Come fare un detergente in pratica... e in teoria

Forum in cui si trova la teoria dello spignatto in casa

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Lola
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Come fare un detergente in pratica... e in teoria

Messaggio da Lola »

Fare un detergente sembra la cosa più semplice del mondo, in realtà molte hanno dei dubbi ed è per questo che scrivo questo topic.

Linko subito i topic da imparare a memoria sui detergenti:

Sostanza attiva lavante nei tensioattivi

Scelta dei Tensioattivi

Il nostro detergente si compone sempre di un tensioattivo primario (quello che "lava") di un tensioattivo di contrasto (che lava e mitiga l'aggressività del primario) e di tensioattivi di contorno che addolciscono la formula.

Tipicamente il tensioattivo primario è anche quello che si riesce ad addensare in qualche modo ed è anionico o non ionico, il tensioattivo di contrasto è un anfotero, di solito una betaina, quelli di contorno sono i tensioattivi molto delicati che presi da soli non addensano e non fanno troppa schiuma, e che vanno bene a piccole percentuali (oppure molto aggressivi che schiumeggiano tantissimo, e che quindi si usano per correggere una formula troppo blanda).

Questa è la tipicità, ma teniamo conto del fatto che comunque chi più chi meno ogni tensioattivo fa schiuma e lava, quindi se anche non rispettiamo la scaletta di cui sopra otterremo comunque un prodotto lavante. Magari sarà liquido, magari sgrasserà poco, magari seccherà al pelle ma laverà comunque, e non avremo sbagliato; ci sono in commercio detergenti a base di un unico tensioattivo, magari anfotero, che esistono e lavano e non sono "sbagliati".

Perchè facciamo formule articolate e non ci accontentiamo di unire un tensioattivo all'acqua, così, semplicemente?
Perchè più una formula è articolata e più risulta poco irritante sulla pelle, i tensioattivi diversi hanno la simpatica tendenza a tamponare l'aggressività l'uno dell'altro, e in special modo le betaine dello SLES o dell'SLS, i glucosidi di tutti i tensioattivi.

L'essenziale è quindi prima di tutto procurarsi una varietà di tensioattivi, che non siano molti ma ben scelti (ovvero scelti in maniera variata).
Io consiglio sempre di prendere dello SLES, una betaina, un coccoanfodiacetato, il sarcosinato e un glucoside (la mia preferenza va al lauryl perchè non smonta la densità, gli altri la smontano). Con questi si può fare tutto.

Certo lo SLES, se preso da solo, è aggressivo, il sarcosinato è irritante per più di qualcuno, pure la betaina se presa da sola non è questa passeggiata di dolcezza... la tentazione di fare detergenti solo mixando i tensioattivi dolci (eucarol, glucosidi, diacetato) è forte.
Si può senza dubbio fare, ovviamente il nostro detergente sarà liquido e laverà meno. Il che potrebbe andare pure bene per alcune persone, ma per altre potrebbe che so dare problemi di forfora grassa sui capelli, o una recrudescenza di brufoli sulla schiena. L'essenziale è capire di quanta aggressività avete bisogno e su questo studiare la vostra SAL (sostanza attiva lavante, ovvero quanti tensioattivi mettete in quanta acqua).

La tabella base della SAL che usiamo di solito, elaborata da Lucialavinia, è questa:

detergenti intimi fino al 10%
shampoo 10-15%
bagno doccia 18-20%
bagnoschiuma 20-25%

E se dobbiamo fare ad esempio un detergente per le mani? penseremo a quante volte al giorno lo usiamo, se abbiamo le mani unte oppure serve solo per pulirle, e in base a quello decideremo la nostra SAL. Chi ha problemi di mani già aggredite e screpolate opterà per una SAL bassa e tensioattivi delicati, chi fa lavoro di officina o deve detergere mani unte avrà bisogno di una SAL più alta in modo da poter aver ragione dell'unto. in poche parole possiamo andare dal 5 al 20% tranquillamente, e l'avremo deciso noi sulla base delle nostre specifiche esigenze. E per i bimbi? SAL molto basse sono sempre indicate, specie se sapete che la mamma in questione abbonda con la dose.

Supponismo che abbiate deciso la vostra SAL e i tensioattivi da usare, ora a che percentuale metterli?

Sempre ricordandovi che non si sbaglia mai anche se si usano percentuali diverse, diciamo che tipicamente la percentuale maggiore ce l'ha il tensioattivo lavante, poi viene quello che lo contrasta, infine quelli di contorno che hanno percentuali basse.

Prima di tutto decidiamo i tensioattivi da usare, spariamo le percentuali, facciamo il calcolo della SAL e poi se serve cambiamo qualche percentuale per arrivare alla SAL voluta.

