Petrolati
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Petrolati
e' un po' che medito di aprire questo topic, e visto che ultimamente questa cosa e' riscappata fuori per vie traverse mi sono decisa ad aprirlo.
la domanda, sara' scema, e' PERCHE' UN PETROLATO CUM SILICONE OCCLUDE E UN OLIO VEGETALE NO?
voglio dire, se ci pensiamo bene una volta si usava sigillare il vino con un velo d'olio d'oliva in superficie. All'atto pratico lo so che funzionano meglio gli olii vegetali, lo vedo io e lo vedono tutte le persone che hanno smesso di usare siliconi et petrolati vari.
Perche' pero'? non dovrebbero avere una capacita' di "sigillare" anche gli olii vegetali?
la domanda, sara' scema, e' PERCHE' UN PETROLATO CUM SILICONE OCCLUDE E UN OLIO VEGETALE NO?
voglio dire, se ci pensiamo bene una volta si usava sigillare il vino con un velo d'olio d'oliva in superficie. All'atto pratico lo so che funzionano meglio gli olii vegetali, lo vedo io e lo vedono tutte le persone che hanno smesso di usare siliconi et petrolati vari.
Perche' pero'? non dovrebbero avere una capacita' di "sigillare" anche gli olii vegetali?
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- utente avanzato
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- Iscritto il: 05/10/2006, 17:56
Salute laura, la mia opinione:
per il vino si usa l'olio di vaselina perchè è sufficientemente stabile all'ossidazione, perchè incolore inodore ed insapore.
Per l'effetto 'sigillante' il silicone è un polimero a differenza degli altri olii vegetali, mentre gli olii minerali sono catene lunghe idrocarburiche rispetto agli olii vegetali più corti.
per il vino si usa l'olio di vaselina perchè è sufficientemente stabile all'ossidazione, perchè incolore inodore ed insapore.
Per l'effetto 'sigillante' il silicone è un polimero a differenza degli altri olii vegetali, mentre gli olii minerali sono catene lunghe idrocarburiche rispetto agli olii vegetali più corti.
Bisogna distinguere: se fai un prodotto destinato a prescrizione dermatologica può essere razionale l'uso di un olio minerale; ma se devi formulare un'emulsione od oleolito a scopo cosmetico, allora la prima regola che sarebbe ragionevole seguire è rispettare il più possibile la dermocompatibilità del prodotto, e sembra che i trigliceridi di origine vegetale lo siano più dei derivati petroliferi per quello che contengono (ad esempio acidi grassi insaturi) e non contengono (tracce di sintesi potenzialmente tossiche) oltrechè per natura biochimica (occlusività più o meno spinta, eventuali permeabilità ed interazione eccetera).
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- utente avanzato
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Certo. La natura biochimica della specifica sostanza non dipende necessariamente dalla sua origine, petrolifera o vegetale. Appunto, l'olio di ricino è vegetale, ma le sue caratteristiche lo rendono ugualmente occlusivo.
Come discorso generale si può dire che le sostanze di origine vegetale sono più dermocompatibili, perché originate da processi biologici "abbastanza" simili a quelli del metabolismo animale (e umano), che quindi producono molecole "abbastanza" simili. Ma non è un discorso che vale sempre in assoluto. Occorre guardare le singole sostanze.
Come discorso generale si può dire che le sostanze di origine vegetale sono più dermocompatibili, perché originate da processi biologici "abbastanza" simili a quelli del metabolismo animale (e umano), che quindi producono molecole "abbastanza" simili. Ma non è un discorso che vale sempre in assoluto. Occorre guardare le singole sostanze.
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- utente avanzato
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- Iscritto il: 10/06/2007, 20:20
Non ho detto che gli oli minerali derivati dal petrolio fanno bene alla pelle.
Io stavo rispondendo a Mayday, che a proposito dell'olio di ricino, dichiaratamente occlusivo perché con una molecola troppo grande, diceva "però è vegetale". Io mi sono limitata a replicare che "vegetale" o "minerale" che sia, sono le caratteristiche della singola sostanza che bisogna valutare sulla pelle: ci possono essere degli oli vegetali che sono altrettanto occlusivi degli oli minerali, tutto qui.
