Materie prime cosmetiche scadute, si possono ancora usare?
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Materie prime cosmetiche scadute, si possono ancora usare?
Ho una serie di ingredienti che sono scaduti e non so se devo proprio buttarli o hanno quelle date di scadenza farlocche e in realtà durerebbero molto di più, mi fate una panoramica?
Quando pensi di avere tutte le risposte la vita ti cambia tutte le domande - Charlie Brown
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- Grande Capa
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Re: Smaltimento materie prime cosmetiche scadute
Attenzione: questa è la mia personalissima opinione sulla durata delle sostanze anche dopo la data di scadenza impressa sulla confezione, basata sulla mia esperienza pratica personale. Non ho un laboratorio di analisi per poter capire quelle cose che non si vedono con gli occhi e non si sentono col naso, quindi se qualcuno ha idee diverse dalle mie sull'argomento lo dica senza timore. Io non ho provato tutte le sostanze in vendita, quindi su certe non posso dare il parere. Finisco col dire che queste linee guida sono valide solo ed esclusivamente se le materie prime sono conservate convenientemente, quindi non garantisco per cantine umide, vasetti che non chiudono, sacchetti di plastica aperti mille volte, verande che diventano forni d'estate.
Aggiungo che capita che dopo la scadenza, presi dal terrore, annusiate la sostanza incriminata, scopriate che ha un odore chimico e non sa di fiorellini e pensiate che puzzi e che ciò sia indice di deperimento. Ebbene no, la maggior parte delle sostanze che usiamo non profumano o puzzano ed è utile annusarle quando sono buone, per poter avere un confronto.
Per cercare una cosa in un testo, come questo, molto lungo, se siete sul pc, è utile premere crtl F insieme, vi si apre una casellina su cui digitare la parola cercata e il pc ve la mostra).
Link a riassunto del topic fatto da Rosariz il 04-10-2024 che comprende le sostanze chieste nel frattempo e non presenti in questo elenco: clicca se ci sono scritte due cose diverse tra questo e quello, vale quello perchè l'ho ricontrollato e corretto voce per voce.
Abil care 85 - Eterno quindi 4 anni dopo la scadenza
Aloe - Se in gel "ecobio" conservato con potassio sorbato e sodio benzoato, e gelificato con xanthan, si butta alla scadenza. Se in gel non ecobio, con conservanti normali, si butta dopo sei mesi dalla scadenza. Il succo di aloe da bere si butta venti giorni dopo l'apertura, e va conservato in frigo.
Acido azelaico - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza
Acido citrico - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza, se in polvere, se in soluzione acquosa fatta da voi due anni dopo averla fatta
Acido glicolico - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza, sia che sia in polvere, sia che sia in soluzione acquosa al 70%
Acido lattico - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza
Acido linoleico - fino alla scadenza
Acido lipoico - Fino a tre anni dopo la scadenza, se conservato al buio e ben chiuso
Acido salicilico - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza
Acque floreali o idrolati - sei mesi - massimo un anno dopo la scadenza, poi buttare
Alcool cetilico, cetilstearilico, cetil palmitato - Eterni quindi 5 anni dopo la scadenza
Allantoina - Eterna quindi 4 anni dopo la scadenza
Allume - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza
Amido (di riso, maizena, frumina) - Fino a due anni dopo la scadenza
Aminoacidi (arginina, lisina, prolina...) - Se in cristalli, fino a due anni e mezzo dopo la scadenza
Aperoxid - Fino a un anno dopo la scadenza. Quando invecchia diventa denso e più scuro, e perde la capacità antiossidante. Usatelo pure in abbondanza, è un ottimo attivo anche per la pelle.
Ascorbil palmitato - Fino a sei mesi dopo la scadenza
Betaglucano in soluz. - Fino a tre anni dopo la scadenza
Biosolv- ecobiosolv - Fino a due anni dopo la scadenza
Bisabololo - Fino a due anni dopo la scadenza
Burri vari - Dipende dal burro. i più duri durano moltissimo (tipo il burro di sal, quello di tucuma, di cacao o kokum) quindi 4 anni dopo la scadenza. Quelli morbidi (karitè, mango, avocado) durano meno, se li mettete in frigo vi possono durare due anni dopo la scadenza, altrimenti da sei mesi ad un anno.
Caffeina - Eterna quindi 5 anni dopo la scadenza
Caprilico caprico trigliceride - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza
Carbomer (e carbopol vari, e sodium carbomer, e poliacrilato di sodio) - Eterno quindi 4 anni dopo la scadenza; se mal conservato tende ad indurirsi in grumi, che non si idratano; prima di usarlo, stemperarlo col cucchiaino e frullare più a lungo in modo da spaccare i grumi di polverina e permettere l'idratazione.
Carbopol aqua - Fino a due anni dopo la scadenza
Ceramidi sk-influx - Fino ad un anno dopo la scadenza.
Cere (d'api, carnauba, candelilla, cere di agrumie di fiori) - Eterne quindi dieci anni
Cetrimonium chloride - Anche 5 anni dopo la scadenza
Cheratina liquida al 25% - Fino a due anni dopo la scadenza
Cold emulsifier - Contiene olio di mandorle, quindi bisogna annusarlo e comunque non tenerlo più di un anno dopo la scadenza.
Coloranti liquidi alimentari - Sono in base acquosa, non durano più di un anno dalla scadenza (specialmente i Rebecchi che sono abbastanza diluiti)
Collagene - Fino a sei mesi dopo la scadenza
Condizionanti per balsamo capelli in perline ( behentrimonium chloride, BTMS, esterquat…) - Eterni quindi 5 anni dopo la scadenza
Conservanti vari (Cosgard, Phenonip…) - Fino a due anni dopo la scadenza
Dry flo - Fino a 4 anni dopo la scadenza
Ewocream - Fino ad un anno dopo la scadenza; tende ad andare rancido ed assumere cattivo odore
Isolan GO 33 - Fino ad un anno dopo la scadenza; tende ad andare rancido ed assumere cattivo odore
Isolan GPS - Fino a 4 anni dopo la scadenza
Emulsionanti in perline (metilglucosio sesquistearato, PGE 3-metilglucosio distearato, Montanov, Olivem…) - Eterni quindi 5 anni dopo la scadenza
Emulsionanti liquidi - Eterni solo se non hanno derivazione vegetale per cui potrebbero andare rancidi; annusare prima dell'uso, se sanno di rancido eliminare
Eritrulosio, in soluzione - pochi mesi dopo la scadenza, estremamente deperibile
Esteri ed eteri (Coco caprylate, Cetiol Sensoft, Ethyl hexyl stearate, dicaprylyl ether…) - Eterni quindi 5 anni dopo la scadenza
Estratti secchi di piante - Fino ad un anno dopo la scadenza; non è che vanno a male, ma non funzionano più, le sostanze di cui sono composti si degradano, o si ossidano.
