Tetrasodium etidronate
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Tetrasodium etidronate
Mi sono accorta che il Tetrasodium Etidronate è compreso nella lista degli ingredienti non ammessi dal disciplinare Aiab/Icea: ero convinta del contrario, cioè che fosse l'alternativa ecobio dell'Edta. Qualcuno mi può illuminare sul perché Aiab non lo ammette?
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- utente avanzato
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Ho l'impressione che l'argomento non sia stato tanto gettonato...
Mi autorispondo comunque, magari tornerà utile un domani a qualche altro curiosone
La risposta arriva da uno scambio di mail (chi mi conosce sa che ho le dita molto veloci e la mail di richiesta info sempre in tasca :mirmo: ) tra Rossi, Aiab e Fabrizio Zago (infatti trovate questo intervento anche su promiseland).
POSIZIONE AIAB
In sostanza, l'acido etidronico è stato inserito nella lista negativa per la forte azione chelante dei fosfonati con i metalli, per la bassa biodegradabilità (principalmente fotochimica e, in misura minore, aerobica) e per l'azione irritante su persone affette da fenomeni eczematosi.
POSIZIONE BIODIZIONARIO
Considerata la scarsità di dati sull'impatto ambientale dell'acido etidronico, la cosa più logica da fare è un risk assessment, cioè verificare se la sostanza si ritrova nell'ambiente dopo la sua immissione. E, a questo proposito un risk assessment è stato fatto fare appositamente da Fabrizio. Risultato: NON è vero che i fosfonati NON siano biodegradabili: lo sono poco ma lo sono, mentre l’EDTA no. Inoltre, non sono pericolosi per contatto umano e viene dimostrato come siano fotodegradabili.
Dopo aver valutato la posizione del biodizionario, con ogni probabilità Aiab prenderà in considerazione la possibilità di eliminare l'acido etidronico dall'elenco delle materie prime non ammesse.
Mi autorispondo comunque, magari tornerà utile un domani a qualche altro curiosone
La risposta arriva da uno scambio di mail (chi mi conosce sa che ho le dita molto veloci e la mail di richiesta info sempre in tasca :mirmo: ) tra Rossi, Aiab e Fabrizio Zago (infatti trovate questo intervento anche su promiseland).
POSIZIONE AIAB
In sostanza, l'acido etidronico è stato inserito nella lista negativa per la forte azione chelante dei fosfonati con i metalli, per la bassa biodegradabilità (principalmente fotochimica e, in misura minore, aerobica) e per l'azione irritante su persone affette da fenomeni eczematosi.
POSIZIONE BIODIZIONARIO
Considerata la scarsità di dati sull'impatto ambientale dell'acido etidronico, la cosa più logica da fare è un risk assessment, cioè verificare se la sostanza si ritrova nell'ambiente dopo la sua immissione. E, a questo proposito un risk assessment è stato fatto fare appositamente da Fabrizio. Risultato: NON è vero che i fosfonati NON siano biodegradabili: lo sono poco ma lo sono, mentre l’EDTA no. Inoltre, non sono pericolosi per contatto umano e viene dimostrato come siano fotodegradabili.
Dopo aver valutato la posizione del biodizionario, con ogni probabilità Aiab prenderà in considerazione la possibilità di eliminare l'acido etidronico dall'elenco delle materie prime non ammesse.
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Più che altro nessuno sapeva rispondere. Interessantissimo quello che hai scritto, ti rendi conto che con la tua indagine hai contribuito a fare cambiare posizione ad aiab?
...perchè io VI VEDO
"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
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Mi attacco qua per una domanda pratica...
L'etidronato di sodio finora l'ho usato solo nel sapone, in presenza di argille, per preservarlo da un irrancidimento precoce.
Dato però che un sequestrante può tornare comodo anche per altri spignatti, qualcuno sa gentilmente illuminarmi sulle percentuali d'uso, ad esempio, in creme viso e corpo?
Ci sono eventuali controindicazioni o avvertenze circa il suo impiego in prodotti non a risciacquo?
Grazie a chiunque vorrà aiutarmi .
