Mia libera interpretazione sugli indici di iodio (vedi tabella in questa sezione) fino al nocciolo di pesca a caldo, poi (dal sesamo) a freddo.
Se non ricordo male, avevo visto un olio di sesamo al Naturasì dove si diceva di usarlo a freddo: è vero che quando si cucina si superano i 70°C a cui noi scaldiamo la fase B, e la cottura si protrae per diverso tempo, mentre la nostra crema si raffredda subito dopo l'emulsione, però io eviterei di scaldarlo se possibile.
Ciò non toglie che poi io usi l'olio di semi di lino a caldo per farmi l'impacco pre-shampoo, altrimenti mai e poi mai riuscirei ad emulsionarlo insieme al resto a freddo, vista la notevole % di grassi della crema (40).
Jamie ha scritto:mi sorprende il dicaprylil ether con 95 essendo un olio sintetico mi aspettavo piu' basso.
Non importa se sia naturale o di sintesi, se ha doppi legami nella sua struttura è soggetto all'ossidazione.
“Siate felici e se qualche volta la felicità si scorda di voi, voi non vi scordate della felicità” (R. Benigni)
In ogni caso se l'olio è fresco si può scaldare, se è vecchio la scaldata innescherà o velocizzerà un processo di ossidazione già in atto.
...perchè io VI VEDO
"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
Mi sto incasinando
ma a questo punto come si fa capire se un olio è termolabile??nessun olio che noi scaldiamo arriva a temperature tanto elevate quanto quelle di un normale uso in cucina, ovvero una bollitura per almeno dieci minuti o una frittura.
Io direi. gli olii che contengono vitamine (mosqueta, germe di grano) sono termolabili punto e basta. Gli olii che sono facilmente rancescibili si considerano termolabili quando non sono freschissimi. Se sono appena prodotti dsi possono emulsionare a caldo. Se hanno sei mesi meglio evitare e usarli a freddo.
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Ho fatto un po' di giri per Internet e in generale si segue la filosofia "meglio non scaldare gli oleoliti per evitare che perdano le proprietà".. PERÒ ho letto anche che dipende molto dal tipo di droga che si usa (oltre che dall'olio che si usa ovviamente)..
QUINDI non è sbagliato pensare che se faccio (a freddo) un oleolito di lavanda/ camomilla/ calendula che sono erbe DA INFUSO, scaldandolo poi, per esempio, nella fase B di una crema non ci dovrebbero essere problemi perché le suddette erbe sopportano le alte temperature! Sbaglio?
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Scusate, ma volendo inserire un olio termolabile (per es.: o. rosa mosqueta) in una crema con procedimento a caldo, a che punto la si può inserire? Bisogna inserirla in fase C?
molto maturo da parte mia venire ogni volta a rileggermi questo topic sperando di trovare magicamente l'olio di camelia e l'olio di germe di grano spostati tra i non termolabili
buaaah, che tristezza. mi chiedo come cavolo facciano i tizi della Aubrey Organics a fare un balsamo a base di questi due oli (e ce ne deve essere pure tanto considerato quanto è unto ), volevo tanto riprodurlo, col costo che ha
Beh che problema c'è li metti a freddo. I condizionanti da balsamo reggono aggiunte grasse anche a freddo, sono molto emulsionanti.
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infatti avevo pensato di mettere l' 1 % di ciascuno a freddo, in teoria volevo usare solo loro dato che la formula del balsamo in questione è così, ma 2 % di oli per i miei capellacci non sono sufficienti ... amen, non penso il risultato cambierà radicalmente
Boh.
Io sarò termofobica, perché lo sono, ma non capisco come si fa a mettere come non termolabile l'olio di vinaccioli che ha un indice di iodio superiore a quello del germe di grano.
E' stato detto nel thread, mi sembra, che i grassi polinsaturi, che fanno la ricchezza del vinaccioli (è solo un esempio) sono termolabili. Vale anche per il lino, il girasole...
Un altro esempio: l'Olys.
Se la composizione è questa, che cosa lo scaldo a fare: tanto vale che ci metto l'olio di mais che è meno caro.
Se proprio voglio fare una maschera per capelli emulsionata a 70°C (ma anche no), ci metto il cocco o l'oliva che sono belli nutrienti e sono sicura che non si deteriorano e mantengono tutte le loro proprietà.
E le creme curative si posso fare anche senza biscuocere gli oleoliti.
Carondimonio, è che le emulsioni si fanno a caldo, salvare un vinaccioli per ficcarlo in piccola quantità in fase c mi pare un'assurdità.
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Certo, se si emulsiona a caldo, hai ragione.
E' per questo che trovo intressante e proficuo lavorare sulle emulsioni a freddo o tiepido (mi do i 45°C come limite) perché altrimenti la mia gamma degli ingredienti veramente funzionali si riduce tantissimo e la crema rischia di diventare semplicemente emoliente.
Ma guarda, non è che poi gli olii vegetali, a parte rari casi, abbiano tutta sta efficacia miracolosa decantata da chi li vende... E una buona crema emolliente fa già un lavoro grandissimo, cosa che quelle in commercio hanno serie difficoltà a fare. Tieni anche presente il fatto che molti emulsionanti a caldo formano strutture a cristalli liquidi che risultano estremamente idratanti, cosa che con un emulsionante a freddo non raggiungerai mai, e la differenza si sente tantissimo sulla pelle.
L'emulsionante a freddo continua a lavorare sempre, pure sulla pelle, quello a caldo ha finito il suo lavoro a raffreddamento avvenuto, è una gran cosa.
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), volevo tanto riprodurlo, col costo che ha 