Estratti glicerici di piante - Fino a due anni dopo la scadenza
Estratti glicolici di piante - Fino a tre anni dopo la scadenza
Farine naturali - Fino ad un anno dopo la scadenza
Farnesolo - Fino a due anni dopo la scadenza
Fitocheratina - Fino a sei mesi dopo la scadenza; tende ad impaccarsi in un blocco unico.
Fragranze - Fino a tre anni dopo la scadenza; le fragranze andate diventano marrone, e cambiano odore diventando acidule.
GC Olygo complex - Fino ad 1 anno dopo la scadenza
GC Soy lift - Fino ad 1 anno dopo la scadenza
Gelificanti naturali (agar agar, gomma xanthan, gomma guar, idrossietilcellulosa….) - Eterni quindi 4 anni dopo la scadenza
Glicerina - Eterna quindi 5 anni dopo la scadenza
Gluconolattone - Eterna quindi 5 anni dopo la scadenza
Guar hydroxypropyl trimonium chloride - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza
Insaponificabile di avocado - Fino ad un anno dopo la scadenza
Inulina - Eterna, cinque anni dopo la scadenza; ovviamente diventerà dura come una caramella, basterà romperla e utilizzare il pezzetto che serve facendolo sciogliere con pazienza nell'acqua della formula (magari in anticipo)
Lactil - fino a un anno dopo la scadenza
Lecitina di soia - Se granulare fino alla scadenza (poi va rancida) se lisolecitina fino a un anno dopo la scadenza
Liposomi di vitamine o di altro tipo - Fino ad un anno dopo la scadenza; tendono a liquidificare a grumi ed assumere odore un po' di pesce quando stanno andando.
Magnesio alluminio silicato - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza
Mentolo e mentil lattato - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza
Miroir de sucre - Fino a due anni e mezzo dopo la scadenza. Quando invecchia tende a diventare di sapore amaro.
Nanosomi - Fino a un anno dopo la scadenza
Niacinamide - Fino a due anni dopo la scadenza
Oli essenziali - Dipende dall'olio essenziale. Quelli da buccia di agrumi vanno messi subito in frigo, gli altri no. Gli oli di agrumi durano fino ad un anno e mezzo dopo la scadenza, la lavanda e ylang ylang due anni, rosa e gelsomino, vetiver e patchouli anche dieci anni, neroli dura poco e va di pesce subito. Un olio essenzaile andato ha un odore strano, un poco di pesce, un poco acidulo. Non è piacevole, ma non si capisce subito, si sa solo che non piace e non si capisce il perchè.
Oli vegetali - Gli olii vegetali si usano tranquillamente fino a scadenza, dalla scadenza in poi, sempre controllando a naso che siano ok: per i primi tre mesi si può fare finta che non siano scaduti, per i secondi tre mesi si usano in preparazioni a freddo che non devono durare un anno, per i terzi tre mesi si usano in preparazioni a freddo da usare velocemente e in gran quantità, tipo i bagnodoccia oleosi. Se è passato un anno chiedetevi come mai, vuol dire che di quell'olio non avevate bisogno o comunque non in quella quantità, prendetelo come lezione per il futuro e non vogliate usare per forza una cosa diventata dannosa visto che non lo avete fatto quando ne avreste avuto la possibilità. Nel sapone mai vanno messi olii di dubbia durata, che il riscaldamento con la soda, la pentola di acciaio, i cucchiaini e similari e l'esposizione all'aria per la necessaria stagionatura sono tutti elementi che ci garantiscono un sapone irrancidito nel giro di sei mesi.
Olio di jojoba - Fino a 2 anni dopo la scadenza
pantenolo - Fino a 3 anni dopo la scadenza, non ho mai visto aletrazioni evidenti nel pantenolo anche molto vecchio a dire la verità.
PGE 4-caprato - PGE 3-caprato - Semieterni, finoa 3 anni dopo la scadenza
PGE-10 laurato - fino a due anni e mezzo dopo la scadenza; quando va a male puzza di un odore penetrante e spiacevole (di suo ha un odore forte ma non spiacevole, di detesivo>)
Piante secche intere - Fino ad un anno dopo la scadenza; non è che vanno a male, ma non funzionano più, le sostanze di cui sono composti si degradano, o si ossidano.
Piroctone Olamine - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza
Polveri (Ossido di zinco, riempitivi per decorativi, talco, miche, ossidi, biossido di titanio…) - Sono eterni se tenuti al chiuso lontano dall'umidità. Ma non posso dire che sono eterni, e non userei una polvere di vent'anni fa, quindi diciamo 5 anni dopo la scadenza
Polyquaternium 7 - fino a 2 anni dopo la scadenza
Potassio sorbato e sodio benzoato - Eterni quindi 5 anni dopo la scadenza
Propylene glycol - Eterno
Proteine idrolizzate - se in polvere scadono due o tre mesi dopo la scadenza, se in soluzione non fai da te ma comprata sei mesi dopo la scadenza
Proteine quaternizzate (proquat silk, proquat milk, proquat keratin) - Anche un anno e mezzo dopo la scadenza
Q10 - Fino a tre anni dopo la scadenza
Quaternium 80 - Eterno, cinque anni dopo la scadenza
Roba alimentare scaduta - Non pensate nemmeno per un secondo di usare la vostra pelle come fosse un bidone della spazzatura!
Sodio ascorbil fosfato (e magnesio ascorbil fosfato) - Se ben conservato 3 anni dopo la scadenza
Sodio ialuronato - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza, se in polvere, se in soluzione acquosa fino ad un anno dopo la scadenza. Quando va a male diventa liquido come l'acqua.
Sodio lattato - Eterno
Sodio pca - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza
Solubol - Fino a sei mesi dopo la scadenza
Sorbitolo - Eterno
Squalano sintetico - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza
Squalano vegetale (insaponificabile da olivo) - hasempre odore chimico, usare massimo un anno e mezzo dopo la scadenza
Tensioattivi (SLES, perlanti, cocoglucoside&gliceryl oleate, sarcosinato, diacetato e betaine) - Fino a due anni e mezzo dopo la scadenza, tutti escluse le betaine che durano meno (un anno e mezzo dopo la scadenza, quando vanno a male prendono un odore come di pesce, amaro e spiacevole e nessuna fragranza riesce a coprirlo). Il Rewoteric (disodio coccoanfodiacetato) va trasferito in vaso subito, che col tempo diventa solido e non esce più dalla bottiglia.