L'etidronato di sodio finora l'ho usato solo nel sapone, in presenza di argille, per preservarlo da un irrancidimento precoce.
Dato però che un sequestrante può tornare comodo anche per altri spignatti, qualcuno sa gentilmente illuminarmi sulle percentuali d'uso, ad esempio, in creme viso e corpo?
Ci sono eventuali controindicazioni o avvertenze circa il suo impiego in prodotti non a risciacquo?
Grazie a chiunque vorrà aiutarmi .
Ultima modifica di Minerva il 21/06/2011, 15:09, modificato 1 volta in totale.
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Mi rispondo - in parte - da sola. Ho trovato la scheda tecnica del Turpinal 4NL (tetrasodium etidronate sol. ~30%), che è quello che ho io. L'ho linkata anche nel topic di Anto dedicato alle schede tecniche.
Come percentuale d'uso indicano un intervallo di 0,1 - 1,5%, senza alcuna formulazione di esempio. Dato che il range è parecchio ampio, la scheda non mi è di grande aiuto...
Nessuno che abbia usato il sodio etidronato in spignatti che non siano saponi?
Come percentuale d'uso indicano un intervallo di 0,1 - 1,5%, senza alcuna formulazione di esempio. Dato che il range è parecchio ampio, la scheda non mi è di grande aiuto...
Nessuno che abbia usato il sodio etidronato in spignatti che non siano saponi?
Ultima modifica di Minerva il 21/06/2011, 15:06, modificato 1 volta in totale.
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Grazie Anto =).
La dose che citi tu è riferita alla sostanza pura, o in soluzione a qualche percentuale? Così posso farmi i debiti calcoli.
Ti risultano interazioni strane con altre sostanze, o accorgimenti particolari da adottare per le formulazioni leave-on? La scheda tecnica che ho citato purtroppo è molto povera di informazioni...
La dose che citi tu è riferita alla sostanza pura, o in soluzione a qualche percentuale? Così posso farmi i debiti calcoli.
Ti risultano interazioni strane con altre sostanze, o accorgimenti particolari da adottare per le formulazioni leave-on? La scheda tecnica che ho citato purtroppo è molto povera di informazioni...
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- Spignattatore Esperto
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Uso anch'io lo stesso prodotto Turpinal 4NL
Nei saponi vado veramente ad occhio .
Nei cosmetici tengo quelle dosi che ti ho dtto (uso comunque acqua distillata e osmotizzata) ma in effetti forse ce ne andrebbe un po' di più visto che è in soluzione
Fabrizio scriveva:
Nell'industria cosmetica l'EDTA si usa come il prezzemolo in cucina, il dosaggio medio è di 0,2% sul prodotto finito. Ufficialmente il motivo adotto è che l'EDTA sequestrando la durezza dell'acqua rende gli shamppo, ad esempio, più cristallini, più trasparenti. Tra uno shampo con EDTA e lo stesso senza, il primo farà più schiuma del secondo.
Ma dicevo questa è la versione ufficiale, in realtà la ragione vera è che l'EDTA è un super coadiuvante antibatterico cioè funziona come un conservante attaccando la barriera cellulare dei microrganismi e quindi siccome sembra più bello scrivere EDTA invece che Formaldeide ecco che l'EDTA gode di grande impiego.
Nei saponi vado veramente ad occhio .
Nei cosmetici tengo quelle dosi che ti ho dtto (uso comunque acqua distillata e osmotizzata) ma in effetti forse ce ne andrebbe un po' di più visto che è in soluzione
Fabrizio scriveva:
Nell'industria cosmetica l'EDTA si usa come il prezzemolo in cucina, il dosaggio medio è di 0,2% sul prodotto finito. Ufficialmente il motivo adotto è che l'EDTA sequestrando la durezza dell'acqua rende gli shamppo, ad esempio, più cristallini, più trasparenti. Tra uno shampo con EDTA e lo stesso senza, il primo farà più schiuma del secondo.
