fosfolipidi, liposomi, nanosomi
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Il re è nudo?
Con un po' di delusione, ho letto in vari articoli del professor Bagatolli che avrebbe dimostrato che il liposomi non fanno veramente il lavoro che ci viene promesso. Insomma, non veicolano.
"Abbiamo dimostrato che i liposomi si distruggono prima di entrare nella pelle o molto poco dopo. Quando il liposoma è distrutto, perde il suo carico di ingredienti attivi, quindi i liposomi non sono veicoli efficaci per il trasporto transdermico."
La tecnica da lui utilizzata (Raster Imaging Correlation Spectroscopy), ha sconfessato le ricerche precedenti effettuate con metodologie diverse.
http://sciencenordic.com/liposomes-skin ... 2599t-work
http://www.jidonline.org/article/S0022- ... 6240-0/pdf
E' una pubblicazione del 2012
Credo proprio che la mia fase C ora avrà molto più spazio libero.
"Abbiamo dimostrato che i liposomi si distruggono prima di entrare nella pelle o molto poco dopo. Quando il liposoma è distrutto, perde il suo carico di ingredienti attivi, quindi i liposomi non sono veicoli efficaci per il trasporto transdermico."
La tecnica da lui utilizzata (Raster Imaging Correlation Spectroscopy), ha sconfessato le ricerche precedenti effettuate con metodologie diverse.
http://sciencenordic.com/liposomes-skin ... 2599t-work
http://www.jidonline.org/article/S0022- ... 6240-0/pdf
E' una pubblicazione del 2012
Credo proprio che la mia fase C ora avrà molto più spazio libero.
Ultima modifica di Isottina il 25/07/2016, 13:21, modificato 1 volta in totale.
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Re: fosfolipidi, liposomi, nanosomi
Ma vengono distrutti da cosa, in che modo? Perché può essere che industrialmente il trattamento delle creme non preveda le amorose cure che gli riserviamo noi...
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Re: fosfolipidi, liposomi, nanosomi
Mmmm, traduzione troppo letterale "si distruggono" credo sia più appropriato
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Re: fosfolipidi, liposomi, nanosomi
Ho letto, si distruggono appena a contatto con la pelle
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Re: fosfolipidi, liposomi, nanosomi
Come al solito, Paracelso ne aveva già parlato: link non più attivo (aggiornato 12/3/21)
Liposomi e cosmetici
Pubblicato il 26 - lug - 2014 | 5 commenti
Francesco Manzari mi scrive:…. Molto spesso mi capita di vedere in vendita materie come “nanosomi di acido ialuronico” o di vitamina C. Nell’inci alle prime posizioni trovo “acqua, lethicin..”. Se ricordo bene dai miei studi i nanosomi dovrebbero essere dei “sacchetti” costituiti da una doppia membrana fosfolipidica che si fonde con le pareti delle cellule della nostra pelle e porta l’attivo al suo interno. Suppongo che la leticina sia costituita principalmente da fosfolipidi, come i nanosomi. Ora mi chiedo perché nell’inci compare quella voce, perché sono fatti con la leticina insomma…
Come tante altre cose un po’ misteriose ed incomprensibili per il grande pubblico i liposomi sono piaciuti tanto. La cosmesi e soprattutto la sua pubblicità, li ha sfruttati ampiamente. Bel nome, LIPOSOMA . Da l’idea di qualcosa biologico, complicato, non c’entra gran che ma ricorda il cromosoma ed altre cose scientifiche del genere. In termini marketing, viene naturale pensare :
Se non lo capisco ma suona come qualcosa di scientifico, sicuramente qualcosa fa.
E via a vendere e comprare cosmetici con i liposomi dentro. Possono essere anche nanosomi. fitosomi, ethosomi, niosomi, trasferosomi …sembra basti che ci sia il suffisso SOMI. Che servano davvero a far penetrare attivi in quantità significativa resta faccenda controversa e discutibile, pertanto si torna all’assioma della cosmesi : gli ingredienti cosmetici che ”funzionano” sono quelli che fanno vendere il cosmetico.