Io stavo rispondendo a Mayday, che a proposito dell'olio di ricino, dichiaratamente occlusivo perché con una molecola troppo grande, diceva "però è vegetale". Io mi sono limitata a replicare che "vegetale" o "minerale" che sia, sono le caratteristiche della singola sostanza che bisogna valutare sulla pelle: ci possono essere degli oli vegetali che sono altrettanto occlusivi degli oli minerali, tutto qui.
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- esimio cosmetologo
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- Iscritto il: 13/12/2006, 8:58
su invito di Trotulina ( ciao carissima , ben tornata ) mi intrometto in un post che evitavo per non risollevare polveroni.
linko una vecchia discussione su promiseland:
http://forum.promiseland.it/viewtopic.p ... sc&start=0
dove in realtà abbiamo finalmente una novità: oggi la nuova edizione della direttiva cosmetica ha aggiunto petrolati e paraffine nella lista delle sostanze che non possono entrare, in nessuna percentuale, nella composizione del cosmetico.
Poi c'è il " famoso/fumoso" codicillo: a meno che non si dimostri che .... bla bla bla, vecchia discussione bypassata dalla solita negligenza-insipienza del mercato; vorrei vedere il fornitore di paraffina USP che riesce a certificare che questa non è derivata da un prodotto cancerogeno, visto che è prodotta raffinando la paraffina gialla che è cancerogena.
Bhooooo! misteri della chimica.
Sul polidecene idrogenato, cara Trotulina se non sbaglio ne parlammo un po' di tempo fa, lo considero il miglior sostituto delle paraffine. E' veramente un bel prodotto ed ha un ciclo produttivo, che non comporta nessuno dei rischi di cancerogenicità delle paraffine e/o petrolati.
Non a caso il polidecene idrogenato è classificato anche per il suo utilizzo alimentare.
Sul mercato cosmetico si può trovare con diverse gradazioni di viscosità, in realtà riescono a modulare l'angolo d'attacco ( a memoria ) quindi i parametri di spandibilità e scorrevolezza che definiscono l'emollienza.
Chi sa ben formulare può ottenere creme leggere, creme massaggiabili lungamente, creme asciutte ecc... ecc...
Sulla non dermocompatibilità degli idrocarburi , non condivido.
Ci sono idrocarburi ed idrocarburi , lo squalene è uno di questi ed ha un ruolo fondamentale nel film idrolipidico della pelle.
Sull'origine delle sostanze chimiche, a parte i problemi ecologici ed etici, ritengo che se una molecola è identica, alla pelle fa lo stesso effetto sia che venga estratta dall'olio d'oliva sia che venga dal ciclo petrolifero ( sto continuando a sfruttare l'esempio squalane vs. polisobutene idrogenato , ma attenzione , spesso dalla nomenclatura degli idrocarburi non si ricava la certezza su che razza di molecola è, e l'equivalenza che molti fornitori vantano tra squalane c30h62 e polyisobutene idrogenato non è affatto garantita ).
A proposito anche il polisobutene idrogenato viene fornito con diversi gradi di viscosità e scorrevolezza e come sostituto della paraffina non è male.
Poi molte altre alternative alla paraffina oggi sono offerte dal mercato chimico.... una curiosità : praticamente tutti "vantano" la non comedogenicità di queste " nuove" molecole , cosa su cui francamente mi riservo di scatenare il mio scetticismo a quando saranno chiare le procedure di test per definire non comedogenico un prodotto.
linko una vecchia discussione su promiseland:
http://forum.promiseland.it/viewtopic.p ... sc&start=0
dove in realtà abbiamo finalmente una novità: oggi la nuova edizione della direttiva cosmetica ha aggiunto petrolati e paraffine nella lista delle sostanze che non possono entrare, in nessuna percentuale, nella composizione del cosmetico.
