Acidificante: tutte le nostre preparazioni dovrebbero rispettare il pH della pelle, che in media è di 5.5. Se facciamo una crema col carbomer non ci sono problemi, il gel ha già un pH di circa 6; se facciamo una crema senza di esso ma solo con la xanthan gum, oppure se introduciamo nella nostra formula delle sostanze basiche (alcuni aminoacidi, ad esempio) può essere necessario riportare il pH della preparazione tra il 5 e il 6. In questo caso ci saranno utili le cartine al tornasole (in commercio ce ne sono di diversi tipi, in farmacia hanno le migliori, preferire quelle a settori separati a quelle in nastro, si trovano in farmacia) per misurare il pH, e faremo aggiunte di qualche goccia di acido lattico (4-5 bastano) per riportare il pH a livelli adatti. In mancanza, si può preparare una soluzione di acqua e acido citrico, da conservare in una bottiglietta con contagocce ben contrassegnata, e usarla a gocce; è meno acido del lattico e ci vorrà qualche goccia in più.
Allantoina idratante 0.5%; stemperarla a parte in un po’ della crema appena fatta poi inserire nella preparazione quando è fredda, oppure scioglierla nel sodio ialuronato liquido: non si scioglie semplicemente mescolando. E' derivata dall'urea e funziona come questa ma in dosi più concentrate: si può usare, per preparazioni particolarmente idratanti, fino al 2% con il limite della sua solubilità che non è elevata; rischiamo ci resti la polverina granulosa. Alcuni consigliano di metterla nell'acqua della preparazione e poi scaldarla; nel dubbio di eventuali racemizzazioni se si mette a freddo non si sbaglia mai. Evitare di inserirla in preparazioni ben basiche, si decompone in sostanze tossiche.
Aperoxid antiossidante: E' un bellissimo antiossidante per grassi e olii, composto da acido citrico, lecitina, tocoferolo e ascorbil palmitato; purtroppo le farmacie non riescono a reperirlo facilmente (è distribuito da Polichimica, se trovate la farmacia che si serve da loro siete a cavallo) e ne basta una goccia sola da aggiungere alla preparazione. Ha colore marrone scuro, non ha odori particolari. Altrimenti si può ripiegare sul tocoferolo, che comunque è un valido antiossidante già a basse percentuali (0.25%). Il tocoferile acetato non fa da antiossidante delle creme, si scinde in tocoferolo solo sulla nostra pelle. Non fatevi rifilare i chimici BHA e BHT per nessun motivo, piuttosto fate a meno dell’antiossidante!
Bisabololo lenitivo: 10-15 gocce su 100 g di prodotto; è un liquido trasparente, inodore, liposolubile. Per inserirlo in preparazioni acquose tocca solubilizzarlo.
Burro di cacao emolliente/addensante:Il burro di cacao è parecchio untuoso, ma splendidamente emolliente; ha anche l’effetto secondario di addensare la crema. Non è facilissimo trovarlo, ma è sufficientemente economico e davvero un ottimo ingrediente adatto alle creme corpo (4-6%) o nelle creme viso per pelle secca (0.5-1%). Provare nelle pasticcerie che producono da sè il cioccolato.
Burro di karitè emolliente:Il Karitè è molto più asciutto e ha un bel tocco vellutato sulla pelle; indispensabile per le preparazioni cosmetiche di pregio, si trova davvero a tutti i prezzi, anche molto cari; sicuramente in farmacia si otterrà un prezzo migliore, in erboristeria rischiamo di pagarlo anche 24 euro all’etto. Addensa meno del burro di cacao, e si usa nelle creme viso a piccola percentuale (0.5-1-2%) in quelle corpo a percentuale maggiore (2-4%). Esiste in commercio anche un olio di karitè, fatto col burro a cui sono state tolte le frazioni che lo rendono solido; ha uno splendido tocco setoso sulla pelle, quasi siliconico, ed è molto asciutto.
Carbomer gelificante: si usa allo 0.3-0.5%; ottima l'accoppiata (per fare creme) 0.3% carbomer, 0.1% xantana. Dà un gel fermo, trasparente, che non lascia strato sulla pelle, che se incorpora bolle non le perde più.
Solvatabile anche a freddo, basta mettere 1/3 dell'acqua e sopra di essa il carbomer, frullare, altro terzo d'acqua, frullare ancora, infine l'ultimo terzo. Questo quando abbiamo fretta; comunque i più bei gel di carbomer si fanno mettendolo a bagno sopra l'acqua alcune ore prima senza mescolare, si idrata da solo anche se con lentezza. Tamponare con qualche goccia di soluzione di soda caustica in acqua; il gel da biancastro liquidino diventa trasparente e fermo.
Non regge i sali; quindi non è possibile, ad esempio, utilizzarlo per addensare un bagnoschiuma che ha tensioattivi che contengono sali.
Funziona solo a pH tra il 5.5 e il 6.5; pH diversi lo smontano irrimediabilmente (quindi se dobbiamo fare una crema acida, ad esempio con acido glicolico, non lo possiamo usare; se dobbiamo aggiungere cose troppo acide o troppo basiche, tamponiamole prima).
Cera d'api emulsionante/addensante: Non è indispensabile usarla, ma aiuta nella densità e nel tocco asciutto della crema; basta inserirla in piccola quantità, e comunque meglio non superare mai il 2%. Preferire quella gialla se non si bada al colore della preparazione e se si vuole un sottofondo caldo e mielato nell’odore finale; quella bianca (cera alba) ha un odore più chimico, anche se di poco, e non colora la crema.
E' l'ingrediente principe della cold cream (vedi in ricette).