I liposomi possono assumere diverse forme con più interfacce lamellari concentriche o con più vescicole contenule in una vescicola più grande. Tra tutte le forme, soma dal greco può significare “aspetto, corpo”, i più “curiosi” e originali sono i i cubosomi, che però non hanno avuto un grande successo commerciale. Forse perché la forma a cubo non evocava naturalezza biologica e questo nonostante varie ricerche evidenziassero l’efficienza dei cubosomi, in termini di drug delivery e nonostante che fossero relativamente facili da realizzare utilizzando il glyceril oleate..
Cosmetici che vantano la presenza di liposomi.
In genere dietro al termine LIPOSOMA , argomento troppo tecnico e complicato che alla maggioranza dei consumatori non dice praticamente nulla, la pubblicità vanta la capacità di far penetrare gli attivi cosmetici, con la semplicistica equazione logica:
PENETRA DI PIÙ = PIÙ EFFICACE.
Approfittando della “non conoscenza” del consumatore poi a volte neppure viene specificato chiaramente quale attivo cosmetico dovrebbe penetrare di più, quali tessuti bersaglio dovrebbe raggiungere e con quale potenziale effetto. Un piccolo “capolavoro” in questo senso i “liposomi d’acqua” proposti in alcuni prodotti Collistar oppure i liposomi di sostanze liposolubili, che non hanno alcun bisogno di essere incapsulati in una vescicola di fosfolipidi per penetrare la barriera cutanea.
Si tratta in sostanza di vescicole di piccole dimensioni che contengono l’”attivo” all’interno di pareti formate da uno o più strati lamellari. Quando gli strati lamellari sono composti prevalentemente da fosfolipidi e colesterolo sono molto simili alle membrane cellulari e vengono chiamati membrano-mimetici.
In origine le sole vescicole contenute in fosfolipidi come la lecitina erano classificate come liposomi. La produzione di liposomi basati sull’incapsulamento in lecitina o fosfolipidi è relativamente semplice
La ricerca farmacologica ha verificato che la potenziale penetrazione dell’attivo dipendeva da molti fattori, la natura dell’attivo, le sue dimensioni, la polarità , la carica, l’interazione tra membrana cellulare ed il guscio della vescicola, l’interazione tra il guscio della vescicola ed il suo contenuto, la carica elettrica del guscio ecc. Rispetto ai generici liposomi a seconda delle sostanze da far penetrare e dei tessuti bersaglio si sono distinti liposomi cationici, flessibili, niosomi (con tensioattivi etossilati , i fumosi PEG ), con solventi polari , etanolo, ecc.. ecc.. ecc..
Molti tensioattivi o solventi in grado di interferire con la membrana lipidica della cellula hanno mostrato una capacità di drug delivery analoga a quella dei liposomi membrano-mimetici, cioè formati con fosfolipidi e colesterolo.
I meccanismi di penetrazione della barriera cutanea sono molto parzialmente assimilabili ai meccanismi di penetrazione delle membrane cellulari. Nella penetrazione transcutanea la storia che si racconta parla di liposomi che restano integri e “scorrono” negli interspazi lipidici dello strato corneo.
Anche il modello con cui si spiegherebbe la penetrazione degli attivi contenuti in un liposoma attraverso le membrane cellulari ha vari limiti.
Ricorda molto come veniva spiegata la pinocitosi e sembrerebbe non tener conto di oltre un ventennnio di studi oltre a vari premi Nobel sulle proteine vettrici, sui recettori, sulle aquaporine , porosomi ecc.
A fronte di molti studi a sostegno della maggiore penetrazione topica di attivi cosmetici incapsulati in liposomi il meccanismo per cui questo succederebbe non è stato effettivamente compreso e vari studi, anche recentemente, confuterebbero il normale modello con cui viene spiegata la penetrazione cutanea degli attivi incapsulati nei liposomi. Sembrerebbe infatti che nel passaggio dello strato corneo il liposoma tenda a disgregarsi vanificando la storia che lo vede come una capsula in grado di trasportare gli attivi fino agli strati più profondi.
Nella applicazione cosmetica poi, se proprio si vuole aumentare la penetrazione potenziale di un qualche ingrediente il cosmetologo ha a disposizione molti sistemi formulativi che servono allo scopo .