Poi c'è il " famoso/fumoso" codicillo: a meno che non si dimostri che .... bla bla bla, vecchia discussione bypassata dalla solita negligenza-insipienza del mercato; vorrei vedere il fornitore di paraffina USP che riesce a certificare che questa non è derivata da un prodotto cancerogeno, visto che è prodotta raffinando la paraffina gialla che è cancerogena.
Bhooooo! misteri della chimica.
Sul polidecene idrogenato, cara Trotulina se non sbaglio ne parlammo un po' di tempo fa, lo considero il miglior sostituto delle paraffine. E' veramente un bel prodotto ed ha un ciclo produttivo, che non comporta nessuno dei rischi di cancerogenicità delle paraffine e/o petrolati.
Non a caso il polidecene idrogenato è classificato anche per il suo utilizzo alimentare.
Sul mercato cosmetico si può trovare con diverse gradazioni di viscosità, in realtà riescono a modulare l'angolo d'attacco ( a memoria ) quindi i parametri di spandibilità e scorrevolezza che definiscono l'emollienza.
Chi sa ben formulare può ottenere creme leggere, creme massaggiabili lungamente, creme asciutte ecc... ecc...
Sulla non dermocompatibilità degli idrocarburi , non condivido.
Ci sono idrocarburi ed idrocarburi , lo squalene è uno di questi ed ha un ruolo fondamentale nel film idrolipidico della pelle.
Sull'origine delle sostanze chimiche, a parte i problemi ecologici ed etici, ritengo che se una molecola è identica, alla pelle fa lo stesso effetto sia che venga estratta dall'olio d'oliva sia che venga dal ciclo petrolifero ( sto continuando a sfruttare l'esempio squalane vs. polisobutene idrogenato , ma attenzione , spesso dalla nomenclatura degli idrocarburi non si ricava la certezza su che razza di molecola è, e l'equivalenza che molti fornitori vantano tra squalane c30h62 e polyisobutene idrogenato non è affatto garantita ).
A proposito anche il polisobutene idrogenato viene fornito con diversi gradi di viscosità e scorrevolezza e come sostituto della paraffina non è male.
Poi molte altre alternative alla paraffina oggi sono offerte dal mercato chimico.... una curiosità : praticamente tutti "vantano" la non comedogenicità di queste " nuove" molecole , cosa su cui francamente mi riservo di scatenare il mio scetticismo a quando saranno chiare le procedure di test per definire non comedogenico un prodotto.
Paracelso -
stufo di bufale cosmetiche - http://www.nononsensecosmethic.org
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Sì ma concorderai sulla non dermocompatibilità di vaselina e petrolato! E sono questi gli idrocarburi che le case cosmetiche pretendono di farci spalmare sulla pelle.paracelso ha scritto: Sulla non dermocompatibilità degli idrocarburi , non condivido.
Ci sono idrocarburi ed idrocarburi , lo squalene è uno di questi ed ha un ruolo fondamentale nel film idrolipidico della pelle.
...perchè io VI VEDO
"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
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- esimio cosmetologo
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Scusa l'atteggiamento un po' oltranzista, ma che senso ha discutere di dermocompatibilità quando una molecola si trova nella lista delle sostanze proibite per l'utilizzo cosmetico ?
Lo so che la maggioranza non condivide la mia interpretazione, ma se si sono scomodati a metterla in quella lista, per me , semplicemente non si può usare a meno che chi la mette nel cosmetico non possa dimostrare che ne conosce l'intera filiera produttiva e che non deriva da prodotti classificati come cancerogeni ...( al primo controllo scoppia un casino :-))))
Il concetto di dermocompatibilità forse viene confuso con quello di affinità... quindi gli oli vegetali sono "affini" ai grassi cutanei e alcuni idrocarburi sono affini agli idrocarburi cutanei. Questo comporta che possono partecipare a meccanismi filmogeni-metabolici-enzimatici-idrolisivarie tipiche della fisiologia della pelle...
se invece si intende la mancanza di risposte reattive della pelle, la dermocompatibilità ce l'hanno molte altre sostanze .
