Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

I vostri problemi di pelle e trattamenti fai da te

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barbara.s.
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da barbara.s. »

Robys questo primo campione l'ho provato tempo fa ... te lo presentano come un siero miracoloso per migliorare l'aspetto della pelle in tutte le sue sfaccettature e possibilita'...insomma una panacea :roll: .... a me faceva solo uno strato in piu' ... :neutral:

p.s. siccome ho provato negli anni quasi tutti i primer e i pore minimizer in commercio giuro che sto zitta e non commento piu' ... :oops:
...non vorrei involontariamente influenzare i Tester :D:
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da robys »

Non preoccuparti barbara, ogni commento è benvenuto.
Io farei così: aspetterei sempre il parere di missmartina e di tagliar, poi commentiamo tutti insieme.
Le cavie sono scelte non a caso: due spiriti di osservazione diversi da cui verranno ottimi spunti.

Aggiungo che i campioni non possono esaurire le offerte del mercato: molti troveranno odiosi i primer, molti indispensabili.
Ognuno se vorrà sceglierà il suo o non lo userà mai, ma qui rimane un unico traguardo da raggiungere: esiste l'effetto soft focus? Possiamo utilizzarlo e migliorarlo secondo le nostre esigenze? Pertanto i commenti dovranno essere pertinenti; non se questo o quel prodotto faccia schifo, vada bene, faccia strato, ma se questo o quel prodotto migliora otticamente e se, considerati i difetti, noi siamo capaci di arginarli.
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da MissMartina »

Per info, il siero di Lauder non serve a una mazza.
L'ho usato appena uscito. La nullità faceva. La nullezza proprio.
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da robys »

No Marti, non devi condizionare il test!
Prima dei campioni nessun commento anche se si tratta di prodotti che hai usato!
Lo ho scelti di proposito, appena partito l'esperimento spiego perché quello tra gli altri.

Aspetta l'inizio delle prove, tieni a bada il tuo temperamento fumantino e dai via libera al parere solo con foto!
:amour:
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da barbara.s. »

MissMartina ha scritto:Per info, il siero di Lauder non serve a una mazza.
L'ho usato appena uscito. La nullità faceva. La nullezza proprio.
... hai ragione Robys ... dovremo tenere a freno emozioni e ditini per trattenerci dal non commentare certi prodotti ...

Marty ... ci sei cascata anche tu :cuori: ... io l'ho fatto nel commento sopra ...
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da MissMartina »

:maria:

Mi eclisso.
Ciao ciao :D:
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da robys »

Tranquilla Marti (e Barbara).
Capisco la voglia di intervenire.
Chiedo qualche giorno di pazienza.

Illustro prima tutti i campioni, poi motivo le scelte -così tutti possono farsi un'idea-, spedisco, facciamo partire l'esperimento e poi commentiamo.
I criteri possono essere discutibili, ma non ne esisteranno mai di precisi che mettano d'accordo tutti.
I miei partono esclusivamente dalle formule, e poi spiegherò perché ho scelto quelli e non altri.
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da robys »

Capitolo 2
Primer consistenza leggera.

Il primer per eccellenza, quanto a diffusione e usi.
Ha l'aspetto di un gel morbidissimo, trasparente o opaco, lo si trova in versione più o meno economica, è venduto in lungo e in largo, sempre con lo stesso slogan: opacizza, uniforma e permette al trucco di durare più a lungo.

Differisce dall'emulsione per ragioni elementari: non ha acqua.
È costituito da una pasta di siliconi, principalmente a bassissima densità, in cui sono disperse polveri, e funziona solo nella misura in cui funzionano gli uni o gli altri.
Le formule differiscono in relazioni agli effetti cui specificamente si mira: più silice per opacizzare, più titanio per coprire, più ronaflair per correggere le discromie, più siliconi per setificare.
Vanno applicati sopra la crema, anche se alcuni sono spacciati per idratanti.
Si usano sotto il trucco o senza.
Raramente hanno sostanze funzionali, al massimo qualche antiossidante.
Funzionano? Durano? Allungano la durata del trucco?
Lo verificheremo.
Quel che è certo è che il prodotto si adatta a pelli giovani come a pelli più provate, perché evapora presto, leviga il giusto e va bene per ogni occasione.
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da robys »

