Ossido di zinco - Avvertenze x la formulazione
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Re: Ossido di zinco - Avvertenze x la formulazione
Ecco, ovviamente capisco che è sempre meglio la scelta dei prodotti con il pH adatto a viso, corpo, shampoo,ecc ma volevo dire che forse si possono accentuare i problemi (rossori...) con l'utilizzo di un prodotto con pH elevato(?).
Ma tu mi fai dubitare.......... (?)
Non so se riesco a spiegarmi, se io ho la pelle sensibile mi viene da pensare che la mia pelle "soffre" quando metto un prodotto con un pH alto, anche se dopo la mia pelle "tampona" come dici te.
E giusto affermare cosi o sbaglio?
Ma tu mi fai dubitare.......... (?)
Non so se riesco a spiegarmi, se io ho la pelle sensibile mi viene da pensare che la mia pelle "soffre" quando metto un prodotto con un pH alto, anche se dopo la mia pelle "tampona" come dici te.
E giusto affermare cosi o sbaglio?
Ricordatevi che il dramma della vita non'è la morte.....
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Re: Ossido di zinco - Avvertenze x la formulazione
E' sbagliato, a meno che un cosmetico non abbia un pH francamente caustico (ad esempio una crema depilatoria) nell'immediato non comporta nessun danno alla pelle che sa compensare da sola. Si può pensare che un utilizzo davvero prolungato possa portare qualche scompenso, il pH leggermente acido serve alla pelle per mantenere attivo il suo sistema di difesa che potrebbe risentirne.
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Re: Ossido di zinco - Avvertenze x la formulazione
Ho disperso l'ossido di zinco nella fase acquosa di una crema, anziché nella fase grassa a caldo, come suggerito qui - avevo letto l'OP più di una volta, ma questa indicazione m'è sfuggita. Quanti/quali danni ho fatto? Si separerà prima/più facilmente?
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Re: Ossido di zinco - Avvertenze x la formulazione
può essere, in stretta dipendenza della percentuale usata. Come va allal prova cucchaino?
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Re: Ossido di zinco - Avvertenze x la formulazione
Ho messo 2,3 % di ossido di zinco.
La prova cucchiaio mi sembra ok.
In verità ho provato con una spatola, e la crema non si stacca neanche a scuoterla via.
Ma è una crema supercarica, con 30% di grassi, tra cui burro cacao e cera d'api.
È emulsionata con leci-mix e avevo paura venisse liquidina, così ho caricato di burri.
Immagine 1, immagine 2.
La prova cucchiaio mi sembra ok.
In verità ho provato con una spatola, e la crema non si stacca neanche a scuoterla via.
Ma è una crema supercarica, con 30% di grassi, tra cui burro cacao e cera d'api.
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Re: Ossido di zinco - Avvertenze x la formulazione
mi pare a posto.
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Re: Ossido di zinco - Avvertenze x la formulazione
Ho letto il topic sull’ossido di Zn nei Componenti e anche quello nelle basi dello spignatto. Da questi topic (faccio un breve riassunto ), mi era sembrato di capire che:
ZnO si usa prevalentemente o come filtro solare fisico (ed allora c’è il discorso che è permesso il micronizzato fino ad un 25% di ZnO; non ho approfondito oltre dato che non ho nessuna intenzione di autoprodurmi filtri solari) oppure come lenitivo. Come lenitivo (che è quello che mi interessa) ci serve proprio ZnO e non vogliamo che rilasci ioni Zn2+, il che avviene se il pH scende sotto 7. Per questo ci converrà usarlo nelle emulsioni W in O. Dato che lo sciogliamo in olio e che in quest’emulsione l’olio è prevalente quello rimane bello protetto non entra in contatto con gli ioni H+ e quindi non rilascia ioni Zn2+. Quindi in questo tipo di emulsione non servirebbe di chelare perché gli ioni Zn2+ non si formano. Nelle emulsioni O in A invece serve il chelante per bloccare questo processo. Ho capito bene?
