Come fare un oleolito
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Come fare un oleolito
UNA PREMESSA FONDAMENTALE: NON SI PUO' METTERE QUALSIASI COSA SOTTO'OLIO.
- RISCHIATE DI FARE LAVORO INUTILE SE VOLETE ESTRARRE PRINCIPI ATTIVI DA PIANTE CHE LI HANNO SOLO IDROSOLUBILI (ad esempio è inutile l'oleolito di edera e quello di amamelide)
- RISCHIATE DI FARE LAVORO INUTILE QUANDO VOLETE ESTRARRE PROFUMAZIONE DA QUALCOSA CHE NON HA BUON PROFUMO (ad esempio se una rosa non ha profumo l'oleolito non profumerà, i fiori secchi sanno di fiori secchi e pure il loro oleolito non recupera l'odore del fiore fresco; per estrarre profumazione la materia prima deve essere freschissima e sostituita dopo due giorni)
- RISCHIATE DI FARE LAVORO INUTILE QUANDO NELL'OTTICA DI RISPARMIARE TEMPO METTETE QUALSIASI COSA A CUOCERE NELL'OLIO A BAGNOMARIA: IL BAGNOMARIA ROVINA SIA L'OLIO CHE STATE USANDO, CHE IRRANCIDIRA' MOLTO PRIMA, CHE LA MATERIA PRIMA VEGETALE, CHE SI DEGRADA, USATELO SOLO ED ESCLUSIVAMENTE SE SIETE SOTTO MINACCIA ARMATA, ALTRIMENTI ARMATEVI VOI DI PAZIENZA ED ASPETTATE IL TEMPO CANONICO DI INFUSIONE (che è di pochi giorni quando parliamo di estrazione di profumazioni - quindi fiori come gelsomino e rosa, o bucce di agrumi - si allunga quando parliamo di piante medicinali o aromtiche da cucina).
PIANTE DA CUI SI POSSONO RICAVARE OLEOLITI UTILI:
Legenda:
Nome comune pianta ( nome botanico )
parte utilizzata per ricavarne oleolito
caratteristica della pianta da utilizzare ( fresca o essiccata )
Indicazioni d'uso
** le proprietà con il simbolo ( ? ) sono indicazioni d'uso desunte dalla tradizione, senza riscontri scientifici e/o bisognose di ulteriori indagini/ conferme
Oleoliti di cui si è già parlato:
Albicocche
Alloro
Arancia, parte bianca della buccia
Artiglio del Diavolo
Calendula, lavanda e camomilla
Calendula
Camelia
Camomilla
Cannella, polvere
Carota
Centella
Chiodi di garofano
Cocco
Curcuma
Edera
Elicriso
Fiori d’arancio
Gelsomino
Iperico
Limone buccia seccata
Limone buccia
Limone buccia
Limone buccia
Limone buccia
Lippia citriodora
Malva
Margherite
Mentuccia
Mirtillo bacche
Olio anticellulite
Ortica
Peperoncino
Peperoncino
Petali di rosa
Petali di rosa
Pomodoro
Rosa canina
Petali di rosa essiccati
Tiglio, fiori
Tiglio, fiori
Vaniglia
Verbena
- RISCHIATE DI FARE LAVORO INUTILE SE VOLETE ESTRARRE PRINCIPI ATTIVI DA PIANTE CHE LI HANNO SOLO IDROSOLUBILI (ad esempio è inutile l'oleolito di edera e quello di amamelide)
- RISCHIATE DI FARE LAVORO INUTILE QUANDO VOLETE ESTRARRE PROFUMAZIONE DA QUALCOSA CHE NON HA BUON PROFUMO (ad esempio se una rosa non ha profumo l'oleolito non profumerà, i fiori secchi sanno di fiori secchi e pure il loro oleolito non recupera l'odore del fiore fresco; per estrarre profumazione la materia prima deve essere freschissima e sostituita dopo due giorni)
- RISCHIATE DI FARE LAVORO INUTILE QUANDO NELL'OTTICA DI RISPARMIARE TEMPO METTETE QUALSIASI COSA A CUOCERE NELL'OLIO A BAGNOMARIA: IL BAGNOMARIA ROVINA SIA L'OLIO CHE STATE USANDO, CHE IRRANCIDIRA' MOLTO PRIMA, CHE LA MATERIA PRIMA VEGETALE, CHE SI DEGRADA, USATELO SOLO ED ESCLUSIVAMENTE SE SIETE SOTTO MINACCIA ARMATA, ALTRIMENTI ARMATEVI VOI DI PAZIENZA ED ASPETTATE IL TEMPO CANONICO DI INFUSIONE (che è di pochi giorni quando parliamo di estrazione di profumazioni - quindi fiori come gelsomino e rosa, o bucce di agrumi - si allunga quando parliamo di piante medicinali o aromtiche da cucina).
PIANTE DA CUI SI POSSONO RICAVARE OLEOLITI UTILI:
Legenda:
Nome comune pianta ( nome botanico )
parte utilizzata per ricavarne oleolito
caratteristica della pianta da utilizzare ( fresca o essiccata )
Indicazioni d'uso
** le proprietà con il simbolo ( ? ) sono indicazioni d'uso desunte dalla tradizione, senza riscontri scientifici e/o bisognose di ulteriori indagini/ conferme
Oleoliti di cui si è già parlato:
Albicocche
Alloro
Arancia, parte bianca della buccia
Artiglio del Diavolo
Calendula, lavanda e camomilla
Calendula
Camelia
Camomilla
Cannella, polvere
Carota
Centella
Chiodi di garofano
Cocco
Curcuma
Edera
Elicriso
Fiori d’arancio
Gelsomino
Iperico
Limone buccia seccata
Limone buccia
Limone buccia
Limone buccia
Limone buccia
Lippia citriodora
Malva
Margherite
Mentuccia
Mirtillo bacche
Olio anticellulite
Ortica
Peperoncino
Peperoncino
Petali di rosa
Petali di rosa
Pomodoro
Rosa canina
Petali di rosa essiccati
Tiglio, fiori
Tiglio, fiori
Vaniglia
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Ultima modifica di Landre il 20/07/2007, 15:25, modificato 1 volta in totale.