Ad esempio: voglio fare un bagnodoccia con SAL 12% (mi va bene così, lo devo usare in estate quando mi faccio 3 docce al giorno) con sarcosinato, betaina, lauryl glucoside.

Sparo le percentuali:

sarcosinato 15%
betaina 8%
lauryl glucoside 3%

controllo che SAL è venuta:

0.15x0.30=0.045
0.08x0.30=0.024
0.03x0.52=0.0156

0.045+0.024+0.0156=0.0846 cioè una SAl dell'8.5%. Un po' pochino, devo aumentare i tensioattivi.

provo con un

sarcosinato 20%
betaina 10%
lauryl glucoside 6%

0.20x0.30=0.06
0.10x0.30=0.03
0.06x0.52=0.0312

0.06+0.03+0.0312=0.1212 ovvero la nostra SAL del 12% cercata.

Posso versarli nel becher uno dopo l'altro, mescolarli (mai frullare se non siamo proprio costretti) e aggiungerci conservante ed acqua a 100 (nel nostro caso 63.5g) ma otterrò un liquido schiumogeno che non assomiglia manco vagamente a quello che speravo di ottenere io, sì fa schiuma ma è liquido e me ne va mezza fiaschetta per una doccia!

E poi ha qualcosa che non va questo detergente, mi prude... oddio è a pH 10! ma com'è possibile?
Eh sì, alcuni tensioattivi hanno pH molto basici, conviene misurare il pH del prodotto finito e correggerlo adeguatamente, o con acido citrico, anche puro, o con acido lattico (ce ne andrà un bel po', non si va a gocce ma a spipettate direttamente, nell'ottica di non fare notte sempre a pH8 e di non consumare tutta la confezione di cartine nei controlli).

Sono stata brava, ho fatto le mie aggiunte di acido poco per volta, mescolato e rimisurato più volte con le cartine e alla fine sono arrivata ad un pH di circa 6. Che può andare pure bene, ma il mio detergente è sempre sconsolatamente liquido. E pure trasparente, sembra acquetta fresca solo vagamente densa. Aggiungo un po' di acido ancora,arrivo a pH 5... ohibò sta addensando!!!
Il sarcosinato addensa a pH5 spaccato, sopra o sotto è liquido

Bene, risolto il problema densità adesso dobbiamo togliergli questa terribile puzza di detersivo scadente, quindi mi appresto a profumarlo. Provo con due gocce, mescolo, e niente, capisco che ce ne va parecchia di fragranza. Quando sono riuscita a coprire il mefitico odore di detersivo mi accorgo che la bella densità di prima è completamente andata ed è tornato ben liquido.
il sarcosinato non regge che minime aggiunte oleose, se sono di più si smolla


Vabbè, me lo tengo così...

[continua]
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Re: Come fare un detergente in pratica

Messaggio da Lola »

Ho studiato e ho capito che il mio detergente deve essere addensato da qualcosa di esterno, ci vuole un addensante.

Ho quattro strade:

- xanthan (prendo della glicerina, vi stempero xanthan gum dallo 0.5 allo 0.8%, poi verso a poco a poco l'acqua della ricetta mescolando, quando ho ottenuto un gel uniforme lo verso nel becher grande dove ho già mixato i tensioattivi e mescolo). Ovviamente la mia acqua è cambiata, non sta più a 63.5g, perchè in formula adesso ho anche glicerina e xanthan. La glicerina addolcisce l'aggressività dei tensioattivi, rende il mio bagnodoccia più setoso e morbido sulla pelle, quindi la metto al 5%; con xantan a 0.8% la mia acqua diventa 63.5-5-0.8=57.70

-addensanti ad aggiungere all'inizio (carbopol aqua) so che per addensare una ricetta liquidissima posso andare dal 3 all'8% con obbligo di percentuali alte quando introduco olio in formula, con percentuali basse quando non ce n'è. Qui non ce n'è, provo con un 3%. In questo caso devo mettere nel becher grande prima l'acqua (che ora è 63.5-3=60.5g), poi il carbopol aqua, poi i tensioattivi uno alla volta e mescolo lasciando la betaina per ultima perchè altrimenti si ricotta tutto (il carbolpol aqua è incompatibile con la betaina). Alla fine aggiungo conservante e profumazione.

