Formulare creme - l'effetto cascata
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Formulare creme - l'effetto cascata
Quando decidete che grassi mettere dentro la crema viso o corpo già vi vedo metterli a caso... non si fa!
intanto si decide la percentuale e il tipo di untuosità che si vuole ottenere.
creme viso:
3-4% creme praticamente oil free
5-8% creme molto leggere per pelli grasse
10% creme medie
15% creme per pelli secche
creme corpo:
10-15% creme molto leggere
20% creme medie
20-25% creme molto emollienti
Non basta mescolare 4 grassi per ottenere una bella consistenza, mettendoli più o meno a caso, bisogna avere una strategia sull'effetto che si vuole ottenere.
In ogni composizione saranno presenti olii più leggeri e più pesanti (considerate fra i grassi anche il tocoferile acetato, e le cere come il cetil palmitato, il cetilstearilico, il cetilico), con un "effetto cascata" per migliorare la spalmabilità e la gradevolezza.
Quindi se voglio fare una crema leggerissima ad esempio, non mi limiterò a metterci olietti leggeri, otterrei un effetto troppo untuoso dopo poche ore (l'olietto leggero si assorbe subito, ma è estremamente diffondibile, quindi ha la tendenza a "tornare fuori").
Sulla mia piccola percentuale (supponiamo 6%) distribuirò un olio leggerissimo, uno leggero, uno pesante, un burro e magari una cera, che è molto poco diffondibile e mi mantiene la pelle meno lucida.
Ad esempio potrei fare così:
2% diottil carbonato (leggerissimo)
1% vinaccioli (leggero)
1% argan (medio)
0.5% karitè (burro)
1.5% cetil palmitato (cera)
In questo caso abbiamo fatto una cascata caratterizzata per la maggior parte dall'olio leggero e diffondibile.
Supponiamo di voler fare una crema corpo molto emolliente per gambe secchissime; percentuale 25%
olii scelti: caprilico caprico trigliceride, burro cacao, karitè, jojoba, tocoferile acetato, alcool cetilico.
jojoba 5% (leggero)
caprilico caprico 6% (medio)
tocoferile acetato 4% (grasso e poco scorrevole)
karitè 5% (burro leggero)
cacao 3% (burro grasso)
cetilico 2% (cera asciutta)
Come notate la distribuzione è più uniforme tra le percentuali; se aumento i burri avrò una crema più ricca ma al contempo che si asciuga presto, se diminuisco i burri e aumento gli olii liquidi avrò una crema più leggera ma la gamba resterà unta più a lungo. Se aumento le cere, avrò un effetto bianco più pronunciato ma la gamba asciutta (e meno idratata).
Per questo è fondamentale conoscere bene l'effetto delle sostanze pure sulla pelle, e pensare mentre si formula a che tipo di cosmetico si cerca di ottenere.
Ho trovato une bella immagine che lo mostra visivamente qui:
The final sensorial performance of emulsions mainly follows its gel rheology (thixotropy) and the composition of emollients according to spreading cascade (Figure 3). This principle (4, 5) helps to achieve elegant and aesthetic smoothness in cosmetic emulsions by balancing the gap between highly spreading emollients (green) and slowly spreading ones (red) and introducing medium rich emollients (blue).
Edit del 2024: ho trovato online un articolo che parla male di questo approccio (altro paese, altri modi di spignattare) però sono rimasta veramente sorpresa che la mia idea di cascata dei grassi, elaborata autonomamente a sentimento, sia diventato all'estero il "modo di vedere italiano" (la traducono con emollients cascading, figo!) ecco il link. https://gothicshollowlab.home.blog/2020 ... -blending/
Aggiungo osservazioni fatte ultimamente:
Mettere molti burri in una crema la rende densa (e si addensa moltissimo, divenendo quasi solida, sopo più di un mese, anche se all'inizio sembrava abbastanza liquida) e la rende asciutta sulla pelle; dopo spalmata se non ha grande percentuale di grassi lascia la pelle asciutta.