In funzione dell’ingrediente si possono sfruttare creme-gel ad alta viscosità, emulsioni multiple , emulsioni con cristalli liquidi, nano emulsioni, inclusioni in nanocristalli lipidici, hydrogel ibridati, solventi polari o penetration enanchers ed altri sistemi più o meno complessi che possono aumentare o accelerare la penetrazione dell’attivo.
Alcune emulsioni , con il dovuto procedimento ed energia, sono morfologicamente analoghe ai liposomi.
Come con altri sistemi formulativi, formati in special modo da emulsioni multiple o da inclusioni in nanocristalli lipidici, un grande vantaggio dell’incapsulamento degli attivi in liposomi o vescicole analoghe è quello di proteggerli all’interno della formulazione.
Ad esempio sostanze come l’acido ascorbico che in formulazioni acquose degraderebbe ossidandosi possono essere protette all’interno della vescicola o del liposoma.
Un altro potenziale vantaggio dell’incapsulamento nei liposomi o in vescicole analoghe è quello di ritardare il rilascio dell’ingrediente, che nell’utilizzo topico può significare creare reservoirs a rilascio prolungato.
Concludendo:
La tecnologia dei liposomi porta alcuni vantaggi alla formulazione cosmetica, indipendentemente dal fatto che si ottenga realmente una adeguata penetrazione dell’attivo .
I liposomi basati su fosfolipidi e colesterolo replicano efficacemente alcune componenti lipidiche del mantello cutaneo, pertanto indipendentemente dall’attivo che contengono, quando si disgregano apportano alla pelle lipidi dermoaffini.
Il bravo cosmetologo ha a disposizione varie strategie formulative sia per aumentare la probabilità di penetrazione transcutanea di un ingrediente, sia per incapsularlo e proteggerlo all’interno della formula , sia per dosarne il rilascio una volta applicato sulla pelle
In alcuni casi l’utilizzo di ingredienti preassemblati all’interno liposomi oltre che più semplice e comodo può risultare particolarmente efficace anche se la eventuale penetrazione e assorbimento transcutaneo dell’attivo dipendono anche da molti altri fattori .
Liposomi e cosmetici
Pubblicato il 26 - lug - 2014 | 5 commenti
Francesco Manzari mi scrive:…. Molto spesso mi capita di vedere in vendita materie come “nanosomi di acido ialuronico” o di vitamina C. Nell’inci alle prime posizioni trovo “acqua, lethicin..”. Se ricordo bene dai miei studi i nanosomi dovrebbero essere dei “sacchetti” costituiti da una doppia membrana fosfolipidica che si fonde con le pareti delle cellule della nostra pelle e porta l’attivo al suo interno. Suppongo che la leticina sia costituita principalmente da fosfolipidi, come i nanosomi. Ora mi chiedo perché nell’inci compare quella voce, perché sono fatti con la leticina insomma…
Come tante altre cose un po’ misteriose ed incomprensibili per il grande pubblico i liposomi sono piaciuti tanto. La cosmesi e soprattutto la sua pubblicità, li ha sfruttati ampiamente. Bel nome, LIPOSOMA . Da l’idea di qualcosa biologico, complicato, non c’entra gran che ma ricorda il cromosoma ed altre cose scientifiche del genere. In termini marketing, viene naturale pensare :
Se non lo capisco ma suona come qualcosa di scientifico, sicuramente qualcosa fa.
E via a vendere e comprare cosmetici con i liposomi dentro. Possono essere anche nanosomi. fitosomi, ethosomi, niosomi, trasferosomi …sembra basti che ci sia il suffisso SOMI. Che servano davvero a far penetrare attivi in quantità significativa resta faccenda controversa e discutibile, pertanto si torna all’assioma della cosmesi : gli ingredienti cosmetici che ”funzionano” sono quelli che fanno vendere il cosmetico.
I liposomi possono assumere diverse forme con più interfacce lamellari concentriche o con più vescicole contenule in una vescicola più grande. Tra tutte le forme, soma dal greco può significare “aspetto, corpo”, i più “curiosi” e originali sono i i cubosomi, che però non hanno avuto un grande successo commerciale. Forse perché la forma a cubo non evocava naturalezza biologica e questo nonostante varie ricerche evidenziassero l’efficienza dei cubosomi, in termini di drug delivery e nonostante che fossero relativamente facili da realizzare utilizzando il glyceril oleate..