- addensanti da aggiungere alla fine, a occhio. So che non si fa, ma ho già idea che il tinovis GTC o l'antil 171 addensano più o meno dall'1 al 2% le cose che si riescono ad addensare facilmente, per i liquidissimi (tipo qualche mix di glucosidi) ce ne può andare anche di più. Quindi faccio il mio bel detergente, al solito, mettendo nel becher prima i tensioattivi, mescolo, poi l'acqua a cui avrò decurtato quei 3-5 g che prevedo di usare di addensante, mescolo, poi fragranza e conservante, mescolo, aggiusto il pH, alla fine aggiungo il mio addensante, mescolo, controllo il pH di nuovo per portarlo a 6 e se non basta ne metto ancora un po'.

- sfrutto le capacità addensanti del tensioattivo primario: se ho usato SLES ci metot sufficiente betaina (mettiamo un 30% SLES e 10% betaina) e mi viene un mattone già di suo, oppure ci metto un 1% di sale se la betaina la tengo molto più bassa; se ho usato il sarcosinato, scendo fino a pH 5 con aggiunte di citrico o lattico.

[continua]
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Re: Come fare un detergente in pratica

Messaggio da Lola »

I TENSIOATTIVI CHE TROVIAMO PIU’ FACILMENTE:

Beninteso il mondo dei tensioattivi è vastissimo, e neanche i libri che ne parlano sono molto chiari. Meglio avere poche idee ma chiare su quei pochi tensioattivi che usiamo più spesso piuttosto che tirare fuori tensioattivi di tipo diverso che chissà quanto sono aggressivi, chissà a che percentuale si usano.

Sodium lauryl sulfate (anionico): detto anche SLS si vende puro e in polvere. Siccome è molto aggressivo e schiumogeno per i nostri detergenti non lo usiamo, ma si può mettere in bombe da bagno fatte con acido citrico e bicarbonato: usato in piccola dose evita che l’olio che ci abbiamo messo per tenerle insieme unga troppo.

Sodium laureth sulfate (anionico): detto anche SLES è il tensioattivo principale di tutti i prodotti commerciali; in media ha una SAL del 27% ed è liquido e trasparente. Fa abbastanza schiuma, ha ottimo potere bagnante quindi si sparge bene sui capelli senza incollarli (al contrario di tutti i tensioattivi bio). E’ abbastanza aggressivo, ma si può inattivare questa aggressività mettendoci una dose pari ad 1/3 di betaina (es: 30g sles, 10g betaina). Non costa molto, fa schiuma, è trasparente, non ha odori particolari; come tensioattivo di base va benissimo. Si addensa col sale e con la betaina. In media se si mette in un prodotto un 30% di SLES, 10% di betaina e 1% di sale da cucina viene molto denso senza aggiungere altro. Bucia gli occhi.

Sodium lauroyl sarcosinate (anionico): detto anche semplicemente sarcosinato, è il tensioattivo principe della cosmesi ecobio. Trasparente, inodore, delicato, ha una SAL del 29%. Da solo non fa una schiuma eccelsa ma migliora la schiuma degli altri tensioattivi (specialmente delle betaine) rendendola cremosa e a bolle piccolissime. Si usa come tensioattivo principale a cui si aggiungeranno piccole dosi di altri tensioattivi migliorativi. Addensa con l’acido, non con il sale: a pH 5 da liquidissimo qual era diventa densissimo. Si smonta irrimdiabilmente anche con piccole dosi di olio, quindi anche aggiungere troppa profumazione influisce sulal densità finale. Per gli shampoo non è particolarmente indicao in quanto incolla i capelli; ha basso potere bagnante (ed è proprio per questo che è delicato, sgrassa poco). Brucia gli occhi.

Betaine varie (coco betaine, cocamidopropyl betaine) (anfotero): sono i tensioattivi di sostegno più importanti. Hanno in media una SAL del 30% e si trovano di vari colori, dal trasparente al giallino più o meno accentuato e hanno lieve odore di tensioattivo. Fanno tantissima schiuma, a bolle grandi. Da sole sono aggressive, si inattiva questa loro aggressività mescolandole adeguatamente ad uno degli anionici di cui abbiamo parlato sopra. Servono ad addensare lo SLES, da sole sono liquidissime e non si addensano con niente, né con sale né con acido. Bruciano gli occhi.

Sodium cocoanphodiacetate (anfotero): detto per comodità diacetato, è un tensioattivo secondario molto importante per gli shampoo perché ha proprietà condizionanti sul capello, ma anche, se lo mettiamo in un bagnoschiuma, per la pelle (ovvero lava poco, ha quasi un effetto surgrassante e ammorbidente). E’ denso, ha lieve colore giallo, odore di tensioattivo. Si usa a percentuali non alte, tipo 4-5%. Da solo non fa particolarmente schiuma. Ha una SAL del 40% circa. Non brucia gli occhi.