Se volete quell'effetto pelle nutrita e crema che si spalma bene senza asciugarsi prima di aver finito di spalmare togliete completamente i burri e fate una cascata solo con olii liquidi ed emulsionanti cerosi (sesquistearato, montanov o quello che volete, comunque solidi).
intanto si decide la percentuale e il tipo di untuosità che si vuole ottenere.
creme viso:
3-4% creme praticamente oil free
5-8% creme molto leggere per pelli grasse
10% creme medie
15% creme per pelli secche
creme corpo:
10-15% creme molto leggere
20% creme medie
20-25% creme molto emollienti
Non basta mescolare 4 grassi per ottenere una bella consistenza, mettendoli più o meno a caso, bisogna avere una strategia sull'effetto che si vuole ottenere.
In ogni composizione saranno presenti olii più leggeri e più pesanti (considerate fra i grassi anche il tocoferile acetato, e le cere come il cetil palmitato, il cetilstearilico, il cetilico), con un "effetto cascata" per migliorare la spalmabilità e la gradevolezza.
Quindi se voglio fare una crema leggerissima ad esempio, non mi limiterò a metterci olietti leggeri, otterrei un effetto troppo untuoso dopo poche ore (l'olietto leggero si assorbe subito, ma è estremamente diffondibile, quindi ha la tendenza a "tornare fuori").
Sulla mia piccola percentuale (supponiamo 6%) distribuirò un olio leggerissimo, uno leggero, uno pesante, un burro e magari una cera, che è molto poco diffondibile e mi mantiene la pelle meno lucida.
Ad esempio potrei fare così:
2% diottil carbonato (leggerissimo)
1% vinaccioli (leggero)
1% argan (medio)
0.5% karitè (burro)
1.5% cetil palmitato (cera)
In questo caso abbiamo fatto una cascata caratterizzata per la maggior parte dall'olio leggero e diffondibile.
Supponiamo di voler fare una crema corpo molto emolliente per gambe secchissime; percentuale 25%
olii scelti: caprilico caprico trigliceride, burro cacao, karitè, jojoba, tocoferile acetato, alcool cetilico.
jojoba 5% (leggero)
caprilico caprico 6% (medio)
tocoferile acetato 4% (grasso e poco scorrevole)
karitè 5% (burro leggero)
cacao 3% (burro grasso)
cetilico 2% (cera asciutta)
Come notate la distribuzione è più uniforme tra le percentuali; se aumento i burri avrò una crema più ricca ma al contempo che si asciuga presto, se diminuisco i burri e aumento gli olii liquidi avrò una crema più leggera ma la gamba resterà unta più a lungo. Se aumento le cere, avrò un effetto bianco più pronunciato ma la gamba asciutta (e meno idratata).
Per questo è fondamentale conoscere bene l'effetto delle sostanze pure sulla pelle, e pensare mentre si formula a che tipo di cosmetico si cerca di ottenere.
Ho trovato une bella immagine che lo mostra visivamente qui:
The final sensorial performance of emulsions mainly follows its gel rheology (thixotropy) and the composition of emollients according to spreading cascade (Figure 3). This principle (4, 5) helps to achieve elegant and aesthetic smoothness in cosmetic emulsions by balancing the gap between highly spreading emollients (green) and slowly spreading ones (red) and introducing medium rich emollients (blue).
Edit del 2024: ho trovato online un articolo che parla male di questo approccio (altro paese, altri modi di spignattare) però sono rimasta veramente sorpresa che la mia idea di cascata dei grassi, elaborata autonomamente a sentimento, sia diventato all'estero il "modo di vedere italiano" (la traducono con emollients cascading, figo!) ecco il link. https://gothicshollowlab.home.blog/2020 ... -blending/
Aggiungo osservazioni fatte ultimamente:
Mettere molti burri in una crema la rende densa (e si addensa moltissimo, divenendo quasi solida, sopo più di un mese, anche se all'inizio sembrava abbastanza liquida) e la rende asciutta sulla pelle; dopo spalmata se non ha grande percentuale di grassi lascia la pelle asciutta.
Se volete quell'effetto pelle nutrita e crema che si spalma bene senza asciugarsi prima di aver finito di spalmare togliete completamente i burri e fate una cascata solo con olii liquidi ed emulsionanti cerosi (sesquistearato, montanov o quello che volete, comunque solidi).
Ultima modifica di Lola il 19/03/2010, 10:59, modificato 3 volte in totale.