Poi mi è capitato di leggere su “No-nonsense cosmethic” la richiesta di una “recensione” della Pasta all’Acqua di Fitocose (si tratta di un'emulsione O in W), in cui si chiedeva ragione dell’uso di quantità troppo piccole di fitato di sodio come chelante . A prescindere dalla risposta che non ho capito bene ma che sembrerebbe intendere che all’azione chelante del fitato di sodio si affiancherebbe quella dell’acido citrico che reagirebbe con gli ioni zinco formati a dare zinco citrato (Paracelso dice: “la presenza dell’acido citrico in formula fa pensare che si sia cercato un equilibrio basato sul zinco citrate ”) mi ha spiazzato il seguito. Paracelso prosegue: vista qualche perpessità sui sali solubili di zinco , la loro concentrazione nel cosmetico non deve superare l’1% calcolato in zinco (allegato III/1,24). E qui mi si confondono completamente le idee. Si riferiscono agli ioni Zn2+ in questa legge? O alla concentrazione totale di Zn nella crema? Ma non era consentito un 25% di Ossido di Zn ? (che come Zn sarà, è vero, meno del 25% ma con l’1% ce ne passa) Oppure dato che la legge parla di "creme" questo limite si riferisce forse solo a emulsioni O in W?
E infine: riferendosi alle "perplessità sui Sali solubili di Zinco" ci si riferisce sempre al problema del pH o c'è altro?
ZnO si usa prevalentemente o come filtro solare fisico (ed allora c’è il discorso che è permesso il micronizzato fino ad un 25% di ZnO; non ho approfondito oltre dato che non ho nessuna intenzione di autoprodurmi filtri solari) oppure come lenitivo. Come lenitivo (che è quello che mi interessa) ci serve proprio ZnO e non vogliamo che rilasci ioni Zn2+, il che avviene se il pH scende sotto 7. Per questo ci converrà usarlo nelle emulsioni W in O. Dato che lo sciogliamo in olio e che in quest’emulsione l’olio è prevalente quello rimane bello protetto non entra in contatto con gli ioni H+ e quindi non rilascia ioni Zn2+. Quindi in questo tipo di emulsione non servirebbe di chelare perché gli ioni Zn2+ non si formano. Nelle emulsioni O in A invece serve il chelante per bloccare questo processo. Ho capito bene?
Poi mi è capitato di leggere su “No-nonsense cosmethic” la richiesta di una “recensione” della Pasta all’Acqua di Fitocose (si tratta di un'emulsione O in W), in cui si chiedeva ragione dell’uso di quantità troppo piccole di fitato di sodio come chelante . A prescindere dalla risposta che non ho capito bene ma che sembrerebbe intendere che all’azione chelante del fitato di sodio si affiancherebbe quella dell’acido citrico che reagirebbe con gli ioni zinco formati a dare zinco citrato (Paracelso dice: “la presenza dell’acido citrico in formula fa pensare che si sia cercato un equilibrio basato sul zinco citrate ”) mi ha spiazzato il seguito. Paracelso prosegue: vista qualche perpessità sui sali solubili di zinco , la loro concentrazione nel cosmetico non deve superare l’1% calcolato in zinco (allegato III/1,24). E qui mi si confondono completamente le idee. Si riferiscono agli ioni Zn2+ in questa legge? O alla concentrazione totale di Zn nella crema? Ma non era consentito un 25% di Ossido di Zn ? (che come Zn sarà, è vero, meno del 25% ma con l’1% ce ne passa) Oppure dato che la legge parla di "creme" questo limite si riferisce forse solo a emulsioni O in W?
E infine: riferendosi alle "perplessità sui Sali solubili di Zinco" ci si riferisce sempre al problema del pH o c'è altro?
Corniola
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Re: Ossido di zinco - Avvertenze x la formulazione
Beh Corniola, avresti fatto molto prima a domandare direttamente a Paracelso, visto che l'ha scritto lui, sa di sicuro chiarire.
