cartine al tornasole e pH
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cartine al tornasole e pH
E' stato scritto in molti posti, ma preferisco unificare le istruzioni sulle cartine al tornasole in un unico posto.
Prima cosa: ne esistono essenzialmente di due tipi: i rotolini, di cui si utilizza un pezzetto da intingere nel prodotto, e le strisce, ogni striscia può essere usata per una sola misurazione.
Le cartine in rotolo sono più economiche, ma talmente imprecise nel responso che non le considereremo nemmeno. Qui parliamo delle cartine in strisce.
Si trovano in farmacia (molto care, dai 23 fino a 36 euro al pacco da 100) o nei vari siti (Vernile le vende a 17 euro) oppure ci si può organizzare con un ordine collettivo, riuscendo a pagarle, con spedizione e tutto, sui 15 euro.
Ognuno ne deve possedere una confezione intera, non si può smezzare con un amico: questo perchè ogni misurazione va confrontata con la scala colorimetrica che si trova sulla scatola, niente scatola niente confronto.
Quando finalmente le avete in mano prendete un paio di forbici (se avete in casa quelle coi manici neri di plastica e le lame in acciaio funzionano meglio) e tagliate una striscia SECONDO LA LUNGHEZZA in 4 striscioline uguali. Se all'inizio avete 1 striscia lunga 8 centimetri e larga mezzo centimetro dovrete ottenere 4 striscioline sempre lunghe 8 cm ma larghe un millimetro abbondante (si fa tranquillamente, se vi pare di non riuscire tagliatele solo in due invece che in 4, ma ogni misurazione costerà il doppio). Questo per abbattere il costo di ogni misurazione, che 100 cartine sembrano tante all'inizio, ma in realtà per uno spignatto può accadere di dovere misurare il pH anche tre o quattro volte.
Bene, immergetele con la parte colorata tenendole per la parte bianca che fa solo da impugnatura nel prodotto che volete misurare, basta un secondo; toglietela, pulite la cartina col dito se c'è eccesso di prodotto, confrontate con la scala di colori sulla confezione.
Dove coincidono tutti e 4 i colori, quello è il vostro pH.
Per fare delle belle prove vi consiglio di provare a misurare la schiuma di una saponetta solida che avrete bagnato con acqua (sarà 8 o 9) una crema o un bagnoschiuma (che sarà sul 5-6) e acqua con un cucchiaino di aceto dentro (saremo sul 3).
Come si regola il pH
Tutti gli spignatti devono avere un pH compreso tra il 5 ed il 7, senza stare tanto a badare al mezzo punto; uniche eccezioni quelli che possono entrare in contatto con gli occhi e quindi bruciare è meglio che siano a pH 7, e i detergenti intimi possono avere anche pH più bassi, fino a 4. Anche i trattamenti a base di acidi è meglio che siano portati almeno a pH4. Se lo si lascia più basso possono essere pericolosi.
(parole dedicate solo ai novellini, sono di un'ovvietà imbarazzante ma a quanto pare ce n'é bisogno)
Il pH è neutro a 7, da 0 a 7 è acido, da 7 a 14 é basico.
Sono ugualmente aggressive sulla pelle sostanze troppo acide e sostanze troppo basiche, anche le basi ustionano (la soda caustica, la calce viva ad esempio)
A pH tra il 4 e il 10 non ci sono particolari rischi per la nostra pelle, se non di piccole irritazioni ma niente di grave, evitate come la peste pH più alti o più bassi.
Se dopo aver misurato il pH del vostro spignatto scoprite che è 10 e a voi serviva 5,5 dovete abbassarlo, quindi aggiungere ACIDO. Citrico o lattico, tipicamente.
Se scoprite che è 3 allora dovete alzarlo fino a 5,5, quindi dovete aggiungere una BASE. che non sarà bicarbonato che vi verrebbe una gazzosa frizzante, ma soda caustica in soluzione acquosa, che ne basta poca e non frizza.
Se per portare uno spignatto da pH 7 a pH 6 avete usato ad esempio 3 gocce di acido lattico, se ne mettete altre 3 non arriverete a 5, e con altre 3 non arriverete a pH 4; ci vorrà tanto più acido per muovere il pH di pochissimo più ci allontaniamo dalla neutralità cioé dal 7. Capita di dover modificare il pH di una soluzione di acqua e acido glicolico in percentuale alta; siamo vicino al 2, per arrivare a 4 ci vorranno vagonate ( leggi cucchiaini) di soda caustica pura, non basterà aggiungere gocce di soluzione, non si sposterebbe di un millimetro.