...perchè io VI VEDO
"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
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Re: Formulare creme - l'effetto cascata
Come fai a capire un olio se è leggero, medio o pesante? Esistono delle tabelle?Lola ha scritto: In ogni composizione saranno presenti olii più leggeri e più pesanti
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Beh, esistono delle tabelle di densità, che aabiamo elaborato grazie all'impegno di Lileath qui. Più è denso, scende facendo un filo più grosso, meno è diffondibile l'olio (pensa al ricino, al tocoferile acetato) più fa il filo anche sottilissimo, è liquido e non si attacca alla bottiglia quando lo agiti ma si comporta come l'acqua più è diffondibile (ovvero con una goccia riesci a spalmare una maggiore superficie di pelle).
Si può anche fare la prova pratica: colare una goccia di vari tipi di olio su carta e contrassegnandoli, vedrai il giorno dopo che alcuni avranno l'alone molto grande, altri molto più piccolo; alcuni avranno unto la carta per bene rendendola trasparente, altri molto meno.
Si può anche fare la prova pratica: colare una goccia di vari tipi di olio su carta e contrassegnandoli, vedrai il giorno dopo che alcuni avranno l'alone molto grande, altri molto più piccolo; alcuni avranno unto la carta per bene rendendola trasparente, altri molto meno.
Ultima modifica di Lola il 25/02/2010, 16:18, modificato 1 volta in totale.
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Non considerarlo come "grasso", ma come "cera" al 5%. Indi non aggiungerci altre cere tipo cetilico, diventa troppo asciutta.
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no, la fase cerosa non si considera nel computo dei grassi, si tiene solo in considerazione per la cascata. La tua crema ha il 5% di grasso e 5% di prte cerosa, quind probabilmente sarà molto asciutta e di una grassezza adatta a pelli grasse.
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Riporto qui dei messaggi che avevo scritto in un topic di uno spignatto e che servono a chiarire ulteriormente l'argomento.
Io non faccio divisioni, anzi credo che le mie cascate abbiano andamento simil-parabolico. Con spostamento del culmine più verso il pesante o più verso il leggero a seconda dell'effetto che voglio ottenere.
Abbiamo alcuni punti fermi su cui siamo, spero, tutti d'accordo.
Tante cere: crema asciutta
Tanti oli leggeri e diffondibili: crema che pare leggera, che si assorbe. subito, ma solo in caso di pelle con tendenza all'untuosità torna fuori con lucido supplementare.
Tanti oli pesanti: crema senza dubbio grassa.
Il nostro scopo è fare un qualcosa che si spalmi bene senza frenare sulla pelle quindi non possiamo mettere insieme sostanze che hanno pesantezza troppo diversa.
Dunque noi possiamo intervenire su tre parametri quando progettiamo la cascata dei grassi: percentuale, scelta e distribuzione.
La percentuale mi dice quanto è grassa la crema.
la scelta mi dice come si spalmerà.
la distribuzione imprime il carattere al prodotto.
La crema ideale è quella che si spalma bene, non si asciuga prima di aver finito di applicarla, non frena all'improvviso. Certo a seconda del target a cui è rivolta sarà una crema che si asciuga del tutto oppure che rimane unta, ma dev'essere un effetto voluto e non casuale.
Siccome mi interessa tantissimo l'argomento e ci voglio fare qualche studio simil-matematico se qualche spignattatrice esperta o per lo meno brava a distinguere se la reologia di un prodotto va o non va mi segnalasse qualche formula con commento su spalmabilità ed untuosità nel tempo cercherei di fare dei diagrammi cartesiani di confronto in modo da elaborare una specie di mezza teoria matematica.
Partiamo dalla scelta dei grassi:
Sappiamo che le cere lungi dall'ingrassare asciugano, che i burri ingrassano in proporzione alla loro morbidezza a temperatura ambiente (più sono morbidi più ungono) che gli olii densi ungono e non si assorbono, quelli medi ungono e si assorbono, quelli leggeri si assorbono e non ungono quasi.
Partiamo dalla scelta, ipotizzando errori grossolani.
Crema mono grasso: avrà l'esatta spalmabilità del grasso puro, quindi che so, burrosa e setificante se di solo karitè, untuosa e nutriente se di solo olio di oliva, leggerissima e setificante, non untuosa, se di solo cetiol sensoft. Ma si sente che manca qualcosa.
Ipotizziamo l'uso di estremi con buchi tra un tipo e l'altro:
solo olio leggerissimo con cere (che so, dicaprylyl ether + emulsionanti cerosi e cetil palmitato) crema secca, asciutta, poco confortevole perchè si spalma bene e poi frena all'improvviso.
