Enfleurage
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Enfleurage
Prima che le smanie di segretezza che caratterizzano il settore mi contaminino vorrei condividere con voi i miei ultimi tentativi di enfleurage, con la premessa che ad oggi ne sono particolarmente entusiasta a dispetto della stagione schifosa che ha fatto.
Il primo che ho fatto è l’enfleurage di Jasminum Polyanthum, raccolto di sera (anche se non nel cuore della notte) quando il profumo era molto intenso, e solo se i fiori erano ben asciutti (quindi se aveva piovuto da poco – nisba), piuttosto saltavo un giorno, che è facile rovinare tutto il lavoro con una partita sbagliata e di certo non ne vale la pena solo per guadagnare un giorno in più.. la fioritura è piuttosto prolungata quindi in genere lascia svariati giorni di gioco per fare i dovuti aggiustamenti (ma quest’anno manco quello ..).
Al posto di un olio questa volta ho usato un grasso solido a temperatura ambiente e inodore: burro di karité deodorato, unito ad un goccio di coco-caprylate perché quando ho iniziato faceva ancora freddino e non volevo fosse troppo duro, aperoxid q.b. per dare una mano ad evitare odori indesiderati di grassi ossidati e una quantità lillipuziana di benzoino (oleoresina) in onore della tradizione e per vedere se veramente apporta qualche beneficio al processo.. grassi animali ho preferito non utilizzarli perché non mi son fidata di lasciarli fuori dal frigo per più di un mese, dopotutto esposti a fattori che potevano scatenare reazioni decisamente indesiderate..
L’olio l’ho accantonato perché non mi sembrava rendesse al massimo, senza considerare che ad ogni ricarica dei fiori se ne perdeva un bel po’ per arrivare alla fine del processo con mooolto meno grasso rispetto a quello di partenza.. quindi meglio un grasso solido a temperatura ambiente! (come del resto era l’enfleurage vero e proprio).
Ho distribuito il burro in uno strato sottile qualche millimetro sopra un vassoio ricoperto di carta da forno, messo in una scatola più o meno a misura. Su questo grasso ho poi iniziato a disporre ogni sera i fiori. Le prime volte li ho disposti in ordine, con la corolla a testa in giù, poi sono giunta alla conclusione che non è il metodo migliore.. meglio metterli alla rinfusa e metterne tanti, adagiati delicatamente: in effetti non è il contatto fisico del fiore con il grasso che lo fa profumare, il grasso si profuma con l’aria satura di profumo di gelsomino all’interno della scatola.
Immergere il fiore nel grasso tende ad inibire la cessione di profumo, quindi meglio non annegare i fiori nel grasso né farveli aderire il più possibile, non è come un oleolito, non si vogliono estrarre principi attivi.
Si cerca di catturare “l’headspace” del fiore, cioè il profumo da questo emanato e che percepiamo annusandolo, e il che ci pone ad anni luce perfino dalle assolute e dagli OE, che per forza di cose estraggono anche gli altri composti presenti nei tessuti del fiore, rendendo quindi l’assoluta o l’OE meno simile al profumo che possiamo annusare dal vivo perché entrano nel quadro anche altri odori che in effetti potrebbero sembrare “estranei”. L’enfleurage su questo secondo me ha innegabili vantaggi, anche se è molto più laborioso, ma anche molto, molto affascinante.
Qui foto di una delle prime ricariche quando mettevo fiorellino per fiorellino..
Le ricariche di fiori si fanno ogni circa 24 ore (oltre meglio non andare perché si rischia di catturare anche l’odore della “decadenza” del fiore), avendo cura di scegliere fiori appena aperti, profumati, maneggiati con cura (se stropicciati perdono molto e anzi prendono un odore che decisamente non è quello desiderato).
