Ne devo scrivere un recensione molto positiva poichè il testo mi sembra scritto in maniera molto chiara e usando i tecnicismi nella misura strettamente necessaria. Dico questo perchè, ad esempio, sono presenti alcune formule (v. la voce "fosfolipidi" o "retinolo") che, per un lettore che abbia svolto studi scientifici approfonditi, risultano utili al fine di identificare meglio le molecole; per me, che ho fatto studi linguistici, qs formule sono state poco più che scarabocchi.
Proserpio e la Racchini, qui, spiegano in maniera semplice cosa si intende per emulsione, ad esempio, spiegando quali tipi sono usati in cosmetica (tipo acqua in olio o acqua e siliconi).
Quando si tratta inestetismi, di forfora, per dirne uno, non ci si limita a definirla, ma si da un input per la ricerca delle sostanze che possono contribuire alla sua riduzione.
Naturalmente vengono trattate le proprietà di numerose piante e sono elencati i vari che se ne possono fare.
La voce sodio ialuronato, cara Grande Capa, non è contemplata: il Proserpio avrà pensato che, piuttosto che classificarlo in maniera riduttiva, era meglio non menzionarlo affatto.

Io ritengo che spesso si giudichi un libro sulla base di ciò che noi crediamo esso ci darà: abbiamo una specie di pregiudizio. Cosa voglio intendere? che, almeno per ciò che riguarda me, qs testo è stato sufficiente, non miravo a qualcosa di più tecnico, perchè non sono un chimico. A me per ora interessa solo conoscere la formulazione di uno shampoo, se volessi confezionarne uno, o di una crema per le mani. Voglio concentrarmi sugli ingredienti indicari per la pelle sensibile, o copparosica, o ancora ipolipidica.
Sulla base di qs considerazioni riconosco l'utilità di qs testo.
Un bacio a tutte/i!