Campione n.2
Primer consistenza leggera
Immagine

Primo amore di missmartina, non la favorirà; anzi, la metterà in difficoltà.
Molto morbido e stendibile, praticamente trasparente, sfugge sotto le dita e opacizza.
A prezzo abbordabile è adorato dalle giovani ragazze e da molte donne; persone più adulte generalmente si orientano su prodotti più performanti.
La ragione sta nella sua efficienza: resa discreta per tutte le tasche, lascia la pelle come la si vorrebbe prima del trucco, mattificata e liscia, ma non ha potere alcuno, nemmeno ipermetrope, sui pori e le imperfezioni.

Aspetto tecnico: mescla di siliconi basica (ciclopentasiloxane in dimethicone crosspplymer).
Nessun attivo, nessun antiossidante, pura materia inerte sul viso, con aggiunta peggiorativa di conservanti (a che pro?).

Perché l'ho scelto:
perché è in bestseller, lo conoscono in moltissimi ed è il più paradossale dei primer: per assurdo, non ha alcuna polvere!
Questo mette in crisi le ragioni di missmartina, che dovrà convincerci perché se ne fosse innamorata, ma aiuta le nostre operazioni.
Se un effetto soft focus sarà infatti dimostrato, questo sarà dovuto ai soli siliconi e ci aiuterà a capire la loro prestazione e il loro ruolo.

Fondamentale ai fini dell'esperimento, perché ci permette di disegnare meglio la piramide di materie con cui edificare un primer.

È riproducibile: assolutamente sì.
Aggiungo che questo genere di prodotti, pur a portata di tutti, li trovo offensivi quanto i cosmetici a prezzi da capogiro, perché le materie prime impiegate non possono mai giustificare la spesa.
Con pari investimento ne possiamo fare decine.

Prezzo: €14,00 ml15
Vale la pena riprodurlo?
Alle cavie e al forum l'ardua sentenza.
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da robys »

Capitolo 3
Primer consistenza media

Qui si entra nel campo dove si gioca con maggior rigore, e ferocia direi, la partita dei soft focus.
Se esistono pregiudizi, a favore o contro l'utilità delle polveri, è proprio quello dei primer pastosi il terreno in cui più facilmente possono essere smontati.

Questa famiglia di prodotti, che nasce dalla costola dei primer basici, cerca di portare i piatti della bilancia di un formulatore in perfetto equilibrio tra polveri e siliconi, ed è difficile demolire l'assunto che un effetto soft focus non esista.
Più che della sua evidenza, con questi prodotti si inizierà a parlare della sua durata.
Chi, come me, vi crede percepisce che manca qualcosa (difatti sono spesso transitori, promettono più del dovuto e i consumatori, delusi nelle aspettative ma persuasi che qualcosa si veda ne cercano di nuovi).
Chi non ci crede, riconosce che un potenziale c'è.

Tra titanio, miche, correttori, opacizzanti, assorbenti, pigmenti, i siliconi, a consistenza media, avranno il ruolo di postini di bellezza: stendi il cosmetico e la grana della pelle cambia.
I pori si nascondono, le imperfezioni si riducono, la luce flette all'esterno ma senza lucidità, come dopo una seduta di dermoabrasione.
Non a caso il target è perlopiù mirato: non si parla di pelli giovani o meno giovani, ma di pelle problematiche, grasse, porose, spente. E ancora di prime rughe, couperose, evidenti discromie, coloriti non sani.
Da pupa a benefit ve n'è per ogni gusto, e per ogni occasione.
Si presentano come gel stendibili e colorati, verde, viola, color carne e via dicendo, ma il colore ha funzione correttiva e non strettamente pigmentante: si fonda con l'incarnato e uniforma.
Il concetto è quello di una bb cream, non in emulsione però, così che i siliconi non risentano di diluizioni e possano estendersi in potenziale e durata.

Usati regolarmente sotto il trucco, aprono la strada al nostro esperimento: se da soli certamente aiutano, per quanto tempo permane l'effetto?
E davvero sotto il trucco se ne può percepire la differenza?
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da robys »

Campione n.3

Immagine

Il principe della categoria, quanto a vendite e fama.
È una pasta gel colorata, adatta a ogni incarnato, declinata in più versioni, erogata da un tubetto a foro medio che permette di modulare la quantità.
E la quantità è la singolare misura della potenza del prodotto: bisogna escogitare la giusta approssimazione per se stessi, che tenga conto dello strato e dell'efficienza.