Arrivati ad una trentina di ricariche per fare una cosa seria –io quest’anno sono riuscita a farne solo 21 - la pommade (cioè il grasso profumato) viene tolta dal vassoio e messa a pezzi in un contenitore con pari volume di alcool circa, dove va conservata agitandola di tanto in tanto per almeno un mese che io sappia (e in questo preciso momento mi trovo esattamente in questa fase); poi si separa burro da alcool (preraffreddare per almeno qualche ora può essere d’aiuto) e l’alcool profumato così ottenuto si chiama extrait. Questo può essere impiegato tal quale in profumi alcoolici o distillato in vacuum (qui qualcuno per favore mi aiuti!! non c’è modo di autocostruirsi qualche marchingegno per farlo a casa senza attrezzature improponibili? ) ottenendo così l’assoluta da pommade.
Nel caso del gelsomino il profumo che si estrae con l'enfleurage non è acuto come quello dell’assoluta estratta a solvente (di cui non presenta nemmeno la nota di tè), ma è mooolto più morbido, cremoso, dolce, sicuramente notevolmente più fedele al profumo del fiore fresco.
Il benzoino non si sente anche se forse contribuisce alla dolcezza oltre ad influenzarne lievemente la durata aumentandola leggermente. Nel complesso è una meraviglia, molto migliore delle versioni in olio che ho provato finora, anche se ci sono ancora delle cose da migliorare soprattutto nel processo dal lavaggio della pommade in alcool di sicuro! (anche perché non so se è una allucinazione da fobia ma durante questo processo si insinua anche un leggero odore vegetativo che eviterei volentieri e nella pommade non sembra esserci.. come se fosse un sottoprodotto del passaggio in alcool..).
Il secondo enfleurage che sto facendo è invece con i fiori di ginestra (spartium junceum) e ad oggi sono ancora alla diciassettesima ricarica.. anche in questo caso grazie a Giove pluvio difficilmente andrò molto oltre alla ventesima dato che i fiori cominciano a scarseggiare.. Qui la vera sfida è prima di tutto raggiungere le ginestre dato che almeno da me crescono nei luoghi più improbabili, impervi e selvaggi.
Impresa successiva capire il momento migliore per raccogliere dato che non ho trovato letteratura di supporto.. alla fine sono andata ad annusarle in vari momenti della giornata e sono giunta alla conclusione che il momento migliore è nella prima mattina, abbastanza presto ma dopo che l’umidità della notte si è asciugata. I fiori per profumare devono essere aperti da poco e il profumo è proprio di fiore giallo, molto dolce e ricco, lievemente fruttato che al drydown sa ovviamente di fiore ma anche di pulito (quasi saponettoso).
Il primo che ho fatto è l’enfleurage di Jasminum Polyanthum, raccolto di sera (anche se non nel cuore della notte) quando il profumo era molto intenso, e solo se i fiori erano ben asciutti (quindi se aveva piovuto da poco – nisba), piuttosto saltavo un giorno, che è facile rovinare tutto il lavoro con una partita sbagliata e di certo non ne vale la pena solo per guadagnare un giorno in più.. la fioritura è piuttosto prolungata quindi in genere lascia svariati giorni di gioco per fare i dovuti aggiustamenti (ma quest’anno manco quello ..).
Al posto di un olio questa volta ho usato un grasso solido a temperatura ambiente e inodore: burro di karité deodorato, unito ad un goccio di coco-caprylate perché quando ho iniziato faceva ancora freddino e non volevo fosse troppo duro, aperoxid q.b. per dare una mano ad evitare odori indesiderati di grassi ossidati e una quantità lillipuziana di benzoino (oleoresina) in onore della tradizione e per vedere se veramente apporta qualche beneficio al processo.. grassi animali ho preferito non utilizzarli perché non mi son fidata di lasciarli fuori dal frigo per più di un mese, dopotutto esposti a fattori che potevano scatenare reazioni decisamente indesiderate..
