Cold cream
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Cold cream
Cold cream
Dopo essersi spalmati per millenni con unguenti untissimi, circa nel terzo secolo dopo Cristo Galeno inventò la prima crema moderna, una crema che conteneva anche acqua: la “cold cream”, che potremmo tradurre con “crema fredda”.
Si chiama così perché, al contrario degli unguenti e degli olii, la presenza di acqua la rende rinfrescante sulla pelle, o per lo meno è più rinfrescante di un unguento composto da soli olii e burri vegetali.
La ricetta base, che è stata usata per almeno altri 1500 anni (la cosmetica non faceva passi da gigante!) è semplicissima:
60% olio
20% cera d’api
20% acqua di rose
Basta scaldare l’olio e la cera, aggiungervi l’acqua di rose calda a filo e frullare: la cera d’api ha deboli proprietà emulsionanti e ingloba una piccola quantità d’acqua.
Importantissimo aspettare che la cold cream si raffreddi naturalmente con lentezza: se cerchiamo di raffreddarla velocemente una parte dell'acqua si separerà in piccole goccioline. Nel frattempo mescoliamola di tanto in tanto.
Niente a che vedere con le creme moderne, che sono composte almeno al 70% di acqua, se non di più: questa è a tutti gli effetti una preparazione molto unta, che però, grazie alla cera d’api, si asciuga sulla pelle lasciando un effetto nutriente ma in qualche modo vellutato e asciutto.
E’ la preparazione più semplice che si possa fare quando non si hanno a disposizione emulsionanti di altro tipo; può essere adatta come crema notte nei periodi freddi o per pelli molto secche e sfruttate, e ripara egregiamente mani e piedi screpolati.
Non necessita di conservanti, si può tenere fuori dal frigo, ma dura poco; uno o due mesi al massimo, si arriva fino a tre, ma alla fine fa la muffa.
Chiaramente il tempo di conservazione aumenta se si introducono dei conservanti, oppure si può metterla in frigo; in questo caso con la formula classica diventerebbe troppo dura e inutilizzabile, ma cambiando opportunamente la formula e riducendo la cera d’api la consistenza diventa fluida al punto giusto:
60% olio
5% cera d’api
20% acqua di rose
(notare che questa non è una ricetta a 100! ne vengono fuori 85g)
Proseguendo con la storia dell’emulsiologia, nel 1914 la formula venne leggermente modificata con l’aggiunta di una piccola quantità di borace:
50% olio
20% cera d’api
12% borace
18% acqua
Il borace è un composto alcalino che saponifica una parte dell'olio della formula emulsionando quello che non è stato saponificato: per l’epoca era un prodotto altamente innovativo, perché risultava più leggero sulla pelle e resisteva più a lungo senza che acqua e olio si separassero come invece avveniva con la cold cream di antica memoria. Per i nostri gusti moderni invece è un orrore: è pur sempre un sapone, basico, che resta spalmato per tutta la giornata sulla nostra pelle che ha pH acido, e continua a voler emulsionare oltre ai grassi della crema, anche quelli della nostra pelle. Tipo spalmarsi di bagnoschiuma senza sciacquarlo!
Per fortuna successivamente sono stati inventati gli emulsionanti, che senza saponificare le creme permettono alle due fasi immiscibili, l’acqua e l’olio, di stare insieme e non separarsi. Ma c’è ancora qualcuno che emulsiona le creme col metodo antico, saponificandole: riconoscerete questi orrori cosmetici se nella stessa formula sono presenti insieme stearic acid (un grasso solido) e triethanolamine (la sostanza basica che lo saponifica). Ad esempio tanto per non fare nomi, le creme Lush, che venono pubblicizzate come naturalissime, sono emulsionate con questo sistema che non si usa più da almeno cinquant’anni.
Dopo essersi spalmati per millenni con unguenti untissimi, circa nel terzo secolo dopo Cristo Galeno inventò la prima crema moderna, una crema che conteneva anche acqua: la “cold cream”, che potremmo tradurre con “crema fredda”.
Si chiama così perché, al contrario degli unguenti e degli olii, la presenza di acqua la rende rinfrescante sulla pelle, o per lo meno è più rinfrescante di un unguento composto da soli olii e burri vegetali.