Nota che dello zinco ossido che si trova in una crema solo una piccolissima-issima parte dissocia in ioni (è a 20° considerato insolubile) ed è di quella minimissima quantità di cui ci dobbiamo preoccuparci e che ci porta il pH in lenta e costante ascesa. Diverso è il discorso dei sali che in soluzione acquosa si possono formare ponendo in contatto lo zinco ossido con degli acidi (vedi il citrico) e che in soluzione acquosa diventano magicamente ben solubili.
Ma fatti spiegare da lui che ne sa di più.
Se Tagliar passa per di qua, ho la curiosità di sapere se ritiene che questa reazione tra l'acido citrico e l'ossido di zinco siano così probabili a 20° nel cosmetico.
Nota che dello zinco ossido che si trova in una crema solo una piccolissima-issima parte dissocia in ioni (è a 20° considerato insolubile) ed è di quella minimissima quantità di cui ci dobbiamo preoccuparci e che ci porta il pH in lenta e costante ascesa. Diverso è il discorso dei sali che in soluzione acquosa si possono formare ponendo in contatto lo zinco ossido con degli acidi (vedi il citrico) e che in soluzione acquosa diventano magicamente ben solubili.
Ma fatti spiegare da lui che ne sa di più.
Se Tagliar passa per di qua, ho la curiosità di sapere se ritiene che questa reazione tra l'acido citrico e l'ossido di zinco siano così probabili a 20° nel cosmetico.
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Re: Ossido di zinco - Avvertenze x la formulazione
Ci avevo pensato, ma non mi era sembra che il sito fosse organizzato in quel modo, più una serie di recensioni che di domande specifiche. Posso sempre provare però!
Ma il resto è corretto? alla luce di questo misterioso 1% (che poi se è lo ione zinco come fanno a calcolarlo?) mi piacerebbe capire se nelle W in O il chelante è inutile come ho capito io (non l'ho mai trovato scritto proprio nettamente) o se conviene inserirlo comunque, soprattutto considerando preparazioni con molto ossido di zinco (la crema barriera che ho fatto io, ad es, contiene il 13% di ZnO, ma ce ne sono di più concentrate)
Ma il resto è corretto? alla luce di questo misterioso 1% (che poi se è lo ione zinco come fanno a calcolarlo?) mi piacerebbe capire se nelle W in O il chelante è inutile come ho capito io (non l'ho mai trovato scritto proprio nettamente) o se conviene inserirlo comunque, soprattutto considerando preparazioni con molto ossido di zinco (la crema barriera che ho fatto io, ad es, contiene il 13% di ZnO, ma ce ne sono di più concentrate)
Corniola
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Re: Ossido di zinco - Avvertenze x la formulazione
Ho posto alcune domande generali (non era luogo mi pare per chiedere di spignatti). Ho avuto alcune risposte. Una che non immaginavo:
"Le perplessità sui sali solubili di zinco sono correlate alla tossicità dello zinco che come spesso accade a piccole dosi può essere benefico, ma sopra una certa soglia fa male. Vista la sua capacità di inibire assorbimento e reazioni con ioni rame e ferro se ne deve limitare la assunzione." UFFIII, niente è mai semplice, si sa.
E poi mi ha chiarito che l'allegato III di questo regolamento restringe i sali di zinco solubili in acqua nei cosmetici all' 1%. Non si riferisce all'ossido di zinco ma ai prodotti di reazione dell'ossido di zinco con, ad esempio, acidi presenti in formula. La limitazione è valida sempre, indifferentemente dal tipo di emulsione. Lo zinco ossido può essere contenuto nel cosmetico anche in qualunque concentrazione.
Risposta chiara ma non mi risolve il problema dato che non so come calcolare se e quanti sali eventualmente si formano in una certa formulazione per sapere se sto o meno sopra quell'1%.
Sempre all'insegna del perchè è sempre tutto così complicato mi ha completamente spiazzata questa frase: "Il chelante se forma sali solubili in realtà può essere il problema, non la soluzione."???!!
Certo che pure io con la prima crema mi imbarco con lo zinco. Se poi penso che volevo proseguire con una crema contenente urea direi che forse è meglio che la rimando a più avanti.