La paraffina a parte l'acantosi e alcune reazioni sporadiche è assolutamente non reattiva per la pelle.
Inoltre la maggioranza dei principi attivi utilizzati in cosmesi non hanno alcuna affinità con i tessuti della pelle ma sono "compatibili".
Lo so che la maggioranza non condivide la mia interpretazione, ma se si sono scomodati a metterla in quella lista, per me , semplicemente non si può usare a meno che chi la mette nel cosmetico non possa dimostrare che ne conosce l'intera filiera produttiva e che non deriva da prodotti classificati come cancerogeni ...( al primo controllo scoppia un casino :-))))
Il concetto di dermocompatibilità forse viene confuso con quello di affinità... quindi gli oli vegetali sono "affini" ai grassi cutanei e alcuni idrocarburi sono affini agli idrocarburi cutanei. Questo comporta che possono partecipare a meccanismi filmogeni-metabolici-enzimatici-idrolisivarie tipiche della fisiologia della pelle...
se invece si intende la mancanza di risposte reattive della pelle, la dermocompatibilità ce l'hanno molte altre sostanze .
La paraffina a parte l'acantosi e alcune reazioni sporadiche è assolutamente non reattiva per la pelle.
Inoltre la maggioranza dei principi attivi utilizzati in cosmesi non hanno alcuna affinità con i tessuti della pelle ma sono "compatibili".
Paracelso -
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- esimio cosmetologo
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petrol -han
La cosa che non mi torna è che a livello farmacopea non mi risulta che i preparati a base di vaselina siano stati classificati cancerogeni...
forse è il petrolatum dei cosmetici che non va bene.
forse è il petrolatum dei cosmetici che non va bene.
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Temo sia anch'io così, ovvero: quando una cosa è classificata FU allora è tutto a posto, fosse anche lanolina ai pesticidi.
Normalmente mi ritrovo a scontrarmi via forum con persone che sostengono che chi evita i petrolati è un fissato, sostenendo più o meno questi punti:
-il paraffinum liquidum è presente nei prodotti per i neonati, quindi sicuramente è delicatissimo;
- non esiste emolliente più idratante, perchè crea un film occlusivo che blocca la traspirazione cutanea idratando la pelle;
- ripara la pelle lesa molto più di qualsiasi altro grasso naturale
- il petrolato non è comedogenico, sta scritto su tutti i siti internet che comparano la comedogenicità dei vari grassi, mentre gli oli vegetali sì;
- non dà allergie, non irrancidisce, è piacevole da spalmare sulla pelle.
Contesto punto per punto:
- il petrolato è presente nei prodotti per neonati, soprattutto perchè costa pochissimo e non ha odore. Normalmente non dà allergie, anche se in questi giorni ho raccolto quattro testimonianze di dermatiti indotte dall'olio Johnson's (inci: paraffinum liquidum, parfum). Il problema è che forma un film occlusivo sulla pelle, ed è stato riscontrato che spesso i neonati che ne vengono spalmati sviluppano infezioni batteriche sulla pelle in quanto sotto lo strato di "plastica liquida" i batteri proliferano. Spesso i neonati affetti da sudamina ricavano benefici se al posto di paste petrolifere iniziano ad usare prodotti più traspiranti;
- La traspirazione cutanea è una cosa fisiologica ed utile, nelle quantità normali. Troppa, naturalmente, pu seccare la pelle, ma basta già un olio od un burro vegetale per ridurla senza bloccarla del tutto. Nell'ipotesi malaugurata che qualcuno si ungesse con una crema a base preponderante di petrolati si rischia un eccessivo imbimbimento e macerazione dello strato superficiale, che deve contenere se in salute un 10% di acqua, non di più. Poi, se ci guardiamo intorno, i problemi di pelle normalmente sono solo in minima parte di secchezza, la maggior parte delle persone ha la pelle troppo grassa!
La leggenda che l'olio Johnson's idrati "dieci volte di più di una normale crema idratante" sono sfatate dai fatti: la pelle, untuosa in superficie continua a tirare sotto.