Cosmetici che vantano la presenza di liposomi.
In genere dietro al termine LIPOSOMA , argomento troppo tecnico e complicato che alla maggioranza dei consumatori non dice praticamente nulla, la pubblicità vanta la capacità di far penetrare gli attivi cosmetici, con la semplicistica equazione logica:
PENETRA DI PIÙ = PIÙ EFFICACE.
Approfittando della “non conoscenza” del consumatore poi a volte neppure viene specificato chiaramente quale attivo cosmetico dovrebbe penetrare di più, quali tessuti bersaglio dovrebbe raggiungere e con quale potenziale effetto. Un piccolo “capolavoro” in questo senso i “liposomi d’acqua” proposti in alcuni prodotti Collistar oppure i liposomi di sostanze liposolubili, che non hanno alcun bisogno di essere incapsulati in una vescicola di fosfolipidi per penetrare la barriera cutanea.
Si tratta in sostanza di vescicole di piccole dimensioni che contengono l’”attivo” all’interno di pareti formate da uno o più strati lamellari. Quando gli strati lamellari sono composti prevalentemente da fosfolipidi e colesterolo sono molto simili alle membrane cellulari e vengono chiamati membrano-mimetici.
In origine le sole vescicole contenute in fosfolipidi come la lecitina erano classificate come liposomi. La produzione di liposomi basati sull’incapsulamento in lecitina o fosfolipidi è relativamente semplice
La ricerca farmacologica ha verificato che la potenziale penetrazione dell’attivo dipendeva da molti fattori, la natura dell’attivo, le sue dimensioni, la polarità , la carica, l’interazione tra membrana cellulare ed il guscio della vescicola, l’interazione tra il guscio della vescicola ed il suo contenuto, la carica elettrica del guscio ecc. Rispetto ai generici liposomi a seconda delle sostanze da far penetrare e dei tessuti bersaglio si sono distinti liposomi cationici, flessibili, niosomi (con tensioattivi etossilati , i fumosi PEG ), con solventi polari , etanolo, ecc.. ecc.. ecc..
Molti tensioattivi o solventi in grado di interferire con la membrana lipidica della cellula hanno mostrato una capacità di drug delivery analoga a quella dei liposomi membrano-mimetici, cioè formati con fosfolipidi e colesterolo.
I meccanismi di penetrazione della barriera cutanea sono molto parzialmente assimilabili ai meccanismi di penetrazione delle membrane cellulari. Nella penetrazione transcutanea la storia che si racconta parla di liposomi che restano integri e “scorrono” negli interspazi lipidici dello strato corneo.
Anche il modello con cui si spiegherebbe la penetrazione degli attivi contenuti in un liposoma attraverso le membrane cellulari ha vari limiti.
Ricorda molto come veniva spiegata la pinocitosi e sembrerebbe non tener conto di oltre un ventennnio di studi oltre a vari premi Nobel sulle proteine vettrici, sui recettori, sulle aquaporine , porosomi ecc.
A fronte di molti studi a sostegno della maggiore penetrazione topica di attivi cosmetici incapsulati in liposomi il meccanismo per cui questo succederebbe non è stato effettivamente compreso e vari studi, anche recentemente, confuterebbero il normale modello con cui viene spiegata la penetrazione cutanea degli attivi incapsulati nei liposomi. Sembrerebbe infatti che nel passaggio dello strato corneo il liposoma tenda a disgregarsi vanificando la storia che lo vede come una capsula in grado di trasportare gli attivi fino agli strati più profondi.
Nella applicazione cosmetica poi, se proprio si vuole aumentare la penetrazione potenziale di un qualche ingrediente il cosmetologo ha a disposizione molti sistemi formulativi che servono allo scopo .
In funzione dell’ingrediente si possono sfruttare creme-gel ad alta viscosità, emulsioni multiple , emulsioni con cristalli liquidi, nano emulsioni, inclusioni in nanocristalli lipidici, hydrogel ibridati, solventi polari o penetration enanchers ed altri sistemi più o meno complessi che possono aumentare o accelerare la penetrazione dell’attivo.