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Cos' è un oleolito
L' oleolito non è altro che il risultato di una macerazione di una o più piante in un olio vegetale.
La maggior parte dei composti presenti in alcune piante è liposolubile , quindi estraibili con l'olio .
edit:Attenzione! Non tutte le piante sono adatte all'estrazione in olio; informarsi prima se quella che avete in mente lo è!
Gli oleoliti sono ottimi per carpire tutte quelle sostanze che la natura può offrirci, in un modo semplice ed economico.
Ideali come olii da massaggio o come ingredienti per unguenti e creme corpo e viso.
La scelta dell'olio
Spesso ci si chiede quale olio vegetale sia più indicato per fare un oleolito.
La scelta è abbastanza soggettiva, in quanto si possono usare tutti gli oli vegetali .
Vediamo nello specifico alcune caratteristiche di qualche olio.
Olio di Mandorle dolci (Prunus Amygdalus dulcis) : è un olio leggero ma nutriente e soprattutto economico , ideale per fare gli oleoliti.
Usato da sempre per le sue proprietà emollienti , ha l'unico difetto di emanare subito un forte odore acre quando irrancidisce (per questo motivo si consiglia di pulire bene i contenitori da eventuali gocciolamenti / perdite)
Olio di Jojoba ( Simmondsia chinensis ) : quest'olio in realtà è una cera liquida , è molto resistente all'irrancidimento e penetra più in profondità nella pelle rispetto agli altri oli.
Per questo si consiglia di usarlo puro, o diluito con un altro olio, per gli oleoliti curativi .
Vista la sua grande resistenza all'ossidazione può essere aggiunto ad ogni oleolito. ( quantità : 1/3 o 1/4 ) .
Idratante , nutriente e tonificante.
Olio di Girasole (Helianthus annuus): olio molto simile alle all'olio di mandorle dolci ma leggermente più resistente all'ossidazione , o meglio , è meno maleodorante quando irrancidisce.
Olio di crusca di Riso : la presenza del gamma Orizanolo, un fitosterolo presente nel riso, dovrebbe garantire una maggiore resistenza all' ossidazione e in ogni caso c'è una certa quantità di tocoferolo che lo preserva.
Altri oli vegetali. La natura ci offre altri oli molto buoni e utili per la nostra epidermide... Tra i tanti ricordiamo:
Olio di nocciolo di albicocca: olio molto ricco e nutriente, ideale per pelli secche e/o mature.
Olio di Rosa Mosqueta: simile a quello di albicocca, ma più nobile (e anche costoso !). Ha elevati livelli di acido linoleico, linolenico e oleico e vitamina C, oltre a piccole quantità di acido trans-retinoico che insieme stimolano la rigenerazione dei tessuti.
Olio di Sesamo : ideale per le pelli grasse .
Nb: questi ultimi hanno una caratteristica particolare... Il loro odore può alterare, a seconda dei casi, il profumo naturale di alcuni oleoliti...
Ovviamente, non per ultimo, c'è il classico olio di Oliva, da sempre usato nella tradizione! Sufficientemente resistente all'ossidazione, ha un odore alimentare piuttosto marcato, ma grandi proprietà cosmetiche.
Per quanto riguarda tutti gli altri oli che non sono stati citati, non c'è problema.. se sono di vostro gradimento si possono usare.
Che droga si usa?
La scelta della pianta (droga) è fondamentale per fare un buon oleolito.
Spesso si tende ad usare la pianta secca in quanto si risolve il problema dell'acqua , presente naturalmente nelle piante fresche, che tende a dar problemi di conservazione dell'olio, facendolo irrancidire .
Ci sono casi però in cui è necessario usare piante fresche (vedi oleolito di Iperico, Melissa e Arnica)
Prima di usare una pianta è bene documentarsi, sia per conoscere le varie proprietà, sia per sapere se ci sono eventuali problemi di utilizzo a livello topico (es: l'olio di arnica non dovrebbe essere usato su pelli sensibili)
Una fonte semplice da consultare è il sito del Valussi http://www.infoerbe.org
Come si prepara
Non è necessario avere una ricetta specifica (con quantità o altro) .
Basta avere olio vegetale e pianta quanto basta.
Prendere un vasetto con chiusura ermetica pulito e asciutto (vasetto marmellata, miele) e riempirlo di droga. Prender l'olio e coprire interamente la pianta, in modo che nessuna parte di essa fuoriesca dall'olio .
Se è possibile utilizzare tutta la superficie interna del recipiente in modo che non rimanga dell' aria all' interno di esso. ( ma questo non è vincolante per la buona riuscita).
Digestione tradizionale
Una volta preparato il tutto, si lascia a riposare per una 40ina di giorni in un luogo buio e asciutto (es: in un mobile o in uno sgabuzzzino).
Almeno 2 volte a settimana bisogna agitare il recipiente o prendere un cucchiaio pulito e asciutto e mescolare. Ricordarsi di richiudere bene il recipiente.
Digestione "a calore" (solare o bagnomaria)
E' un metodo più sbrigativo ma richiede un pò più di attenzione.
Nb: bisogna usare questo metodo se si decide di fare un O. con pianta fresca !!!!!!!
Si riempie il contenitore con droga e olio come sopraccitato, poi al posto di metterlo al buio lo si lascia al sole (di giorno) e al buio appena il sole va via dalla nostra postazione . In questo caso il recipiente deve essere almeno di vetro scuro o bisogna coprirlo con della stagnola, in modo che il sole non vada a contatto diretto con l'olio. Questo metodo richiede una 15ina di giorni , perchè attraverso il calore del sole l'estrazione dei principi vegetali avviene con maggior rapidità.