Eucarol AGE EC, ET, SS (anionici): sono tensioattivi molto delicati adatti specialmente ai bambini perché hanno ridotto potere aggressivo sulla membrana oculare, almeno questo da scheda tecnica. In realtà bruciano gli occhi pure loro. Colore giallo, odore marcato, nessuna capacità addensante; non mi piacciono particolarmente. Si usano come tensioattivi addolcenti secondari; nessuno vieta di usarli come primari ma appunto viene un prodotto liquidissimo e dall’odore marcato. Dicono che non bruciano gli occhi in scheda tecnica, la mia esperienza pratica dice il contrario.

Lauyl glucoside (non ionico): fra i glucosidi è l’unico solido a temperatura ambiente, è una pasta bianca piuttosto dura d’inverno, più morbida d’estate che per usare bisogna riscaldare. Come tutti i glucosidi, è abbastanza delicato e viene usato spesso per addensare i detergenti. Si usa intorno al 10%. Non so se brucia gli occhi, chi l'ha sperimentato lo segnali.

Behentrimonium chloride (cationico): il tensioattivo principe per fare balsami densi e funzionali; è in perline solide, si usa dal 2 al 5%.


AGGIUNTE VARIE MIGLIORATIVE

Se unissimo solo acqua e tensioattivi il nostro più che un detergente assomiglierebbe… ad un detersivo per i piatti! Ecco che ci vengono incontro alcune sostanze che hanno varia funzione ammorbidente o migliorativa della consistenza.

Hydroxypropyl guar trimonium chloride: si usa negli shampoo e nei balsami, a percentuale piccolissima perché è potentissimo: se si esagera si attacca ai capelli rendendoli untuosi. Percentuale d’uso ottimale 0.15%

Quaternium 80: liquido, condizionante da shampoo. Percentuale d’uso tra lo 0.5% e l’1%. Si può anche aggiungere in minima dose ad un detergente non per i capelli per avere un certo effetto seta sulla pelle. Attenzione che smonta qualsiasi detergente e niente gli resiste, quindi o non lo usate, o lo usate a percentuale molto molto bassa. E' siliconico.

Polyquaternium 7: liquido, condizionante da shampoo. Percentuale d’uso tra l’1 ei il 2%. Come tutti i condizionanti, se si esagera sporcano, afflosciano ed appesantiscono i capelli. Può essere usato in minima dose anche per altri tipi di detergenti. Non è siliconico, non smonta la densità dei detergenti.

Lamesoft: pasta densissima, usato come surgrassante e ammorbidente per pelle e capelli, davvero un bel prodotto, e completamente ecobio. Percentuale d’uso tra il 2 e il 5%. Non va conteggiato nel calcolo della SAL perchè la quantità di tensioattivo al suo interno serve unicamente ad emulsionare l'olio che contiene e che rende i nostri detergenti così ricchi e delicati.

Proteine quaternizzate (della seta, del latte): liquide, di colore giallino, con odore non marcato. Da una parte leggermente condizionano (cioè ammorbidiscono) dall’altra difendono la pelle dall’eccessivo sgrassamento dato dai tensioattivi perché lasciano un leggero deposito sulla pelle stessa che risulta protettivo. Tendono ad indurire i capelli dando loro volume a scapito però della morbidezza; quelle che risultano più indurenti in assoluto sono quelle della cheratina, quelle della seta o del latte hanno un effetto meno marcato. Percentuale d’uso 1-2%

Proteine idrolizzate (del grano, della seta): sono liquide, con odore marcato (particolarmente puzzose quelle del grano) e forte capacità protettiva sulla pelle, ed indurente/volumizzante per i capelli. Manca solo quella quota condizionante di quelle quaternizzate.

Perlante liquido: Serve a rendere perlati i detergenti, che altrimenti sarebbero trasparenti. Le schede tecniche consigliano un 2% di uso, io abbondo fino all’8% ma mi viene lo shampoo perlato come dico io.
Differenze tra un detergente perlato ed uno no:
- il colore (ovvio!)
- la SAL (che pure il perlante fa schiuma, infatti è una soluzione di glycol distearate in tensioattivi)
- la delicatezza (il glycol distearate è una cera, assomiglia all'acido stearico; di fatto surgrassa il detergente, lo rende meno asciutto e sgrassante)

insomma non si perla solo per un fatto estetico, davvero un detergente perlato è più delicato e nutriente del suo corrispondente trasparente.

