Re: Tocoferile acetato, tocoferolo, vitamina E
Condivido tutto.
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Re: Tocoferile acetato, tocoferolo, vitamina E
Grazie infinite a Laura e Flour
Mi avete chiarito la questione tocoferile acetato e dato anche ottimi spunti di approfondimento!
Spostando il discorso sul tocoferolo, ho trovato il commento di un'endocrinologa riguardo l'assorbimento delle vitamine, parla anche di liposomi.
L'efficacia di una crema alla vitamina E o C dipende dal veicolo che le aiuta a superare la barriera dello strato corneo, che è quello più esterno e quindi più difficile da superare, poi c’è "l'epidermide vitale" e infine il "derma". La vitamina E è liposolubile e supera meglio lo strato corneo, la C è invece idrosolubile e più instabile. Questa vitamina si ossida facilmente e penetra peggio per cui va opportunamente veicolata e protetta, cosa che si fa usando i liposomi che sono microsfere cave formate da strati lipidici.
Qui non mi è molto chiaro se quando dice che la vitamina E supera meglio lo strato corneo la intenda in forma pura o di liposomi (ma sono quasi sicura liposomi). Comunque voi cosa ne pensate? qui pare che dia una speranza alla vitamina E di arrivare al derma (poi a cosa possa servire andare fino a lì io per ora non lo so).
Questa la farò mia! Grazie
Ps. Siccome nemmeno a me era molto chiara la struttura della pelle ho trovato una foto che mi ha dato una vaga idea degli strati.
Mi avete chiarito la questione tocoferile acetato e dato anche ottimi spunti di approfondimento!
Spostando il discorso sul tocoferolo, ho trovato il commento di un'endocrinologa riguardo l'assorbimento delle vitamine, parla anche di liposomi.
L'efficacia di una crema alla vitamina E o C dipende dal veicolo che le aiuta a superare la barriera dello strato corneo, che è quello più esterno e quindi più difficile da superare, poi c’è "l'epidermide vitale" e infine il "derma". La vitamina E è liposolubile e supera meglio lo strato corneo, la C è invece idrosolubile e più instabile. Questa vitamina si ossida facilmente e penetra peggio per cui va opportunamente veicolata e protetta, cosa che si fa usando i liposomi che sono microsfere cave formate da strati lipidici.
Qui non mi è molto chiaro se quando dice che la vitamina E supera meglio lo strato corneo la intenda in forma pura o di liposomi (ma sono quasi sicura liposomi). Comunque voi cosa ne pensate? qui pare che dia una speranza alla vitamina E di arrivare al derma (poi a cosa possa servire andare fino a lì io per ora non lo so).
fluor ha scritto:tendo sempre a considerare il tocoferolo come vitamina E, oltre ad essere un emoliente, e a considerare il tocoferile acetato come un emoliente/lenitivo, oltre che vitamina E.
Questa la farò mia! Grazie
Ps. Siccome nemmeno a me era molto chiara la struttura della pelle ho trovato una foto che mi ha dato una vaga idea degli strati.
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Re: Tocoferile acetato, tocoferolo, vitamina E
Parlando di composti puri, e facendo il confronto con la vitamina C (idrosolubile), una sostanza come la vitamina E (liposolubile) penetra più facilmente e più a fondo.
Da lì il bisogno di incapsulare la vitamina C per proteggerla dall'ossidazione e farla penetrare più a fondo, grazie al liposoma.
Dentro al liposoma poi possono metterci quello che vogliono.
Da lì il bisogno di incapsulare la vitamina C per proteggerla dall'ossidazione e farla penetrare più a fondo, grazie al liposoma.
Dentro al liposoma poi possono metterci quello che vogliono.
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Re: Tocoferile acetato, tocoferolo, vitamina E
Ok il discorso sulla vit. C, forse sono stata troppo discorsiva, ma mi domandavo piu che altro in che forma e in quale strato della pelle venga assorbito il tocoferolo. Che comunque in realtá non so nemmeno quanto dovrebbe penetrare per essere realmente anitiossidante. Che ne pensi?
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Re: Tocoferile acetato, tocoferolo, vitamina E
Cercando alla veloce ho visto che ci sono un po' di studi sulla penetrazione di acetato e tocoferolo, bisognerebbe guardarli bene per capire se dicono cose a noi utili.
Diciamo che se rimane negli strati finali (superficiali) dell'epidermide secondo me serve a poco, sono cellule morte o lo saranno di lì a poco. Le cellule da proteggere sono più sotto, dove comincia l'epidermide, dove ci sono anche i melanociti.
Comunque non è il singolo ingrediente che ti garantisce maggiore o minore penetrazione, è la totalità della formula, il massaggio, etc... Poi, sinceramente, non so se augurarmi un cosmetico molto penetrante che insieme agli attivi "utili" si potrebbe portare dietro anche il conservante (tanto per fare un esempio).
Diciamo che se rimane negli strati finali (superficiali) dell'epidermide secondo me serve a poco, sono cellule morte o lo saranno di lì a poco. Le cellule da proteggere sono più sotto, dove comincia l'epidermide, dove ci sono anche i melanociti.