Che ripari la pelle lesa più di qualsiasi grasso naturale è vero, ma la pelle del viso che ha bisogno di cosmetici non è mai lesa. Pu avere senso il petrolato in una pomata curativa, dove una lesione non deve entrare in contatto con i batteri dell'ambiente, e il principio attivo deve rimanere in loco senza essere dilavato da sudore o assorbimento della crema da parte della pelle, ma non sicuro in un cosmetico;
- che il petrolato non sia comedogenico è scritto in studi americani pagati da chi il petrolato lo produce; Sicuramente un grasso occlusivo che mantiene in loco il sebo prodotot naturalmente dalla pelle non pu fare altro che peggiorare la situazione in chi ha già problemi di pelle impura;
- Vero che normalmente non dà allergie, vero che non irrancidisce mai neanche dopo mille anni, ma non è piacevole da spalmare, dà sempre quell'impressione di plastica sullla pelle
Inoltre:
I petrolati sono stati classificati dalla comunità economica europea come cancerogeni di classe II, significa che non hanno una diretta causalità nella formazione del cancro, come pu essere ad esempio la formaldeide o l'amianto, ma sono fortemente sospettati, e questo a causa delle impurezze che il proceso di fabbricazione non riesce ad eliminare del tutto; pensate che se lo spalmarci di petrolati non pu dare grossi problemi, sono contenuti nella maggior parte dei rossetti e dei burro cacao, e ce li mangiamo;
Vengono usati perchè costano poco, si emulsionano benissimo dando creme bianco latte e senza odore, non irrancidiscono mai al contrario degli oli vegetali. Ma non sono assolutamente riconosciuti dalla pelle, non sono sebosimili (e nella scelta di un cosmetico, dovremmo badare a ristabilire la perfetta condizione della pelle sana, non a sconvolgere il suo equilibrio) e interferiscono con la normale traspirazione.
Visto che al mondo ci sono centinaia di oli e burri vegetali dalle più disparate proprietà cosmetiche, pieni di vitamine, ceramidi, omega 3 e 6, insaponificabili che stimolano i fibroblasti, insomma grassi che non sono solo unti ma apportano alla nostra pelle sostanze cosmeticamente valide, mi dite per quale motivo io mi devo accontentare di un cosmetico che ha reso la vita più facile al formulatore dandogli pochi problemi sia di costo che di stabilità, quando per comprarlo spendo fior di quattrini?
E' ora di finirla di farci ingannare, se paghiamo per un cosmetico deve avere qualcosa dentro. E che i formulatori si diano una mossa invece di cercare sempre la strada più comoda tanto il consumatore si fa fregare in tutte le maniere. Siamo consumatori attenti, sappiamo scegliere. I petrolati li lasciamo dentro il serbatoio della macchina.
Normalmente mi ritrovo a scontrarmi via forum con persone che sostengono che chi evita i petrolati è un fissato, sostenendo più o meno questi punti:
-il paraffinum liquidum è presente nei prodotti per i neonati, quindi sicuramente è delicatissimo;
- non esiste emolliente più idratante, perchè crea un film occlusivo che blocca la traspirazione cutanea idratando la pelle;
- ripara la pelle lesa molto più di qualsiasi altro grasso naturale
- il petrolato non è comedogenico, sta scritto su tutti i siti internet che comparano la comedogenicità dei vari grassi, mentre gli oli vegetali sì;
- non dà allergie, non irrancidisce, è piacevole da spalmare sulla pelle.