L’olio l’ho accantonato perché non mi sembrava rendesse al massimo, senza considerare che ad ogni ricarica dei fiori se ne perdeva un bel po’ per arrivare alla fine del processo con mooolto meno grasso rispetto a quello di partenza.. quindi meglio un grasso solido a temperatura ambiente! (come del resto era l’enfleurage vero e proprio).
Ho distribuito il burro in uno strato sottile qualche millimetro sopra un vassoio ricoperto di carta da forno, messo in una scatola più o meno a misura. Su questo grasso ho poi iniziato a disporre ogni sera i fiori. Le prime volte li ho disposti in ordine, con la corolla a testa in giù, poi sono giunta alla conclusione che non è il metodo migliore.. meglio metterli alla rinfusa e metterne tanti, adagiati delicatamente: in effetti non è il contatto fisico del fiore con il grasso che lo fa profumare, il grasso si profuma con l’aria satura di profumo di gelsomino all’interno della scatola.
Immergere il fiore nel grasso tende ad inibire la cessione di profumo, quindi meglio non annegare i fiori nel grasso né farveli aderire il più possibile, non è come un oleolito, non si vogliono estrarre principi attivi.
Si cerca di catturare “l’headspace” del fiore, cioè il profumo da questo emanato e che percepiamo annusandolo, e il che ci pone ad anni luce perfino dalle assolute e dagli OE, che per forza di cose estraggono anche gli altri composti presenti nei tessuti del fiore, rendendo quindi l’assoluta o l’OE meno simile al profumo che possiamo annusare dal vivo perché entrano nel quadro anche altri odori che in effetti potrebbero sembrare “estranei”. L’enfleurage su questo secondo me ha innegabili vantaggi, anche se è molto più laborioso, ma anche molto, molto affascinante.
Qui foto di una delle prime ricariche quando mettevo fiorellino per fiorellino..
Le ricariche di fiori si fanno ogni circa 24 ore (oltre meglio non andare perché si rischia di catturare anche l’odore della “decadenza” del fiore), avendo cura di scegliere fiori appena aperti, profumati, maneggiati con cura (se stropicciati perdono molto e anzi prendono un odore che decisamente non è quello desiderato).
Arrivati ad una trentina di ricariche per fare una cosa seria –io quest’anno sono riuscita a farne solo 21 - la pommade (cioè il grasso profumato) viene tolta dal vassoio e messa a pezzi in un contenitore con pari volume di alcool circa, dove va conservata agitandola di tanto in tanto per almeno un mese che io sappia (e in questo preciso momento mi trovo esattamente in questa fase); poi si separa burro da alcool (preraffreddare per almeno qualche ora può essere d’aiuto) e l’alcool profumato così ottenuto si chiama extrait. Questo può essere impiegato tal quale in profumi alcoolici o distillato in vacuum (qui qualcuno per favore mi aiuti!! non c’è modo di autocostruirsi qualche marchingegno per farlo a casa senza attrezzature improponibili? ) ottenendo così l’assoluta da pommade.
Nel caso del gelsomino il profumo che si estrae con l'enfleurage non è acuto come quello dell’assoluta estratta a solvente (di cui non presenta nemmeno la nota di tè), ma è mooolto più morbido, cremoso, dolce, sicuramente notevolmente più fedele al profumo del fiore fresco.
Il benzoino non si sente anche se forse contribuisce alla dolcezza oltre ad influenzarne lievemente la durata aumentandola leggermente. Nel complesso è una meraviglia, molto migliore delle versioni in olio che ho provato finora, anche se ci sono ancora delle cose da migliorare soprattutto nel processo dal lavaggio della pommade in alcool di sicuro! (anche perché non so se è una allucinazione da fobia ma durante questo processo si insinua anche un leggero odore vegetativo che eviterei volentieri e nella pommade non sembra esserci.. come se fosse un sottoprodotto del passaggio in alcool..).