La ricetta base, che è stata usata per almeno altri 1500 anni (la cosmetica non faceva passi da gigante!) è semplicissima:
60% olio
20% cera d’api
20% acqua di rose
Basta scaldare l’olio e la cera, aggiungervi l’acqua di rose calda a filo e frullare: la cera d’api ha deboli proprietà emulsionanti e ingloba una piccola quantità d’acqua.
Importantissimo aspettare che la cold cream si raffreddi naturalmente con lentezza: se cerchiamo di raffreddarla velocemente una parte dell'acqua si separerà in piccole goccioline. Nel frattempo mescoliamola di tanto in tanto.
Niente a che vedere con le creme moderne, che sono composte almeno al 70% di acqua, se non di più: questa è a tutti gli effetti una preparazione molto unta, che però, grazie alla cera d’api, si asciuga sulla pelle lasciando un effetto nutriente ma in qualche modo vellutato e asciutto.
E’ la preparazione più semplice che si possa fare quando non si hanno a disposizione emulsionanti di altro tipo; può essere adatta come crema notte nei periodi freddi o per pelli molto secche e sfruttate, e ripara egregiamente mani e piedi screpolati.
Non necessita di conservanti, si può tenere fuori dal frigo, ma dura poco; uno o due mesi al massimo, si arriva fino a tre, ma alla fine fa la muffa.
Chiaramente il tempo di conservazione aumenta se si introducono dei conservanti, oppure si può metterla in frigo; in questo caso con la formula classica diventerebbe troppo dura e inutilizzabile, ma cambiando opportunamente la formula e riducendo la cera d’api la consistenza diventa fluida al punto giusto:
60% olio
5% cera d’api
20% acqua di rose
(notare che questa non è una ricetta a 100! ne vengono fuori 85g)
Proseguendo con la storia dell’emulsiologia, nel 1914 la formula venne leggermente modificata con l’aggiunta di una piccola quantità di borace:
50% olio
20% cera d’api
12% borace
18% acqua
Il borace è un composto alcalino che saponifica una parte dell'olio della formula emulsionando quello che non è stato saponificato: per l’epoca era un prodotto altamente innovativo, perché risultava più leggero sulla pelle e resisteva più a lungo senza che acqua e olio si separassero come invece avveniva con la cold cream di antica memoria. Per i nostri gusti moderni invece è un orrore: è pur sempre un sapone, basico, che resta spalmato per tutta la giornata sulla nostra pelle che ha pH acido, e continua a voler emulsionare oltre ai grassi della crema, anche quelli della nostra pelle. Tipo spalmarsi di bagnoschiuma senza sciacquarlo!
Per fortuna successivamente sono stati inventati gli emulsionanti, che senza saponificare le creme permettono alle due fasi immiscibili, l’acqua e l’olio, di stare insieme e non separarsi. Ma c’è ancora qualcuno che emulsiona le creme col metodo antico, saponificandole: riconoscerete questi orrori cosmetici se nella stessa formula sono presenti insieme stearic acid (un grasso solido) e triethanolamine (la sostanza basica che lo saponifica). Ad esempio tanto per non fare nomi, le creme Lush, che venono pubblicizzate come naturalissime, sono emulsionate con questo sistema che non si usa più da almeno cinquant’anni.
...perchè io VI VEDO
"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
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Ieri al lavoro :firu: mi stavo leggendo
The Art of Perfumery di fine 800
Vedo che ci sono Cold cream che usano 50/50 cera e spermaceti (sostiuibili con il cetyl palmitato)
http://www.gutenberg.org/files/16378/16 ... SECTION_XI
Ci avete mai provato?
The Art of Perfumery di fine 800
Vedo che ci sono Cold cream che usano 50/50 cera e spermaceti (sostiuibili con il cetyl palmitato)
http://www.gutenberg.org/files/16378/16 ... SECTION_XI
Ci avete mai provato?
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nessun problema, ma devi trattarlo come si tratta il dry flo, ovvero stemperarlo molto bene preventivamente in pochissimo olio della ricetta, poi aggiungi tutto il resto della fase grassa nello stesso becher e puoi mettere a scaldarlo. Strano ma vero è una domanda generale quindi la lasciamo qui.
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"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
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ciao volevo chiedervi una cosina ... ho provato a fare una cold cream 60% olio (calendula, malva, camomilla) 20% cera e 20% acqua...tt in 100 grammi quindi 60g 20g 20g ....è venuta una cosa...sembra però un unguento...cioè la conistenza è più o meno quella. E' un po' duretto, cioè devo fare un po forza cn il dito per "ammorbidire" il tutto e poi posso prenderne una ditata e spalmarla...