"Le perplessità sui sali solubili di zinco sono correlate alla tossicità dello zinco che come spesso accade a piccole dosi può essere benefico, ma sopra una certa soglia fa male. Vista la sua capacità di inibire assorbimento e reazioni con ioni rame e ferro se ne deve limitare la assunzione." UFFIII, niente è mai semplice, si sa.
E poi mi ha chiarito che l'allegato III di questo regolamento restringe i sali di zinco solubili in acqua nei cosmetici all' 1%. Non si riferisce all'ossido di zinco ma ai prodotti di reazione dell'ossido di zinco con, ad esempio, acidi presenti in formula. La limitazione è valida sempre, indifferentemente dal tipo di emulsione. Lo zinco ossido può essere contenuto nel cosmetico anche in qualunque concentrazione.
Risposta chiara ma non mi risolve il problema dato che non so come calcolare se e quanti sali eventualmente si formano in una certa formulazione per sapere se sto o meno sopra quell'1%.
Sempre all'insegna del perchè è sempre tutto così complicato mi ha completamente spiazzata questa frase: "Il chelante se forma sali solubili in realtà può essere il problema, non la soluzione."???!!
Certo che pure io con la prima crema mi imbarco con lo zinco. Se poi penso che volevo proseguire con una crema contenente urea direi che forse è meglio che la rimando a più avanti.
Corniola
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Re: Ossido di zinco - Avvertenze x la formulazione
tagliar o batte la fiacca o non lo sa
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Re: Ossido di zinco - Avvertenze x la formulazione
La seconda che hai detto.
“Siate felici e se qualche volta la felicità si scorda di voi, voi non vi scordate della felicità” (R. Benigni)
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Re: Ossido di zinco - Avvertenze x la formulazione
E secondo me non lo sa neanche paracelso, ma puoi comunque chiederglielo, ha a chi chiedere ed una risposta salterà fuori.
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Re: Ossido di zinco - Avvertenze x la formulazione
Oddio spero che la domanda la debba fare Tagliar che certamente è ben più qualificata...
nel frattempo mi rispolvero il Silvestroni che prende polvere da una 30ina d'anni
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Corniola
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Re: Ossido di zinco - Avvertenze x la formulazione
Ho letto le 5 pagine nei giorni scorsi, ma non trovo un'informazione diretta su ciò che stavo cercando.
Qualche info indiretta l'ho trovata e riporto qui.
Anto scrive sull'ossido di zinco:
"Nessun problema nelle preparazioni anidre e anche nelle cold cream"
E sempre Anto:
"Evitate additivi che contengano in qualche modo il “sodium stearate” soprattutto a ph un po’ bassi in quanto potrebbe formarsi lo stearato di zinco"
Poi tutte le osservazioni e i dati forniti da Corniola li ho trovati utili e già mi rispondono su molte cose.
Ora la mia domanda è :
Che problematiche specifiche ravvisate nell'uso di zinco ossido e acido stearico in combinazione?
Ossido di zinco + acido stearico = stearato di zinco, come già detto da Anto....e quindi che tipo di problemi ci sono? Di formulazione o di nocività sulla pelle?
Mi riferisco sia a preparazioni anidre che ad emulsioni acqua in olio che andrò a sperimentare.
Ho poca esperienza sia con lo zinco che con l'acido stearico e quindi vorrei capire meglio quali sono i problemi pratici durante la preparazione (oltre al ph) e quali le ripercussioni su pelle e salute in generale a causa della liberazione dei sopracitati ioni di cui parlavate, ecc. ecc.
Grazie a voi.
P.s.
Ad esempio
qui
http://lola.mondoweb.net/viewtopic.php? ... o+stearico
e qui
http://lola.mondoweb.net/viewtopic.php? ... o+stearico
fate delle creme contenenti sia ossido di zinco che acido stearico e non rilevo osservazioni in merito. Quindi tutto ok? O ritorniamo al discorso "quantità" ?
Qualche info indiretta l'ho trovata e riporto qui.