Tinovis ADE o ADM - Fino a un anno dopo la scadenza. Trasferirlo appena arrivato in un vasetto di vetro, sbatterlo ogni volta che ci si ricorda, quando si è separato troppo metterlo ad intiepidire a bagnomaria e mescolare con cura per rimettere in circolo il deposito che si è indurito sul fondo.
Tocoferolo - Fino a un anno e mezzo dopo la scadenza, e solo se è tocoferolo puro. Se sono quei dubbi mix di aroma zone in cui il tocoferolo è in tracce, probabilmente saranno già ossidati alla scadenza.
trietil citrato - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza
Umectol - Fino a sei mesi dopo la scadenza
Urea - Eterna quindi 5 anni dopo la scadenza
Vegequat - Fino a un anno dopo la scadenza
Vitamina a - Fino a sei mesi dopo la scadenza
Vitamina c (acido ascorbico) - Se ben conservato fino a tre anni dopo la scadenza. Se ha tracce marroni buttare all'istante.
Zanthalene - Tenere in frigo e consumare entro sei mesi dalla scadenza
Zinco ricinoleato - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza
Aggiungo che capita che dopo la scadenza, presi dal terrore, annusiate la sostanza incriminata, scopriate che ha un odore chimico e non sa di fiorellini e pensiate che puzzi e che ciò sia indice di deperimento. Ebbene no, la maggior parte delle sostanze che usiamo non profumano o puzzano ed è utile annusarle quando sono buone, per poter avere un confronto.
Per cercare una cosa in un testo, come questo, molto lungo, se siete sul pc, è utile premere crtl F insieme, vi si apre una casellina su cui digitare la parola cercata e il pc ve la mostra).
Link a riassunto del topic fatto da Rosariz il 04-10-2024 che comprende le sostanze chieste nel frattempo e non presenti in questo elenco: clicca se ci sono scritte due cose diverse tra questo e quello, vale quello perchè l'ho ricontrollato e corretto voce per voce.
Abil care 85 - Eterno quindi 4 anni dopo la scadenza
Aloe - Se in gel "ecobio" conservato con potassio sorbato e sodio benzoato, e gelificato con xanthan, si butta alla scadenza. Se in gel non ecobio, con conservanti normali, si butta dopo sei mesi dalla scadenza. Il succo di aloe da bere si butta venti giorni dopo l'apertura, e va conservato in frigo.
Acido azelaico - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza
Acido citrico - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza, se in polvere, se in soluzione acquosa fatta da voi due anni dopo averla fatta
Acido glicolico - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza, sia che sia in polvere, sia che sia in soluzione acquosa al 70%
Acido lattico - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza
Acido linoleico - fino alla scadenza
Acido lipoico - Fino a tre anni dopo la scadenza, se conservato al buio e ben chiuso
Acido salicilico - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza
Acque floreali o idrolati - sei mesi - massimo un anno dopo la scadenza, poi buttare
Alcool cetilico, cetilstearilico, cetil palmitato - Eterni quindi 5 anni dopo la scadenza
Allantoina - Eterna quindi 4 anni dopo la scadenza
Allume - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza
Amido (di riso, maizena, frumina) - Fino a due anni dopo la scadenza
Aminoacidi (arginina, lisina, prolina...) - Se in cristalli, fino a due anni e mezzo dopo la scadenza
Aperoxid - Fino a un anno dopo la scadenza. Quando invecchia diventa denso e più scuro, e perde la capacità antiossidante. Usatelo pure in abbondanza, è un ottimo attivo anche per la pelle.
Ascorbil palmitato - Fino a sei mesi dopo la scadenza
Betaglucano in soluz. - Fino a tre anni dopo la scadenza
Biosolv- ecobiosolv - Fino a due anni dopo la scadenza
Bisabololo - Fino a due anni dopo la scadenza
Burri vari - Dipende dal burro. i più duri durano moltissimo (tipo il burro di sal, quello di tucuma, di cacao o kokum) quindi 4 anni dopo la scadenza. Quelli morbidi (karitè, mango, avocado) durano meno, se li mettete in frigo vi possono durare due anni dopo la scadenza, altrimenti da sei mesi ad un anno.
Caffeina - Eterna quindi 5 anni dopo la scadenza
Caprilico caprico trigliceride - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza
Carbomer (e carbopol vari, e sodium carbomer, e poliacrilato di sodio) - Eterno quindi 4 anni dopo la scadenza; se mal conservato tende ad indurirsi in grumi, che non si idratano; prima di usarlo, stemperarlo col cucchiaino e frullare più a lungo in modo da spaccare i grumi di polverina e permettere l'idratazione.
Carbopol aqua - Fino a due anni dopo la scadenza
Ceramidi sk-influx - Fino ad un anno dopo la scadenza.
Cere (d'api, carnauba, candelilla, cere di agrumie di fiori) - Eterne quindi dieci anni
Cetrimonium chloride - Anche 5 anni dopo la scadenza
Cheratina liquida al 25% - Fino a due anni dopo la scadenza
Cold emulsifier - Contiene olio di mandorle, quindi bisogna annusarlo e comunque non tenerlo più di un anno dopo la scadenza.
Coloranti liquidi alimentari - Sono in base acquosa, non durano più di un anno dalla scadenza (specialmente i Rebecchi che sono abbastanza diluiti)
Collagene - Fino a sei mesi dopo la scadenza
Condizionanti per balsamo capelli in perline ( behentrimonium chloride, BTMS, esterquat…) - Eterni quindi 5 anni dopo la scadenza
Conservanti vari (Cosgard, Phenonip…) - Fino a due anni dopo la scadenza
Dry flo - Fino a 4 anni dopo la scadenza
Ewocream - Fino ad un anno dopo la scadenza; tende ad andare rancido ed assumere cattivo odore
Isolan GO 33 - Fino ad un anno dopo la scadenza; tende ad andare rancido ed assumere cattivo odore
Isolan GPS - Fino a 4 anni dopo la scadenza
Emulsionanti in perline (metilglucosio sesquistearato, PGE 3-metilglucosio distearato, Montanov, Olivem…) - Eterni quindi 5 anni dopo la scadenza
Emulsionanti liquidi - Eterni solo se non hanno derivazione vegetale per cui potrebbero andare rancidi; annusare prima dell'uso, se sanno di rancido eliminare
Eritrulosio, in soluzione - pochi mesi dopo la scadenza, estremamente deperibile
Esteri ed eteri (Coco caprylate, Cetiol Sensoft, Ethyl hexyl stearate, dicaprylyl ether…) - Eterni quindi 5 anni dopo la scadenza
Estratti secchi di piante - Fino ad un anno dopo la scadenza; non è che vanno a male, ma non funzionano più, le sostanze di cui sono composti si degradano, o si ossidano.