Capita di aver abbondato mentre aggiustate il pH. In quel caso aggiustate con la sostanza opposta (avete messo troppo acido lattico? aggiungete soda caustica. Troppa soda e siete a pH 8? aggiungete acido lattico o citrico in soluzione, il tutto fino a pH desiderato). Il prodotto di questi aggiustamenti è SODIO LATTATO (un buon idratante della pelle, non aggressivo) o SODIO CITRATO (che frizza e vi fa lievitare la crema, e non è aggressivo nemmeno lui). Entrambi smontano il carbomer, il tinovis, il poliacrilato, e tendono a sfasciare le emulsioni, quindi se possibile evitate i balletti di pH, aggiustatelo con pazienza senza esagerare, potreste trovarvi in mano un prodotto liquidificato o separato, anche se non dannoso.
Prima cosa: ne esistono essenzialmente di due tipi: i rotolini, di cui si utilizza un pezzetto da intingere nel prodotto, e le strisce, ogni striscia può essere usata per una sola misurazione.
Le cartine in rotolo sono più economiche, ma talmente imprecise nel responso che non le considereremo nemmeno. Qui parliamo delle cartine in strisce.
Si trovano in farmacia (molto care, dai 23 fino a 36 euro al pacco da 100) o nei vari siti (Vernile le vende a 17 euro) oppure ci si può organizzare con un ordine collettivo, riuscendo a pagarle, con spedizione e tutto, sui 15 euro.
Ognuno ne deve possedere una confezione intera, non si può smezzare con un amico: questo perchè ogni misurazione va confrontata con la scala colorimetrica che si trova sulla scatola, niente scatola niente confronto.
Quando finalmente le avete in mano prendete un paio di forbici (se avete in casa quelle coi manici neri di plastica e le lame in acciaio funzionano meglio) e tagliate una striscia SECONDO LA LUNGHEZZA in 4 striscioline uguali. Se all'inizio avete 1 striscia lunga 8 centimetri e larga mezzo centimetro dovrete ottenere 4 striscioline sempre lunghe 8 cm ma larghe un millimetro abbondante (si fa tranquillamente, se vi pare di non riuscire tagliatele solo in due invece che in 4, ma ogni misurazione costerà il doppio). Questo per abbattere il costo di ogni misurazione, che 100 cartine sembrano tante all'inizio, ma in realtà per uno spignatto può accadere di dovere misurare il pH anche tre o quattro volte.
Bene, immergetele con la parte colorata tenendole per la parte bianca che fa solo da impugnatura nel prodotto che volete misurare, basta un secondo; toglietela, pulite la cartina col dito se c'è eccesso di prodotto, confrontate con la scala di colori sulla confezione.
Dove coincidono tutti e 4 i colori, quello è il vostro pH.
Per fare delle belle prove vi consiglio di provare a misurare la schiuma di una saponetta solida che avrete bagnato con acqua (sarà 8 o 9) una crema o un bagnoschiuma (che sarà sul 5-6) e acqua con un cucchiaino di aceto dentro (saremo sul 3).
Come si regola il pH
Tutti gli spignatti devono avere un pH compreso tra il 5 ed il 7, senza stare tanto a badare al mezzo punto; uniche eccezioni quelli che possono entrare in contatto con gli occhi e quindi bruciare è meglio che siano a pH 7, e i detergenti intimi possono avere anche pH più bassi, fino a 4. Anche i trattamenti a base di acidi è meglio che siano portati almeno a pH4. Se lo si lascia più basso possono essere pericolosi.
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Il pH è neutro a 7, da 0 a 7 è acido, da 7 a 14 é basico.
Sono ugualmente aggressive sulla pelle sostanze troppo acide e sostanze troppo basiche, anche le basi ustionano (la soda caustica, la calce viva ad esempio)
A pH tra il 4 e il 10 non ci sono particolari rischi per la nostra pelle, se non di piccole irritazioni ma niente di grave, evitate come la peste pH più alti o più bassi.
Se dopo aver misurato il pH del vostro spignatto scoprite che è 10 e a voi serviva 5,5 dovete abbassarlo, quindi aggiungere ACIDO. Citrico o lattico, tipicamente.