Comunque non è il singolo ingrediente che ti garantisce maggiore o minore penetrazione, è la totalità della formula, il massaggio, etc... Poi, sinceramente, non so se augurarmi un cosmetico molto penetrante che insieme agli attivi "utili" si potrebbe portare dietro anche il conservante (tanto per fare un esempio).
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Re: Tocoferile acetato, tocoferolo, vitamina E
Mi stavo facendo questo pippone mentale proprio perche stavo leggendo anche il thread sulla penetrazione degli attivi! :-) come giustamente dici non sempre ė un bene che determinate sostanze vengano assorbite troppo, sia che siano conservanti, ma magari anche ad es. Karite o aloe, devono lavorare solo sugli strati superficiali. Ecco mi domandavo dove lavora meglio la vit.E
Ora peró vado a vedere dove sono i melanociti, che non ne ho idea, e magari trovo qualcuna delle ricerche che dici!
Grazie mille! :-) spero che ill pippone non sia troppo ot
Ora peró vado a vedere dove sono i melanociti, che non ne ho idea, e magari trovo qualcuna delle ricerche che dici!
Grazie mille! :-) spero che ill pippone non sia troppo ot
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Re: Tocoferile acetato, tocoferolo, vitamina E
Ho scritto melanocita perché al di sopra di quello strato tutto comincia a morire, mettere degli antiossidanti in una cellula mezza defunta non so a quanto possa servire.
Il melanocita sta nello strato basale dell'epidermide, quello più in basso, a contatto col derma. Lì le cellule sono vive (hanno ancora il nucleo e quindi il DNA) e possono subire danni da irraggiamento e ossidazione (da qualche parte mi sembra di ricordare che Lola spiegasse come erano fatti gli strati della pelle). Al di sopra di quello strato cominciano a morire, il nucleo si disfa e non c'è più nulla da proteggere, fino ad arrivare allo strato corneo dove ormai sono solo lamelle di cheratina.
Il collagene, ad esempio, però si forma nel derma. C'è da domandarsi quanto è utile fare arrivare attivi fin laggiù e se gli stessi possono poi creare incompatibilità fra di loro.
Vedi anche qui.
Il melanocita sta nello strato basale dell'epidermide, quello più in basso, a contatto col derma. Lì le cellule sono vive (hanno ancora il nucleo e quindi il DNA) e possono subire danni da irraggiamento e ossidazione (da qualche parte mi sembra di ricordare che Lola spiegasse come erano fatti gli strati della pelle). Al di sopra di quello strato cominciano a morire, il nucleo si disfa e non c'è più nulla da proteggere, fino ad arrivare allo strato corneo dove ormai sono solo lamelle di cheratina.
Il collagene, ad esempio, però si forma nel derma. C'è da domandarsi quanto è utile fare arrivare attivi fin laggiù e se gli stessi possono poi creare incompatibilità fra di loro.
Vedi anche qui.
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Re: Tocoferile acetato, tocoferolo, vitamina E
Wow! Grazie mille! Chiarissima e molto interessante ;-)
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- Grande Capa
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Re: Tocoferile acetato, tocoferolo, vitamina E
Credo che siano cose che vanno oltre le nostre possibilità (e magari anche oltre le possibilità della maggior parte dei cosmetologi).
Ugoviola come ho detto già un milione di volte la malattia del novellino, che ha visto tanta pubblicità, è concentrarsi sugli attivi o su un attivo.
Il che porta spesso a riempire i carrelli di attivi per poi dimenticarsi emulsionanti gelificanti e conservanti. Il che porta a fare formule minestrone, strazeppe, che non stanno in piedi o si assorbono male o sono francamente punitive.
Non si conta che una buona base, ben formulata con gli attivi di più tipi, (idratanti-antiossidanti-emollienti) funziona meglio per un buon aspetto della pelle del viso di improbabili cocktail da far penetrare (fin dove poi, e faremo bene o faremo male? per ogni sostanza attiva c'è la sua controindicazione, e vai a sapere se stai facendo un cosmetico che ti toglierà dieci anni o se stai danneggiando le tue cellule...)
Io credo che, non facendo noi la cosmetologia ma vivendo di riflesso su idee e ricerche altrui, ci conviene non esagerare che il disastro è dietro l'angolo.
Ugoviola come ho detto già un milione di volte la malattia del novellino, che ha visto tanta pubblicità, è concentrarsi sugli attivi o su un attivo.
Il che porta spesso a riempire i carrelli di attivi per poi dimenticarsi emulsionanti gelificanti e conservanti. Il che porta a fare formule minestrone, strazeppe, che non stanno in piedi o si assorbono male o sono francamente punitive.
Non si conta che una buona base, ben formulata con gli attivi di più tipi, (idratanti-antiossidanti-emollienti) funziona meglio per un buon aspetto della pelle del viso di improbabili cocktail da far penetrare (fin dove poi, e faremo bene o faremo male? per ogni sostanza attiva c'è la sua controindicazione, e vai a sapere se stai facendo un cosmetico che ti toglierà dieci anni o se stai danneggiando le tue cellule...)
Io credo che, non facendo noi la cosmetologia ma vivendo di riflesso su idee e ricerche altrui, ci conviene non esagerare che il disastro è dietro l'angolo.
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