Anto scrive sull'ossido di zinco:
"Nessun problema nelle preparazioni anidre e anche nelle cold cream"
E sempre Anto:
"Evitate additivi che contengano in qualche modo il “sodium stearate” soprattutto a ph un po’ bassi in quanto potrebbe formarsi lo stearato di zinco"
Poi tutte le osservazioni e i dati forniti da Corniola li ho trovati utili e già mi rispondono su molte cose.
Ora la mia domanda è :
Che problematiche specifiche ravvisate nell'uso di zinco ossido e acido stearico in combinazione?
Ossido di zinco + acido stearico = stearato di zinco, come già detto da Anto....e quindi che tipo di problemi ci sono? Di formulazione o di nocività sulla pelle?
Mi riferisco sia a preparazioni anidre che ad emulsioni acqua in olio che andrò a sperimentare.
Ho poca esperienza sia con lo zinco che con l'acido stearico e quindi vorrei capire meglio quali sono i problemi pratici durante la preparazione (oltre al ph) e quali le ripercussioni su pelle e salute in generale a causa della liberazione dei sopracitati ioni di cui parlavate, ecc. ecc.
Grazie a voi.
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http://lola.mondoweb.net/viewtopic.php? ... o+stearico
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fate delle creme contenenti sia ossido di zinco che acido stearico e non rilevo osservazioni in merito. Quindi tutto ok? O ritorniamo al discorso "quantità" ?
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- novellino
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Re: Ossido di zinco - Avvertenze x la formulazione
Grazie a Corniola che mi risponde nel topic
http://lola.mondoweb.net/viewtopic.php?f=17&t=45873
Nel frattempo ho trovato un'altra informazione, vedete questo link dove si descrive un unguento all'ossido di zinco
http://www.torrinomedica.it/farmaci/sch ... guento.asp
Al punto 6.2 Incompatibilità - si legge quanto segue
"Lo zinco ossido reagisce lentamente con gli acidi grassi di oli e grassi a dare agglomerati di zinco oleato, stearato, ecc.
A contatto con glicerolo in presenza di luce, può svilupparsi spesso una colorazione nera"
"a dare agglomerati di zinco oleato, stearato, ecc."
E quindi che succede? Non ne comprendo il significato sinceramente.
Qualcuno l'ha capito?
http://lola.mondoweb.net/viewtopic.php?f=17&t=45873
Nel frattempo ho trovato un'altra informazione, vedete questo link dove si descrive un unguento all'ossido di zinco
http://www.torrinomedica.it/farmaci/sch ... guento.asp
Al punto 6.2 Incompatibilità - si legge quanto segue
"Lo zinco ossido reagisce lentamente con gli acidi grassi di oli e grassi a dare agglomerati di zinco oleato, stearato, ecc.
A contatto con glicerolo in presenza di luce, può svilupparsi spesso una colorazione nera"
"a dare agglomerati di zinco oleato, stearato, ecc."
E quindi che succede? Non ne comprendo il significato sinceramente.
Qualcuno l'ha capito?
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Re: Ossido di zinco - Avvertenze x la formulazione
Io non sono un chimico ma secondo me niente di più di quanto già sapessimo: se mischi Zinco Ossido nello stesso prodotto ed acido stearico gli eventuali ioni Zn che possono essere rilasciati possono reagire con l'acido a formare il famoso stearato di Zn. (o oleato se c'e invece acido oleico). Magari questa reazione può avvenire in maniera disomogenea e allora si formano degli "agglomerati" locali nel prodotto. Del colore nero non saprei proprio che inventare.
Corniola
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- Grande Capa
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Re: Ossido di zinco - Avvertenze x la formulazione
ma non credo proprio, non a temperatura ambiente.
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Re: Ossido di zinco - Avvertenze x la formulazione
Sbirciando qualche articolo ho visto che per produrre stearato di zinco si lavora in acqua dai 50° in su o in etanolo a riflusso agitando. In entrambi i casi con catalizzatore acido o basico (citrico o soda).
Quindi dubito che a 20° non in soluzione acquosa si possa formare stearato di zinco in quantità apprezzabile e in tempi ragionevoli.