Contesto punto per punto:
- il petrolato è presente nei prodotti per neonati, soprattutto perchè costa pochissimo e non ha odore. Normalmente non dà allergie, anche se in questi giorni ho raccolto quattro testimonianze di dermatiti indotte dall'olio Johnson's (inci: paraffinum liquidum, parfum). Il problema è che forma un film occlusivo sulla pelle, ed è stato riscontrato che spesso i neonati che ne vengono spalmati sviluppano infezioni batteriche sulla pelle in quanto sotto lo strato di "plastica liquida" i batteri proliferano. Spesso i neonati affetti da sudamina ricavano benefici se al posto di paste petrolifere iniziano ad usare prodotti più traspiranti;
- La traspirazione cutanea è una cosa fisiologica ed utile, nelle quantità normali. Troppa, naturalmente, pu seccare la pelle, ma basta già un olio od un burro vegetale per ridurla senza bloccarla del tutto. Nell'ipotesi malaugurata che qualcuno si ungesse con una crema a base preponderante di petrolati si rischia un eccessivo imbimbimento e macerazione dello strato superficiale, che deve contenere se in salute un 10% di acqua, non di più. Poi, se ci guardiamo intorno, i problemi di pelle normalmente sono solo in minima parte di secchezza, la maggior parte delle persone ha la pelle troppo grassa!
La leggenda che l'olio Johnson's idrati "dieci volte di più di una normale crema idratante" sono sfatate dai fatti: la pelle, untuosa in superficie continua a tirare sotto.
Che ripari la pelle lesa più di qualsiasi grasso naturale è vero, ma la pelle del viso che ha bisogno di cosmetici non è mai lesa. Pu avere senso il petrolato in una pomata curativa, dove una lesione non deve entrare in contatto con i batteri dell'ambiente, e il principio attivo deve rimanere in loco senza essere dilavato da sudore o assorbimento della crema da parte della pelle, ma non sicuro in un cosmetico;
- che il petrolato non sia comedogenico è scritto in studi americani pagati da chi il petrolato lo produce; Sicuramente un grasso occlusivo che mantiene in loco il sebo prodotot naturalmente dalla pelle non pu fare altro che peggiorare la situazione in chi ha già problemi di pelle impura;
- Vero che normalmente non dà allergie, vero che non irrancidisce mai neanche dopo mille anni, ma non è piacevole da spalmare, dà sempre quell'impressione di plastica sullla pelle
Inoltre:
I petrolati sono stati classificati dalla comunità economica europea come cancerogeni di classe II, significa che non hanno una diretta causalità nella formazione del cancro, come pu essere ad esempio la formaldeide o l'amianto, ma sono fortemente sospettati, e questo a causa delle impurezze che il proceso di fabbricazione non riesce ad eliminare del tutto; pensate che se lo spalmarci di petrolati non pu dare grossi problemi, sono contenuti nella maggior parte dei rossetti e dei burro cacao, e ce li mangiamo;
Vengono usati perchè costano poco, si emulsionano benissimo dando creme bianco latte e senza odore, non irrancidiscono mai al contrario degli oli vegetali. Ma non sono assolutamente riconosciuti dalla pelle, non sono sebosimili (e nella scelta di un cosmetico, dovremmo badare a ristabilire la perfetta condizione della pelle sana, non a sconvolgere il suo equilibrio) e interferiscono con la normale traspirazione.
Visto che al mondo ci sono centinaia di oli e burri vegetali dalle più disparate proprietà cosmetiche, pieni di vitamine, ceramidi, omega 3 e 6, insaponificabili che stimolano i fibroblasti, insomma grassi che non sono solo unti ma apportano alla nostra pelle sostanze cosmeticamente valide, mi dite per quale motivo io mi devo accontentare di un cosmetico che ha reso la vita più facile al formulatore dandogli pochi problemi sia di costo che di stabilità, quando per comprarlo spendo fior di quattrini?
E' ora di finirla di farci ingannare, se paghiamo per un cosmetico deve avere qualcosa dentro. E che i formulatori si diano una mossa invece di cercare sempre la strada più comoda tanto il consumatore si fa fregare in tutte le maniere. Siamo consumatori attenti, sappiamo scegliere. I petrolati li lasciamo dentro il serbatoio della macchina.
Ultima modifica di Lola il 26/11/2010, 16:46, modificato 1 volta in totale.
...perchè io VI VEDO
"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
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paracelso ha scritto:Scusa l'atteggiamento un po' oltranzista, ma che senso ha discutere di dermocompatibilità quando una molecola si trova nella lista delle sostanze proibite per l'utilizzo cosmetico ?