Il secondo enfleurage che sto facendo è invece con i fiori di ginestra (spartium junceum) e ad oggi sono ancora alla diciassettesima ricarica.. anche in questo caso grazie a Giove pluvio difficilmente andrò molto oltre alla ventesima dato che i fiori cominciano a scarseggiare.. Qui la vera sfida è prima di tutto raggiungere le ginestre dato che almeno da me crescono nei luoghi più improbabili, impervi e selvaggi.
Impresa successiva capire il momento migliore per raccogliere dato che non ho trovato letteratura di supporto.. alla fine sono andata ad annusarle in vari momenti della giornata e sono giunta alla conclusione che il momento migliore è nella prima mattina, abbastanza presto ma dopo che l’umidità della notte si è asciugata. I fiori per profumare devono essere aperti da poco e il profumo è proprio di fiore giallo, molto dolce e ricco, lievemente fruttato che al drydown sa ovviamente di fiore ma anche di pulito (quasi saponettoso).
Ultima modifica di biancospina il 25/06/2014, 15:25, modificato 1 volta in totale.
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Re: Fare i profumi in casa
Biancospina GRAZIE. Ho sempre voluto farlo e al momento ho l'orto pieno zeppo di ginestre fiorite. Farò subito (si fa per dire, oggi piove che dio la manda) una piccola prova con il tuo metodo spiegato così bene
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Re: Fare i profumi in casa
Biancospina che bello, non potrò mai farlo probabilmente ma mi affascina.
La pommade che risulta dopo l'estrazione in alcool mantiene ancora del profumo?
La pommade che risulta dopo l'estrazione in alcool mantiene ancora del profumo?
Odio gli indifferenti.
A.Gramsci
A.Gramsci
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Re: Fare i profumi in casa
Galatea è bello condividere (anche perché se uniamo i neuroni è più facile migliorare ). Somma invidia per le ginestre in posizioni che non necessitino di imbracatura da alpinismo
Anche per me la ginestra è il primo anno.. secondo me un 50g di burro saranno più che sufficienti per provare, fallo sciogliere e distribuiscilo su un vassoietto in uno strato davvero sottile che così aumenta la superficie esposta all'aria. L'unico dubbio è che non ti bastino i fiori, non so da te ma qui da me la fioritura è ormai agli sgoccioli e rischi di non riuscire a fare molte ricariche, però se raccogli i fiori con estrema attenzione a non far cadere i boccioli sulle sommità dei rametti (son delicatini) puoi riuscire a rubacchiare qualche giorno in più!
Ludovica ciao! dipende da cosa vuoi fare, in sostanza decidi tu. Una volta la risposta sarebbe stata no, il grasso lo lavavano fino a togliere ogni odore residuo per poi riutilizzarlo in altri enfleurage (mi immagino che profumino di rancido di sottofondo ..), l'idea di spalmarsi di strutto ancorché profumato probabilmente non allettava nemmeno la gente del tempo
Se però si usano grassi più gradevoli nulla vieta di tenersi una porzioncina di pommade da usare per profumini oleosi (cosa che quest'anno ho dimenticato di fare ), senza contare che se non si è esperti (tipo me ) il lavaggio della pommade non sarà mai completo quindi in questo caso sì, rimarrà più o meno profumata Quindi più si insiste con l'alcool e meno la pommade resterà profumata.
Anche per me la ginestra è il primo anno.. secondo me un 50g di burro saranno più che sufficienti per provare, fallo sciogliere e distribuiscilo su un vassoietto in uno strato davvero sottile che così aumenta la superficie esposta all'aria. L'unico dubbio è che non ti bastino i fiori, non so da te ma qui da me la fioritura è ormai agli sgoccioli e rischi di non riuscire a fare molte ricariche, però se raccogli i fiori con estrema attenzione a non far cadere i boccioli sulle sommità dei rametti (son delicatini) puoi riuscire a rubacchiare qualche giorno in più!