Alcune emulsioni , con il dovuto procedimento ed energia, sono morfologicamente analoghe ai liposomi.
Come con altri sistemi formulativi, formati in special modo da emulsioni multiple o da inclusioni in nanocristalli lipidici, un grande vantaggio dell’incapsulamento degli attivi in liposomi o vescicole analoghe è quello di proteggerli all’interno della formulazione.
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...perchè io VI VEDO
"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
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Re: fosfolipidi, liposomi, nanosomi
L'avessi letto prima...
Comunque c'è anche un altro studio recentissimo che conferma il primo:
http://www.sdu.dk/en/om_sdu/fakultetern ... _liposomer
http://journals.plos.org/plosone/articl ... ne.0146514
Comunque c'è anche un altro studio recentissimo che conferma il primo:
http://www.sdu.dk/en/om_sdu/fakultetern ... _liposomer
http://journals.plos.org/plosone/articl ... ne.0146514
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Re: fosfolipidi, liposomi, nanosomi
Comunque anche se si distruggono nei primi strati hanno altri perchè, non piangete sul liposoma rotto.
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Re: fosfolipidi, liposomi, nanosomi
Lola stavo per scrivere la stessa cosa! Anche io avevo letto da tempo l'articolo di Paracelso, però le mie fasi C non sono cambiate. Alla fine la penetrazione o meno degli attivi, come scrive Paracelso, è comunque influenzata da vari fattori e non è sempre un bene, Io non rinuncerei alla comodità nel formulare coi liposomi, soprattutto nel caso di attivi facilmente deperibili o magari insolubili nel mezzo scelto.
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Re: fosfolipidi, liposomi, nanosomi
Decaduto il vantaggio maggiore, mi interessa conoscere quelli secondari e quando ci sono.
Perché, per esempio, Baraldini dei liposolubili ( vit. A, E, F, lipoico...) dice:
Allora ha senso incapsulare l'acido ascorbico, scrive sempre lui.
A trovarlo! Io ho letto solo SAP negli inci.
Lo ialuronico? Ecco, questo! Se voglio proprio l'acido (non la sua forma sodica).
Altri vantaggi?
Perché, per esempio, Baraldini dei liposolubili ( vit. A, E, F, lipoico...) dice:
E questo è già un bel colpo di scure.Rodolfo_Baraldini ha scritto: il liposoma di attivi liposolubili mi sembra una markettata al limite del nonsenso, se non ci sono ragioni e strategie specifiche per ritardare il rilascio o per ridurre l'instabilità.
Allora ha senso incapsulare l'acido ascorbico, scrive sempre lui.
A trovarlo! Io ho letto solo SAP negli inci.
Lo ialuronico? Ecco, questo! Se voglio proprio l'acido (non la sua forma sodica).
E qui mi viene in mente la comodità dei liposomi che contengono insieme i tantissimi estratti vegetali e attivi vari. Così tanti da rasentare la concentrazione omeopatica, però.Nonsensecosmetics ha scritto:
In alcuni casi l’utilizzo di ingredienti preassemblati all’interno liposomi oltre che più semplice e comodo può risultare particolarmente efficace anche se la eventuale penetrazione e assorbimento transcutaneao dell’attivo dipendono anche da molti altri fattori .
E questo, se ho capito bene, è come conprarsi il gelato per mangiare il cono .Nonsensecosmetics ha scritto: I liposomi basati su fosfolipidi e colesterolo replicano efficacemente alcune componenti lipidiche del mantello cutaneo, pertanto indipendentemente dall’attivo che contengono, quando si disgregano apportano alla pelle lipidi dermoaffini.
Altri vantaggi?