Estratti glicerici di piante - Fino a due anni dopo la scadenza
Estratti glicolici di piante - Fino a tre anni dopo la scadenza
Farine naturali - Fino ad un anno dopo la scadenza
Farnesolo - Fino a due anni dopo la scadenza
Fitocheratina - Fino a sei mesi dopo la scadenza; tende ad impaccarsi in un blocco unico.
Fragranze - Fino a tre anni dopo la scadenza; le fragranze andate diventano marrone, e cambiano odore diventando acidule.
GC Olygo complex - Fino ad 1 anno dopo la scadenza
GC Soy lift - Fino ad 1 anno dopo la scadenza
Gelificanti naturali (agar agar, gomma xanthan, gomma guar, idrossietilcellulosa….) - Eterni quindi 4 anni dopo la scadenza
Glicerina - Eterna quindi 5 anni dopo la scadenza
Gluconolattone - Eterna quindi 5 anni dopo la scadenza
Guar hydroxypropyl trimonium chloride - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza
Insaponificabile di avocado - Fino ad un anno dopo la scadenza
Inulina - Eterna, cinque anni dopo la scadenza; ovviamente diventerà dura come una caramella, basterà romperla e utilizzare il pezzetto che serve facendolo sciogliere con pazienza nell'acqua della formula (magari in anticipo)
Lactil - fino a un anno dopo la scadenza
Lecitina di soia - Se granulare fino alla scadenza (poi va rancida) se lisolecitina fino a un anno dopo la scadenza
Liposomi di vitamine o di altro tipo - Fino ad un anno dopo la scadenza; tendono a liquidificare a grumi ed assumere odore un po' di pesce quando stanno andando.
Magnesio alluminio silicato - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza
Mentolo e mentil lattato - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza
Miroir de sucre - Fino a due anni e mezzo dopo la scadenza. Quando invecchia tende a diventare di sapore amaro.
Nanosomi - Fino a un anno dopo la scadenza
Niacinamide - Fino a due anni dopo la scadenza
Oli essenziali - Dipende dall'olio essenziale. Quelli da buccia di agrumi vanno messi subito in frigo, gli altri no. Gli oli di agrumi durano fino ad un anno e mezzo dopo la scadenza, la lavanda e ylang ylang due anni, rosa e gelsomino, vetiver e patchouli anche dieci anni, neroli dura poco e va di pesce subito. Un olio essenzaile andato ha un odore strano, un poco di pesce, un poco acidulo. Non è piacevole, ma non si capisce subito, si sa solo che non piace e non si capisce il perchè.
Oli vegetali - Gli olii vegetali si usano tranquillamente fino a scadenza, dalla scadenza in poi, sempre controllando a naso che siano ok: per i primi tre mesi si può fare finta che non siano scaduti, per i secondi tre mesi si usano in preparazioni a freddo che non devono durare un anno, per i terzi tre mesi si usano in preparazioni a freddo da usare velocemente e in gran quantità, tipo i bagnodoccia oleosi. Se è passato un anno chiedetevi come mai, vuol dire che di quell'olio non avevate bisogno o comunque non in quella quantità, prendetelo come lezione per il futuro e non vogliate usare per forza una cosa diventata dannosa visto che non lo avete fatto quando ne avreste avuto la possibilità. Nel sapone mai vanno messi olii di dubbia durata, che il riscaldamento con la soda, la pentola di acciaio, i cucchiaini e similari e l'esposizione all'aria per la necessaria stagionatura sono tutti elementi che ci garantiscono un sapone irrancidito nel giro di sei mesi.
Olio di jojoba - Fino a 2 anni dopo la scadenza
pantenolo - Fino a 3 anni dopo la scadenza, non ho mai visto aletrazioni evidenti nel pantenolo anche molto vecchio a dire la verità.
PGE 4-caprato - PGE 3-caprato - Semieterni, finoa 3 anni dopo la scadenza
PGE-10 laurato - fino a due anni e mezzo dopo la scadenza; quando va a male puzza di un odore penetrante e spiacevole (di suo ha un odore forte ma non spiacevole, di detesivo>)
Piante secche intere - Fino ad un anno dopo la scadenza; non è che vanno a male, ma non funzionano più, le sostanze di cui sono composti si degradano, o si ossidano.
Piroctone Olamine - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza
Polveri (Ossido di zinco, riempitivi per decorativi, talco, miche, ossidi, biossido di titanio…) - Sono eterni se tenuti al chiuso lontano dall'umidità. Ma non posso dire che sono eterni, e non userei una polvere di vent'anni fa, quindi diciamo 5 anni dopo la scadenza
Polyquaternium 7 - fino a 2 anni dopo la scadenza
Potassio sorbato e sodio benzoato - Eterni quindi 5 anni dopo la scadenza
Propylene glycol - Eterno
Proteine idrolizzate - se in polvere scadono due o tre mesi dopo la scadenza, se in soluzione non fai da te ma comprata sei mesi dopo la scadenza
Proteine quaternizzate (proquat silk, proquat milk, proquat keratin) - Anche un anno e mezzo dopo la scadenza
Q10 - Fino a tre anni dopo la scadenza
Quaternium 80 - Eterno, cinque anni dopo la scadenza
Roba alimentare scaduta - Non pensate nemmeno per un secondo di usare la vostra pelle come fosse un bidone della spazzatura!
Sodio ascorbil fosfato (e magnesio ascorbil fosfato) - Se ben conservato 3 anni dopo la scadenza
Sodio ialuronato - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza, se in polvere, se in soluzione acquosa fino ad un anno dopo la scadenza. Quando va a male diventa liquido come l'acqua.
Sodio lattato - Eterno
Sodio pca - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza
Solubol - Fino a sei mesi dopo la scadenza
Sorbitolo - Eterno
Squalano sintetico - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza
Squalano vegetale (insaponificabile da olivo) - hasempre odore chimico, usare massimo un anno e mezzo dopo la scadenza
Tensioattivi (SLES, perlanti, cocoglucoside&gliceryl oleate, sarcosinato, diacetato e betaine) - Fino a due anni e mezzo dopo la scadenza, tutti escluse le betaine che durano meno (un anno e mezzo dopo la scadenza, quando vanno a male prendono un odore come di pesce, amaro e spiacevole e nessuna fragranza riesce a coprirlo). Il Rewoteric (disodio coccoanfodiacetato) va trasferito in vaso subito, che col tempo diventa solido e non esce più dalla bottiglia.
