Microemulsioni

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anto
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Microemulsioni

Messaggio da anto »

Sono decisamente un po' confuso.

Oltre che con tensioattivi classici ho capito che si possono preparare con il poliglicerili.

Ad esempio il Polyglyceryl-5 Dioleate e il Polyglyceryl-10 Diisostearate vengono indicati anche per queste emulsioni.

Ma non tutti i poliglicerili pare si adattino anche se combinandone 2 di fieerenti hlb dovrei arrivare all'11 di hlb come i due di cui sopra.

E' fattibile?

Chi mi illumina in materia?

Formulando in questo modo ad esempio
http://lola.mondoweb.net/viewtopic.php? ... forum=lola
si possono ottenere microemulsioni ?
Ultima modifica di anto il 08/02/2011, 14:35, modificato 1 volta in totale.
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Lola
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Messaggio da Lola »

Se vuoi essere illuminato illumina pure gli altri, spiegando cosa sono le microemulsioni ;)
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anto
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Messaggio da anto »

Questa è una spiegazione in italiano molto teorica ma comprensibile

http://www.tesionline.it/__PDF/7179/7179p.pdf

Detto così sembra facile.

Uno dei campi dove stanno avendo maggior successo è quello farmaceutico ma pure Bilboa ha fatto una microemulsione

Non sempre nonostante quanto scritto sopra sono trasparenti e se lo sono assomigliano un po' alle PIT
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paracelso
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Messaggio da paracelso »

per me stai parlando di nanoemulsioni .
E' possibile , ma non semplice, ottenerle anche senza tecniche pit.
Le riconosci per la trasparenza o perchè sono bianche con una traslucenza blu , infatti si tende a considerarle nano solo quando la particella colloidale ( bollicina d'olio ) è di diametro inferiore ai 500nm ( il blu è attorno ai 450 nm ).
fondamentale per ottenerle senza pit o alta pressione il rapporto olio/tensioattivo ( serve molto più emulsionante rispetto alle normali emulsioni ) in modo da garantire la "repulsione" tra le bollicine d'olio.
una volta formatesi bollicine dell'ordine dei 200 nm o meno ( fino a circa 20 ) avrai una relativa stabilità termodinamica e continuare a dare energia all'emulsione ( turbando ) non aiuta.
Se ottenute con processi non ad alta energia o senza pit e con molto più olio ( teoricamente si fanno anche con un 20% di oli ) la stabilizzazione sterica prodotta dal gellante è per me fondamentale.

la formula di tagliar potrebbe benissimo essere una nanoemulsione ( anche se improbabible visto l' hlb dell'isolan ) ma senza vederla e senza strumentazione ottica ( microscopio e scattering ) dalla formula non si può dire...
se sbagli il processo, non viene affatto una nano....è più facile che emulsiogellando, a seconda del processo, tagliar abbia fatto una wow
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tagliar
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Messaggio da tagliar »

paracelso ha scritto:Le riconosci per la trasparenza o perchè sono bianche con una traslucenza blu
Io non credo che la mia crema sia una nano o microemulsione, perchè non è nè trasparente nè bianca con traslucenza blu: sembra una normale crema che, se non l'avessi fatta io, direi che è piena di siliconi perchè molto lucida e liscia.
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anto
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Messaggio da anto »

Oltre alla quantità di tensioattivo devo sempre mantenere un hlb molto più alto dell'hlbr dell'olio?

Tipo se ho un olio vegetale ad HLBR 8 devo usare una miscela emulsionante con HLB 14-16 o mi viene anche con HLB più bassi (basta che sia maggiore di 8 . ?
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Lola
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Messaggio da Lola »

C'entra qualcosa con lo strano comportamento dell'olio in un solubilizzante, per il quale se metto circa metà olio e metà solubilizzante, senza acqua, mi viene fuori un gel abbastanza denso, trasparente con riflessi bluastri?
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Messaggio da paracelso »

anto ha scritto:Oltre alla quantità di tensioattivo devo sempre mantenere un hlb molto più alto dell'hlbr dell'olio?

Tipo se ho un olio vegetale ad HLBR 8 devo usare una miscela emulsionante con HLB 14-16 o mi viene anche con HLB più bassi (basta che sia maggiore di 8 . ?
siete incredibili, non immaginate quanti professionisti della cosmesi non sanno queste cose e neppure si pongono queste domande...:)
1° l'HLB e l'HLBR hanno una validità relativa

quello che conta è diciamo la forza ( a memoria laplace )
in sostanza immagina una lamiera elastica, la vuoi piegare.
minore è il raggio di curvatura, maggiore è la forza che devi applicare.
più è piccola la bolla, maggiore è la forza nella superficie di interfaccia che mantiene la curvatura.
più è lunga e rigida la coda polare del tensioattivo, più teoricamente si riduce il raggio di curvatura visto che due code polari vicine tendono a respingersi....

chiaro ? :) :)
questo è un modellino che non spiega tutto, ma che per sommi capi da una idea della chimica-fisica dell'interfaccia.

concludendo e semplificando: dipende molto dalla formula e dal processo, ma in genere un hlb più alto dell'hlbr aiuta a nanoemulsionare.
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Messaggio da paracelso »

Lola ha scritto:C'entra qualcosa con lo strano comportamento dell'olio in un solubilizzante, per il quale se metto circa metà olio e metà solubilizzante, senza acqua, mi viene fuori un gel abbastanza denso, trasparente con riflessi bluastri?
dipende da cosa intendi per "solubilizzante"...

comunque fisicamente il primo meccanismo che rende trasparente una miscela di 2 liquidi insolubili tra loro è che gli indici di rifrazione siano simili.
il secondo meccanismo è che i centri di dispersione della luce siano spazialmente inferiori alla lunghezza d'onda della luce stessa, come tipicamente sono le micelle.
Ultima modifica di paracelso il 17/04/2010, 7:08, modificato 2 volte in totale.
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Messaggio da anto »

Guarda qui di incredibile ci sei tu che ogni volta stai a spiegare le cose !
E non è una sviolinata giuro.

