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Moderatori: gigetta, Laura, tagliar, MissBarbara
È un po'di tempo che volevo porre questa domanda, e cercando c'è già una tua risposta Lola...ma volevo porla ugualmente, quindi quando vado a leggere un inci per tentare di riprodurre Il prodotto e c'è scritto per esempio leaf extract etc, non c'è modo di sapere di che tipo di estratto si tratta ? E se fosse un estratto glicolico in inci viene poi riportato il propilene?Lola ha scritto:a dire il vero quando tu trovi un nome in latino può essere una cosa o l'altra, anche un olio essenziale. Ad esempio se trovi citrus dulcis, potrebbe essere tranquillamente o il succo d'arancia tratto dalal polpa o l'olio essenziale ricavato dalla buccia
Rileggendo, forse le abbreviazioni non aiutanoLola ha scritto:
l'estratto fluido( o idroalcolico) si prepara da pianta essiccata ,messa a macerare in una soluzione quasi sempre di alcool etilico ed acqua, prodotto chimicamente validissimo in quanto l'alcool è in grado di estrarre la quasi totalità del fitocomplesso, il suo grado alcoolico è generalmente 20° ma può raggiungere anche i 60-70°.. lo svantaggio grosso è che seppur viene estratto almeno il 90% del fitocomplesso esso è quasi completamente diluito in alcool... benissimo alla pelle proprio non fa... discorso diverso per usi curativi di altra natura...
Estratto glicolico si prende la pianta o parti "chimicamente importanti" della pianta e si estrae il fitocomplesso con il glicole propilenico, un eccellente prodotto estrattivo che veicola le sostanze anche nella nostra pelle... da un punto di vista cosmetico questo potrebbe anche essere uno svantaggio, perchè oltre a veicolare il fitocomplesso allo stesso modo veicola anche fragranze, conservanti e compagnia bella. Cosa che non sarebbe poi pericolosa se la crema non ha sostanze "pericolose" al suo interno... ma una crema o qualsiasi prodotto cosmetico deve essere visto nel suo complesso.
Estratto glicerico o macerato glicerico... la tecnica è semplice, si pongono a macerare le parti "chimicamente importanti" della pianta in una soluzione così composta 50% di acqua e alcool e 50% di glicerina. Il liquido così ottenuto dopo la macerazione verrà poi diluito secondo la proporzione 9 parti del mix acqua-alcool-glicerina, 1 parte estratto. La farmacopea italiana snobba questi estratti perciò si usano i canoni della farmacopea francese.. il grado alcoolico è 30° canonici.. sicuramente è da preferirgli l'estratto fluido in quanto quasi sempre meno alcoolico, per altri aspetti la pianta fresca ha qualità maggiori dell'estratto secco... come dire... dipende da pianta a pianta..
no, alcool e acqua, se non ho capito male..Galatea ha scritto:Non sono assolutamente sicura di quello che dico, ma credo che la Madre sia solo alcool e droga, e da questa poi poi discendono le tinture variamente titolate...