Stick anidri

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Lilli
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Messaggio da Lilli »

Ne ho sottomano una fatta il 16 maggio di quest'anno... 1/6 di cera d'api, 1/6 di acqua, 1/6 di burro di karitè, 3/6 di oli alimentari. Incredibilmente stabile.
Conservata con Na benzoato e K sorbato 0,5%.
"Quando l'ultimo albero sarà abbattuto,
quando l'ultimo fiume sarà avvelenato,
quando l'ultimo pesce sarà catturato,
allora vi accorgerete che i soldi non si possono mangiare"
(monito degli indiani Cree del Quebec)
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Lola
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Messaggio da Lola »

paracelso ha scritto: Le avete provate davvero ? Vi stanno su per piu' di 10 giorni ?
La cera d'api non e' un vero emulsionante...e penso che del come far stare su le cold cream ( che credo siano le w/o che facevano nei primi del 900 e non ho mai capito perche' le chiamavano "cold") chi le ha sperimentate ce ne dovrebbe parlare con qualche dato in piu' Per me senza "neutralizzare" la cera non dovrebbero stare su...
Eppure resistono eccome, direi anche un anno abbondante. Il problema di chi si fa la cold cream è sempre la muffa, mai la separazione.
Se si raffredda con la dovuta calma continuando a mescolare resta uniforme, se lo si fa in fretta (ad esempio mettendola in frigo) si formano le goccioline d'acqua.
Dovresti provare :D:
...perchè io VI VEDO

"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
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paracelso
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Messaggio da paracelso »

Sono proprio curioso. Che formula ?
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Lola
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Messaggio da Lola »

20% cera d'api
60% olio.
0.5% phenonip (furbata moderna)

scaldi a bagnomaria fino a scioglimento della cera, introduci 20% acqua calda a filo frullando. Vai avanti a frullare finchè non diventa difficoltoso, finisci di mescolare a mano fino a raffreddamento senza cercare in nessun modo di velocizzarlo, pena goccioline separate.

La Lilli le fa col cucchiaino, io preferisco il mixer.
...perchè io VI VEDO

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paracelso
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Messaggio da paracelso »

Ok test domani... Senza phenonip che interferisce con l'interfaccia e con phenonip.
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Lakura
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Messaggio da Lakura »

paracelso ha scritto:... in realta' spignattando ti rendono molto piu' difficile il processo di temperaggio ...
scusassero la questione naive :firu: ma cosi', giusto per la teoria... quando fai i cioccolatini devi temperare il cioccolato sciolto senno' il burro affiora e non e' il massimo.
E in quel caso funziona invece per bruschi cambi di temperatura, cioe', porti il cioccolato a tot gradi, lo raffreddi al volo e poi lo riporti alla temperatura iniziale.
A dirla tutta il temperaggio e' la cosa piu' difficile di fare i cioccolatini (me ne esce uno si e uno no, anche perche' poi ho difficolta' a tenere tutta la massa alla temperatura finale)

com'e' che i cioccolatieri tradizionalmente usano una tecnica a sbalzi bruschi se teoricamente il raffreddamento lento fa lo stesso lavoro? :mah: *





*ah, ormai anche i cioccolatieri "barano", c'e' un prodotto in giro che serve per temperare, lo butti nel cioccolato e, a quanto pare, tempera al volo. :roll:
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paracelso
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Messaggio da paracelso »

lakura ha scritto:
paracelso ha scritto:... in realta' spignattando ti rendono molto piu' difficile il processo di temperaggio ...
scusassero la questione naive :firu: ma cosi', giusto per la teoria... quando fai i cioccolatini devi temperare il cioccolato sciolto senno' il burro affiora e non e' il massimo.
E in quel caso funziona invece per bruschi cambi di temperatura, cioe', porti il cioccolato a tot gradi, lo raffreddi al volo e poi lo riporti alla temperatura iniziale.
A dirla tutta il temperaggio e' la cosa piu' difficile di fare i cioccolatini (me ne esce uno si e uno no, anche perche' poi ho difficolta' a tenere tutta la massa alla temperatura finale)

com'e' che i cioccolatieri tradizionalmente usano una tecnica a sbalzi bruschi se teoricamente il raffreddamento lento fa lo stesso lavoro? :mah: *