E' più rischioso per la salute del nostro oleolito, in quanto il sole/calore velocizza il processo di ossidazione dell' olio.
Se durante il procedimento avvertite che il vostro olio sta per irrancidire sospendete la macerazione e passate subito al filtraggio... Certo, non avrete estratto una grossa quantità di attivi , ma almeno quel poco che si è riuscito ad estrarre è salvo !
A bagnomaria: si prende il nostro olio+pianta e lo si immerge per un 3 ore in acqua calda, meglio se a fuoco lentissimo. Per ottenere un oleolito più ricco, ripetere più volte l' operazione con della nuova droga.
Nb: Oleolito di pianta fresca: l'eventuale acqua presente nelle piante andrà a depositarsi sul fondo del recipiente.. in questo caso filtrare il tutto senza far cadere l' acqua. Depositi sul fondo di materiale polveroso o altro (polline ..) son processi normali, perciò non temete !
Filtraggio
Una volta finita la digestione (qualunque essa sia) si passa a filtrare il nostro preparato.
Ci sono 2 filtraggi :
1 ) prendo un altro vasetto pulito e faccio colare l' olio. Se cade qualche residuo o altro, non temete...
Una volta finito prendo la pianta e prima di buttarla la pesto bene , con molta forza per cercare di far uscire più olio possibile ( quello sarà l' olio migliore, perchè è stato assorbito dalla pianta).
Una volta versato il tutto, chiudo bene il mio nuovo vasetto e tengo a riposo per 1 o 2 giorni ...
Poi passo al secondo filtraggio.
2 ) prendere il vasetto e filtrarlo nuovamente ma questa volta con un filtro da caffè o un panno pulito .
Qualunque eventuale deposito va filtrato con attenzione , cercando di non farlo passare !
Il vostro oleolito è pronto.
Conservanti
Il conservante nell'oleolito non è necessario. Tuttavia si possono usare alcuni prodotti per aiutare l'olio contro l' ossidazione e l'irrancidimento.
Olio di Jojoba : come abbiamo detto prima può aiutare la conservazione dell'olio ( Ps. da non considerare un conservante!) Se non è già stato utilizzato nell' O., metterne almeno 1/3 o 1/4.
Tocoferile acetato o Tocoferolo: la Vit. E è un ottimo antiossidante. Di tocoferile acetato ne servirà una buona dose, almeno un 5%, ma è anche ottimo sulla pelle quindi va benissimo nel nostro prreparato. <Di tocoferolo ne basta pochissimo, lo 0.25%, ma se ne mettete di più tanto di guadagnato per la pelle.
Aperoxid : composto formato da Lecitina , acido ascorbico , acido citrico , tocoferolo.
Usarne pochissimo. Ne basta una punta di stuzzicadenti x un 100 ml di O. ( 0.1-0.5% )
Rametto di Rosmarino : utile per la conservazione dell' O. L' unico problema è che rilascia l' aroma , compromettendo il profumo del nostro O.
Con o senza conservante è difficile stimare quantitativamente quanto possa durare un oleolito.
In media se conservato e/o fatto bene può durare anche un bel paio d'anni.
Un metodo semplice per capire se il nostro oleolito è ancora buono è l'odore. Se il suo profumo/odore tende a svanire o a virare a cattivi odori, vuol dire che ci sta abbandonando...
Aggiunta di Oli essenziali
E' possibile aggiungere qualche OE per profumare ulteriormente il nostro O. o per dargli maggiori proprietà.
NB: Prima di usare qualsiasi oe è bene documentarsi sul loro utilizzo!
Gli oe si maneggiano con cura e alcuni di loro, usati sconsideratamente, possono essere nocivi , perciò prestare la massima attenzione !!!!!!
Ci sono alcuni libri con alcune ricette con degli oe.. Spesso in queste compare il termine "parte" Es: ricetta XY = 1 parte di X e 3 di Y .
Come calcolare queste quantità :
Partendo dal presupposto che 1ml di oe corrisponde + o meno a 20-25 gocce di OE e che in media le quantità di un OE sono :
0.5 - 1.5 % su 100ml di olio - per un olio corpo ( estetico )
1.5 - 3 % su 100ml di olio - per un olio curativo
Poniamo che sia un olio tra il curativo e l' estetico , quindi facciamo che la quantità massima di tutti gli oe è di 1.5%
Es; Ricetta ABC
3 parti di A
2 parti di B
1 parte di C
3+2+1 = 6 ( totale di parti )
1.5 : 6 = 0.25
0.25 lo moltiplico x3 , x2 e x1 > 0.75 , 0.50 , 0.25 ( se si sommano queste 3 cifre si ottiene l' intera quantità di oe che si può utilizzare , ovvero , 1.5. )
Quindi avremo
0.75 di A ( 0.75x20-25 ) = 15-18 gocce di oe A
0.50 di B ( 0.50x20-25 ) = 10-12 gocce di oe B
0.25 di C ( 0.25x20-25 ) = 5-6 gocce di oe C
Per la semplice profumazione bastano molte meno gocce di oe, e in questo caso il naso è un buon giudice.
L' oleolito non è altro che il risultato di una macerazione di una o più piante in un olio vegetale.
La maggior parte dei composti presenti in alcune piante è liposolubile , quindi estraibili con l'olio .
edit:Attenzione! Non tutte le piante sono adatte all'estrazione in olio; informarsi prima se quella che avete in mente lo è!
Gli oleoliti sono ottimi per carpire tutte quelle sostanze che la natura può offrirci, in un modo semplice ed economico.
Ideali come olii da massaggio o come ingredienti per unguenti e creme corpo e viso.