Tinovis GTC (addensante): versatilissimo, si può aggiungere anche alla fine per aggiustare una preparazione troppo liquida. La percentuale di uso sarebbe intorno al 2% in realtà basta metterne un pochino, tamponare con soluzione di soda caustica fino a pH 6 (è acido) e se non basta aggiungerne un altro pochino. Non fa grumi non fa fili di nessun genere, e si disperde benissimo.

Carbopol aqua: (addensante): E’ un addensante che si deve mettere per primo nell’acqua e poi gli si aggiungono i tensioattivi, pena il formarsi di fili bianchi plasticosi che non si scioglono più. Va tamponato a pH 6 per addensare, e si usa tra il 7 e l’8%. Ha la capacità di sopportare nel detergente anche una certa quota di olio, fino al 20% ed usarlo è l’unico sistema per poter introdurre olio nei detergenti che normalmente senza di lui si smonterebbero e separerebbero in due strati.
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Re: Come fare un detergente in pratica

Messaggio da Lola »

Ecco ci siamo... siamo piene di materie prime, abbiamo idea di cosa vogliamo mettere e in che quantità, ovvero abbiamo la formula completa, ma il procedimento?

Nel becher mettiamo i tensioattivi uno alla volta, se ci sono materie prime troppo dense (un lauryl glucoside, un lamesoft o un perlante che sono diventati duri col freddo) ci conviene lavorare a bagnomaria in acqua tiepido-calda in modo da alzare di qualche grado la temperatura del nostro mix e fare in modo che le sostanze addensate si uniformino a quelle liquide; il perlante liquido contiene tensioattivi, il lamesoft pure, quindi li mescoliamo subito ai tensioattivi. Poi versiamo l'acqua, o l'acqua e gel di guar, o l'acqua e gel di xanthan, e mescoliamo. Aggiustiamo in questo momento il pH e lo portiamo al valore desiderato.
Aggiungiamo le materie prime in ordine di smollamento, prima quelle che non smollano (polyquaternium 7, proteine idrolizzate) per ultime quelle che smollano (quaternium 80, proteine quaternizzate, fragranza). Avremo sempre mescolato con cura e calma, senza fare bolle di alcun genere. Per ultimo, conservante e aggiustiamo eventualmente il colore con un colorante liquido.
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Re: Come fare un detergente in pratica

Messaggio da Lola »

E il pH?

se addensiamo col pH il sarcosinato abbiamo poca scelta, ci dobbiamo tenere a pH 5.
se addensiamo con un addensante sintetico tipo tinovis GTC o carbopol aqua abbiamo parimenti poca scelta, dobbiamo restare sul 6 altrimenti non funzionano.

se non usiamo questi due sistemi, ma abbiamo addensato con xanthan o con il sale (quindi abbiamo usato lo SLES) possiamo un po' spaziare e usare un pH isoepidermico.

I detergenti intimi dovrebbero andare da un minimo di 4 (mai di meno) per donne in età fertile ad un circa 6 per donne in menopausa, bambine, uomini.

gli shampoo sarebbe meglio tenerli sul 5 perchè il pH acido chiude bene le squame del capello; ma se sta a 6 non è che le squame si aprono, quindi va bene uguale.

i bagnoschiuma/docciaschiuma/detergenti mani/detergenti viso dovrebbero essere a pH pari a quello della pelle, ovvero 5.5; se è 6 o 5 non succede niente di male, va benissimo anche così.

i detergenti che possono venire a contatto con gli occhi, quindi alcuni baby shampoo o alcuni struccanti è meglio tenerli a pH isolacrimale, ovvero 7. Ciò non ci garantisce affatto che non brucino gli occhi, ma se lo faranno non sarà colpa del pH.
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Re: Come fare un detergente in pratica

Messaggio da Lola »

Calcolo più semplice della SAL (mi è venuta in mente adesso, scusate).

consideriamo una formula con 4 tensioattivi:

sles (sal 27%)
betaina (sal 30%)
sarcosinato (SAL 30%)
sodio coccoanfodiacetato (SAL 40%)

mettiamo di usare queste percentuali di tensioattivo:

sles 18
betaina 8
sarcosinato 12
sodio coccoanfodiacetato 6

moltiplico semplicemente le mie sal con le mie percentuali, sommo tutto e divido per 100 e trovo la SAl del detergente

27x18=486
30x8=240
30x12=360
40x6=240

486+240+360+240=1326
1326:100=13.26 che è la nostra SAL.

più semplice e non serve perdersi coi decimali.
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Re: Come fare un detergente in pratica

Messaggio da Trousse »

Premessa: non picchiatemi per favore :allah: , ma sono di coccio su alcune cose e preferisco fare una figuraccia e chiedere piuttosto che arrovellarmi nel dubbio :oops:

Ho appena letto il calcolo più semplice della SAL (grazie infinite Lola :heart: ) e già non avere tutti quei decimali che mi incutevano soggezione mi fa stare meglio...

