Ciao Chris, leggo solo ora questo argomento e credo che la risposta sia "dipende quanto lo diluisci" (o quanto era concentrato prima).Chris ha scritto:penso che un tensio diluito in acqua si automaticamente in forma micellare....
Spiego due cose che magari aiutano chi ne sa meno e ovviamente potete integrare o correggermi, ci mancherebbe
Dicesi CMC (concentrazione micellare critica) la concentrazione di detergente dalla quale in poi il detergente forma strutture micellari. E se aggiungo altri detergenti alla soluzione, anche questi verranno inglobati nelle strutture micellari. Il CMC è un dato variabilissimo a seconda di temperatura, pressione, elettroliti,... e per ogni detergente di solito ne è noto almeno uno determinato a parametri "classici" (in acqua distillata, a 25°C e pressione atmosferica). Se già aggiungi un sale ai parametri classici, il CMC potrebbe essere diverso. Per esperienza, sono certa che i detergenti puri (la polvere o la soluzione satura) hanno almeno un valore CMC noto, i detergenti che usiamo noi non lo so, non me lo ricordo dalle schede tecniche lette e non ci ho mai neanche badato molto. Preciso anche che il comportamento di un detergente in soluzione dipende anche da altri valori (aggregation number,..), e non so se in cosmesi si usano. E le micelle possono essere giganti o mignon e, secondo me, il potere lavante cambia da una soluzione con 3 micelle grandi dentro a una che ne ha 20 piccine.
Ora, non è sempre vero che appena tu butti un detergente in acqua questo forma micelle (e ci tengo a dire che un detergente può anche formare altre strutture in soluzione: lamelle, liposomi, doppi bilayer aperti...). Se la concentrazione di detergente è bassa, le molecole anfipatiche del detergente (testa polare + coda idrofobica) si sparpaglieranno e resteranno disperse con una tensione superficiale troppo alta perchè si uniscano. Tradotto: viene richiesta troppa energia ad una molecola perchè ne avvicini un'altra. Se aggiungi detergente, hai tante molecole sparpagliate e più vicine tra loro e l'energia richiesta è minore. E quando due molecole si attaccano, sono più "forti" e richiamano più facilmente altre molecole di detergente. E così via. Poi quando sono in numero sufficiente, decidono di ridurre al minimo questa tensione superficiale (rompiballe ) e formano una micella: code idrofobiche protette dall'acqua e teste polari esterne per poter interagire con l'acqua. Ora l'energia è così ridotta che aggiunte di detergente saranno quasi ininfluenti e questo verrà inglobato nelle micelle esistenti.
Qui mi fermo perchè non so collegare questa teoria alle acque micellari. Io senza un CMC noto, non saprei come creare una soluzione contenente le micelle. E certamente le micelle possono essere "invogliate" a formarsi aggiungendo sostanze tipo propanediol (come dice Laura ) e queste sostanze ridurrebbero quindi la quantità di detergente finale. Tuttavia, secondo me questo implica un valore CMC calcolato con questa sostanza usata. E questa mi sembra roba da professionisti....spero di essere stata un poco utile. Ciao