Questo aspetto è importante perché se, certamente, si perdona al cosmetico lo sforzo di adattarsi a una larga fascia di consumatori -con tutti i limiti che ne derivano- dall'altro ci permette di isolare una delle debolezze dei primer, ovvero la densità di polveri per gr.
Lascio a voi decidere degli spunti che possono nascere.

Benefit ha, per giocare con le parole, un benefit non da poco: si fa vedere.
Ma lo fa con discrezione: uniforma davvero, si asciuga rapidamente, è adesivante senza essere colloso e riduce la visibilità dei pori, come il suo copy promette.
Ha una buona prestazione e, in generale, ha ottima esca ma scarso carrello: chi lo prova si entusiasma dei primer, ma difficilmente gli rimane fedele.

Tecnicamente è una cascata di siliconi che contempla esemplari di ogni specie, leggerissimi, leggeri, medi e polimerati.
Ha miche e correttori, ossidi e silici.

Dedicato ai pori, viene utilizzato per ogni genere di imperfezione, ed è forse questo il suo limite: proprio perché sembra funzionare, la gente si aspetta che risolva ogni problema, e si sposa in seconde nozze con primer più facoltosi (con quale soddisfazione?).

Come gli altri della categoria è caro, troppo per le materie impiegate.
E rischia di risultare impotente sotto il trucco, se non gestito da mani molto abili.
Sono però curioso di sapere dalle nostre sperimentatrici.

Ragioni della scelta: è il giusto compromesso tra lo scetticismo e la fede.
Si presta all'esperimento perché è performante, ma ha molti limiti, pertanto potrebbe rappresentare il vero rovello per le nostre cavie perché è da questo che mi aspetto nascano le osservazioni più interessanti.
Non ultimo: missmartina e tagliar lo conoscono e hanno, già, posizioni immagino diverse.

Prezzo: 36 €, ml 22
Riproducibile?
Si.
Ne vale la pena? Io mi sbilancio verso il sì, a patto di migliorarne la tenuta.
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da robys »

Capitolo 4
Primer consistenza malta

Non ne esistono molti, e questo aumenta la sua leggenda; raro, per circolazione, è il più socialitè della categoria, perché lo troveremo sempre accompagnato da decreti epici e perentori: parole come 'professional', 'make up artist', 'impressive', 'esperienza', 'riflettori' sono solo una porzione del vocabolario che lo corteggia e mitizza.

Proviamo ad andare con ordine: siamo sul bilico tra un primer e un cosmetico che ribalta le prospettive, non solo ottiche.
Andrebbe usato prima del trucco, per definizione, ma le sue caratteristiche lo adattano a ogni fase dell'imbellettamento.

Avendo consistenza doppia rispetto alla media e leggermente gommosa, lo si preleva con mano (o spatolina) e lo si può stendere o picchiettare;
viene da sé che l'applicazione è delle più varie: riempire, ovattare, colmare, uniformare, cancellare e levigare, prima e dopo il trucco.
Il suo pregio è il suo limite: come usarlo senza pasticciarsi?

Dei primer è quello indubbiamente più performante, ma anche il più pericoloso, perché se non usato da mani esperte si finisce per peggiorare l'aspetto, e se usato da pelli non adatte rischia di diventare insopportabile.

È perlopiù costituito da vynil dimethicone e polveri rifrangenti, che dirottano la luce e, impastandosi, riempiono i dislivelli facendoli letteralmente sparire. Possiamo trovarci silice, microsfere e titanio biossido, bagnati da ciclopentasiloxane, non necessariamente, e quasi mai pigmenti, per ragioni ovvie: essendo una sorta di plastilina rischierebbe di creare pozze di colore sul viso.

Della famiglia è quello che porta il vessillo soft focus in cima: volerlo negare sarebbe da integralisti ciechi.
Ma, come ogni estremo, può essere usato solo da chi al danno della sua difficile vestibilità fa corrispondere un maggior pregio: sentirsi impeccabili per una sera.