Ludovica ciao! dipende da cosa vuoi fare, in sostanza decidi tu. Una volta la risposta sarebbe stata no, il grasso lo lavavano fino a togliere ogni odore residuo per poi riutilizzarlo in altri enfleurage (mi immagino che profumino di rancido di sottofondo ..), l'idea di spalmarsi di strutto ancorché profumato probabilmente non allettava nemmeno la gente del tempo
Se però si usano grassi più gradevoli nulla vieta di tenersi una porzioncina di pommade da usare per profumini oleosi (cosa che quest'anno ho dimenticato di fare ), senza contare che se non si è esperti (tipo me ) il lavaggio della pommade non sarà mai completo quindi in questo caso sì, rimarrà più o meno profumata Quindi più si insiste con l'alcool e meno la pommade resterà profumata.
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Re: Fare i profumi in casa
Ehem, confesso la mia ignoranza geografica ma non ho idea se Paperopoli sia più a sud o più a nord di me
Qui sono a circa 4/500 metri di altitudine, la fioritura è cominciata da appena una settimana e non sembra voler terminare tanto presto, insomma io ci provo
Nel mio antico ricettario per profumieri in realtà parlano di strutto e persino di lardo, magari farò una prova minuscola anche con lo strutto (quello del supermercato non odora proprio di niente) e ti faccio sapere
Purtroppo devo dare il triste annuncio che il mio antico e poderoso gelsomino ha tirato il calzino questa primavera, essendo rimasto alluvionato durante l'inverno, altrimenti non si sarebbe salvato dalla spennatura. Il nuovo è ancora troppo piccino per dare fiori sufficienti, lo lascerò in pace per qualche anno
Qui sono a circa 4/500 metri di altitudine, la fioritura è cominciata da appena una settimana e non sembra voler terminare tanto presto, insomma io ci provo
Nel mio antico ricettario per profumieri in realtà parlano di strutto e persino di lardo, magari farò una prova minuscola anche con lo strutto (quello del supermercato non odora proprio di niente) e ti faccio sapere
Purtroppo devo dare il triste annuncio che il mio antico e poderoso gelsomino ha tirato il calzino questa primavera, essendo rimasto alluvionato durante l'inverno, altrimenti non si sarebbe salvato dalla spennatura. Il nuovo è ancora troppo piccino per dare fiori sufficienti, lo lascerò in pace per qualche anno
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Re: Fare i profumi in casa
più a sud-est (Abruzzo), anche io sui 350mt di altitudine. Bene, allora se è iniziata da una settimana circa hai quasi un mesetto di tempo, buttati!!
antico ricettario Nome! Nome!
Oh, come ricette avevo trovato anche percentuali variabili di sego bovino e strutto.. la quaestio è: ma sto grasso animale, fuori dal frigo e con sti caldi e per tutto quel tempo, esposto a quanta più aria possibile, quanto ci metterà prima di prendere odore di grasso ossidato e immediatamente dopo rancido? Il fatto è che una volta non è che fossero proprio tutti attentissimi a questo genere di cose.. quindi non ho voluto rischiare di dover buttare.. ma sei fai una prova sono curiosa di sapere come si comporta lo strutto!
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Re: Fare i profumi in casa
Già ero ammirata dalla tua descrizioni delle essenze v arie prese con Serena... Adesso questa descrizione... Che meraviglia!!! Io da brava cittadina che non riesce nemmeno a far sopravvivere un geranio sono estasiata ....!!!!
Chi non legge a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito. Perché la lettura è un’immortalità all’indietro-Umberto Eco
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Re: Enfleurage
Beh che c'entra, i gerani non sopravvivono manco in mano a me
Io frequento solo le piante che se la cavano da sole! Scherzi a parte, in effetti stare in campagna da questo punto di vista non ha prezzo.
Caricato foto, ma ricordavo di averne qualche altra un po' meglio che ovviamente non ritrovo. Pazienza, tanto più o meno si sarà capito
Io frequento solo le piante che se la cavano da sole! Scherzi a parte, in effetti stare in campagna da questo punto di vista non ha prezzo.