Ma se io faccio 400 gr di un detergente e metti che per esempio uso 36 gr di sarcosinato, come lo faccio il calcolo?

27x36 oppure 27x9 (che sarebbe il sarcosinato in 100 gr?)

Uhm :eyes: forse vedo la luce in fondo al tunnel... Ditemi se ho capito giusto...
Se calcolo 27x36 basta che alla fine della formula faccio diviso 400 e non diviso 100?
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Re: Come fare un detergente in pratica

Messaggio da Lola »

Come trousse fu degradata... :twisted:

:evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil:

non hai capito, no!!! :evil:

Intanto si formula sempre per 100g e la SAL non è che aumenta se ne fai 400g resta sempre quella perchè la SAL è in percentuale. Si può tradurre come PERCENTUALE DI TENSIOATTIVO PRESENTE e ci serve a sapere quanto sgrassa il prodotto. Se poi ne fai 50g o 800 rimane sempre uguale, non è che il tuo bagnoschiuma magicamente diventa più sgrassante se sta in una bottiglia più grande.

Inoltre non esiste trovare una ricetta non da 100g, almeno non qui dentro e nemmeno nelle formule che trovi su internet scritte da formulatori ovviamente non da spignattatori improvvisati.

adesso vai, leggi il topic "come si scrivono le ricette dei cosmetici fai da te" che trovi in questa sezione, e torni col capo cosparso di cenere. :evil: :evil: :evil:
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Re: Come fare un detergente in pratica

Messaggio da Lola »

I TENSIOATTIVI IN COSMESI


COSA SONO E COME FUNZIONANO

La materia dei tensioattivi nella teoria chimica sa essere noiosa come poche, ma siccome i prodotti che si possono ottenere sono semplicemente affascinanti vale la pena di dedicare un minimo di spazio alla teoria, per poi passare subito alla pratica.

Per farla semplice dicesi tensioattivo qualsiasi cosa che lava.

Usando solo l’acqua per pulirsi ecco cosa succede:

Immagine

L’acqua non si lega allo sporco, rimane in goccioline rotonde sulla superficie e non riesce ad asportarlo.

Immagine

Ma se noi a quell’acqua aggiungiamo un tensioattivo ecco cosa succede: la sua molecola ha due parti che si comportano in modo diverso: una parte appena vede un po' di grasso gli si aggancia, ma l'altra odia il grasso e si attacca all'acqua, la quale non resta più in goccioline sferiche, ma si allarga sullo sporco stesso. Quindi se passate del bagnoschiuma sulla pelle sporca, ogni molecola del tensioattivo si attaccherà al grasso della pelle; quando arriva l'acqua di risciacquo, l'altra parte della molecola, che odia il grasso e se ne era rimasta fuori, si attacca all'acqua, e viene portata via insieme al grasso che le è rimasto attaccato. Pelle pulita finalmente!!!


Ecco il disegnino della particella di sporco, completamente circondata da tensioattivo, che può essere portata via dall’acqua di risciacquo:

Immagine

ed ecco l'immagine di una bolla di sapone

Immagine

I tensioattivi sono di 4 tipi: anionici, cationici, non ionici e anfoteri.

Anionici: sono i tensioattivi principali che lavano nei detergenti, come il sodium laureth sulfate (cioè lo SLES) il sodium lauroyl sarcosinate, ma anche il sapone. Presentano cariche negative e non vanno affatto d’accordo con i cationici. In media fanno abbastanza schiuma.

Cationici: sono i tensioattivi da balsamo per capelli; presentano cariche positive uguali a quelle dello sporco mentre la pelle è negativa; ecco perché si fissano così bene a pelle e capelli e non sono adatti per lavare ma solo condizionare. I più famosi sono il cetrimonium chloride ingrediente di tanti balsami commerciali, il behentrimonium chloride che è più efficace del primo, l’esterquat. Non vanno d’accordo con gli anionici, quindi non si può pensare di metterli in uno shampoo per renderlo più condizionante, fanno precipitare il tutto in grumi grassi che non lavano né condizionano. Non fanno assolutamente schiuma.

Non ionici: sono ad esempio i glucosidi (lauryl glucoside, decyl glucoside, coco glucoside) e non hanno carica elettrica. Sono delicati e non particolarmente schiumogeni.