Tinovis ADE o ADM - Fino a un anno dopo la scadenza. Trasferirlo appena arrivato in un vasetto di vetro, sbatterlo ogni volta che ci si ricorda, quando si è separato troppo metterlo ad intiepidire a bagnomaria e mescolare con cura per rimettere in circolo il deposito che si è indurito sul fondo.
Tocoferolo - Fino a un anno e mezzo dopo la scadenza, e solo se è tocoferolo puro. Se sono quei dubbi mix di aroma zone in cui il tocoferolo è in tracce, probabilmente saranno già ossidati alla scadenza.
trietil citrato - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza
Umectol - Fino a sei mesi dopo la scadenza
Urea - Eterna quindi 5 anni dopo la scadenza
Vegequat - Fino a un anno dopo la scadenza
Vitamina a - Fino a sei mesi dopo la scadenza
Vitamina c (acido ascorbico) - Se ben conservato fino a tre anni dopo la scadenza. Se ha tracce marroni buttare all'istante.
Zanthalene - Tenere in frigo e consumare entro sei mesi dalla scadenza
Zinco ricinoleato - Eterno quindi 5 anni dopo la scadenza
...perchè io VI VEDO
"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
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- utente avanzato
- Messaggi: 2160
- Iscritto il: 01/05/2013, 11:13
Re: Smaltimento materie prime cosmetiche scadute
E' utilissimo questo riassunto.
Vorrei capire che differenza c'è tra:
eterno, 4 anni
eterno, 5 anni
eterno (e basta)
Vorrei capire che differenza c'è tra:
eterno, 4 anni
eterno, 5 anni
eterno (e basta)
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- Grande Capa
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- Iscritto il: 28/09/2006, 10:47
- Località: Monfalcone
Re: Smaltimento materie prime cosmetiche scadute
ci sono cose che sono meno eterne di altre, siamo il 14 febbraio, meditaci su
...perchè io VI VEDO
"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
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- utente avanzato
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Re: Smaltimento materie prime cosmetiche scadute
ah l'amour!
Fosse per me, eterno (e basta) non esisterebbe proprio.
Fosse per me, eterno (e basta) non esisterebbe proprio.
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- moderatrice
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- Iscritto il: 27/12/2008, 15:52
- Località: Puglia
Re: Smaltimento materie prime cosmetiche scadute
Il lauryl glucoside scade 11/2015, si erano formati dei pallini bainchi scaldato sembrava tutto ok ma ieri riaprendo la confezione ecco cosa ho trovato:
pallini bianchi, patina bianca, posso usarlo ugualmente? Mi sembrava il topic più indicato.
Edit: Recuperato scaldando il barattolo a bagnomaria e mescolando con cucchiaino, è tornato una pasta.
pallini bianchi, patina bianca, posso usarlo ugualmente? Mi sembrava il topic più indicato.
Edit: Recuperato scaldando il barattolo a bagnomaria e mescolando con cucchiaino, è tornato una pasta.
Ultima modifica di Bimba80 il 28/02/2015, 15:24, modificato 1 volta in totale.
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- Grande Capa
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- Località: Monfalcone
Re: Smaltimento materie prime cosmetiche scadute
si sono separate parti solide. male non fa ma è un problema... per recuperarlo dovresti provare a scaldare fino a scioglimento, frullare e raffreddare mescolando. oppure lo filtri.
...perchè io VI VEDO
"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
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Re: Smaltimento materie prime cosmetiche scadute
Posso linkare qui quest'articolo?
http://www.glamourcosmetics.it/it/t/faq03
Ma le materie prime quando scadono?
È da tempo che sui vari blog e forum impazzano discussioni sul problema delle scadenze delle materie prime, sulla loro durata (o “shelf-life”, come viene correttamente definita dai produttori) e sulle conseguenze che derivano dall’uso di prodotti scaduti o prossimi alla scadenza.
Vale quindi al pena fare la dovuta chiarezza, dato che si sentono pareri ampiamente discordi e fondati più sulla fantasia che su effettive conoscenze tecniche del problema.
Cos’è la “shelf-life”?
Con questo termine l’industria definisce la vita commerciale di un prodotto.
Si parla quindi di un aspetto fondamentale per i produttori, quello “commerciale”, ossia la vendibilità, non “funzionale”, ovvero l’usabilità.
Trascorso questo periodo, a meno di fatti nuovi, il prodotto non dovrebbe più essere messo in vendita.
Affinché un prodotto possa essere commerciabile una volta raggiunta la "data di retest", deve essere “rititolato” dal produttore, ossia, usando un paragone automobilistico, revisionato.
Con questa operazione i produttori controllano un campione del lotto di produzione in loro possesso per verificare che non siano occorse delle variazioni nei parametri fisici e chimici oltre soglie limite ben delineate.
Se il risultato è positivo, la shelf life viene prolungata, ed il lotto rimesso in vendita con una nuova data di rianalisi.
Questo processo, a seconda del tipo di materia prima, può aver luogo più volte, ed il prodotto può avere una vita commerciale anche doppia rispetto a quella nominale iniziale.
Un prodotto ha una shelf-life spesso limitata perché non è possibile garantire a priori la stabilità di determinati parametri fisici (p.es. colore, densità, profumo) o chimici (ph, presenza di specifiche molecole, ecc.). Basta, ad esempio, che il colore di un tensioattivo viri oltre una minima soglia per determinare l’inidoneità di quel lotto ad essere messo in vendita, indipendentemente dal fatto che a livello funzionale sia ancora perfettamente utilizzabile.
L’industria ha queste esigenze importantissime: cosa pensereste se il vostro bagnoschiuma o crema corpo preferiti siano leggermente più scuri rispetto a quanto siete abituati a vederli? Pensereste immediatamente che il prodotto è avariato o che la formula è cambiata, mentre invece, ad esempio, un tensioattivo ha lasciato un colore leggermente diverso rispetto allo standard.
Qual è l’impatto della shelf life sul mondo della cosmesi autoprodotta?
La shelf life quindi è un dato fondamentale per l’industria, in quanto garantisce che una determinata materia prima acquistata in periodi diversi presenti le stesse identiche caratteristiche nel tempo.
Tutto ciò ha un’importanza marginale per chi spignatta.