Lo so che la maggioranza non condivide la mia interpretazione, ma se si sono scomodati a metterla in quella lista, per me , semplicemente non si può usare a meno che chi la mette nel cosmetico non possa dimostrare che ne conosce l'intera filiera produttiva e che non deriva da prodotti classificati come cancerogeni ...( al primo controllo scoppia un casino :-))))
paracelso, proprio per questo e per il fatto che tu non osi pensare alle conseguenze di un controllo sulla filiera di produzione e per il fatto che ancora troviamo il petrolato tra gl'ingredienti di un cosmetico a me è venuto il sospetto che sta roba non piaccia tanto alla pelle.
Tra l'altro detti un'occhiata alle specifiche del poliisobutilene idrogenato, e tra le sue innumeri doti miracolistiche c'era pure il fatto che non si sentisse affatto sulla pelle per il suo potere di penetrazione non marcato ma verificato. Ora, se mai deve penetrare un idrocarburo che non sia lo squalene (e anche questo sarebbe bene stesse dove dovrebbe stare) preferirei fosse un trigliceride; così se mai il nostro organismo scomponesse la molecola -con tutto sto edta che buttano in mare per ripulirlo...- ci si ritroverebbe con roba che sappiamo che farcene.
Poi possiamo parlare anche dei pregi cosmetici della vaselina e compari come colore odore sapore occlusività facilità o meno all'ossidazione, facilità della formulazione e... già, il prezzo forse ci combina qualcosa.
Buona giornata.
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Re: Petrolati
ciao a tutti, sono appena stata in un negozietto di un'azienda agricola in un piccolo paesino di montagna, immerso nella natura. il negozietto vende principalmente miele ed altri prodotti naturali: cremine varie a base di miele. leggo l'inci: paraffina e petrulatum. ora; sono sì una novellina ma per fortuna qs volta non mi hanno fregata! ciao a tutti e grazie per tutte le info che ci date!
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Re: Petrolati
Ciao a tutti, so che e` un post vecchissimo ma ho una domanda. Se e` stata risposta prima di oggi (ed ho idea che lo sia stata) per favore reindirizzatemi. Stavo cercando di capire se la Microcrystalline Wax sia sempre e soltanto un derivato del petrolio e quindi farebbe parte della lista dei petrolati.
Vedo che il Biodizionario la da ad un pallino verde, il che mi risulta strano nel caso fosse un derivato del petrolio. Mentre l'EWG dice: Microcrystalline wax is a hydrocarbon wax derived from petroleum.
Qualcuno mi puo` illuminare? Grazie!
Vedo che il Biodizionario la da ad un pallino verde, il che mi risulta strano nel caso fosse un derivato del petrolio. Mentre l'EWG dice: Microcrystalline wax is a hydrocarbon wax derived from petroleum.
Qualcuno mi puo` illuminare? Grazie!
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Re: Petrolati
A quale biodizionario fai riferimento? Se quello di Promiseland non corrisponde più a Zago, e potrebbe essere dato verde perchè i vegani preferiscono un petrolato ad una cera di provenienza animale. Ipotizzo.
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Re: Petrolati
Biodizionario: non c'è nemmeno ora, ci sono la cellulosa microcristallina, verde, e hydrogenated mycrocrystalline wax, verde. Dal 2004 non è cambiato nulla, e non c'è mai stata la cera microcristallina (e lo so che nel 2004 l'ho stampato).
Nel dizionario ecobiocontorl, l'attuale di Zago, è stata introdotta e giustamente ha pallino rosso. Suppongo che quello dell'hydrogenaed fosse semplicemente un errore che non è mai stato corretto e figurati se su promiseland hanno qualcuno che capisce come dare i pallini.
Nel dizionario ecobiocontorl, l'attuale di Zago, è stata introdotta e giustamente ha pallino rosso. Suppongo che quello dell'hydrogenaed fosse semplicemente un errore che non è mai stato corretto e figurati se su promiseland hanno qualcuno che capisce come dare i pallini.
...perchè io VI VEDO
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