La scelta dell'olio
Spesso ci si chiede quale olio vegetale sia più indicato per fare un oleolito.
La scelta è abbastanza soggettiva, in quanto si possono usare tutti gli oli vegetali .
Vediamo nello specifico alcune caratteristiche di qualche olio.
Olio di Mandorle dolci (Prunus Amygdalus dulcis) : è un olio leggero ma nutriente e soprattutto economico , ideale per fare gli oleoliti.
Usato da sempre per le sue proprietà emollienti , ha l'unico difetto di emanare subito un forte odore acre quando irrancidisce (per questo motivo si consiglia di pulire bene i contenitori da eventuali gocciolamenti / perdite)
Olio di Jojoba ( Simmondsia chinensis ) : quest'olio in realtà è una cera liquida , è molto resistente all'irrancidimento e penetra più in profondità nella pelle rispetto agli altri oli.
Per questo si consiglia di usarlo puro, o diluito con un altro olio, per gli oleoliti curativi .
Vista la sua grande resistenza all'ossidazione può essere aggiunto ad ogni oleolito. ( quantità : 1/3 o 1/4 ) .
Idratante , nutriente e tonificante.
Olio di Girasole (Helianthus annuus): olio molto simile alle all'olio di mandorle dolci ma leggermente più resistente all'ossidazione , o meglio , è meno maleodorante quando irrancidisce.
Olio di crusca di Riso : la presenza del gamma Orizanolo, un fitosterolo presente nel riso, dovrebbe garantire una maggiore resistenza all' ossidazione e in ogni caso c'è una certa quantità di tocoferolo che lo preserva.
Altri oli vegetali. La natura ci offre altri oli molto buoni e utili per la nostra epidermide... Tra i tanti ricordiamo:
Olio di nocciolo di albicocca: olio molto ricco e nutriente, ideale per pelli secche e/o mature.
Olio di Rosa Mosqueta: simile a quello di albicocca, ma più nobile (e anche costoso !). Ha elevati livelli di acido linoleico, linolenico e oleico e vitamina C, oltre a piccole quantità di acido trans-retinoico che insieme stimolano la rigenerazione dei tessuti.
Olio di Sesamo : ideale per le pelli grasse .
Nb: questi ultimi hanno una caratteristica particolare... Il loro odore può alterare, a seconda dei casi, il profumo naturale di alcuni oleoliti...
Ovviamente, non per ultimo, c'è il classico olio di Oliva, da sempre usato nella tradizione! Sufficientemente resistente all'ossidazione, ha un odore alimentare piuttosto marcato, ma grandi proprietà cosmetiche.
Per quanto riguarda tutti gli altri oli che non sono stati citati, non c'è problema.. se sono di vostro gradimento si possono usare.
Che droga si usa?
La scelta della pianta (droga) è fondamentale per fare un buon oleolito.
Spesso si tende ad usare la pianta secca in quanto si risolve il problema dell'acqua , presente naturalmente nelle piante fresche, che tende a dar problemi di conservazione dell'olio, facendolo irrancidire .
Ci sono casi però in cui è necessario usare piante fresche (vedi oleolito di Iperico, Melissa e Arnica)
Prima di usare una pianta è bene documentarsi, sia per conoscere le varie proprietà, sia per sapere se ci sono eventuali problemi di utilizzo a livello topico (es: l'olio di arnica non dovrebbe essere usato su pelli sensibili)
Una fonte semplice da consultare è il sito del Valussi http://www.infoerbe.org
Come si prepara
Non è necessario avere una ricetta specifica (con quantità o altro) .
Basta avere olio vegetale e pianta quanto basta.
Prendere un vasetto con chiusura ermetica pulito e asciutto (vasetto marmellata, miele) e riempirlo di droga. Prender l'olio e coprire interamente la pianta, in modo che nessuna parte di essa fuoriesca dall'olio .
Se è possibile utilizzare tutta la superficie interna del recipiente in modo che non rimanga dell' aria all' interno di esso. ( ma questo non è vincolante per la buona riuscita).
Digestione tradizionale
Una volta preparato il tutto, si lascia a riposare per una 40ina di giorni in un luogo buio e asciutto (es: in un mobile o in uno sgabuzzzino).
Almeno 2 volte a settimana bisogna agitare il recipiente o prendere un cucchiaio pulito e asciutto e mescolare. Ricordarsi di richiudere bene il recipiente.
Digestione "a calore" (solare o bagnomaria)
E' un metodo più sbrigativo ma richiede un pò più di attenzione.
Nb: bisogna usare questo metodo se si decide di fare un O. con pianta fresca !!!!!!!
Si riempie il contenitore con droga e olio come sopraccitato, poi al posto di metterlo al buio lo si lascia al sole (di giorno) e al buio appena il sole va via dalla nostra postazione . In questo caso il recipiente deve essere almeno di vetro scuro o bisogna coprirlo con della stagnola, in modo che il sole non vada a contatto diretto con l'olio. Questo metodo richiede una 15ina di giorni , perchè attraverso il calore del sole l'estrazione dei principi vegetali avviene con maggior rapidità.
E' più rischioso per la salute del nostro oleolito, in quanto il sole/calore velocizza il processo di ossidazione dell' olio.
Se durante il procedimento avvertite che il vostro olio sta per irrancidire sospendete la macerazione e passate subito al filtraggio... Certo, non avrete estratto una grossa quantità di attivi , ma almeno quel poco che si è riuscito ad estrarre è salvo !
A bagnomaria: si prende il nostro olio+pianta e lo si immerge per un 3 ore in acqua calda, meglio se a fuoco lentissimo. Per ottenere un oleolito più ricco, ripetere più volte l' operazione con della nuova droga.