Se scoprite che è 3 allora dovete alzarlo fino a 5,5, quindi dovete aggiungere una BASE. che non sarà bicarbonato che vi verrebbe una gazzosa frizzante, ma soda caustica in soluzione acquosa, che ne basta poca e non frizza.
Se per portare uno spignatto da pH 7 a pH 6 avete usato ad esempio 3 gocce di acido lattico, se ne mettete altre 3 non arriverete a 5, e con altre 3 non arriverete a pH 4; ci vorrà tanto più acido per muovere il pH di pochissimo più ci allontaniamo dalla neutralità cioé dal 7. Capita di dover modificare il pH di una soluzione di acqua e acido glicolico in percentuale alta; siamo vicino al 2, per arrivare a 4 ci vorranno vagonate ( leggi cucchiaini) di soda caustica pura, non basterà aggiungere gocce di soluzione, non si sposterebbe di un millimetro.
Capita di aver abbondato mentre aggiustate il pH. In quel caso aggiustate con la sostanza opposta (avete messo troppo acido lattico? aggiungete soda caustica. Troppa soda e siete a pH 8? aggiungete acido lattico o citrico in soluzione, il tutto fino a pH desiderato). Il prodotto di questi aggiustamenti è SODIO LATTATO (un buon idratante della pelle, non aggressivo) o SODIO CITRATO (che frizza e vi fa lievitare la crema, e non è aggressivo nemmeno lui). Entrambi smontano il carbomer, il tinovis, il poliacrilato, e tendono a sfasciare le emulsioni, quindi se possibile evitate i balletti di pH, aggiustatelo con pazienza senza esagerare, potreste trovarvi in mano un prodotto liquidificato o separato, anche se non dannoso.
Ultima modifica di Lola il 24/05/2010, 10:34, modificato 1 volta in totale.
...perchè io VI VEDO
"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
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Lola, poi magari cancella se pensi che non sia interessante
Le cartine in rotolo danno misurazioni precise se... le guardi nella luce giusta.
Alla luce del giorno, la cartina in rotolo carlo*erba mi dà esattamente la stessa misura di pH delle strisce carlo*erba - strisce uguali a quelle della foto.
Se si lavora con luce artificiale invece vincono le strisce, qualsiasi tipo di lampada si usi.
Il rotolo è del tipo con intervallo di pH 1-11, le strisce 0-14.
Io comincio con il rotolino, affino il pH e faccio l'ultimo controllo con le strisce. Tagliate in quattro, naturalmente
Le cartine in rotolo danno misurazioni precise se... le guardi nella luce giusta.
Alla luce del giorno, la cartina in rotolo carlo*erba mi dà esattamente la stessa misura di pH delle strisce carlo*erba - strisce uguali a quelle della foto.
Se si lavora con luce artificiale invece vincono le strisce, qualsiasi tipo di lampada si usi.
Il rotolo è del tipo con intervallo di pH 1-11, le strisce 0-14.
Io comincio con il rotolino, affino il pH e faccio l'ultimo controllo con le strisce. Tagliate in quattro, naturalmente
"Quando l'ultimo albero sarà abbattuto,
quando l'ultimo fiume sarà avvelenato,
quando l'ultimo pesce sarà catturato,
allora vi accorgerete che i soldi non si possono mangiare"
(monito degli indiani Cree del Quebec)
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Le avevo usate anch'io, il problema era che il colore non era uniforme ma diventava diverso sui bordi.. insomma continuo a pensarle ben imprecise.
Aggiungo osservazioni che possono tornare utili a tutti:
Tra le sostanze di noi spignattatori, che sono un po' delicate rispetto al pH, mi vengono in mente:
- urea: va sempre aggiunta a pH<6 e, se il pH si alza, riportarlo giù (a pH basico l'urea libera ammoniaca)
- stearamidopropyl dimethylamine: deve essere acidificata moltissimo perchè tende ad alzare il pH
- uviox (estratto di bucce di uva rossa): so che si deve usare a pH max 5, altrimenti si degrada, ma non so se lo aggiungo ad es. a pH 7 se la degradazione sia immediata (e non credo proprio)
- niacinamide: stabile in un range di pH che va da 5 a 7, se ci avviciniamo al 3 e siamo in presenza di un acido forte e magari scaldiamo si trasforma in acido nicotinico, irritante. Tenersi, per buona misura, sempre sopra il 4.5 che non si sbaglia mai.