Solo olii leggeri: sensazione di crema vuota e sintetica, assorbimento abbastanza veloce, rimasuglio di setosità.
Solo burri e grassi pesanti, niente cere (che so, cacao, karitè, tocoferolo, emulsionati con tinovis e abil care) crema untuosa e nutriente con unto che si assorbe.
Solo burri e grassi pesanti con cere (stessi grassi di prima, emulsionanti tipo sesquistearato e cetilico) crema untuosa, che nutre e ha aspetto burroso, lascia la pelle unta ma meno lucida di quella senza cere. L'effetto idratante è nettamente superiore, la pelle si secca di meno.
Solo olii densi (ricino, tocoferolo e tocoferile acetato) se con emulsionanti cerosi ancora ancora si spalma, con effetto grasso e filmante, se con emulsionanti non cerosi frena sulla pelle all'improvviso, come la crema fosse fatta di due parti ben distinte di cui si è appena assorbita la parte acquosa e adesso sono cavoli a spalmare quella densa e oleosa.
Con ben in mente quello che succede se dimentichiamo pezzi della cascata, l'ideale sarebbe poter mettere almeno un rappresentante per famiglia, in modo che ci sia un continuum tra una consistenza e l'altra. Quindi uno o due olii leggerissimi, uno o due leggeri, uno o due medi, uno o due densi, uno o due burri, una o due cere,
In base al target a cui è destinata decidiamo la percentuale di grassi, e poi progettiamo la nostra cascata.
Possiamo dividere le percentuali equamente il che non è mai sbagliato, oppure dare un certo carattere al prodotto aumentando le percentuali negli olii densi, oppure medi, oppure grassi, oppure nelle cere, va da sè che la classe immediatamente vicina sarà ancora alta in percentuale ma un po' meno, e ci terremo molto bassi con le classi più lontane.
La nostra distribuzione non deve fare a pugni con la percentuale totale, se è una crema a bassa percentuale di grassi la parte del leone la faranno i grassi leggerissimi e di grassi pesanti ne metteremo percentuali minime 0,5% o anche meno), se è ad alta percentuale di vrassi abbonderemo in olii pesanti, medi e burri, lasciando più bassi i leggerissimi.
E poi ci sono altre due sostanze che con la cascata non c'entrano niente, ma che intervengono pesantemente sull'asciugabilità della crema: gomma xanthan e glicerina. La xanthan permette un effetto confortevole bello spalmare perchè trattiene un po' a lungo l'umidità quindi se vogliamo fare creme che sembrino più emollienti ed idratanti non eliminiamola (una crema addensata con solo tinovis o carbomer sembra acquetta fresca e fa seccare la pelle molto prima) anzi aumentiamola da un minimo di 0,2% ad un massimo di 0,5%. Ma se il nostro scopo è fare una crema che non faccia sudare, teniamoci bassissimi o eliminiamola.
La glicerina oltre il 5% è come se moltiplicasse l'effetto untuoso della crema, che inizia a non assorbirsi più. Effetto ottimo per cure strong a gambe secche che non si curano con niente, per impacchi alle mani, per creme da massaggio, ma fastidioso negli altri casi.
Ultima nota per chi ricerca l'effetto setoso: sempre all'interno di una cascata ben strutturata, sarà ottenuto dall'uso di più di un grasso dal buon spread, o se lo vogliamo chiamare così, effetto siliconico. Come scoprire quali grassi cel'hanno? Ho chiesto agli esperti e a quanto pare di tabelle comparative non ce ne sono, tocca quindi tornare al caro vecchio metodo sperimentale: una goccia sull'avambraccio, spalmare e vedere quanto si assorbe, quanto rulla, quanto si può continuare a spalmare prima che sia assorbito del tutto. E' così che ho scoperto che l'ethylhexyl stearate avrebbe dato quel tocco setoso in più alle mie creme, si spalma che è una meraviglia.
Io non faccio divisioni, anzi credo che le mie cascate abbiano andamento simil-parabolico. Con spostamento del culmine più verso il pesante o più verso il leggero a seconda dell'effetto che voglio ottenere.
Abbiamo alcuni punti fermi su cui siamo, spero, tutti d'accordo.
Tante cere: crema asciutta
Tanti oli leggeri e diffondibili: crema che pare leggera, che si assorbe. subito, ma solo in caso di pelle con tendenza all'untuosità torna fuori con lucido supplementare.