Innanzitutto perché è praticamente impossibile nell’autoproduzione casalinga, basata sa quantitativi minimi e utilizzando strumenti rudimentali, garantire che i risultati di uno spignatto siano sempre identici nel tempo.
In secondo luogo solitamente si formula provando soluzioni e dosaggi diversi, magari variando una o più materie prime.
Infine le materie prime vengono acquistate in confezioni spesso inidonee (sacchetti, vaschette, ecc.) e conservate senza adottare le dovute precauzioni. L’aria, la luce, le oscillazioni termiche, il caldo eccessivo, l’umidità sono fattori che incidono in modo determinante sul loro stato di conservazione, e possono portare al loro deperimento (si pensi, ad esempio, all’irrancidimento degli oli).
Cos’è la “functional life”?
Molto più importante per chi spignatta della shelf-life è quindi la “functional life” o la vita funzionale, di una materia prima, ossia alla sua idoneità a svolgere le funzioni per cui è stata prodotta.
Questo parametro è difficilmente misurabile, e varia anche sensibilmente rispetto alla shelf-life.
Inoltre queste funzioni possono essere espletate in modo inferiore rispetto a quando quel lotto di produzione specifico è stata prodotto. Per esempio, una fragranza può perdere con gli anni parte della sua efficacia, e quindi va usata in quantità maggiore, senza che determini alcun rischio per la salute, mentre un emulsionante che non emulsiona in modo corretto rovina definitivamente lo spignatto.
La vita funzionale quindi è normalmente maggiore della shelf life, ma questo non è sempre vero, alla luce delle considerazioni già delineate in merito alla conservazione delle materie prime.
Shelf life, functional life… ma quanto durano le materie prime?
Innanzitutto è importante chiarire che la vita di una materia prima si rileva da quando l’industria lo produce, e non da quando viene immessa in commercio. Posso passare settimane, mesi, o, addirittura, anni prima che un prodotto venga messo in vendita.
Questo fatto incide evidentemente sulla vita commerciale residua ed è esogeno per il venditore, dato che dipende esclusivamente dal produttore. Chi rivende una materia prima si trova quindi una data di scadenza alle volte non nota in sede d'acquisto.
In secondo luogo, la durata delle materie prime varia sensibilmente a seconda della loro tipologia e dal fatto che contengano, laddove possibile e conveniente, conservanti.
Una prima grossa divisione può essere fatta tra polveri e burri o liquidi.:
Le polveri non contengono acqua, quindi la loro vita è sensibilmente maggiore rispetto ai liquidi. Pertanto una caffeina anidra può durare anche 30 mesi, un pigmento cinque anni, altre polveri non hanno addirittura scadenza.
Tuttavia la durata funzionale può essere molto più breve, dato che risente in modo determinante delle condizioni di conservazione: l’aloe in polvere, per esempio, è particolarmente igroscopica e se la confezione si apre e chiude frequentemente, si altera molto rapidamente .Se conservate correttamente quindi le polveri durano molti anni: i Carbopol Ultrez 21 e 30, ad esempio, sono dichiarati dal produttore assolutamente stabili ed inalterabili nel tempo.
Per i liquidi invece è fondamentale distinguere tra prodotti con o senza conservante.
Prodotti di origine vegetale, come gli estratti, senza conservanti durerebbero, forse, qualche settimana, ad essere ottimisti
I conservanti sono quindi essenziali a prevenire l’insorgere di muffe, di coltivazioni batteriche, che spesso sono tossiche o nocive.È bene quindi diffidare da materie prime che vengono dichiarate senza conservanti o con conservanti “naturali” e con shelf-life infinite.
Tuttavia, alla luce qi quanto testé descritto, molto spesso le functional life sono molto più lunghe di quanto dichiarato in etichetta.
I prodotti "naturali" invece, come l'Aperoxid, hanno shelf life inferiori all'anno. Altrettanto vale per la functional life, che non può essere prolungata eccessivamente
A puro scopo informativo, riportiamo un prospetto sintetico relativo all’usabilità delle principali materie prime. I range ripici variano ampiamente da prodotto a prodotto:
Tipo di materia prima Shelf life Functional life
Aromi e fragranze 12 – 24 mesi 24 - 36 mesi
Conservanti 18 – 36 mesi 18 - 36 mesi
Burri 9 – 18 mesi 12 – 24 mesi
Attivi 12 – 24 mesi 15 – 30 mesi
Esteri, emulsionanti 18 – 36 mesi > 36 mesi
Tensioattivi 9 – 24 mesi 12 – 30 mesi
Fattori che incidono sulla durata delle materie prime
La tabella suindicata deve essere considerata come un punto di partenza: i dati statistici variano pesantemente in funzione di parecchi fattori:
Confezionamento della materia prima. Se la materia prima viene confezionata dal fornitore in modo approssimativo, la conservazione non può essere che precaria.
Le polveri ed i granulari vanno protetti dall’aria e conservati nel loro sacchetto e barattolo originali
I burri vanno anch’essi conservati in barattolo sigillato. Aria ed umidità sono fattori che ne accelerano sensibilmente la deperibilità
Mai aprire e chiudere le confezioni “per vedere come stanno”. Le confezioni vanno aperte quando si deve utilizzare il prodotto e per lo stretto tempo necessario per prelevarne il giusto
Quando si preleva il prodotto, usare strumenti puliti ed asciutti. Prelevare la quantità necessaria, l’eventuale eccedenza va buttata via e non reimmessa nel contenitore
Prodotti in scadenza o scaduti: come comportarsi
Quando si acquista un prodotto, non è ovviamente possibile conoscerne la scadenza.
Ecco quindi alcuni consigli che si possono seguire per non sbagliare:
Acquistare innanzitutto la quantità di prodotto che si pensa di usare nell’arco di un certo periodo.
Per esempio, visto che le fragranze hanno una functional life di 18 – 36 mesi, una confezione da 10 – 20 ml. con una shelf life limitata a tre mesi, ha in realtà vita residua di 9 – 12 mesi può essere acquistata tranquillamente, purché la si utilizzi in quest'arco di tempo.
Se si usano poco i tensioattivi, acquistate confezioni piccole: meglio acquisti semestrali di poche quantità che comprare confezioni maxi, più economiche ma che inevitabilmente invecchiano.
Se vi accorgete che un prodotto è scaduto, non buttatelo! Verificate prima il suo stato e fate una prova: quasi sempre è ancora utilizzabile
Se il venditore dichiara il prodotto in scadenza ed offre un prezzo di favore (come succede sovente al supermercato per gli alimenti), acquistatelo tranquillamente purché progettiate di utilizzarlo entro tempi ragionevoli
In conclusione, vale sempre una regola generale in caso di dubbio: chiedere consiglio al fornitore. Se ci fossero controindicazioni, sarà lui stesso, nel vostro e nel suo interesse, a consigliarvi nel modo migliore.
http://www.glamourcosmetics.it/it/t/faq03
Ma le materie prime quando scadono?