- antociani: e tutti i vegetali rossi e viola (karkadè, mirtillo, lampone, uva eccetera) a pH basico, oltre il 7, diventano violacei grigiastri e nerastri; molto probabilmente perdono anche le loro caratteristiche antiossidanti
- potassio sorbato e sodio benzoato: conservano solo a pH inferiore o uguale a 5
- phenonip: conserva a pH fra 4 e 8 (non usatelo per conservare una preparazione che contenga sapone ad esempio, o una crema depilatoria)
- allume e alluminio cloroidrato: non vanno MAI tamponati, bisogna lasciarli al pH che hanno altrimenti non funzionano, e creano sali insolubili gelatinosi.
- bicarbonato: se lo si usa come ingrediente deodorante bisogna lasciarlo al suo pH che è 9, non va acidificato, diventa inefficace (oltre che frizzare)
- sapone: va lasciato al suo pH che è 8-9-10; se si tenta di acidificarlo si separa in grumi unti che non fanno più schiuma
- carbomer, poliacrilato, tinovis, carbopol aqua: gelificano solo a pH 6, bisogna arrivarci con poca soluzione di soda per volta: se si esagera, tornare indietro con acido non serve a nulla, il gel è rovinato per sempre
- sarcosinato: diventa denso a pH 5, bisogna arrivarci acidificando. se si esagera non si recupera in densità aggiungendo soda, la densità è rovinata per sempre.
- ossido di zinco: va ben acidificato, a pH 5, in modo da contrastare la sua tendenza ad alzare il pH col tempo.
da questo semplice schemino, confrontando, si vedono subito le varie incompatibilità pH dipendenti, basta un po' di fantasia (esempi: no vino per colorare il sapone di rosso, diventa grigio; no potassio sorbato e sodio benzoato a conservare una crema gelificata con carbomer, o un bagno olio con carbopol aqua; no urea e ossido di zinco; no mirtillo e ossido di zinco...)
Aggiungo osservazioni che possono tornare utili a tutti:
Tra le sostanze di noi spignattatori, che sono un po' delicate rispetto al pH, mi vengono in mente:
- urea: va sempre aggiunta a pH<6 e, se il pH si alza, riportarlo giù (a pH basico l'urea libera ammoniaca)
- stearamidopropyl dimethylamine: deve essere acidificata moltissimo perchè tende ad alzare il pH
- uviox (estratto di bucce di uva rossa): so che si deve usare a pH max 5, altrimenti si degrada, ma non so se lo aggiungo ad es. a pH 7 se la degradazione sia immediata (e non credo proprio)
- niacinamide: stabile in un range di pH che va da 5 a 7, se ci avviciniamo al 3 e siamo in presenza di un acido forte e magari scaldiamo si trasforma in acido nicotinico, irritante. Tenersi, per buona misura, sempre sopra il 4.5 che non si sbaglia mai.
- antociani: e tutti i vegetali rossi e viola (karkadè, mirtillo, lampone, uva eccetera) a pH basico, oltre il 7, diventano violacei grigiastri e nerastri; molto probabilmente perdono anche le loro caratteristiche antiossidanti
- potassio sorbato e sodio benzoato: conservano solo a pH inferiore o uguale a 5
- phenonip: conserva a pH fra 4 e 8 (non usatelo per conservare una preparazione che contenga sapone ad esempio, o una crema depilatoria)
- allume e alluminio cloroidrato: non vanno MAI tamponati, bisogna lasciarli al pH che hanno altrimenti non funzionano, e creano sali insolubili gelatinosi.
- bicarbonato: se lo si usa come ingrediente deodorante bisogna lasciarlo al suo pH che è 9, non va acidificato, diventa inefficace (oltre che frizzare)
- sapone: va lasciato al suo pH che è 8-9-10; se si tenta di acidificarlo si separa in grumi unti che non fanno più schiuma
- carbomer, poliacrilato, tinovis, carbopol aqua: gelificano solo a pH 6, bisogna arrivarci con poca soluzione di soda per volta: se si esagera, tornare indietro con acido non serve a nulla, il gel è rovinato per sempre
- sarcosinato: diventa denso a pH 5, bisogna arrivarci acidificando. se si esagera non si recupera in densità aggiungendo soda, la densità è rovinata per sempre.
