I vostri problemi di pelle e trattamenti fai da te
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meraviglioso
cel'ho ma non ho mai avuto il coraggio di provarla in una crema e non ricordo per quale arcano motivo l'avessi comprata, AZ la indica solo per fare candele.
Grazie Sushi!
Sì, AZ dice che è adatta per le candele, ma anche per le candele da massaggio e come ingrediente aggiuntivo nei burri per il massaggio, quindi è adatta anche all'uso topico.
Per me è utilissima perché pur avendo la densità di una cera o di un burro solido è molto leggera sulla pelle e come tutti gli idrogenati da un tocco setoso alle emulsioni. Provate a spalmarne un pochino sulla pelle: è asciutta, leggera, non unge e una volta unita agli oli perde pure il difetto di frenare.
@Paty:
Nie jest łatwo pojąć nawet to
to że co rano słońce świeci
że świat będzie jakim stworzą go
niepoczęte jeszcze dzieci.
Paty ha scritto: ... vorrei conoscere i vostri pareri sulle domande che ho posto
io da te posso solo imparare, per il momento
l'unica cosa che ti posso dire in base alla mia esperienza diretta è che quando uso il carbopol ultrez 10 o 21 correggo il pH ancora con il metodo vecchio, cioè alla fine, e ho sempre inserito anche cere (api, riso, canapa, mimosa) nella formulazione (ma non erano creme viso) e quel po' di attivi smontanti che ho usato non ha fatto quasi "danno"
posso ringraziare anch'io Sushi per la spiegazione dettagliata ? grazie anche per la dritta sulla cera di soia AZ !!
MissBarbara ha scritto:l'unica cosa che ti posso dire in base alla mia esperienza diretta è che quando uso il carbopol ultrez 10 o 21 correggo il pH ancora con il metodo vecchio, cioè alla fine, e ho sempre inserito anche cere (api, riso, canapa, mimosa) nella formulazione (ma non erano creme viso) e quel po' di attivi smontanti che ho usato non ha fatto quasi "danno"
Buono a sapersi, farò qualche prova poco impegnativa.
Quanto mi piace imparare cose nuove
E scoprire che ho mezzo kg di cera di soia di AZ
E senza pace dentro al petto, so che non posso fare tutto.
Beh spiegata in parole povere, la questione è molto semplice: il processo di idrogenazione consiste in "aggiungere" degli atomi di idrogeno sulla catena degli acidi grassi insaturi del nostro olio liquido. L'idrogeno attacandosi alla catena dell'acido grasso insaturo spacca i doppi legami rendendolo saturo... e tadà: l'olio si solidifica poiché i grassi saturi hanno una temperatura di fusione più alta. Se ci fermiamo a metà otteniamo una pasta morbidosa, spalmabile, e il prodotto che ne esce è un olio parzialmente idrogenato (tipo la margarina e gran parte degli idrogenati ad uso cosmetico che troviamo in vendita), se invece continuiamo fino all'idrogenazione totale otteniamo un olio idrogenato, quindi totalmente saturo, che è solido e assomiglia a una cera (come quello di soia di AZ).
L'idrogenazione si può fare anche con le cere, esiste per esempio anche l'idrogenato di jojoba (e si usa in forme di microsfere per l'effetto scrub), o anche con la lecitina, che una volta idrogenata può raggiungere un HLB variabile da 8-9 o persino 10-12 (dipende dal prodotto)!!
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Le francesine dai loro forum usano già da qualche tempo la cera di soia di AZ nelle creme.
In bello dell'idrogenato di soia è che fonde a 50°C.
Però mi chiedo un paio di cose sugli olii idrogenati.
La prima è banale: il processo di idrogenazione deteriosa le proprietà dell'olio? Nel caso dell'avocado, ad esempio, come se la passano insaponificabile e soprattutto fitosteroli?
La seconda: come si considerano gli idrogenati nella cascata?
Ad esempio, il cetyl palmitate fonde a 45°, mentre il soia idrogenato a 50; però il primo ha decisamente il tocco di una cera, mentre il secondo, a contatto con la pelle, fonde di più. O almeno così mi sembra. Quindi come considerarlo in una cascata di cere e/o olii?