Tanti oli pesanti: crema senza dubbio grassa.
Il nostro scopo è fare un qualcosa che si spalmi bene senza frenare sulla pelle quindi non possiamo mettere insieme sostanze che hanno pesantezza troppo diversa.
Melarossa é esattamente il concetto che volevo esprimere io, brava.melarossa ha scritto:Per dare il mio contributo alla discussione (e anche per chiedere conferma di non stare pensando caxxate) vi dico cosa avevo pensato oggi: gli olii non andrebbero distribuiti equamente secondo la diffondibilità (come ho fatto fino ad oggi Mr. Green), ma secondo un gaussiana asimmetrica che viene centrata più o meno avanti sulla scala di diffondibilità degli olii a seconda dell'effetto che si vuole ottenere. Es se voglio crema leggerissima devo centrare sugli olii leggeri e quindi mi rimarrà praticamente solo una coda della gaussiana, se voglio crema mediamente nutriente centrerò sugli oli medi, una cosa tipo
10% olii leggerissimi
30 leggeri (compresa jojoba che però considero come cera per l'effetto asciutto)
35 medi
15 pesanti
10 burri
In più considero anche che le cere che utilizzo nel mio sistema emulsionante contribuiscono a dare l'effetto asciutto.
Dunque noi possiamo intervenire su tre parametri quando progettiamo la cascata dei grassi: percentuale, scelta e distribuzione.
La percentuale mi dice quanto è grassa la crema.
la scelta mi dice come si spalmerà.
la distribuzione imprime il carattere al prodotto.
La crema ideale è quella che si spalma bene, non si asciuga prima di aver finito di applicarla, non frena all'improvviso. Certo a seconda del target a cui è rivolta sarà una crema che si asciuga del tutto oppure che rimane unta, ma dev'essere un effetto voluto e non casuale.
Siccome mi interessa tantissimo l'argomento e ci voglio fare qualche studio simil-matematico se qualche spignattatrice esperta o per lo meno brava a distinguere se la reologia di un prodotto va o non va mi segnalasse qualche formula con commento su spalmabilità ed untuosità nel tempo cercherei di fare dei diagrammi cartesiani di confronto in modo da elaborare una specie di mezza teoria matematica.
Partiamo dalla scelta dei grassi:
Sappiamo che le cere lungi dall'ingrassare asciugano, che i burri ingrassano in proporzione alla loro morbidezza a temperatura ambiente (più sono morbidi più ungono) che gli olii densi ungono e non si assorbono, quelli medi ungono e si assorbono, quelli leggeri si assorbono e non ungono quasi.
Partiamo dalla scelta, ipotizzando errori grossolani.
Crema mono grasso: avrà l'esatta spalmabilità del grasso puro, quindi che so, burrosa e setificante se di solo karitè, untuosa e nutriente se di solo olio di oliva, leggerissima e setificante, non untuosa, se di solo cetiol sensoft. Ma si sente che manca qualcosa.
Ipotizziamo l'uso di estremi con buchi tra un tipo e l'altro:
solo olio leggerissimo con cere (che so, dicaprylyl ether + emulsionanti cerosi e cetil palmitato) crema secca, asciutta, poco confortevole perchè si spalma bene e poi frena all'improvviso.
Solo olii leggeri: sensazione di crema vuota e sintetica, assorbimento abbastanza veloce, rimasuglio di setosità.
Solo burri e grassi pesanti, niente cere (che so, cacao, karitè, tocoferolo, emulsionati con tinovis e abil care) crema untuosa e nutriente con unto che si assorbe.
Solo burri e grassi pesanti con cere (stessi grassi di prima, emulsionanti tipo sesquistearato e cetilico) crema untuosa, che nutre e ha aspetto burroso, lascia la pelle unta ma meno lucida di quella senza cere. L'effetto idratante è nettamente superiore, la pelle si secca di meno.
Solo olii densi (ricino, tocoferolo e tocoferile acetato) se con emulsionanti cerosi ancora ancora si spalma, con effetto grasso e filmante, se con emulsionanti non cerosi frena sulla pelle all'improvviso, come la crema fosse fatta di due parti ben distinte di cui si è appena assorbita la parte acquosa e adesso sono cavoli a spalmare quella densa e oleosa.