Anfoteri: hanno carica elettrica adattabile all’ambiente in cui si trovano, si comportano da anionici in ambiente basico, da cationici in quello acido. Stando che i detergenti vengono formulati sempre a pH isoepidermico cioè acido avranno comportamenti che si possono un pochino assimilare ai tensioattivi da balsamo e tenderanno a non sgrassare molto. I più famosi sono le betaine (coco betaine, cocamidopropyl betaine) e quelli con la parola anpho al loro interno (disodium cocoanphoacetate, sodium cocoanphodiacetate). Le betaine fanno tantissima schiuma e non sono particolarmente delicate se prese da sole, ma se unite ad un anionico risultano addolcenti. Gli anfoacetati sono ottimi per i prodotti per capelli perché tendono a fissarsi un po’ al substrato che si lava, con effetti condizionanti.

immagini tratte dai seguenti siti:
http://www.doctorsegalla.com/newsletter/evolution03.php (non sembra esistere più)
http://www.sitri.it/cosmetologia/cosmetologia.html
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Lola
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Re: Come fare un detergente in pratica... e in teoria

Messaggio da Lola »

Parliamo del SALE COME ADDENSANTE.

Grazie a Tagliar che ha tanto insistito a dire che il sale smonta e non addensa, siamo giunte a comprendere davvero il meccanismo del suo funzionamento.

Acqua +sles= liquido.

Acqua + sles + sale anche al 5% =un mattone

Acqua+ sles al 30% + betaina al 10%= moderatamente denso

Acqua + sles al 30% + betaina al 10% + sale all'1% = molto denso

Non avevo indizi, mi era stata promessa anni fa una tabella sul potere addensante del sale sullo sles che non mi è mai arrivata, e l'unico mio riferimento era di usarlo all'1% e così sempre ho fatto.

Anche perchè il sale tanto bene ai capelli e al corpo non fa, tende a seccare, quindi usarlo al 5% è da suicidio cosmetico.

Ieri ho rifatto per l'ennesima volta lo shampoo, che ultimamente mi veniva sempre troppo liquido. ne ho fatto tanto, 2 kg, ho potuto usare il minipimer per mescolarlo agevolmente.
Bene, una volta acidificato, prima dell'inserimento degli smontanti (proquat silk e quaternium 80), era abbastanza denso. Questa volta il sale non ce l'avevo messo, memore delle raccomandazioni di Tagliar. la betaina, si sa, addensa lo sles, e non era male, bello tosto. Ma si sarebbe liquidificato con le aggiunte successive.
Che ho fatto? Ho messo in una ciotola il mio 1% di sale, e non ce l'ho versato tutto, ma solo un po'. Ho frullato col minipimer (garanzia che si sciolga davvero subito) e mi è diventato un bel mattone veramente denso, più del solito, tanto che poi le aggiunte smontanti me l'hanno riportato alla densità voluta, senza bisogno di ulteriori addensanti. Ho pesato il sale rimanente, era circa lo 0.6%.

Al che ho capito un paio di cose: più betaina si mette di meno sale ci sarà bisogno, perchè il sale addensa secondo una curva gaussiana, (la solita curva a gobba di cammello). Fino ad un certo punto, la densità aumenta, oltre diminuisce. Il problema è che io non so esattamente quanto mi addenserà la betaina e quanto sale manchi per la densità voluta.

Quindi posso aggiungerlo alla fine, prima degli smontanti (obbligatorio, perchè gli smontanti come olio, quaternium 80 eccetera mi foderano il mio sles e gli impediscono di legarsi correttamente al sale). Se vado di minipimer ne aggiungo poco alla volta fino a densità desiderata (arrivare a livello mattone se poi si metteranno smontanti, tenersi a densità voluta se non se ne useranno); se mescolo devo avere più pazienza, che il sale non si scioglie immediatamente, e rischio che due giorni dopo mi accorgo di averne messo troppo, perchè finisce di sciogliersi e, avendo superato il picco massimo di addensamento, mi smonta il detergente.

Quindi... buoni esperimenti, vado a cambiare la ricetta del mio shampoo e a scriverci 0.4% sul sale ;)
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Re: Come fare un detergente in pratica... e in teoria

Messaggio da Lola »

ho fatto 9 shampoo identici a parte per le % di sale e quaternium 80. domani inizio a tirare le somme.
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Re: Come fare un detergente in pratica... e in teoria

Messaggio da Lola »

Ho fatto 9 shampoo identici a parte per le % di sale e quaternium 80 per vedere come queste due sostanze insieme influenzano la densità; mi ero veramente rotta di fare shampoo da dover salvare in extremis col tinovis GTC.

risultati dell'esperimento:


Immagine

ho messo i becher in ordine di densità da sinistra a destra, dal più liquido al più denso.