Ah..prima ho provato a ammorbidire col dito un po di questa "cold cream" e si sono formate un paio di goccioline d'acqua
E' un po meno unto sulla pelle ma nel barattolo assomiglia molto ad un unguento...ho sbagliato qualcosa? (temo la risposta )
Ah..prima ho provato a ammorbidire col dito un po di questa "cold cream" e si sono formate un paio di goccioline d'acqua
E' un po meno unto sulla pelle ma nel barattolo assomiglia molto ad un unguento...ho sbagliato qualcosa? (temo la risposta )
La natura non ha mai tradito Il cuore di chi l'ha amata.
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- Grande Capa
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l'hai solo raffreddata troppo velocemente; la mia sfera di cristallo non è chiara, non capisco se l'hai messa in frigo o a bagnomaria...
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se la devi buttare prova, ma normalmente le emulsioni una volta fatte non si risistemano più.
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Mi sono accorta con sgomento qualche giorno fa di non aver mai provato a fare una cold cream.
L'ho fatta avantieri, usando le proporzioni di Narcy.
Ho aspettato due giorni per vedere se non stesse meditando di separarsi.
Mi aspettavo che venisse molto più solida, quasi un unguento. Invece come si vede è molto morbida e unge tantissimo. Non so che farmene, così penso che la userò per esperimenti spuri, ma mi chiedo perchè a voialtri son venute tanto più consistenti?
L'ho fatta avantieri, usando le proporzioni di Narcy.
Ho aspettato due giorni per vedere se non stesse meditando di separarsi.
Mi aspettavo che venisse molto più solida, quasi un unguento. Invece come si vede è molto morbida e unge tantissimo. Non so che farmene, così penso che la userò per esperimenti spuri, ma mi chiedo perchè a voialtri son venute tanto più consistenti?
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Galatea come ho scirtto nel primo post quando la cera è al 5% circa e non al 20% lka cold cream viene "da frigo" significa che viene densa solo in caso di conservazione in frigorifero. Se la lasci fuori è liquida, è fatto apposta.
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Premetto che ancora non ho niniziato a spignattare ( a parte il gel ai semi di lino) e che penso che sia arrivato il momento, e visto che utilizzo tanta crema corpo arricchitan con olio, credo che questo sia il prodotto perfetto per iniziare.
Però leggendo i post mi sono venuti dei quesiti, primo fra tutti la cera d'api dove la posso comprare? la vendono solo su internet o c'è possibilità di trovarla in negozi fisici? tipo magari nelle cererie o naturalsì? Poi l'acqua di rose va bene quella già confezionata della robers? o devo farla da me? E per ultima cosa, ma per frullarla va bene il frullatore a immersione?
Ok lo so sono domande stupidissime, ma per me di fondamentale importanza per riuscire a preparare questa crema, se magari ritenete che ci siano dei post dove sono state spiegate queste cose ( che però io non ho trovato) potete benissimo cancella re questo post e mandarmi i link in privato! grazie a tutte
Però leggendo i post mi sono venuti dei quesiti, primo fra tutti la cera d'api dove la posso comprare? la vendono solo su internet o c'è possibilità di trovarla in negozi fisici? tipo magari nelle cererie o naturalsì? Poi l'acqua di rose va bene quella già confezionata della robers? o devo farla da me? E per ultima cosa, ma per frullarla va bene il frullatore a immersione?
Ok lo so sono domande stupidissime, ma per me di fondamentale importanza per riuscire a preparare questa crema, se magari ritenete che ci siano dei post dove sono state spiegate queste cose ( che però io non ho trovato) potete benissimo cancella re questo post e mandarmi i link in privato! grazie a tutte
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- Grande Capa
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- Iscritto il: 28/09/2006, 10:47
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in effetti trattasi di cose che ritenendo superflue... non sono mai state scritte acqua di rose va bene robert's (ma anche acqua del rubinetto) il frullatore è il minipimer (non farne poca, minimo minimo 100g) e la cera d'api industriati un po' che non è facilissima da trovare. Comunque cerca nei negozi di miele, in farmacia (su ordinazione) dove vendono prodotti delle api, dagli apicultori, e magari dove vendono prodotti apidici, insomma ci vuole un po' di fantasia e prima o poi si trova.