Con ben in mente quello che succede se dimentichiamo pezzi della cascata, l'ideale sarebbe poter mettere almeno un rappresentante per famiglia, in modo che ci sia un continuum tra una consistenza e l'altra. Quindi uno o due olii leggerissimi, uno o due leggeri, uno o due medi, uno o due densi, uno o due burri, una o due cere,
In base al target a cui è destinata decidiamo la percentuale di grassi, e poi progettiamo la nostra cascata.
Possiamo dividere le percentuali equamente il che non è mai sbagliato, oppure dare un certo carattere al prodotto aumentando le percentuali negli olii densi, oppure medi, oppure grassi, oppure nelle cere, va da sè che la classe immediatamente vicina sarà ancora alta in percentuale ma un po' meno, e ci terremo molto bassi con le classi più lontane.
La nostra distribuzione non deve fare a pugni con la percentuale totale, se è una crema a bassa percentuale di grassi la parte del leone la faranno i grassi leggerissimi e di grassi pesanti ne metteremo percentuali minime 0,5% o anche meno), se è ad alta percentuale di vrassi abbonderemo in olii pesanti, medi e burri, lasciando più bassi i leggerissimi.
E poi ci sono altre due sostanze che con la cascata non c'entrano niente, ma che intervengono pesantemente sull'asciugabilità della crema: gomma xanthan e glicerina. La xanthan permette un effetto confortevole bello spalmare perchè trattiene un po' a lungo l'umidità quindi se vogliamo fare creme che sembrino più emollienti ed idratanti non eliminiamola (una crema addensata con solo tinovis o carbomer sembra acquetta fresca e fa seccare la pelle molto prima) anzi aumentiamola da un minimo di 0,2% ad un massimo di 0,5%. Ma se il nostro scopo è fare una crema che non faccia sudare, teniamoci bassissimi o eliminiamola.
La glicerina oltre il 5% è come se moltiplicasse l'effetto untuoso della crema, che inizia a non assorbirsi più. Effetto ottimo per cure strong a gambe secche che non si curano con niente, per impacchi alle mani, per creme da massaggio, ma fastidioso negli altri casi.
Ultima nota per chi ricerca l'effetto setoso: sempre all'interno di una cascata ben strutturata, sarà ottenuto dall'uso di più di un grasso dal buon spread, o se lo vogliamo chiamare così, effetto siliconico. Come scoprire quali grassi cel'hanno? Ho chiesto agli esperti e a quanto pare di tabelle comparative non ce ne sono, tocca quindi tornare al caro vecchio metodo sperimentale: una goccia sull'avambraccio, spalmare e vedere quanto si assorbe, quanto rulla, quanto si può continuare a spalmare prima che sia assorbito del tutto. E' così che ho scoperto che l'ethylhexyl stearate avrebbe dato quel tocco setoso in più alle mie creme, si spalma che è una meraviglia.
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No come grassi conti solo i grassi, le cere le tieni presenti per sapere che ci sono e che daranno un certo effetto ma non contano nella percentuale di grassi che sono solo olii e burri.
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Lola sarò tarda ma non ho capito bene l'affermazione in grassetto sulle classi più lontane.Possiamo dividere le percentuali equamente il che non è mai sbagliato, oppure dare un certo carattere al prodotto aumentando le percentuali negli olii densi, oppure medi, oppure grassi, oppure nelle cere, va da sè che la classe immediatamente vicina sarà ancora alta in percentuale ma un po' meno, e ci terremo molto bassi con le classi più lontane.
Mi faresti per favore un esempio di percentuali per capire meglio?
Grazie!
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provo a risponderti io: se decidi di fare una cascata caratterizzata da olii pesanti metterai questi nella percentuale più alta; la classe più vicina, cioè gli olii medi, un pochino più bassi, e la classe più lontana (olii leggeri) in quantità ancora più bassa.
es.
cere 2,5%
olii pesanti 4%
olii medi 3%
olii leggeri 1,5%
spero di non averti detto castronerie
es.