Sono 9 shampoo identici, a parte per la percentuale di sale (0-0.5-1%) e di quaternium 80 (0-0.5-1%)

nell'ordine:

1) sale 0 - quaternium 80 1
2) sale 0.5 - quaternium 80 1
3) sale 1 - quaternium 80 1
4) sale 0 - quaternium 80 0.5
5) sale 0.5 - quaternium 80 0.5
6) sale1 - quaternium 80 0.5
7) sale 0 - quaternium 80 0
8 ) sale 0.5 - quaternium 80 0
9) sale 1 - quaternium 80 0

Il più liquido in assoluto, acquetta quasi, è quello con 0% di sale e 1% di quaternium 80, il più denso, che non cala lungo le pareti inclinando il flacone e rimane assolutamente solido, è quello con l'1% di sale e 0% quaternium 80.

La densità è direttamente proporzionale alla presenza di sale (fino all'1%, si sa che se si esagera poi ad un certo punto si smonta) e inversamente proporzionale a quella di quaternium 80, tanto che pure col sale all'1% risulta piuttosto liquido, comunque più denso che senza sale.

Conclusioni: il quaternium 80 smonta davvero tanto, allo 0.5% è accettabile, ma credo che uno 0.3% sia già sufficiente (non ci voglio rinunciare). Il sale all'1% va benissimo con la mia formula, senza rimane più liquida.

Se non metto quaternium 80, utilizzando 30% di SLES e 10% di betaina, il coso è un mattone, inutilizzabile; sia che sia senza sale (anche se fra i tre è vagamente meno denso) sia che ce l'abbia. Quindi o si introduce uno smontante (ce ne sono parecchi avete solo l'imbarazzo della scelta) o si cala la betaina.
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Re: Come fare un detergente in pratica... e in teoria

Messaggio da tagliar »

Io faccio la tua ricetta senza quaternium-80 e per smollarlo, come dicevo, con lo sles e la betaina che uso ora, devo mettere almeno un 2% di sale (fino a poco tempo fa che usavo altro sles e altra betaina mi bastava un 1% scarso).
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Re: Come fare un detergente in pratica... e in teoria

Messaggio da fluor »

Tutto ciò mettendo la betaina prima o alla fine?
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Re: Come fare un detergente in pratica... e in teoria

Messaggio da tagliar »

Prima, non la metto mai alla fine.
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Re: Come fare un detergente in pratica... e in teoria

Messaggio da codirosso »

Quindi se non si vuole rinunciare al quaternium un buon compromesso può essere il mix n° 6= sale 1 + quaternium 0,5 ?
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Re: Come fare un detergente in pratica... e in teoria

Messaggio da tagliar »

Dipende molto anche da che sles e betaina usi: se i tuoi sono diversi da quelli di Lola può essere che ti cambi tutto.
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Re: Come fare un detergente in pratica... e in teoria

Messaggio da Lola »

Il procedimento cambiato l'ho scritto nel topic dello shampoo che sta in spignattamenti promossi.

In pratica ho scoperto che è meglio mettere lo sles nell'acqua, poi altri tensioattivi, ultima la betaina che addensa e mi permette di uniformare anche il perlante che era rimasto a grumi, avanti con grassi, condizionanti e smontanti. Unendo i tensioattivi senza acqua viene un mattone difficilmente amalgamabile con l'acqua. Gli oli meglio metterli dopo, che non mi foderino lo sles e gli impediscano di accettare a dovere l'acqua e il sale e la betaina.

Insomma tutto cambiato rispetto a prima.
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Re: Come fare un detergente in pratica... e in teoria

Messaggio da Brendon »

Lola ha scritto: In pratica ho scoperto che è meglio mettere lo sles nell'acqua, poi altri tensioattivi, ultima la betaina che addensa
:ok:

con lo sles uso questo metodo da un annetto visto che tutte le formulazioni presenti sul web procedevano così ed effettivamente viene più denso e si rischia molto meno di farlo smontare :cin:
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Re: Come fare un detergente in pratica... e in teoria

Messaggio da Lisola »

Sono curiosa, e dimostrerò che ancora non c'ho capito una mazza... ma perché non vuoi rinunciare al quaternium 80? Pensavo che tra proteine, arginina, inulina, cistina... si avessero valide alternative condizionanti e protettive per i capelli.
Non mi massacrate, desidero capire le scelte di chi ne sa più di me, ma spesso ho l'impressione che studiare serva fino ad un certo punto (e continuo a fare errori stupidi)
Quello che ti dirò, sia ben radicato nel tuo cuore:
nessuno né colla parola, né coll'opera ti persuada
a fare, né a dire ciò che per te non è veramente buono. (Pitagora)