Nb: Oleolito di pianta fresca: l'eventuale acqua presente nelle piante andrà a depositarsi sul fondo del recipiente.. in questo caso filtrare il tutto senza far cadere l' acqua. Depositi sul fondo di materiale polveroso o altro (polline ..) son processi normali, perciò non temete !
Filtraggio
Una volta finita la digestione (qualunque essa sia) si passa a filtrare il nostro preparato.
Ci sono 2 filtraggi :
1 ) prendo un altro vasetto pulito e faccio colare l' olio. Se cade qualche residuo o altro, non temete...
Una volta finito prendo la pianta e prima di buttarla la pesto bene , con molta forza per cercare di far uscire più olio possibile ( quello sarà l' olio migliore, perchè è stato assorbito dalla pianta).
Una volta versato il tutto, chiudo bene il mio nuovo vasetto e tengo a riposo per 1 o 2 giorni ...
Poi passo al secondo filtraggio.
2 ) prendere il vasetto e filtrarlo nuovamente ma questa volta con un filtro da caffè o un panno pulito .
Qualunque eventuale deposito va filtrato con attenzione , cercando di non farlo passare !
Il vostro oleolito è pronto.
Conservanti
Il conservante nell'oleolito non è necessario. Tuttavia si possono usare alcuni prodotti per aiutare l'olio contro l' ossidazione e l'irrancidimento.
Olio di Jojoba : come abbiamo detto prima può aiutare la conservazione dell'olio ( Ps. da non considerare un conservante!) Se non è già stato utilizzato nell' O., metterne almeno 1/3 o 1/4.
Tocoferile acetato o Tocoferolo: la Vit. E è un ottimo antiossidante. Di tocoferile acetato ne servirà una buona dose, almeno un 5%, ma è anche ottimo sulla pelle quindi va benissimo nel nostro prreparato. <Di tocoferolo ne basta pochissimo, lo 0.25%, ma se ne mettete di più tanto di guadagnato per la pelle.
Aperoxid : composto formato da Lecitina , acido ascorbico , acido citrico , tocoferolo.
Usarne pochissimo. Ne basta una punta di stuzzicadenti x un 100 ml di O. ( 0.1-0.5% )
Rametto di Rosmarino : utile per la conservazione dell' O. L' unico problema è che rilascia l' aroma , compromettendo il profumo del nostro O.
Con o senza conservante è difficile stimare quantitativamente quanto possa durare un oleolito.
In media se conservato e/o fatto bene può durare anche un bel paio d'anni.
Un metodo semplice per capire se il nostro oleolito è ancora buono è l'odore. Se il suo profumo/odore tende a svanire o a virare a cattivi odori, vuol dire che ci sta abbandonando...
Aggiunta di Oli essenziali
E' possibile aggiungere qualche OE per profumare ulteriormente il nostro O. o per dargli maggiori proprietà.
NB: Prima di usare qualsiasi oe è bene documentarsi sul loro utilizzo!
Gli oe si maneggiano con cura e alcuni di loro, usati sconsideratamente, possono essere nocivi , perciò prestare la massima attenzione !!!!!!
Ci sono alcuni libri con alcune ricette con degli oe.. Spesso in queste compare il termine "parte" Es: ricetta XY = 1 parte di X e 3 di Y .
Come calcolare queste quantità :
Partendo dal presupposto che 1ml di oe corrisponde + o meno a 20-25 gocce di OE e che in media le quantità di un OE sono :
0.5 - 1.5 % su 100ml di olio - per un olio corpo ( estetico )
1.5 - 3 % su 100ml di olio - per un olio curativo
Poniamo che sia un olio tra il curativo e l' estetico , quindi facciamo che la quantità massima di tutti gli oe è di 1.5%
Es; Ricetta ABC
3 parti di A
2 parti di B
1 parte di C
3+2+1 = 6 ( totale di parti )
1.5 : 6 = 0.25
0.25 lo moltiplico x3 , x2 e x1 > 0.75 , 0.50 , 0.25 ( se si sommano queste 3 cifre si ottiene l' intera quantità di oe che si può utilizzare , ovvero , 1.5. )
Quindi avremo
0.75 di A ( 0.75x20-25 ) = 15-18 gocce di oe A
0.50 di B ( 0.50x20-25 ) = 10-12 gocce di oe B
0.25 di C ( 0.25x20-25 ) = 5-6 gocce di oe C
Per la semplice profumazione bastano molte meno gocce di oe, e in questo caso il naso è un buon giudice.
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Re: Come fare un oleolito
Ma il tocoferile non è un antiossidante nell'oleolito, ma solo sulla pelle dove viene scisso in tocoferolo (antiossidante) e acido acetico.Landre82 ha scritto: Tocoferile acetato o Tocoferolo : la Vit. E è un ottimo antiossidante. [no linguaggio sms] superare il 10% per il tocoferile e il 3% per il tocoferolo
“Siate felici e se qualche volta la felicità si scorda di voi, voi non vi scordate della felicità” (R. Benigni)
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Re: Come fare un oleolito
Verissimo, ma siccome resta nella produzione industriale un residuo di tocoferolo puro mettendolo a vagonate conserva pure lui.tagliar ha scritto: Ma il tocoferile non è un antiossidante nell'oleolito, ma solo sulla pelle dove viene scisso in tocoferolo (antiossidante) e acido acetico.
...perchè io VI VEDO
"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
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Confermo, il lavacamolendula è davvero lenitivo, l'ho usato mischiato con l'aloe come dopo sole e come dopo depilazione
Ma avrei un'altra domanduzza per l'esperto erborista: se volessi fare l'olio anticellulite di Lola partendo da un oleolito per potenziare gli effetti, con cosa potrei farlo l'oleolito? Ramerino e cipresso? Edera, vite rossa? Andranno bene o rischio di irritare? Ci potrei mettere pure qalcosa tipo lo zenzero per fare l'effetto freddo? Ok, mi fermo qui
Ma avrei un'altra domanduzza per l'esperto erborista: se volessi fare l'olio anticellulite di Lola partendo da un oleolito per potenziare gli effetti, con cosa potrei farlo l'oleolito? Ramerino e cipresso? Edera, vite rossa? Andranno bene o rischio di irritare? Ci potrei mettere pure qalcosa tipo lo zenzero per fare l'effetto freddo? Ok, mi fermo qui
LaFrà
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Cipresso e edera è meglio usarli in soluzioni alcoliche .