È da tempo che sui vari blog e forum impazzano discussioni sul problema delle scadenze delle materie prime, sulla loro durata (o “shelf-life”, come viene correttamente definita dai produttori) e sulle conseguenze che derivano dall’uso di prodotti scaduti o prossimi alla scadenza.
Vale quindi al pena fare la dovuta chiarezza, dato che si sentono pareri ampiamente discordi e fondati più sulla fantasia che su effettive conoscenze tecniche del problema.
Cos’è la “shelf-life”?
Con questo termine l’industria definisce la vita commerciale di un prodotto.
Si parla quindi di un aspetto fondamentale per i produttori, quello “commerciale”, ossia la vendibilità, non “funzionale”, ovvero l’usabilità.
Trascorso questo periodo, a meno di fatti nuovi, il prodotto non dovrebbe più essere messo in vendita.
Affinché un prodotto possa essere commerciabile una volta raggiunta la "data di retest", deve essere “rititolato” dal produttore, ossia, usando un paragone automobilistico, revisionato.
Con questa operazione i produttori controllano un campione del lotto di produzione in loro possesso per verificare che non siano occorse delle variazioni nei parametri fisici e chimici oltre soglie limite ben delineate.
Se il risultato è positivo, la shelf life viene prolungata, ed il lotto rimesso in vendita con una nuova data di rianalisi.
Questo processo, a seconda del tipo di materia prima, può aver luogo più volte, ed il prodotto può avere una vita commerciale anche doppia rispetto a quella nominale iniziale.
Un prodotto ha una shelf-life spesso limitata perché non è possibile garantire a priori la stabilità di determinati parametri fisici (p.es. colore, densità, profumo) o chimici (ph, presenza di specifiche molecole, ecc.). Basta, ad esempio, che il colore di un tensioattivo viri oltre una minima soglia per determinare l’inidoneità di quel lotto ad essere messo in vendita, indipendentemente dal fatto che a livello funzionale sia ancora perfettamente utilizzabile.
L’industria ha queste esigenze importantissime: cosa pensereste se il vostro bagnoschiuma o crema corpo preferiti siano leggermente più scuri rispetto a quanto siete abituati a vederli? Pensereste immediatamente che il prodotto è avariato o che la formula è cambiata, mentre invece, ad esempio, un tensioattivo ha lasciato un colore leggermente diverso rispetto allo standard.
Qual è l’impatto della shelf life sul mondo della cosmesi autoprodotta?
La shelf life quindi è un dato fondamentale per l’industria, in quanto garantisce che una determinata materia prima acquistata in periodi diversi presenti le stesse identiche caratteristiche nel tempo.
Tutto ciò ha un’importanza marginale per chi spignatta.
Innanzitutto perché è praticamente impossibile nell’autoproduzione casalinga, basata sa quantitativi minimi e utilizzando strumenti rudimentali, garantire che i risultati di uno spignatto siano sempre identici nel tempo.
In secondo luogo solitamente si formula provando soluzioni e dosaggi diversi, magari variando una o più materie prime.
Infine le materie prime vengono acquistate in confezioni spesso inidonee (sacchetti, vaschette, ecc.) e conservate senza adottare le dovute precauzioni. L’aria, la luce, le oscillazioni termiche, il caldo eccessivo, l’umidità sono fattori che incidono in modo determinante sul loro stato di conservazione, e possono portare al loro deperimento (si pensi, ad esempio, all’irrancidimento degli oli).
Cos’è la “functional life”?
Molto più importante per chi spignatta della shelf-life è quindi la “functional life” o la vita funzionale, di una materia prima, ossia alla sua idoneità a svolgere le funzioni per cui è stata prodotta.
Questo parametro è difficilmente misurabile, e varia anche sensibilmente rispetto alla shelf-life.
Inoltre queste funzioni possono essere espletate in modo inferiore rispetto a quando quel lotto di produzione specifico è stata prodotto. Per esempio, una fragranza può perdere con gli anni parte della sua efficacia, e quindi va usata in quantità maggiore, senza che determini alcun rischio per la salute, mentre un emulsionante che non emulsiona in modo corretto rovina definitivamente lo spignatto.
La vita funzionale quindi è normalmente maggiore della shelf life, ma questo non è sempre vero, alla luce delle considerazioni già delineate in merito alla conservazione delle materie prime.
Shelf life, functional life… ma quanto durano le materie prime?
Innanzitutto è importante chiarire che la vita di una materia prima si rileva da quando l’industria lo produce, e non da quando viene immessa in commercio. Posso passare settimane, mesi, o, addirittura, anni prima che un prodotto venga messo in vendita.
Questo fatto incide evidentemente sulla vita commerciale residua ed è esogeno per il venditore, dato che dipende esclusivamente dal produttore. Chi rivende una materia prima si trova quindi una data di scadenza alle volte non nota in sede d'acquisto.
In secondo luogo, la durata delle materie prime varia sensibilmente a seconda della loro tipologia e dal fatto che contengano, laddove possibile e conveniente, conservanti.
Una prima grossa divisione può essere fatta tra polveri e burri o liquidi.:
Le polveri non contengono acqua, quindi la loro vita è sensibilmente maggiore rispetto ai liquidi. Pertanto una caffeina anidra può durare anche 30 mesi, un pigmento cinque anni, altre polveri non hanno addirittura scadenza.
Tuttavia la durata funzionale può essere molto più breve, dato che risente in modo determinante delle condizioni di conservazione: l’aloe in polvere, per esempio, è particolarmente igroscopica e se la confezione si apre e chiude frequentemente, si altera molto rapidamente .Se conservate correttamente quindi le polveri durano molti anni: i Carbopol Ultrez 21 e 30, ad esempio, sono dichiarati dal produttore assolutamente stabili ed inalterabili nel tempo.
Per i liquidi invece è fondamentale distinguere tra prodotti con o senza conservante.
Prodotti di origine vegetale, come gli estratti, senza conservanti durerebbero, forse, qualche settimana, ad essere ottimisti
I conservanti sono quindi essenziali a prevenire l’insorgere di muffe, di coltivazioni batteriche, che spesso sono tossiche o nocive.È bene quindi diffidare da materie prime che vengono dichiarate senza conservanti o con conservanti “naturali” e con shelf-life infinite.