*ah, ormai anche i cioccolatieri "barano", c'e' un prodotto in giro che serve per temperare, lo butti nel cioccolato e, a quanto pare, tempera al volo. :roll:
hai perfettamente ragione, la tecnica industriale per la cioccolata prevede raffreddamenti veloci, ed anche per gli stick cosmetici in certi cicli, si cerca di tenere un gradiente in raffreddamento che va da 1° a 8° gradi minuto...
Nel cioccolata il temperaggio si puo' esaurire in un unico ciclo di 30-40'.
Negli stick... mi risulta che si utilizzino cicli ripetuti con tempi molto molto piu' lunghi.
Non sono un esperto in cristallografia e non ho pratica di produzione industriale nel settore, ma negli stick con cere e cacao... se non puoi mescolare in continua e se ti mancano alcuni parametri, punto di fusione, curva di solidificazione ecc.. con il ciclo che ho suggerito, dovresti prenderci comunque. ( ho un dubbio sull'ultimo passaggio, il piu' importante, dove si dovrebbe mettere le siringhe a 35°, la massa dovrebbe comunque non scaldare a lungo oltre la temperatura di fusione dei cristalli Beta1 ...e sull'eventuale vantaggio in un iperraffreddamento iniziale sotto i 10° per formare cristalli gamma da convertire poi nei saliscendi successivi.... )
La mia tecnica si basa su considerazioni teoriche... ma la verifica pratica è facile ( il tutto dovrebbe uscire dalle siringhe piu' facilmente :)
Comunque quando ho tempo, rivedo il ciclo per semplificarlo , accelerarlo a portata di spignattamento e correggere eventuali errori.
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paracelso
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Messaggio da paracelso »

Lola ha scritto:20% cera d'api
60% olio.
0.5% phenonip (furbata moderna)

scaldi a bagnomaria fino a scioglimento della cera, introduci 20% acqua calda a filo frullando. Vai avanti a frullare finchè non diventa difficoltoso, finisci di mescolare a mano fino a raffreddamento senza cercare in nessun modo di velocizzarlo, pena goccioline separate.

La Lilli le fa col cucchiaino, io preferisco il mixer.
fatto test... bel prodotto, mi ricorda le creme mani dei pescatori finlandesi...
un po' cerose :risat: :risat:
A microscopio direi che la mia non è una vera emulsione, e se non turbi di continuo durante il raffreddamento ( io sono andato di silverson a 1200 ) ti si cristallizza la cera in lamelle di 100-200 micron.
L'aspetto ed il tocco è quello dell'unguento non della crema.
Ottieni lo stesso se inserisci l' acqua fredda turbando a 8000 ...
Non saprei, devo capire il prodotto.

Forse la chiamavano cold crem perche è l'ideale per uscire con le mani nude a -20° :)

Io invece pensavo chiamassere cold cream le prime o/W per la sensazione di fresco che davano ...
Ma se qualcuno ha qualche libro di cosmetologia storica , magari ci puo' informare....
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Lola
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Messaggio da Lola »

Ti abbiamo fatto spignattare!!!! :risat: :risat: :risat:

Sì è un unguentone. Inventata nel 300 a.C. l'hanno usata con questa formula fino alla fine dell'Ottocento quando hanno introdotto il borace.
Non ho mai capito come stesse insieme, su altri forum hanno provato a farla con la carnauba e gli è venuta.

Da "The art of Perfumery" di G.W. SEPTIMUS PIESSE, 1857:

Galen, the celebrated physician of Pergamos, in Asia, but who distinguished himself at Athens, Alexandria, and Rome, about 1700 years ago, was the inventor of that peculiar unguent, a mixture of grease and water, which is now distinguished as cold cream in perfumery, and as Ceratum Galeni in Pharmacy.