Per lo zenzero puoi provare ad aggiungerlo al tuo oleolito .. ma giusto una punta di cucchiaino ( preferibilmente secco ) e nulla +.
Rosmarino un ramoscello piccolo ( non sradicare mezza pianta ) va + che bene e ottieni anche un effetto "conservante" x il tuo oleolito.
Per lo zenzero puoi provare ad aggiungerlo al tuo oleolito .. ma giusto una punta di cucchiaino ( preferibilmente secco ) e nulla +.
Rosmarino un ramoscello piccolo ( non sradicare mezza pianta ) va + che bene e ottieni anche un effetto "conservante" x il tuo oleolito.
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- novellino
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Allora..
I petali di rosa sono parti vegetali molto delicate che si decompongono con estrema facilità e velocità...
In questo caso bisogna usare dei metodi estrattivi veloci e per una buona resa olfattiva è necessario , in questo caso , cambiare + e + volte - tipo ogni 2 giorni - i petali di rose , in modo che , oltre a non decomporsi , ci sia anche una concentrazione del profumo... (ce ne vogliono parecchi per rendere l'olio profumato... poi dipende dal tipo di rosa che usi, e dalla quantità dell' olio)
Concludendo: la digestione normale (ovvero i 40 giorni) è vivamente sconsigliata per l' olio di rose.
Io non me ne intendo di estrazione di oe, ma non penso che sia così semplice, per tanti motivi, tra i quali: sai quanti petali dovresti avere per ottenere una goccina di oe???? Altro che caffettiera... ( almeno che tu non ce l' abbia da 30 tazzine )
I petali di rosa sono parti vegetali molto delicate che si decompongono con estrema facilità e velocità...
In questo caso bisogna usare dei metodi estrattivi veloci e per una buona resa olfattiva è necessario , in questo caso , cambiare + e + volte - tipo ogni 2 giorni - i petali di rose , in modo che , oltre a non decomporsi , ci sia anche una concentrazione del profumo... (ce ne vogliono parecchi per rendere l'olio profumato... poi dipende dal tipo di rosa che usi, e dalla quantità dell' olio)
Concludendo: la digestione normale (ovvero i 40 giorni) è vivamente sconsigliata per l' olio di rose.
Scusa Mate .. ma questa dove l' hai letta?????Mate ha scritto:Posso fare l'olio essenziale di rosa usando una caffettiera? e se si che procedimento devo usare? ( lo sò sono + di 1 domanda)
Io non me ne intendo di estrazione di oe, ma non penso che sia così semplice, per tanti motivi, tra i quali: sai quanti petali dovresti avere per ottenere una goccina di oe???? Altro che caffettiera... ( almeno che tu non ce l' abbia da 30 tazzine )
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- novellino
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- Iscritto il: 03/03/2008, 22:37
tiriamo su 'sto topic con un po' di domande da niubba...
sto preparando un oleolito di curcuma, seguendo la ricetta trovata su Cosmesi naturale pratica di Francesca Marotta (scaricato gratuitamente dal sito di Stampa Alternativa).
Per semplificarci la vita riporto qua la ricetta:
_.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._
Ingredienti per circa 1/2 litro di oleolito:
❥ 1/2 litro di olio di sesamo spremuto a freddo
❥ 3 cucchiai di curcuma in polvere.
1. Versate l’olio in un barattolo con coperchio ermetico e mescolatevi la curcuma.
2. Chiudete e lasciate a macerare per una settimana, agitando il barattolo una volta al giorno.
3. L’ottavo giorno non agitate il barattolo, e travasate l’olio in una bottiglia di vetro scuro avendo cura di non smuovere la curcuma che si sarà depositata sul fondo del barattolo.
-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-
Al posto dell'olio di sesamo ho usato dell'olio di riso che avevo in casa, e ho ridotto le dosi ad un terzo circa (ho riempito un vasetto da 150ml di olio e aggiunto un cucchiaio scarso di curcuma).
Adesso i dubbi:
- in questa ricetta non specifica di esporre al sole, per cui ho tenuto il tutto al buio e al fresco dentro un armadietto.
- una settimana non è un po' poco? è pur vero che la curcuma tinge con un niente, quindi immagino che sia propensa a rilasciare i propri principi senza fare troppe storie, ma mi sembra tanto breve rispetto ad altre ricette che ho trovato in giro (in generale, non specifiche con la curcuma)
- non specifica di filtrarlo, lo travaso e basta cercando di non smuovere il fondo? (la vedo grigia) E di ciò che rimane sul fondo lo butto nel bidone dell'umido o posso farne qualcosa ? ( i semini di lino che mi restano dal gel li butto agli uccellini, ma dubito che apprezzerebbero il pappone alla curcuma :P)
sto preparando un oleolito di curcuma, seguendo la ricetta trovata su Cosmesi naturale pratica di Francesca Marotta (scaricato gratuitamente dal sito di Stampa Alternativa).
Per semplificarci la vita riporto qua la ricetta:
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Ingredienti per circa 1/2 litro di oleolito:
❥ 1/2 litro di olio di sesamo spremuto a freddo
❥ 3 cucchiai di curcuma in polvere.
