Ho provato ad inserire qs. ingrediente in una crema come ausilio all'ossido di zinco ed altre sostanze per i giorni in cui la mia pellaccia impazzisce e decide di brufoleggiare ...
Ne ho sciolto 0.5grammi .. poco?/Giusto?
Era una mini fialetta di polverina verde (skinactives) che giaceva inutilizzata perchè avevo poche info e faceva parte di una offerta multipla.
Landre mi dice:
Tutto quello che ho trovato è un misero articolino su di un libro in cui dice che contiene del Diterpene Lattone , acido caffeico , carvacrolo ( come il timo bianco ) , flavonoidi e altre sostanze tra cui l' acido chlorogenico ( ?? ) ...
Non dice nulla a livello topico .. Qui scrivono solo che la usano come battericida , come immunostimolanti x animali ( vedi cavallo ) e che ad alte dosi è molto tossica - ma sempre internamente parlando .
Non so ... questo è tutto quello che so ....
Vittorio:
anti-infiammatorio valido per la couperose e un blando anti-acne.
Avete altre notizie? Effetto rebound- - effetto stupidata ayurvedica - effetto vero verissimo ...
C'è sicuramente in qualche prodotto commerciale ma dato che 0.5 danno un bel verde in 100g di crema con tanto di 4g di ossido di zinco direi che la mettono quasi per finta ...
Andrographis Paniculata
Moderatori: gigetta, Laura, tagliar, MissBarbara
Regole del forum
in questa sezione NON SI POSTANO INCI
in questa sezione NON SI POSTANO INCI
-
- Spignattatore Esperto
- Messaggi: 5171
- Iscritto il: 03/10/2006, 9:54
-
- esimio cosmetologo
- Messaggi: 94
- Iscritto il: 14/10/2006, 17:51
Re: Andrographis Paniculata
Ciao Antoanto ha scritto:Tutto quello che ho trovato è un misero articolino su di un libro in cui dice che contiene del Diterpene Lattone , acido caffeico , carvacrolo ( come il timo bianco ) , flavonoidi e altre sostanze tra cui l' acido chlorogenico ( ?? ) ...
Non dice nulla a livello topico .. Vittorio:
anti-infiammatorio valido per la couperose e un blando anti-acne.
Aggiungo un riassunto di letteratura sull’andrographis panicolata, se per caso ti interessa la monografia posso inviartela per e-mail
1 INTRODUZIONE
L’Andrographis paniculata è una pianta cespugliosa che cresce in India ed in altri paesi asiatici. La tradizione Ajurvedica la ha per lunghi secoli impiegata nella cura delle malattie infettive. In particolare, è passato alla storia il suo utilizzo durante l’epidemia di influenza verificatasi in India nel 1919, al quale pare siano state dovute gran parte delle guarigioni. L’azione stimolante nei confronti delle naturali difese dell’organismo ha trovato conferma in numerosi studi compiuti dalla medicina occidentale. In molti casi, sono stati addirittura individuati nuovi potenziali indirizzi terapeutici che lasciano intravedere per il futuro di questa pianta un ampia gamma di nuove applicazioni, pari e forse più differenziate di quelle collegate alla più nota Echinacea.
In Scandinavia, il suo utilizzo si è diffuso soprattutto per la cura delle malattie da raffreddamento.
2 FITOCHIMICA
La pianta di Andrographis paniculata contiene numerosi composti chimici, in particolar modo
lattoni, il più noto dei quali (nonchè quello normalmente utilizzato per la standardizzazione
degli estratti) è l’andrografolide. Tra gli altri composti ricordiamo: 14-deossi-11
deidroandrografolide, 14-deossi-11-oxoandrografolide, 5-idrossi-7,8,2’,3’-tetrametossiflavone,
5-idrossi-7,8,2’-trimetossiflavone (colture tessutali), andrografina (radice), neoandrografolide,
panicolina (radice), paniculide A, paniculide B e paniculide C.