Formula di una semplicità disarmante, sulla carta, che gioca sui dosaggi più che sulla varietà di materie, è il cuore della nostra sfida.
E io, a dispetto di tutto, lo vorrei riprodurre a priori.
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da robys »

Campione n.4

Immagine

Di questo stucco da borsetta non voglio dire molto.
Se non che la semplicità paga persino nelle formule cosmetiche: polimero siliconico, ciclopentasiloxane, ronaflair flawless, microsfere di silice e il gioco è fatto.
Hai tra le mani un piccolo capolavoro (o mostro) di cosmesi; il che non significa affatto che vada bene o male, che debba essere amato o odiato.
Significa solo che consegna ai consumatori il sogno più ardito: una pelle plasmabile che puoi sovrapporre alla tua.
Beneinteso: il prodotto non è da o per tutti.
Una belle pelle, una pelle giovane, una pelle con modeste imperfezioni può e forse deve orientarsi su altro.
Ma qui non siamo a fare overview,
o a giudicare se sia giusto o piacevole spalmarsi di plastica; siamo a costruire una scala da 0 a 5 di effetto soft focus, e questo prodotto poggia le natiche sull'ultimo gradino.

Non aggiungo altro, aspetto rilievi in questo senso dalle cavie.

Ragioni della scelta: è il capo nord dei ritrovati del make up primer, quello che spinge più in alto.
Dunque quello che rischia di cadere più fragorosamente.

Riproducibile?
Io sono un ottimista.
Mancherebbe un 'elastomero', ma non credo questo ci fermerebbe.

Fascia di prezzo ingiustificata
€ 18, ml 15

Vale la pena?
Lo decideremo
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da robys »

Capitolo 5 primer in polvere libera o compatti.

Qui ci si muove come funamboli lungo binari da cui è difficile uscirne con le idee chiare.

Come una base trucco possa essere in polvere è tutto da spiegare. Usare un concentrato di polveri softfocus puro sulla pelle è del tutto inutile, perché le stesse andranno via in fretta e sbiancheranno, coloreranno, si aggregheranno e faranno pasticci.
Per ovvie ragioni questi primer, per meritarsi almeno il nome, dovranno contenere disaggreganti e riempitivi.
Troveremo polveri assorbenti, talco, silici, titanio, miche e persino amidi.
Qualche legante nella versione compatta.
Le polveri aiuteranno l'asciugatura dei grassi del fondotinta e contribuiranno per affinità più che per integrazione.

A questo punto la domanda è lecita: cosa li distingue da una cipria fissante, uniformante o opacizzante?

Quale applicazione sarà più corretta? Quella prima o dopo il trucco?

Funzioneranno?
Dal mio punto di vista si, alla sola condizione che vengano usati da soli o come finish del make up, con la consapevolezza che avrete per le mani una versione sofisticata di decorativo e non un primer in senso stretto.
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da robys »

Campione n5

Immagine

Stavolta parto dalle giustificazioni.
Ho scelto questo compatto perché, della categoria, è il più onesto.

È un mix di silicone e silice in gomma compatta che diventa polvere sul pennello, senza altri fronzoli. E come polvere, merita un posto di rispetto nel nostro esperimento. Qui di polveri soft focus parliamo, e se una maniera abbiamo di testarle è proprio quella di capire come si comportano.

Questo cosmetico, che a mio parere funziona bene come fissante, non si appropria indebitamente del nome: può essere usato come primer, perché del primer ha le caratteristiche: opacizzanti e riempitivi che adesi al viso fanno il loro dovere.
Si presenta in versione trasparente e, rispetto agli stessi della categoria, non dà sbiancamento sul viso, al massimo conferisce un aspetto leggermente cerato che contribuisce agli effetti di luce.

È un cosmetico semplice ma difficile, perché va conosciuto e usato in modo appropriato per esprimere al meglio le sue qualità, ma è adatto a chiunque.

Non conosco nessuno che, provandolo, non lo abbia adottato.
(Con la sola eccezione di tagliar).
In televisione spopola: molti conduttori ne sono ormai schiavi.

Si può riprodurre?
Sulla carta si, in pratica serve grande tenacia.

Vale la pena?
Vedremo

Prezzo: € 16,00 per confezione
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da robys »

Ultimo capitolo
Perché questi e non altri?