- ossido di zinco: va ben acidificato, a pH 5, in modo da contrastare la sua tendenza ad alzare il pH col tempo.
da questo semplice schemino, confrontando, si vedono subito le varie incompatibilità pH dipendenti, basta un po' di fantasia (esempi: no vino per colorare il sapone di rosso, diventa grigio; no potassio sorbato e sodio benzoato a conservare una crema gelificata con carbomer, o un bagno olio con carbopol aqua; no urea e ossido di zinco; no mirtillo e ossido di zinco...)
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Lola, che dici delle Panpeha? Io non mi sto trovando bene, le ho pagate circa 21 Euro 200 strisce, che sono anche belle larghe e si dividono bene in più parti, ma i colori non rispettano molto la scala in foto sulla confezione, mi lasciano sempre indecisa. Sarà che ci devo fare l'occhio?
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La Felicità è uno stato mentale
avatar: Illustrazione di Elena Cannella, ispirata all'acquarellista svedese Stina Persson
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confermo... il mio l'ho pagato quasi 200 euro... con sonda specifica per creme. Ogni tanto verifico le tarature, ma dire che se perdo dopo 100 misurazioni lo 0,01 di taratura è tanto. devo dire di essere contentone dello strumento. Ovviamente io lo uso anche per altre cose oltre agli spignatti, (solo per quelli non avrei speso così tanto) ma misurare il ph con uno strumento così è uno spasso...tagliar ha scritto:Temo sia una ciofeca: un pHmetro serio costa decisamente molto di più.
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cartine ph
ho trovato delle cartine per la misurazione del ph in una parafarmacia sotto casa,ma non so se vanno bene...Mi sa che sono simili a quelle in rotolo
La marca è PASCOE 21 cartine indicatrici ph urinario. range 5,6-8,0.Costo 5 euro per 21 strisce.Non so caricare le foto,ma,se qualcuno mi sa spiegare come si fà,le ho...Grazie a chiunque mi sappia dare un consiglio eù7o un parere.
ciao a tutti!
La marca è PASCOE 21 cartine indicatrici ph urinario. range 5,6-8,0.Costo 5 euro per 21 strisce.Non so caricare le foto,ma,se qualcuno mi sa spiegare come si fà,le ho...Grazie a chiunque mi sappia dare un consiglio eù7o un parere.
ciao a tutti!
Marty
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- Grande Capa
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- Grande Capa
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Valori di pH indicativi per i vari prodotti:
- ph di un detergente intimo: 4.5
- ph di un latte detergente: 6-7
- ph di un tonico: 4.5-5.5
- ph di uno shampoo: 4.5 - 5
- ph di un balsamo: 4.5
- ph crema viso 5.5 - 6.5
- ph crema corpo: 5.5-6.5 (a meno che non sia una crema esfoliante allora sarà sul 4)
- ph gel doccia: 5.5 - 6.5
In ogni caso non serve essere tanto precisi e fiscali col pH, che del mezzo punto la pelle non si accorge; se un cosmetico addensa a pH 6 inutile incaponirsi a portarlo a 5.5 e tenerselo liquido, non ha senso.
- ph di un detergente intimo: 4.5
- ph di un latte detergente: 6-7
- ph di un tonico: 4.5-5.5
- ph di uno shampoo: 4.5 - 5
- ph di un balsamo: 4.5
- ph crema viso 5.5 - 6.5
- ph crema corpo: 5.5-6.5 (a meno che non sia una crema esfoliante allora sarà sul 4)
- ph gel doccia: 5.5 - 6.5
In ogni caso non serve essere tanto precisi e fiscali col pH, che del mezzo punto la pelle non si accorge; se un cosmetico addensa a pH 6 inutile incaponirsi a portarlo a 5.5 e tenerselo liquido, non ha senso.
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Tieni conto che il bicarbonato fa frizzare la crema/tonico/gel... insomma tutto quello che è acido e di cui si deve alzare il pH.Trousse ha scritto:Ma se non si ha la soda caustica, la soluzione con acqua e bicarbonato va bene lo stesso o sarebbe meglio in ogni caso la soda?
Temo che in una crema la CO2 che si sviluppa poi non se ne vada del tutto, lasciando bollicine.
Se non avete la soda, usate il bicarbonato (non penso che ci siano altre soluzioni a portata di mano), però magari dovete aggiungerne tanto, portando a instabilità una crema o diluendo un gel.
“Siate felici e se qualche volta la felicità si scorda di voi, voi non vi scordate della felicità” (R. Benigni)