The modern formula for cold cream is, however, quite a different thing to that given in the works of Galen in point of odor and quality, although substantially the same—grease and water. In perfumery there are several kinds of cold cream, distinguished by their odor, such as that of camphor, almond, violet, roses, &c. Cold cream, as made by English perfumers, bears a high reputation, not only at home, but throughout Europe; the quantity exported, and which can only be reckoned by jars in hundreds of dozens, and the repeated announcements that may be seen in the shops on the Continent, in Germany, France, and Italy, of "Cold Crême Anglaise," is good proof of the estimation in which it is held.

Rose Cold Cream.

Almond oil, 1 lb.
Rose-water, 1 lb.
White wax, }
spermaceti, } each, 1 oz.
Otto of roses, 1/2 drachm.

Manipulation.—Into a well-glazed thick porcelain vessel, which should be deep in preference to shallow, and capable of holding twice the quantity of cream that is to be made, place the wax and sperm; now put the jar into a boiling bath of water; when these materials are melted, add the oil, and again subject the whole to heat until the flocks of wax and sperm are liquefied; now remove the jar and contents, and set it under a runner containing the rose-water: the runner may be a tin can, with a small tap at the bottom, the same as used for the manufacture of milk of roses. A stirrer must be provided, made of lancewood, flat, and perforated with holes the size of a sixpence, resembling in form a large palette-knife. As soon as the rose-water is set running, the cream must be kept agitated until the whole of the water has passed into it; now and then the flow of water must be stopped, and the cream which sets at the sides of the jar scraped down, and incorporated with that which remains fluid. When the whole of the water has been incorporated, the cream will be cool enough to pour into the jars for sale; at that time the otto of rose is to be added. The reason for the perfume being put in at the last moment is obvious—the heat and subsequent agitation would cause unnecessary loss by evaporation. Cold cream made in this way sets quite firmly in the jars into which it is poured, and retains "a face" resembling pure wax, although one-half is water retained in the interstices of the cream. When the pots are well glazed, it will keep good for one or two years. If desired for exportation to the East or West Indies, it should always be sent out in stoppered bottles.
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Messaggio da paracelso »

con la borace sicuramente funziona e puoi formulare riducendo oli e cere, creando un prodotto meno taccoso.

Penso ci siano altri trucchi per neutralizzare e rendere leggermente autoemulsionante la cera d'api... con calma ne parliamo.
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Messaggio da Lakura »

paracelso ha scritto:Comunque quando ho tempo, rivedo il ciclo per semplificarlo , accelerarlo a portata di spignattamento e correggere eventuali errori.
:) :) :) ma ti meriteresti un bacione, sa'! :)





p.s. ma se "barassimo" pure noi? Il Mycryo della Callebaut pare sia solo "burro di cacao naturale al 100% trasformato in polvere secca attraverso un processo di raffreddamento chiamato criogenizzazione" (peccato che su note di cioccolato dicono che sia quasi introvabile... mi sa che mi tengo il ciclo di raffreddamento)
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Messaggio da Lumachina »

lakura ha scritto:
paracelso ha scritto:Comunque quando ho tempo, rivedo il ciclo per semplificarlo , accelerarlo a portata di spignattamento e correggere eventuali errori.
:) :) :) ma ti meriteresti un bacione, sa'! :)





p.s. ma se "barassimo" pure noi? Il Mycryo della Callebaut pare sia solo "burro di cacao naturale al 100% trasformato in polvere secca attraverso un processo di raffreddamento chiamato criogenizzazione" (peccato che su note di cioccolato dicono che sia quasi introvabile... mi sa che mi tengo il ciclo di raffreddamento)
Lakura, per me, FORSE, è più facile avere un po' di Mycryo che non il burro di cacao. Come posso sostituirlo? Tal quale?
Si è così profondi, ormai, che non si vede più niente. A forza di andare in profondità, si è sprofondati. Soltanto l'intelligenza, l'intelligenza che è anche "leggerezza", che sa essere "leggera", può sperare di risalire alla superficialità, alla banalità.
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Messaggio da paracelso »