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- Iscritto il: 28/10/2009, 21:19
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Scusa Lola, ho scritto lo stesso messaggio in privato a Ornellina.
Mentre che ci sono ti faccio una domanda: è possibile aggiungere qualche ingrediente extra alla cold cream (per esempio, poco miele, qualche capolino di camomilla secco da frullare/emulsionare assieme alla crema) oppure essendo una emulsione un po' instabile, separa tutto quanto?
Mentre che ci sono ti faccio una domanda: è possibile aggiungere qualche ingrediente extra alla cold cream (per esempio, poco miele, qualche capolino di camomilla secco da frullare/emulsionare assieme alla crema) oppure essendo una emulsione un po' instabile, separa tutto quanto?
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se metti miele lo devi scontare dall'acqua, gli ingredienti secchi non daranno problemi se non... di granulosità.
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- Iscritto il: 30/11/2010, 12:32
Si può usare quindi l’acqua di rose della robert’s, però una volta finita questa quella che ho vorrei prenderne una completamente biologica, dite che in erboristeria la vendono >.>?
Poi un paio di domandine specifiche per la cold u.u
Nella percentuale di olio, ho letto che c’è chi ha usato anche un singolo olio, però si potrebbe usare anche il metodo della cascata privilegiando un olio leggero? Ad esempio un:
30% olio leggero.
20% olio medio
10% olio pesante
20% cera d’api
20% acqua di rose
E comunque è meglio la cascata o il singolo olio? E se si alla cascata meglio privilegiare l’olio leggero, il medio o il pesante?
Poi l’altra questione >.>
Vorrei colorarla un pochino e visto che è a base di acqua vorrei usare un colorante alimentare.
Ne ho di due tipi: uno liquido che contiene acqua e glicole propilenico e l’altro che è la classica polverina.
Se fosse possibile colorarlo – ovvero se il colorarlo non va ad intaccare l’equilibrio precario degli ingredienti – pensavo nel primo caso di aggiungerne qualche goccia dopo l’acqua ma prima di frullare, o, nel caso di quello a polverina, di stemperarne un pochino in un po’ di acqua di rose da aggiungere a filo dopo tutta quella pura e poi frullare.
In caso quale dei due coloranti sarebbe meglio usare, e come se i procedimenti che ho appena descritto dovessero risultare sbagliati u.u?
Scusate per la miriade di domande, ma da novelle ci siamo passate tutte, abbiate pietà di me ç_ç
Poi un paio di domandine specifiche per la cold u.u
Nella percentuale di olio, ho letto che c’è chi ha usato anche un singolo olio, però si potrebbe usare anche il metodo della cascata privilegiando un olio leggero? Ad esempio un:
30% olio leggero.
20% olio medio
10% olio pesante
20% cera d’api
20% acqua di rose
E comunque è meglio la cascata o il singolo olio? E se si alla cascata meglio privilegiare l’olio leggero, il medio o il pesante?
Poi l’altra questione >.>
Vorrei colorarla un pochino e visto che è a base di acqua vorrei usare un colorante alimentare.
Ne ho di due tipi: uno liquido che contiene acqua e glicole propilenico e l’altro che è la classica polverina.
Se fosse possibile colorarlo – ovvero se il colorarlo non va ad intaccare l’equilibrio precario degli ingredienti – pensavo nel primo caso di aggiungerne qualche goccia dopo l’acqua ma prima di frullare, o, nel caso di quello a polverina, di stemperarne un pochino in un po’ di acqua di rose da aggiungere a filo dopo tutta quella pura e poi frullare.
In caso quale dei due coloranti sarebbe meglio usare, e come se i procedimenti che ho appena descritto dovessero risultare sbagliati u.u?
Scusate per la miriade di domande, ma da novelle ci siamo passate tutte, abbiate pietà di me ç_ç
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- Iscritto il: 30/11/2010, 12:32
Una volta terminato il tutto, come pulite gli strumenti? Mi rimane tutto unto oltre al fatto che nei barattolini di vetro e dove ho mixato sembra che al posto della crema ci abbia dato una passata di cemento armato e anche se lavo la cera rimane sulla spugna e poi si spalma ovunque ha anche uno strano odore, ma credo (spero) sia la cera di AZ