1. Versate l’olio in un barattolo con coperchio ermetico e mescolatevi la curcuma.
2. Chiudete e lasciate a macerare per una settimana, agitando il barattolo una volta al giorno.
3. L’ottavo giorno non agitate il barattolo, e travasate l’olio in una bottiglia di vetro scuro avendo cura di non smuovere la curcuma che si sarà depositata sul fondo del barattolo.
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Al posto dell'olio di sesamo ho usato dell'olio di riso che avevo in casa, e ho ridotto le dosi ad un terzo circa (ho riempito un vasetto da 150ml di olio e aggiunto un cucchiaio scarso di curcuma).
Adesso i dubbi:
- in questa ricetta non specifica di esporre al sole, per cui ho tenuto il tutto al buio e al fresco dentro un armadietto.
- una settimana non è un po' poco? è pur vero che la curcuma tinge con un niente, quindi immagino che sia propensa a rilasciare i propri principi senza fare troppe storie, ma mi sembra tanto breve rispetto ad altre ricette che ho trovato in giro (in generale, non specifiche con la curcuma)
- non specifica di filtrarlo, lo travaso e basta cercando di non smuovere il fondo? (la vedo grigia) E di ciò che rimane sul fondo lo butto nel bidone dell'umido o posso farne qualcosa ? ( i semini di lino che mi restano dal gel li butto agli uccellini, ma dubito che apprezzerebbero il pappone alla curcuma :P)
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Ciao Enui !
Dunque , come hai notato giustamente , non c'è un unico metodo per fare un oleolito ... Dipende tutto dalla droga che si usa e dal risultato che si vuole avere.
Nel tuo caso la ricetta non indica alcun filtraggio... Questo perchè la polvere di curcuma si deposita sul fondo , per cui basta travasare il tutto , risparmiando il fondo ( ovviamente , come sottolinea la ricetta , nel momento in cui si fa questa cosa non va agitato nulla , senò la curcuma ritorna in sospensione ).
Di solito , se in una ricetta non viene specificato che l' olio va posto al sole/calore , vuol dire che puo stare benissimo al buio ( anzi sarebbe meglio )
Quando si espone un oleolito al sole lo si fa SOLO per necessità , perchè non è mai una cosa bella e salubre per il nostro olietto.
Dunque , come hai notato giustamente , non c'è un unico metodo per fare un oleolito ... Dipende tutto dalla droga che si usa e dal risultato che si vuole avere.
Nel tuo caso la ricetta non indica alcun filtraggio... Questo perchè la polvere di curcuma si deposita sul fondo , per cui basta travasare il tutto , risparmiando il fondo ( ovviamente , come sottolinea la ricetta , nel momento in cui si fa questa cosa non va agitato nulla , senò la curcuma ritorna in sospensione ).
Di solito , se in una ricetta non viene specificato che l' olio va posto al sole/calore , vuol dire che puo stare benissimo al buio ( anzi sarebbe meglio )
Quando si espone un oleolito al sole lo si fa SOLO per necessità , perchè non è mai una cosa bella e salubre per il nostro olietto.
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urge un aiutino...
Ho provato anch'io a fare l'oleolito con i petali di rosa (rossa profumosa) e con lavanda, ho usato l'olio di girasole+jojoba; ieri sera a digerire a "bagno maria" a fuoco bassissimo, oggi ho filtrato:
1) l'olio di petali di rosa ha delle gocce colorate di rosso che vagano dentro e profuma più di "marmellata" e per niente come la rosa da cui ho preso i petali
2) l'olio di lavanda odora di erba, quasi di camomilla, ma non di lavanda!!
DOMANDA: sono "deteriorati" i miei due oleoliti se odorano così?
1) l'olio di petali di rosa ha delle gocce colorate di rosso che vagano dentro e profuma più di "marmellata" e per niente come la rosa da cui ho preso i petali
2) l'olio di lavanda odora di erba, quasi di camomilla, ma non di lavanda!!
DOMANDA: sono "deteriorati" i miei due oleoliti se odorano così?
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@ Giggi ...
Rosa : per fare un olio profumato con i petali/fiori occorrono grosse quantità di questi, da cambiare più e più volte (prima si "macera" una parte di petali , poi si levano e si passa ad un'altra manciata ecc.) ..
La maggior parte dei fiori (rosa , gelsomino ecc.) hanno una piccolissima quantità di profumo (oe) per cui, anche se al nostro olfatto questo risulta piuttosto intenso, nella realtà dei fatti non è molto e in olio prima di ottenere la fragranza "reale" bisogna usare parecchia materia prima.
Per avere una profumazione in olio la digestione a bagnomaria non è il procedimento migliore.
Ps : alcuni oli tendono a coprire le fragranze naturali delle piante.. Nella mia piccola esperienza ho notato che :
Olio di Mandorle: se non irrancidisce è ottimo per veicolare i profumi .
Olio di Jojoba : discreto .. Tende leggermente a soffocarli.
Olio di Mais e Olio di Sesamo : pessimo
Olio di Riso e Vinaccioli : buoni
Rosa : per fare un olio profumato con i petali/fiori occorrono grosse quantità di questi, da cambiare più e più volte (prima si "macera" una parte di petali , poi si levano e si passa ad un'altra manciata ecc.) ..
La maggior parte dei fiori (rosa , gelsomino ecc.) hanno una piccolissima quantità di profumo (oe) per cui, anche se al nostro olfatto questo risulta piuttosto intenso, nella realtà dei fatti non è molto e in olio prima di ottenere la fragranza "reale" bisogna usare parecchia materia prima.
Per avere una profumazione in olio la digestione a bagnomaria non è il procedimento migliore.
Ps : alcuni oli tendono a coprire le fragranze naturali delle piante.. Nella mia piccola esperienza ho notato che :
Olio di Mandorle: se non irrancidisce è ottimo per veicolare i profumi .
Olio di Jojoba : discreto .. Tende leggermente a soffocarli.