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Re: fosfolipidi, liposomi, nanosomi
Io ti ho già risposto su. Per esempio nel caso delle sostanze liposolubili mi pare ovvio che la comodità di averle in forma incapsulata non stesse nelle capacità veicolante dei liposomi stessi, perchè esse sono in grado da sole di penetrare la barriera epidermica. Sono utili e funzionali in forma liposomiale, ma è ben chiarito nell'articolo, perché gli attivi vengono rilasciati gradualmente (e questo vale per tutte le tipologie di sostanze) e quelli particolarmente deperibili o ossidabili, come il retynyl palmitate vengono protetti all'interno della preparazione. Nel caso della vitamina F la forma incapsulata per esempio permette di bypassare il problema dell'odore sgradevole e praticamente ineliminabile, lo stesso nel caso dell'acido lipoico, che in forma pura ha anche vari problemi di solubilità. Usare liposomi di sostanze lipofile permette inoltre di inserirle in preparazioni acquose senza troppi problemi formulativi. Io trovo molto utili per esempio anche i liposomi di sap, perché pur essendo più stabile dell'ascorbico puro, senza chelante e in percentuale alta, tende comunque ad ossidarsi e spesso fa virare il colore del prodotto. Inoltre deve stare a pH 6,5. I liposomi risolvono tutti questi problemi. Stesso discorso vale per quelli di acido kojico, che in forma pura è spaventosamente instabile. Penso anche a tutte quelle sostanze difficili da sciogliere come l'acido azelaico o lo stesso salicilico, a me non dispiacerebbe averle disponibili in forma incapsulata. Dal mio punto di vista, pur non corrispondendo alle promesse del marketing, coma quasi mai succede d'altronde, mantengono una sostanziale utilità. Tra l'altro sembra che i liposomi cationici, tipo questi http://www.glamourcosmetics.it/it/liposomi-di-papaina siano più resistenti e abbiano più chance di penetrare la barriera epidermica, se è proprio la "penetrazione" ciò che ci interessa
Edit: sono andata a controllare perché non ne ero completamente sicura, ma i liposomi di ialuronico contengono proprio acido ialuronico, non sodio ialuronato, almeno questo viene dichiarato nell'inci del prodotto.
Edit: sono andata a controllare perché non ne ero completamente sicura, ma i liposomi di ialuronico contengono proprio acido ialuronico, non sodio ialuronato, almeno questo viene dichiarato nell'inci del prodotto.
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Re: fosfolipidi, liposomi, nanosomi
Mah, il rapporto prezzo/benefici è comunque poco vantaggioso.
Invece trovo interessante lo sviluppo dei fitosomi.
Mentre nel liposoma il componente può essere racchiuso in centinaia o migliaia di molecole di fosfatidilcolina. Insomma, racchiude proprio poca roba.
http://www.omicsonline.org/open-access/ ... 000116.pdf
Invece trovo interessante lo sviluppo dei fitosomi.
In questi il rapporto tra l'attivo e il fosfolipide è di 1:1 o 2:1. E vengono descritti come molto più biodisponibili.Fitocose ha scritto:Che cosa è un fitosoma
Un fitosoma® è un complesso tra un principio attivo naturale e un fosfolipide.
A che cosa servono i fitosomi?
I fitosomi si impiegano per migliorare la biodisponibilità dei principi attivi. Componenti attivi troppo polari, infatti, non sono in grado di superare la barriera lipidica della pelle o del canale alimentare ed essere assorbiti. Il fitosoma® serve a ridurre la polarità delle sostanze attive rendendole così più assorbibili. In altre parole, i fitosomi sono un sistema di trasporto innovativo per principi attivi poco biodisponibili.
Quali sono i vantaggi del fitosoma®?
Migliora l’assorbimento cutaneo, migliorando la biodisponibilità dei principi attivi.Il fitosoma® in test sia orali che topici ha dimostrato una aumentata attività biologica se paragonato ad uno stesso dosaggio del principio attivo o dell’estratto non complessato con il fitosoma®.
Qual è la differenza tra fitosoma® e liposoma?
I fitosomi sono delle strutture in cui il principio attivo è ancorato alla testa polare del fosfolipide e diventa parte integrante della membrana micellare, diversamente dai liposomi, in cui il principio attivo è generalmente contenuto all’interno della struttura micellare formata dai fosfolipidi.
Sulla base delle sue caratteristiche chimico-fisiche il fitosoma va quindi considerato una nuova entità chimica e, rispetto al suo principio attivo in forma libera , va inteso come un complesso che ne incrementa l’attività biologica , ne migliora l’assorbimento e ne permette una più lunga durata d’azione
Mentre nel liposoma il componente può essere racchiuso in centinaia o migliaia di molecole di fosfatidilcolina. Insomma, racchiude proprio poca roba.
http://www.omicsonline.org/open-access/ ... 000116.pdf
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Re: fosfolipidi, liposomi, nanosomi
Concordo con Alita sul fatto che avere attivi incapsulati possa essere d'aiuto a livello formulativo, indipendentemente dal fatto che riescano a penetrare o meno in profondità. Io avevo comprato i nanoliposomi di sap proprio per i motivi descritti sopra da Alita.