Quindi dubito che a 20° non in soluzione acquosa si possa formare stearato di zinco in quantità apprezzabile e in tempi ragionevoli.
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- novellino
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Re: Ossido di zinco - Avvertenze x la formulazione
Forse ho trovato.
Qui, dove si parla di ossido di zinco nelle tecniche pittoriche
http://www.archeomatica.it/ultime/le-su ... d-estetica
Ad un certo punto, riferendosi all'ossido di zinco nella pittura ad olio, si dice:
"Questo pigmento è conosciuto per subire dei processi di saponificazione (Elliott 1946). Essendo lo zinco un metallo anfotero, l’ossido di zinco può agire come acido o come base. Il suo intervallo di stabilità di pH varia da 7 a 7.5 e con un legante acido può reagire formando saponi basici [Elliot, 1946]. Il risultato della formazione dei saponi comporta lo sviluppo di difetti del film pittorico, giacché tali saponi agiscono da siti di nucleazione per l’aggregazione delle particelle del pigmento durante la fase di asciugatura del legante [Elliot, 1946] [Hamburgh,1979]"
(Nel sito segue un approfondito studio principalmente sulla pittura comunque).
Dunque i principali problemi non sembrano essere di nocività come già concluso da voi. Al massimo, mi par di capire, facendo incontrare zinco ossido e acido stearico si forma il famoso emulsionante-sapone.
Quindi il problema non è tanto la sostanza finale nel cosmetico (stearato di zinco) ma il processo di formazione...cioè rischio di saponificazione.
Io non faccio saponi in casa quindi non ne so nulla, se non che poi faremo fatica a gestire il ph.
Se qualcuno ha osservazioni più pertinenti delle mie le leggerò volentieri.
Modifico e integro il post.
Nel 2011 sezione cosmetici promossi a proposito di un deodorante anto dice
"Sodium stearate è sostanzialmente ... sapone... è lui che da la consistenza a praticamente tutti i deo stick che si vendono"
Quindi a questo punto mi sembra di aver chiuso il cerchio riguardo l'affermazione iniziale di anto. Ecco qual era il problema!
Buona giornata:-)
Qui, dove si parla di ossido di zinco nelle tecniche pittoriche
http://www.archeomatica.it/ultime/le-su ... d-estetica
Ad un certo punto, riferendosi all'ossido di zinco nella pittura ad olio, si dice:
"Questo pigmento è conosciuto per subire dei processi di saponificazione (Elliott 1946). Essendo lo zinco un metallo anfotero, l’ossido di zinco può agire come acido o come base. Il suo intervallo di stabilità di pH varia da 7 a 7.5 e con un legante acido può reagire formando saponi basici [Elliot, 1946]. Il risultato della formazione dei saponi comporta lo sviluppo di difetti del film pittorico, giacché tali saponi agiscono da siti di nucleazione per l’aggregazione delle particelle del pigmento durante la fase di asciugatura del legante [Elliot, 1946] [Hamburgh,1979]"
(Nel sito segue un approfondito studio principalmente sulla pittura comunque).
Dunque i principali problemi non sembrano essere di nocività come già concluso da voi. Al massimo, mi par di capire, facendo incontrare zinco ossido e acido stearico si forma il famoso emulsionante-sapone.
Quindi il problema non è tanto la sostanza finale nel cosmetico (stearato di zinco) ma il processo di formazione...cioè rischio di saponificazione.
Io non faccio saponi in casa quindi non ne so nulla, se non che poi faremo fatica a gestire il ph.
Se qualcuno ha osservazioni più pertinenti delle mie le leggerò volentieri.
Modifico e integro il post.
Nel 2011 sezione cosmetici promossi a proposito di un deodorante anto dice
"Sodium stearate è sostanzialmente ... sapone... è lui che da la consistenza a praticamente tutti i deo stick che si vendono"
Quindi a questo punto mi sembra di aver chiuso il cerchio riguardo l'affermazione iniziale di anto. Ecco qual era il problema!
Buona giornata:-)