Stick di burrocacao..
I temperaggi del cioccolato nella produzione di uno stick con la formula di Lola non penso si possano usare.
Nelle siringhe non puoi rimescolare il prodotto e le cere cristallizzano troppo presto rispetto al burro cacao.
Piu che accorciare i tempi si puo' provare a semplificare la procedura. Uno dei dubbi che ho e' legato al rischio di sovratemperaggio...di cui so poco. Poi non ho idea di quanto ci metta una siringa a bagno maria a scaldarsi o raffreddarsi.
Concludendo
2 bagni uno freddo 10 gradi uno a 40 gradi.
Fondere tutto mescolare raffreddando colare e mettere le siringhe nel bagno freddo per almeno 10 minuti.
Poi bagno caldo 10' controllando che la temperatura del bagno caldo non scenda sotto 31 ( aggiungere acqua calda per termostatizzarlo senza pero farlo salire a 33 ) di nuovo freddo che nel frattempo sara salito di temperatura poi di nuovo caldo 32 gradi....Dopo 3 cicli lasciarlo tra 32 e 30 piu' a lungo possibile , quando si e' stufi bagno freddo ( che ormai sara quasi a temperatura ambiente ) ed e' finita.
La verifica della buona cristallizzazione si dovrebbe avere nel riuscire a sfilare lo stick dalle siringhe facilmente.. Ma il processo e' in realta' molto lento e dopo il temperaggio si dovrebbe lasciar riposare le siringhe ... Tutto molto teorico. Non so se cosi e' piu semplice :)
La tecnica dell'inseminazione con cacao criogenico sarebbe piu' semplice ( si evitano I passaggi freddi... Ma, per quello che ne capoisco, richiederebbe comunque un. Temperaggio a 32/31 gradi piu' lungo possibile.
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Messaggio da Lola »

Prossima settimana ci provo, nel frattempo osservo che i due stick che avevo fatto la volta scorsa erano venuti via molto facilmente dalla siringa, quindi non erano tanto male :)
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Messaggio da Svirtry »

Riesumo questo topic in cerca di un chiarimento. Si era parlato di usare negli stick per labbra burri che inglobino acqua (cupuacu), ma non capisco bene il nesso. Perchè mettere un burro che ingloba acqua in una formulazione che acqua non ne contiene? Oppure il suggerimento implicito era di inserire anche una piccola quota acquosa?
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Messaggio da Lola »

dov'è che si era detto?

p.s: adesso che mi sono informata bene sul temperaggio del cioccolato ho capito a fondo quello che intendeva Paracelso.

Non è un problema solo di non poter mescolare, l'altro problema è che io introduco in formula una cera che mi solidifica a 60°.
Esiste un burro di cacao che si chiama Mycryo, prodotto dalla Callebaut e in vendita di sicuro alla Metro, che aggiunto in piccola quantità al cioccolato lo tempera facilmente, mi piacerebbe fare qualche esperimento con quello.
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Messaggio da Svirtry »

paracelso ha scritto: Poi se ti viene bene puoi ragionare su come migliorare la formula..
Lancio qualche idea carina:
Parlando di prodotto naturale spignattato pensa ai vantaggi della jojoba solida e/o liquida.
Poi se usi burri che inglobano molta acqua ( come il cupuacu) puoi ottenere qualita sopra gli std industriali.
è nella prima pagina, poco prima del tuo messaggio con l'esperimento di raffreddamento (con tanto di foto delle siringhe col termometro nel vasetto pieno d'acqua)

EDIT: bello questo mycryo.... un motivo in più per trovare qualcuno che mi porti alla metro!!!
Svirtry

Messaggio da Svirtry »

cioè quello che vorrei sapere è secondo voi qual'è il modo ottimale di fare uno stick col cupuacu? con acqua o senza? e se senza, c'è qualche vantaggio a usare il cupuacu o è lo stesso che usare altri burri?

...scusate la pedanza... :roll: ma ormai è diventato per me un dubbio esistenziale!!! [smilie=icon_lol.gif]