ELENA
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Re: fosfolipidi, liposomi, nanosomi
Dal mio punto di vista il rapporto costo/benifici rimane vantaggioso, poi quello immagino dipenda dalle proprie aspettative e dal proprio modo di formulare e spignattare Inoltre, almeno in base all'ultimo articolo che hai postato @isottina, sembra che pur rompendosi, mantengano una certa funzionalità a livello veicolante perché rendono più permeabile lo strato corneo (almeno alcune tipologie di liposomi) aumentando l'assorbimento degli attivi, un pò come fanno i tensioattivi e i solventi, ma mantendoli intatti e stabili finchè le vescicoletta si rompe. Questo aspetto non so se sia un bene. Sui fitosomi sono d'accordo, hanno un unico difetto, almeno i due che ho provato, quelli di escina e di silimarina, non sono facilissimi da trattare. Vanno pre dispersi benissimo in qualcosa di acquoso e denso e anche frullando a volte si rischia qualche grumetto, insomma vanno lavorati attentamente e con estrema pazienza
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Re: fosfolipidi, liposomi, nanosomi
Scusa Alita, non ho capito a cosa ti riferisci.Alita ha scritto: Questo aspetto non so se sia un bene
ELENA
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Re: fosfolipidi, liposomi, nanosomi
Ok, l'attivo si libera sulla pelle fresco-fresco e i fosfolipidi, gli danno un po' una mano a fare il suo lavoro. Ma questo attivo quanto è veramente? Quel 2-3% del liposoma di Jea in che percentuale di SAP lo possiamo tradurre?
Alita, il fitosoma lo possiamo frullare tranquillamente?
Alita, il fitosoma lo possiamo frullare tranquillamente?
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Re: fosfolipidi, liposomi, nanosomi
Si, in effetti avevo cercato.. ma nelle schede tecniche non era riportata la percentuale del principio attivo presente nei liposomi.
ELENA
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Re: fosfolipidi, liposomi, nanosomi
E' solo una mia impressione, però è sempre la stessa questione della "permeabilità", se veicolano rendendo più permeabile lo strato corneo e non trasportando fisicamente gli attivi, allora probabilmente aiuteranno la penetrazione anche di quelle sostanze che sarebbe meglio non penetrassero, tipo conservanti, ecc. Però bisogna informarsi meglio e capire per quale tipologia di liposomi ciò valga. L'articolo si riferisce ad una forma particolare di liposomi flessibili che contengono il tensioattivo sodium cholate, non so se valga lo stesso per quelli a base di lecitinajea ha scritto:Scusa Alita, non ho capito a cosa ti riferisci.Alita ha scritto: Questo aspetto non so se sia un bene
@isottina io penso che si possano frullare tranquillamente i fitosomi
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Re: fosfolipidi, liposomi, nanosomi
Sul SAP incapsulato nel liposoma, ho trovato questo studio:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15707728
Si parla di una % massima di SAP nel liposoma di 8-10.
Per avere 1g di SAP, occorrerebbe metterne 10 di liposoma.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15707728
Si parla di una % massima di SAP nel liposoma di 8-10.
Per avere 1g di SAP, occorrerebbe metterne 10 di liposoma.
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Re: fosfolipidi, liposomi, nanosomi
Ma ovviamente se vuoi l'attivo a badilate lo devi mettere a badilate, non devi aspettarti una cosa del genere dal liposoma che fa cose più di fino. lo metti a badilate perchè melius abundare, ma non è che se lo metti al 105 ringiovanisci visibilmente.
...perchè io VI VEDO
"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
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Re: fosfolipidi, liposomi, nanosomi
Alita, hai letto l'esperienza di Trousse sul fitosoma di escina? Per scioglierlo basta dargli tempo. http://lola.mondoweb.net/viewtopic.php? ... 1#p1198561