Tuttavia, alla luce qi quanto testé descritto, molto spesso le functional life sono molto più lunghe di quanto dichiarato in etichetta.
I prodotti "naturali" invece, come l'Aperoxid, hanno shelf life inferiori all'anno. Altrettanto vale per la functional life, che non può essere prolungata eccessivamente
A puro scopo informativo, riportiamo un prospetto sintetico relativo all’usabilità delle principali materie prime. I range ripici variano ampiamente da prodotto a prodotto:
Tipo di materia prima Shelf life Functional life
Aromi e fragranze 12 – 24 mesi 24 - 36 mesi
Conservanti 18 – 36 mesi 18 - 36 mesi
Burri 9 – 18 mesi 12 – 24 mesi
Attivi 12 – 24 mesi 15 – 30 mesi
Esteri, emulsionanti 18 – 36 mesi > 36 mesi
Tensioattivi 9 – 24 mesi 12 – 30 mesi
Fattori che incidono sulla durata delle materie prime
La tabella suindicata deve essere considerata come un punto di partenza: i dati statistici variano pesantemente in funzione di parecchi fattori:
Confezionamento della materia prima. Se la materia prima viene confezionata dal fornitore in modo approssimativo, la conservazione non può essere che precaria.
Le polveri ed i granulari vanno protetti dall’aria e conservati nel loro sacchetto e barattolo originali
I burri vanno anch’essi conservati in barattolo sigillato. Aria ed umidità sono fattori che ne accelerano sensibilmente la deperibilità
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Quando si preleva il prodotto, usare strumenti puliti ed asciutti. Prelevare la quantità necessaria, l’eventuale eccedenza va buttata via e non reimmessa nel contenitore
Prodotti in scadenza o scaduti: come comportarsi
Quando si acquista un prodotto, non è ovviamente possibile conoscerne la scadenza.
Ecco quindi alcuni consigli che si possono seguire per non sbagliare:
Acquistare innanzitutto la quantità di prodotto che si pensa di usare nell’arco di un certo periodo.
Per esempio, visto che le fragranze hanno una functional life di 18 – 36 mesi, una confezione da 10 – 20 ml. con una shelf life limitata a tre mesi, ha in realtà vita residua di 9 – 12 mesi può essere acquistata tranquillamente, purché la si utilizzi in quest'arco di tempo.
Se si usano poco i tensioattivi, acquistate confezioni piccole: meglio acquisti semestrali di poche quantità che comprare confezioni maxi, più economiche ma che inevitabilmente invecchiano.
Se vi accorgete che un prodotto è scaduto, non buttatelo! Verificate prima il suo stato e fate una prova: quasi sempre è ancora utilizzabile
Se il venditore dichiara il prodotto in scadenza ed offre un prezzo di favore (come succede sovente al supermercato per gli alimenti), acquistatelo tranquillamente purché progettiate di utilizzarlo entro tempi ragionevoli
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- Spignattatore
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- Iscritto il: 27/01/2007, 14:06
Re: Smaltimento materie prime cosmetiche scadute
Riguardo le fragranze, questa cosa della scadenza, vale anche se sono aperte? Ho sempre pensato che appunto finchè continuano a profumare sono ancora buone...
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- Grande Capa
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- Iscritto il: 28/09/2006, 10:47
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Re: Smaltimento materie prime cosmetiche scadute
alcune fragranze diventano cattive, non durano anni. altre non hanno problemi. il tuo naso ti aiuterà.
...perchè io VI VEDO
"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
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Re: Smaltimento materie prime cosmetiche scadute
Grazie Lola, è come immaginavo. Se sentirò il profumo alterato vedrò di non utilizzarle
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- utente avanzato
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Re: Smaltimento materie prime cosmetiche scadute
Ma quando una materia prima non è più utilizzabile dove bisogna buttarla??
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- Grande Capa
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- Iscritto il: 28/09/2006, 10:47
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Re: Smaltimento materie prime cosmetiche scadute
Nel non riciclabile. Se è liquida nella sua bottiglia. Mai in fognatura.
...perchè io VI VEDO
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- Spignattatore
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- Località: provincia di Milano
Re: Smaltimento materie prime cosmetiche scadute
Devo chiedere anche io una cosa.
La soda caustica che si è impaccata e con la sua igroscopia ha fatto formare condensa ed ora è tutta bagnata e nel barattolo di vetro ha formato un dito di acqua la devo smaltire?
Con la parte salvabile ci ho fatto un po' di soluzione così la ho per un po', però con questa che ci faccio?
La soda caustica che si è impaccata e con la sua igroscopia ha fatto formare condensa ed ora è tutta bagnata e nel barattolo di vetro ha formato un dito di acqua la devo smaltire?
Con la parte salvabile ci ho fatto un po' di soluzione così la ho per un po', però con questa che ci faccio?
Marco
Spignatta, leggi, studia se senti lo stimolo, cerca di arricchirti per te stesso e vedrai che un giorno avrai davvero qualcosa di interessante da trasmettere. Laura docet
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Re: Smaltimento materie prime cosmetiche scadute
lupotto: il water o gli scarichi domestici, butti e lasci agire.
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Re: Smaltimento materie prime cosmetiche scadute
Grazie Lola, così mi fa pure da sgorgante
Marco
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Re: Smaltimento materie prime cosmetiche scadute
E se la bottiglia fosse in vetro e non in plastica?Lola ha scritto:nel non riciclabile. se è liquida nella sua bottiglia. mai in fognatura.
“Siate felici e se qualche volta la felicità si scorda di voi, voi non vi scordate della felicità” (R. Benigni)
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Re: Smaltimento materie prime cosmetiche scadute
lo stesso. hai altre idee? non è che il vetro è più nobile della plastica quanto a riciclo. ne sprecano tanto ogni volta che trovano un pezzo di ceramica adesempio.
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Re: Smaltimento materie prime cosmetiche scadute
Più che altro, se trovano vetro nel non riciclabile magari ti fanno storie (io abito in un condominio), mentre la plastica si mimetizza di più... l'ideale sarebbe poter impregnare della carta da cucina e buttare solo quella, ma si può fare solo con poco prodotto (ovvio che parlo di liquidi, perché le polveri vanno direttamente nel non riciclabile).
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Re: Smaltimento materie prime cosmetiche scadute
Io mimetizzo in mezzo al resto e se è proprio equivoco lo insacchetto in una borsettina o altro che copra. Certo che è veramente assurdo che un altro che non sa cosa c'è dentro si metta poter giudicare le nostre immondizie.
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