cere 2,5%
olii pesanti 4%
olii medi 3%
olii leggeri 1,5%
spero di non averti detto castronerie
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sto approfondendo l argomento, e faccio esperimenti con oli da cucina,spalmati sul avanbraccio
olio di soia:si stende bene,non unge ,non frena
olio di girasole:scorre ,unge molto,frena un pò
olio di riso scotti:scorre, impegando piu forza,non unge, si assorbe
devo dedurre che: il 1° è un olio leggero
il 2°è un olio medio
il 3° è un olio leggerissimo
olio di soia:si stende bene,non unge ,non frena
olio di girasole:scorre ,unge molto,frena un pò
olio di riso scotti:scorre, impegando piu forza,non unge, si assorbe
devo dedurre che: il 1° è un olio leggero
il 2°è un olio medio
il 3° è un olio leggerissimo
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gli esperimenti sulla pelle sono naturalmente molto soggettivi.... su di me l'olio si soia è untissimo e non si assorbe mai
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Ultima modifica di kyko il 07/02/2011, 18:46, modificato 2 volte in totale.
Non posso portare l'Anello per voi, ma posso portare voi!
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- Spignattatrice scientifica
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- Iscritto il: 29/07/2010, 21:52
Tanya se posso risponderti io (sperando di non far casino...ma gli oli oramai li conosco fin troppo bene ) quello che hai fatto tu sono prove di spalmabilità e di assorbimento degli oli. Per dire se un olio è leggero o pesante ti servono molti più dati.
Per la cascata dei grassi si prende in considerazione la densità degli oli ma neanche la densità è un dato "assoluto". L'olio di girasole e quello di germe di grano hanno quasi la stessa densità, ma la differenza fra di loro quando te li spalmi è enorme.
Per la cascata dei grassi si prende in considerazione la densità degli oli ma neanche la densità è un dato "assoluto". L'olio di girasole e quello di germe di grano hanno quasi la stessa densità, ma la differenza fra di loro quando te li spalmi è enorme.
Nie jest łatwo pojąć nawet to
to że co rano słońce świeci
że świat będzie jakim stworzą go
niepoczęte jeszcze dzieci.
(Piotr Rubik, Strażnik raju)
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- utente avanzato
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Credo che considerare la densità degli oli possa essere utile anche quando non si fa una crema.
Se mi voglio spalmare di un olio solo non c'è problema, ma se voglio fare un mix di soli oli per il viso, ad esempio, è utile conoscere la densità per scegliere gli oli adatti a seconda del risultato che si vuole ottenere. Ad esempio se voglio un mix di oli che si assorba facilmente privilegerò olietti leggeri, con minor quantità di oli medi o pesanti. il principio della cascata è lo stesso.
Se mi voglio spalmare di un olio solo non c'è problema, ma se voglio fare un mix di soli oli per il viso, ad esempio, è utile conoscere la densità per scegliere gli oli adatti a seconda del risultato che si vuole ottenere. Ad esempio se voglio un mix di oli che si assorba facilmente privilegerò olietti leggeri, con minor quantità di oli medi o pesanti. il principio della cascata è lo stesso.
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- Grande Capa
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Nella pesantezza di un prodotto non influisce solo la cascata dei grassi, ma pure la percentuale e tipologia di gelificanti, di emulsionanti, di idratanti. Capirete che potete provarvi un olio puro sul viso quanto vuoi ma questo sarà solamente una goccia nel mare del prodotto finito.
Praticamente queste prove idiote che facciamo e sembra non servano a niente servono invece a fare quel substrato di esperienza che ci dà la sensazione che quell'ingrediente vada messo a quella percentuale quando formuliamo, in realtà noi lo sappiamo da tutte queste prove pratiche perchè abbiamo la sensazione che sia meglio metterlo al 2 o all'1% a seconda dell'effetto che vogliamo ottenere.
L'esperienza non si impara in pochi step, si acquisisce pian piano, no ci sono scorciatoie. E il testare il comportamento delle sostanze pure è forse il modo migliore per capirle e non metterle a caso.
Praticamente queste prove idiote che facciamo e sembra non servano a niente servono invece a fare quel substrato di esperienza che ci dà la sensazione che quell'ingrediente vada messo a quella percentuale quando formuliamo, in realtà noi lo sappiamo da tutte queste prove pratiche perchè abbiamo la sensazione che sia meglio metterlo al 2 o all'1% a seconda dell'effetto che vogliamo ottenere.
L'esperienza non si impara in pochi step, si acquisisce pian piano, no ci sono scorciatoie. E il testare il comportamento delle sostanze pure è forse il modo migliore per capirle e non metterle a caso.
...perchè io VI VEDO
"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
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