Olio di Mais e Olio di Sesamo : pessimo
Olio di Riso e Vinaccioli : buoni
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Grazie per le risposte Landre. Io avevo capito che i petali di rosa, in quanto pianta fresca dovessero essere digeriti così...e mi sa che ho fatto una marmellata di rose in olio di girasole !
e poi ho dovuto usare il semi di girasole perchè da me gli altri oli (vinaccioli, riso, ricino ecc) non sanno nemmeno cosa sono e sto aspettando se la farmacia riesce a procurarmi quello di vinaccioli, mah!
quello che mi dispiace di più e l'odore della lavanda nell'oleolito...magari faccio di nuovo la prova a digestione lenta (tanto ho tantissima pianta), sperando che stavolta odori di lavanda...
e poi ho dovuto usare il semi di girasole perchè da me gli altri oli (vinaccioli, riso, ricino ecc) non sanno nemmeno cosa sono e sto aspettando se la farmacia riesce a procurarmi quello di vinaccioli, mah!
quello che mi dispiace di più e l'odore della lavanda nell'oleolito...magari faccio di nuovo la prova a digestione lenta (tanto ho tantissima pianta), sperando che stavolta odori di lavanda...
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Mi piacerebbe provare a fare un oleolito.
Mi è capitato di raccogliere della mentuccia (Calamintha nepeta) in una certa quantità quindi ho pensato di fare così:
foglie e rametti teneri ti mentuccia essiccati
2/3 di olio di mandorle
1/3 di olio di jojoba
O.E. di menta q.b.
Utilizzerei il procedimento descritto da Landre, ma avrei alcune domande da fare:
Ho raccolto la mentuccia in un luogo dove potrebbero essere passati dei cani, quindi prima di metterla ad essiccare l'ho lavata in abbondante acqua: sarà sufficiente per evitare porcherie?
Ho fatto essiccare la mentuccia in luogo ombreggiato per 5 giorni. Le foglie si sbriciolano ma il colore è di un verde ancora non del tutto spento: sarà sufficientemente secca?
Per aumentare un po' la quantità di prodotto secco ho eliminato solo i rami più grandi, lasciando quelli più sottili e teneri: devo togliere anche quelli?
Devo tritare il tutto prima di aggiungere l'olio?
Ho letto che la mentuccia ha proprietà digestive, espettoranti, carminative, ma, che voi sappiate, possiede anche proprietà estetiche?
Perdonate l'ingenuità di qualche domanda, ma questa è la prima volta che mi cimento in questa cosa.
Grazie per qualunque risposta vogliate darmi.
Mi è capitato di raccogliere della mentuccia (Calamintha nepeta) in una certa quantità quindi ho pensato di fare così:
foglie e rametti teneri ti mentuccia essiccati
2/3 di olio di mandorle
1/3 di olio di jojoba
O.E. di menta q.b.
Utilizzerei il procedimento descritto da Landre, ma avrei alcune domande da fare:
Ho raccolto la mentuccia in un luogo dove potrebbero essere passati dei cani, quindi prima di metterla ad essiccare l'ho lavata in abbondante acqua: sarà sufficiente per evitare porcherie?
Ho fatto essiccare la mentuccia in luogo ombreggiato per 5 giorni. Le foglie si sbriciolano ma il colore è di un verde ancora non del tutto spento: sarà sufficientemente secca?
Per aumentare un po' la quantità di prodotto secco ho eliminato solo i rami più grandi, lasciando quelli più sottili e teneri: devo togliere anche quelli?
Devo tritare il tutto prima di aggiungere l'olio?
Ho letto che la mentuccia ha proprietà digestive, espettoranti, carminative, ma, che voi sappiate, possiede anche proprietà estetiche?
Perdonate l'ingenuità di qualche domanda, ma questa è la prima volta che mi cimento in questa cosa.
Grazie per qualunque risposta vogliate darmi.
Scarambocchio
Se vuoi la colazione a letto DORMI IN CUCINA!!!
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Penso possa andare bene ( se mi dici che si sbriciola , dovrebbe essere ok ) NB: il colore acceso/scuro indica che la pianta è stata raccolta di recente .. Noi , ahimè , siamo abituati alle erbe datate delle nostre erboristerie , che per quanto possano avere fornitori seri , non potranno mai offrire una droga come quella "fatta in casa"
Ecco.. che io sappia le Mente hanno proprietà rinfrescanti e rinvigorenti.. più dettate dall' oe che da altro > quindi si sfocia nell' aromaterapia ( diciamo ) .
Sicuramente hanno anche una loro valenza antisettica e anche antidolorifica ... A livello estetico , più che rinfrescare non fanno , dai
Comunque un oleolito di menta , abbinato magari a qualche oe ( cajeput , rosmarino ecc ) ... puo diventare un buon olio contro i dolori muscolari .
No , non è necessarioscarambocchio ha scritto:Per aumentare un po' la quantità di prodotto secco ho eliminato solo i rami più grandi, lasciando quelli più sottili e teneri: devo togliere anche quelli?
Non è necessario , ma se vuoi farlo...scarambocchio ha scritto:Devo tritare il tutto prima di aggiungere l'olio?
[/quote]scarambocchio ha scritto:Ho letto che la mentuccia ha proprietà digestive, espettoranti, carminative, ma, che voi sappiate, possiede anche proprietà estetiche?
Ecco.. che io sappia le Mente hanno proprietà rinfrescanti e rinvigorenti.. più dettate dall' oe che da altro > quindi si sfocia nell' aromaterapia ( diciamo ) .
Sicuramente hanno anche una loro valenza antisettica e anche antidolorifica ... A livello estetico , più che rinfrescare non fanno , dai
Comunque un oleolito di menta , abbinato magari a qualche oe ( cajeput , rosmarino ecc ) ... puo diventare un buon olio contro i dolori muscolari .
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