Ma dicevo questa è la versione ufficiale, in realtà la ragione vera è che l'EDTA è un super coadiuvante antibatterico cioè funziona come un conservante attaccando la barriera cellulare dei microrganismi e quindi siccome sembra più bello scrivere EDTA invece che Formaldeide ecco che l'EDTA gode di grande impiego.
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Mi hai fatto venirte in mente una cosa: nel mio passato da ricercatrice facevo colture cellulari.anto ha scritto:l'EDTA è un super coadiuvante antibatterico cioè funziona come un conservante attaccando la barriera cellulare dei microrganismi
Tali colture le facevo crescere in un incubatore a 37°C con sul fondo dell'acqua per mantenere l'ambiente umido. Per evitare che quest'acqua si inquinasse (e che si inquinassero le colture) ci versavo un po' di una soluzione di EDTA e risolvevo il problema quindi sì, funziona anche come conservante.
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In una saponetta lo vedo più come chelante di ioni che come conservante, comunque il concetto è sempre quello: un chelante come questo sottrae gli ioni bivalenti dalla soluzione, quindi il suo effetto diventa conservante, antiossidante e impedisce la precipitazione dei sali tra questi ioni e gli acidi grassi del sapone, sali che formano la patina unta in lavandini/vasche/docce.Clara ha scritto:Quindi va bene trovarlo in ultima posizione ai fini di conservazione, per quanto riguarda una saponetta?
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Re: Tetrasodium etidronate
Buongiorno,
ho cercato in rete ma non ho trovato niente. Ne su promiseland ne altrove.
Dove posso trovare una fonte attendibile che accerti questi dati:
ho cercato in rete ma non ho trovato niente. Ne su promiseland ne altrove.
Dove posso trovare una fonte attendibile che accerti questi dati:
E' in corso una diatriba su un gruppo di sapone francese perché uso il tetrasodio etridronato e nel loro biodizionario non è eco-biorossi ha scritto:POSIZIONE BIODIZIONARIO
Considerata la scarsità di dati sull'impatto ambientale dell'acido etidronico, la cosa più logica da fare è un risk assessment, cioè verificare se la sostanza si ritrova nell'ambiente dopo la sua immissione. E, a questo proposito un risk assessment è stato fatto fare appositamente da Fabrizio. Risultato: NON è vero che i fosfonati NON siano biodegradabili: lo sono poco ma lo sono, mentre l’EDTA no. Inoltre, non sono pericolosi per contatto umano e viene dimostrato come siano fotodegradabili.
Karim
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Re: Tetrasodium etidronate
L'unica cosa che ho trovato è qui (scheda di sicurezza) al punto 12: http://www.viacheminc.com/wp-content/up ... e-E-39.pdf
“Siate felici e se qualche volta la felicità si scorda di voi, voi non vi scordate della felicità” (R. Benigni)
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- esimio cosmetologo
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Re: Tetrasodium etidronate
Le problematiche di impatto ambientale sono complesse e a parte le tante chiacchiere in rete e le opinioni più o meno interessate è disponibile in rete il database ecotossicologico.
http://ec.europa.eu/environment/ecolabe ... rt%20A.pdf
per come fare le valutazioni di risk assessment ambientale degli editronati ne ho parlato qui.
http://www.nononsensecosmethic.org/etid ... a-alledta/
http://ec.europa.eu/environment/ecolabe ... rt%20A.pdf
per come fare le valutazioni di risk assessment ambientale degli editronati ne ho parlato qui.
http://www.nononsensecosmethic.org/etid ... a-alledta/
Paracelso -
stufo di bufale cosmetiche - http://www.nononsensecosmethic.org
stufo di bufale cosmetiche - http://www.nononsensecosmethic.org
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Re: Tetrasodium etidronate
Buongiorno, chiedo a voi esperti se è normale trovare delle inclusioni nel flacone di tetrasodio etidronato... sono come delle velature bianco opalescente. Ho appena acquistato la soluzione al 30% da La Saponaria, la scadenza è 2020. Le inclusioni erano presenti già prima che aprissi la confezione.
Grazie
Grazie
La giovinezza è una conquista dello spirito che si raggiunge solo ad una certa età (Proust)