Caricato foto, ma ricordavo di averne qualche altra un po' meglio che ovviamente non ritrovo. Pazienza, tanto più o meno si sarà capito
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Re: Enfleurage
wow!! che lavorone e che bella spiegazione!
l'anno prossimo vedo se riesco a provare con il gelsomino..........
ma una curiosità: dopo tutto il lavoro fatto quanto extrait hai ottenuto più o meno?
l'anno prossimo vedo se riesco a provare con il gelsomino..........
ma una curiosità: dopo tutto il lavoro fatto quanto extrait hai ottenuto più o meno?
Has not Jew hands,organs,dimensions,senses,affections,passions?Fed with same food,hurt with same weapons,subject to same means,warmed and cooled by same winter and summer...?If you prick,do we not bleed?If you tickle,do we not laugh?If you poison,do we not die?If you wrong,shall we not revenge?
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Re: Enfleurage
Dipende da quanta roba hai voglia di mettere in lavorazione! io quest'anno ancora non ho separato quindi quando sarà il momento se ce ne sarà il bisogno correggerò, ma indicativamente credo circa il 70-80% del vol della pommade (considerando che una piccola parte anche se il recipiente è chiuso può evaporare, altro si perde filtrando), nel mio caso almeno 250ml di extrait. Salvo catastrofi naturali
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Re: Enfleurage
Interessantissimo il tuo lavoro! Forse non avrò mai l'occasione di provarci, ma leggere le tue spiegazioni è affascinante
Gli anni, più si consumano e più diventano preziosi. J.W. Goethe
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Re: Enfleurage
Premesso che le tue spiegazioni emanano già profumo,il tutto mi affascina e ti chiedo: c'è una temperatura precisa per arrivare alla separazione del burro dall'alcool?o si procede a vista?se hai già provato per questa fase hai dei suggerimenti pratici sulle modalità di prelievo dell'extrait?(pipette contagoccie o altro) Io sono in possesso di un alambicco e arrivare all'assoluta sarebbe per me STRAORDINARIO!biancospina ha scritto:.. poi si separa burro da alcool (preraffreddare per almeno qualche ora può essere d’aiuto) e l’alcool profumato così ottenuto si chiama extrait. Questo può essere impiegato tal quale in profumi alcoolici o distillato in vacuum (qui qualcuno per favore mi aiuti!! non c’è modo di autocostruirsi qualche marchingegno per farlo a casa senza attrezzature improponibili? ) ottenendo così l’assoluta da pommade.
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Re: Enfleurage
Biancospina ....
io qui sono piena di ginestre, a pochi passi da casa...
ma mi manca la pazienza per tutto ciò
Devi sapere che la mia vera passione da sempre sono i profumi, avrei voluto studiare a Grasse e diventare un naso....
Grazie per la tua condivisione immagino che Cristiano sia stato reclutato nella raccolta fiori
io qui sono piena di ginestre, a pochi passi da casa...
ma mi manca la pazienza per tutto ciò
Devi sapere che la mia vera passione da sempre sono i profumi, avrei voluto studiare a Grasse e diventare un naso....
Grazie per la tua condivisione immagino che Cristiano sia stato reclutato nella raccolta fiori
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Re: Enfleurage
L'importante è far raffreddare il tutto in modo tale che il grasso solido si separi alla meglio dall'alcol e sia più semplice il prelievo dell'extrait.
Temo che un distillatore normale non sia adatto. C'è bisogno di un distillatore sotto vuoto (vacuum), che lavora a pressione bassa che permette l'evaporazione del solvente senza raggiungere temperature che potrebbero alterare i composti odorosi.
Temo che un distillatore normale non sia adatto. C'è bisogno di un distillatore sotto vuoto (vacuum), che lavora a pressione bassa che permette l'evaporazione del solvente senza raggiungere temperature che potrebbero alterare i composti odorosi.