Premetto che è da molto tempo che studio i primer e posso dichiarare in coscienza d'aver provato e vivisezionato formule e performance della maggioranza di essi.
Non è un gusto personale ad avermi guidato nella scelta, anzi.
È un ragionamento opportunistico.
Io credo nel potenziale e ho bisogno di capire con voi come svilupparlo.

Di seguito i criteri:

1: la formula, prima di tutto.
Ho scelto le formule più esaurienti per categoria. Il mio primo obiettivo è capire su carta, perché la carta canta più di ogni strimpellamento personale.

2: obiettivo 'il nostro primer'.
Non bastano formule qualunque, ma formule leggibili e da cui si possa trarre la sagoma di una ricetta da spignattare;

3: il target 'forum'.
Questo spazio, meraviglioso, conta migliaia di utenti di ogni classe.
Non si può trascurare il parere di nessuno perché tutti hanno diritto di parola.
Ho scelto prodotti non astrusi, che fossero tra i più conosciuti e che, per prezzo, comprendessero i più come i meno facoltosi, perché tutto questo non si riducesse a una sfida tra pochi.


Campione 1:
Pore minimizing estee lauder
Dove si spinge l'illusione

È la formula più completa, nulla di quello che si trova nelle emulsioni primer in commercio manca a questo cosmetico.
I siliconi ci sono tutti e si sentono.
Il complesso di astringenti è il più sofisticato: estratti di ogni genere e tipo.
La 'cascata' di polveri è esattamente corrispondente a quella che si trova nei prodotti a lui apparentati: titanio biossido, ossidi (ci 77491, 77492, 77499), miche.
Ma ha un pregio: non è pigmentato, per cui l'effetto può essere verificabile/falsificabile direttamente.
In altri termini, se non ha effetto softfocus lui non può averlo nessuna emulsione simile, in commercio, e quello che sembra un inganno ottico -in altri primer della stessa famiglia- o è frutto di convinzione o è solo ascrivibile ai pigmenti.

Campione 2:
Primer sephora
Partiamo dalle basi

Questa formula è lo scheletro (nell'armadio) di ogni primer: è composto solo da due siliconi.
Perché funziona, allora, se funziona?

Campione 3:
Porefessional
I limiti del soft focus/ ovvero il trucco uccide i trucchetti

La formula dà ragione agli addetti comunicazione: questo primer funziona.
Perché allora non funziona, se funziona?

Campione 4:
Studio secrets
Soft focus ma a che prezzo?

Formula e resa convincente, ma come si sta a indossare una maglina di das tutta la sera?

Campione 5:
Crystal glass powder
Si può sentirsi nudi e belli?

La formula è franca: vi miglioro l'aspetto della faccia, con o senza trucco.
Soft focus allo stato nucleare.
Sarà così?

Ho fatto il mio dovere. Questo week end spedisco.
Quando missmartina e tagliar riceveranno, concorderemo come postare le prove, che verranno pubblicate contemporaneamente e tutti potranno dire la loro, specie chi ha già usato questi prodotti.

Buon divertimento, per ora.
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da e.a.poe »

Io non capisco moltissimo di cosmetica, ma l'intento quale sarebbe?
1-)Dimostrare l'effetto soft focus (che chiaramente esiste perchè è un principio di rifrazione fisico-chimico legato alla lunghezza d'onda amplificato in sistemi sierosi con oli trasparenti e conosciuti)
2-) Dimostrare che in taluni prodotti non c'è questo effetto (ma se ne deduce direttamente anche dall'inci)
3-) Voler arrivare ad una formula "green" con effetto soft focus
E quante notti in bianco,
davanti a un cielo stanco,
il grido del silenzio,
che annaffia fogli di malinconia,
per diventare mare, diventare amore,
ed inventarmi accanto a te

(A.Errico - Il grido del silenzio)
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da robys »

Non proprio: non basta dimostrare l'effetto soft focus (rispetto al quale alcuni dissentono) ma capire come sfruttarlo negli spignatti, senza che si perda.
Che senso ha riempire di polveri le creme se poi l'effetto non si vede o si perde sotto al trucco?
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da Isottina »

E quindi?
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da Lola »

E quindi attendete come faccio io.
...perchè io VI VEDO

"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."