Ce la faremo anche con le naoemulsio :)
Ultima modifica di anto il 05/01/2012, 11:46, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da anto »

Iio con l'alcol ci litigo .. è un bastardo sfascia microemulsioni e devo ancora capire come fare a farcelo entrare dentro ...

Ma che fa? Mi cambia la tensione superficiale, mi solubilizza i tensioattivi , mi modifica l'hlb ???? :evil:
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Messaggio da paracelso »

buona la seconda :)
ma andiamo sul difficile.
l'emulsione è un sistema tendenzialmentre ordinato dove gli emulsionanti si devono piazzare nell'interfaccia... aggiungendo un forte "solvente" alla fase acquosa, gli emulsionanti, già di per se parzialmente idrofili vengono strappati via ed a pari livello di energia possono stare tra l'acqua e l'olio o a casaccio in giro nell'acqua. :)
quindi con un forte "solvente" puoi scassare una normale emulsione.

ma alcuni ricercatori associano il termine fuorviante "microemulsione" ( quando venne introdotto non si immaginava che si stesse parlando di dimensioni nano ) al termine "soluzione" in quanto quando la particella colloidale è attorno ai 100 nm comincia a mostrarsi una fase dinamica dove la struttura delle gocce olio-surfattante-acqua non è stabile.
in sostanza si tratta di un sistema dinamico in cui, energeticamente, si considera un'unica fase dove olio-surfattante-acqua interagiscono; la forza di interfaccia ( tensione superficiale ) è se non ricordo male dell'ordine di un decimillesimo di quella che riveli nelle stabili goccioline delle emulsioni.
A questo punto il sistema ha una trasparenza quasi perfetta.

la chimica-fisica di questa materia è veramente complessa e non è stata ancora scritta la parola fine
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Messaggio da anto »

Mi sa che con le prove lisolecitina e capryly capryl glucoside sono lontano eoni da questa cosa ... :roll:

Proverò con caprylyl e sodium stearoyl lactylate come co-surfattante (mica capito bene perchè alcuni dicono che ci vuole una "coppia" di tensioattivi per farle)

Ma il Phytogelfunziona davvero che tu sappia?

Mi viene quasi il dubbio che miscelando un 60% di oramix a questo emulsionante:

Glycerine*, Prunus amygdalus dulcis*, Citrus aurantium dulcis fruit water*, Sucrose Laurate. *Organically produced ingredients

quasi quasi si ottenga la stessa cosa....

Ok ho messo troppa carne al fuoco. Torno dopo aver fatto altre prove....
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Messaggio da paracelso »

non conosco questa materia prima ma sulla carta come tecnica potrebbe funzionare.
Produrre nanoemulsioni attraverso processi PIC è in effetti il processo più semplice e a bassa energia noto.

Inoltre con questa tecnica non hai il vincolo dei surfattanti non ionici delle PIT .
provando e riprovando... lecitine, gliceryl oleate con un buon anionico nella fase concentrata poi diluendo ...
come coemulsionante per PIC anche se insolito puoi sfruttare la rotazione del phenoxietanolo che aggiungendo acqua aiuta a ruotare la polarità dell'interfaccia da w/o a o/w.

poi se ci pensi la stessa tecnica di Lin di cui ho parlato tempo fa funziona perfettamente creando emulsioni a basso dispendio energetico attraverso un processo PIC. Ovviamente per ottenere una nanoemulsione trasparente con molti oli ci vuole qualcosa di più, ma la strada più semplice è questa.
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sushi
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Re:

Messaggio da sushi »

Scusate se tiro fuori post così vecchi :allah: ma spero di ricever comunque risposta.
paracelso ha scritto:poi se ci pensi la stessa tecnica di Lin di cui ho parlato tempo fa funziona perfettamente creando emulsioni a basso dispendio energetico attraverso un processo PIC.
Paracelso mi interessa molto questa tecnica di Lin, ho visto che ne hai parlato anche in un altro topic e mi piacerebbe sapere qualcosa in più. Ho cercato gli articoli dell'autore su internet ma alcuni non sono reperibili... Saresti così gentile da spiegare un po' più in dettaglio?

Se ho capito bene è una tecnica che sfrutta l'inversione per creare emulsioni più stabili, però non si tratta di nanoemulsioni, giusto? Si parte come per le nano attraverso un "concentrato" però si ottengono emulsioni normali, quindi bianche e non trasparenti come le nano, giusto? Quali sono i "requisiti" per il concentrato? L'acqua che viene adizionata prima dell'inversione deve essere priva di gelificanti e/o elettroliti?
Nie jest łatwo pojąć nawet to
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Re: Microemulsioni

Messaggio da paracelso »

Con la tecnica di LIN come con altre tecniche inverse low energy è possibile ottenere anche emulsioni micro , nano o lamellari, dipende dalla formula, dalla tecnica e dalla procedura, in particolare dall'energia si da nelle fasi di raffreddamento.
Il bello, sta nel fatto che sono processi low energy.
Dove il raffreddamento nelle O/W viene "guidato" dall'aggiunta di "acqua" fredda .

Per chi spignatta avevo in passato suggerito tecniche inverse-low energy sfruttando il forno a microonde.

Non so se qualcuno le ha mai provate, ma a parità di formula e sistema emulsionante, possono dare grandi soddisfazioni.
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