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Re: Enfleurage
Grazie cosmos. Vedremo cosa riesco a fare.
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Re: Enfleurage
Grazie cosmos! Danmi ti direi anch'io lo stesso, temo che bene che vada si perde il vantaggio di lavorare a freddo.. per separare si va più comodi se si usa un recipiente alto e stretto, per aspirare con una pipetta/contagtt/siringa
Stregonza
ma tutti voi le ginestre comode c'avete
e io rischio la vita tra dirupi serpi e cinghiali
Cristiano manco mezza volta mi ha aiutata.. in compenso sua mamma si è offerta di sostituirmi quando io proprio non potevo e se ne è letteralmente innamorata.. qualche giorno dopo la fine della raccolta del gelsomino timida timida mi ha detto che era triste perché gli mancava la raccolta serale e se non potevamo mettere qualche altro bel fiore da farci l'enfleurage, mi ha fatto tenerezza.
Però è vero, è proprio bello.
Stregonza
ma tutti voi le ginestre comode c'avete
e io rischio la vita tra dirupi serpi e cinghiali
Cristiano manco mezza volta mi ha aiutata.. in compenso sua mamma si è offerta di sostituirmi quando io proprio non potevo e se ne è letteralmente innamorata.. qualche giorno dopo la fine della raccolta del gelsomino timida timida mi ha detto che era triste perché gli mancava la raccolta serale e se non potevamo mettere qualche altro bel fiore da farci l'enfleurage, mi ha fatto tenerezza.
Però è vero, è proprio bello.
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Re: Enfleurage
Complimenti del lavoro e dei risultati ottenuti!!! Io provai a gennaio con i fiori di calicanto, profumo che adoro, ma il burro di karitè alla fine prese odore di rancido...così dovetti buttare tutto. Penso che la causa siano stati i fiori di 1 giorno [no linguaggio sms] proprio asciutti, o l'assenza di 1 protettivo. Ho letto che hai usato il benzoino, in che quantità?Grazie!
EDIT BY MOD: TOLTA QUOTATURA ENORME
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Re: Enfleurage
Ciao catia!
il primo messaggio deve essere la tua presentazione nell'apposita sezione, corri a rimediare!!
Inoltre cerca di non quotare i messaggi per intero perché sennò appesantiamo notevolmente il topic.
Detto questo come vedi è un processo piuttosto delicato, i fiori devono essere assolutamente asciutti e il grasso è meglio proteggerlo sempre dall'ossidazione per evitare di dover poi buttare tutto.
il primo messaggio deve essere la tua presentazione nell'apposita sezione, corri a rimediare!!
Inoltre cerca di non quotare i messaggi per intero perché sennò appesantiamo notevolmente il topic.
Detto questo come vedi è un processo piuttosto delicato, i fiori devono essere assolutamente asciutti e il grasso è meglio proteggerlo sempre dall'ossidazione per evitare di dover poi buttare tutto.
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Re: Enfleurage
Che bello biancospina! Mi piacerebbe molto estrarre il profumo dai fiori e con le tue spiegazioni sarà più semplice! Prima o poi lo farò
"salagadula magicabula bidibibodibibù fa la magia tutto quel che vuoi tu bidibibodibibù"
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Re: Enfleurage
Biancospina io conservo ancora la boccetta con uno dei tuoi primi esperimenti.
Spiegazioni chiare e dettagliate: approvo che sia stato scelto di farne un topic a sè stante. Potrei pensare di riuscire anch'io a fare l'estrazione ma temo proprio di non avere abbastanza costanza e dedizione
Spiegazioni chiare e dettagliate: approvo che sia stato scelto di farne un topic a sè stante. Potrei pensare di riuscire anch'io a fare l'estrazione ma temo proprio di non avere abbastanza costanza e dedizione
MissBarbara