3 FARMACOCINETICA
Un interessante studio di farmacocinetica che ha coinvolto sia ratti che volontari umani ha monitorato il comportamento del principale costituente dell’estratto di Andrographis paniculata (andrographolide). In seguito alla somministrazione per os di una dose di estratto pari a 20 mg/kg di peso corporeo nei ratti è stato osservato un veloce e completo assorbimento verificato da osservazioni condotte sui livelli ematici della sostanza. In seguito alla somministrazione di dosi di entità 10 volte superiore a quella citata in precedenza, è stato evidenziato un sensibile calo della biodisponibilità. Una consistente frazione di andrografolide (55%) è risultata legata alle proteine plasmatiche, mentre una piccola frazione è apparsa entrare nelle cellule. Dal momento che l’escrezione renale non è sembrata essere la principale via di eliminazione, appare lecito supporre che questo composto possa essere intensamente metabolizzato, molto probabilmente con un meccanismo dose-dipendente. Nell’uomo la dose di estratto somministrato è stata pari a 20 mg di andrografolide. La massima concentrazione plasmatica (393 ng/ml) è stata raggiunta dopo 1,5-2 ore (“half life time” = 6,6 ore e “mean residence time” = 10 ore). Dai dati raccolti in questo studio sembra dunque che la farmacocinetica dell’andrografolide possa essere correttamente descritta da un modello “one-compartment” nei ratti e da un modello aperto “two compartments” nell’uomo.
4 PROPRIETÀ
Le benefiche caratteristiche attribuibili agli estratti di Andrographis paniculata sono da ascriversi nell’ambito dell’incremento delle naturali difese del nostro organismo nei confronti degli attacchi subiti dall’ambiente esterno. Numerosi studi hanno però messo in evidenza altre attività altrettanto interessanti sia dal punto di vista terapeutico che da quello preventivo. Riportiamo di seguito le più importanti. 4.1 Attività immuno stimolante ed antivirale Fino ad oggi, nel mondo occidentale, i trattamenti a base di Andrographis paniculata sono stati indirizzati per la maggior parte sul frangente della prevenzione e/o cura dei sintomi delle malattie infettive. Famosa è l’applicazione nei confronti della cura dei sintomi influenzali. A tal proposito sono stati condotti numerose ricerche che ne documentano l’efficacia. In uno studio randomizzato a doppio cieco condotto su 158 pazienti adulti, ad esempio, è stata osservata una significativa azione riducente nei confronti dei tipici sintomi dell’influenza (secrezione nasale, sonno difficile, mal di gola, mal di testa, mal di orecchi, spossatezza, frequenza dei colpi di tosse, etc) nel gruppo di soggetti trattati con estratto di Andrographis paniculata rispetto a quelli che avevano assunto esclusivamente il placebo. Un altro studio a doppio cieco che ha coinvolto 179 pazienti ha confermato l’efficacia dell’Andrographis paniculata nei confronti dei più frequenti sintomi che accompagnano le infezioni del tratto respiratorio soprattutto quelli a carico di naso, orecchie, cavità orale, tonsille ed occhi. In una interessante sperimentazione a doppio cieco condotta su oltre centocinquanta pazienti adulti affetti da faringotonsillite è stato valutato l’effetto benefico derivato dalla somministrazione di estratto di Andrographis paniculata sui sintomi della malattia. I risultati hanno testimoniato un significativo miglioramento soprattutto in termini di alleviamento del mal di gola e dei sintomi collegati alla presenza della febbre. La benefica azione dell’Andrographis paniculata sulle difese immunitarie del nostro organismo può esplicarsi però anche su altri fronti più specifici, quali ad esempio quello del contrasto di alcune forme virali. In alcune ricerche pilota è stato individuato che la pianta di Andrographis paniculata possiede interessanti proprietà antivirali nei confronti di virus quali quelli dell’epatite B. Mentre non è stato possibile confermare l’attività antibatterica nei confronti dei più comuni microrganismi patogeni, studi in vivo hanno dimostrato la presenza di una certa efficacia nei confronti dell’agente della malaria e della filaria da Dipetalonema (sia in prove in vitro che in vivo per iniezioni subcutanee eseguite su cani precedentemente infettati). Altre interessanti osservazioni sul fronte dell’immunità sono state ricavate da uno studio condotto su topi nel quale, in corrispondenza della somministrazione di estratto di Andrographis paniculata, è stato rilevato un aumento significativo degli anticorpi correlati alla risposta DHT (delayed type hypersensitivity) ed a quella non specifica. Inoltre, sembra che la somministrazione di andrografolide da Andrographis paniculata, possa evitare nei ratti la produzione di specie radicaliche altamente reattive (ROS) indotta da phorbol-12-miristato-1-acetato (PMA) o l’adesione neutrofila indotta da N-formil-metionil-leucil-fenilalanin (fMLP), conferendo a tale sostanza in questo caso anche un carattere antinfiammatorio.
In ogni caso non ho riscontri sul suo utilizzo cosmetico
Un anti infiammatorio valido per la couperose e blando antibatterico direi lo SKIN SAVE (Vittorio che mi dici)
Ciao
Gaton
-
- Spignattatore Esperto
- Messaggi: 5171
- Iscritto il: 03/10/2006, 9:54