Glicerina umettante:E’ senza dubbio l’umettante più economico; non serve solo a mantenere idratata la pelle, ma anche la nostra crema, che altrimenti si seccherebbe come una crema pasticcera lasciata all’aria. Ha un effetto collaterale: in alta percentuale fa sembrare pi grasse le creme, quindi se si vuole formulare per il viso tocca tenersi bassi, massimo al 5% ma anche meno per pelli grasse. Ha uno splendido tocco vellutato sulla pelle quando è inserita nei cosmetici, se usata pura è piuttosto appiccicosa e, solo nel caso venga usata pura, secca la pelle. Se in diluizione fino al 20% non ci sono problemi, continua ad idratare.
Idrossietilcellulosa gelificante: ne esistono in commercio più tipi, ad addensamento liquido, medio e denso; di solito si usa quella media, e il nome commerciale che è più semplice trovare è natrosol. Si scalda l'acqua anche in microonde, poi si aggiunge l'idrossietilcellulosa e si mescola: a raffreddamento si forma il gel. Meglio mescolare mentre si raffredda, altrimenti fa dei grumi che è difficile o impossibile mandare via. Qualsiasi bolla faccia poi la perde nel giro di una giornata, quindi non preoccupatevi. Se il gel è venuto a grossi grumi, potete filtrarlo oppure frullarlo, tanto le bolle poi le perde. E' ottima per fare gel per il viso oppure deodoranti roll on; non è adatta come gelificante per le creme perchè fa una pellicola sulla pelle che accentua qualsiasi segno di espressione. Le percentuali d'uso di quella a media densità si aggirano tra l'1% (gel fluidissimo) e il 3% (gel fermissimo); il 2.2% è un'ottima percentuale per preparazioni per il viso.
Lecitina di soja granulare emulsionante: Una cosa che pochi sanno è che la lecitina di soja, quella granulare che si usa per l’ipercolesterolemia, è un emulsionante. E’ la stessa sostanza che è contenuta nel tuorlo d’uovo e che permette di emulsionare olio e succo di limone nella maionese. Si compra anche al supermercato (scegliere la più economica naturalmente!) e si usa nella misura di due cucchiaini colmi per 100 g di crema. Ha bisogno di essere frullata altrimenti la preparazione viene granulosa. La crema risultante viene gialla, un po’ collosa, con odore di lecitina.
Metile glucosio sesquistearato emulsionante:Un bell’emulsionante idrofilo, che molte trovano, è il metile glucosio sesquistearato, venduto in perline giallo chiaro quasi bianco, si usa al 3%. Come emulsionante lipofilo da accoppiargli (0.5-1-2%) si può utilizzare l’alcool cetilico (che fa meno effetto bianco sulla pelle ed è inodore) o l’alcool cetilstearilico (più effetto bianco mentre si spalma, odore più chimico ma non sgradevole). Entrambi questi alcool, che nonostante il nome sono solidi in scaglie o perle bianche e sono grassi, aiutano anche a rendere la crema più densa.
Montanov-68 emulsionante :il Montanov-68, un misto tra cetearyl glucoside e alcool cetilstearilico, è reperibile dappertutto e si può usare anche da solo. In realtà nelle creme gli emulsionanti dovrebbero sempre essere due, uno idrofilo (ovvero che si lega più facilmente all’acqua) e uno lipofilo (che si lega più facilmente ai grassi). Si usa al 5%, ed è la fortunata accoppiata di cetearyl glucoside (emulsionante idrofilo) e alcool cetilstearilico (emulsionante lipofilo) per quello si usa da solo e non ha bisogno di altro. Avendo al suo interno alcool cetilstearilico fa abbastanza effetto bianco sulla pelle.
Pantenolo vitamina ovvero vitamina B5; (se ve lo danno puro meglio aggiungerci acqua, è troppo viscoso, fate metà acqua e metà pantenolo, lasciate lì una giornata che si amalgami da solo) - 2-3% di sostanza diluita. E' un rinnovapelle e lenitivo, fantastico sotto tutti i punti di vista; non ha odore, è trasparente, è idrosolubile. Spesso lo mettono nei prodotti per capelli, ma lì purtroppo non serve a niente; il pantenolo è ottimo per i capelli per uso interno, il suo potere addolcente al massimo si esplica sul cuoio capelluto, sicuramente non sui fusti.
Phenonip conservante:Il più comodo da usare, perché si dosa in gocce, è il phenonip, nome commerciale di una miscela di fenossietanolo e parabeni; in farmacia forse capiranno la seguente definizione: paraossibenzoato in fenossietanolo, è sempre la medesima sostanza. 10-12 gocce bastano a conservare 100 g di crema. E’ oleoso, e ha un gradevole profumo di rosa; va bene per le creme ma non per le preparazioni acquose (gel e tonici) nelle quali non si scioglie, e ha quindi bisogno di essere solubilizzato a parte in una ciotolina ad esempio con il poliglicerile 10-laurato (circa 2g di PGE per 0.5g di phenonip). Non versare il poliglicerile nel liquido e poi il conservante sperando che lo solubilizzi, non ce la fa; bisogna mescolarli a parte.
Potassio sorbato e sodio benzoato conservante: sono due polverine. Per usarle si preparano 80 g di acqua in cui si metteranno 10 g di potassio sorbato e 10g di sodio benzoato. Si mescola e trasferisce in una bottiglietta. Ogni volta che vogliamo conservare 100 g di preparazione (crema, gel o tonico) facciamo la ricetta per 97.5g a cui aggiungeremo 2.5 g del nostro conservante. Il quale è basico, e così da solo non conserva; bisogna acidificare la preparazione a pH 5 o massimo 5.5, non di più. Se avete le cartine al tornasole meglio, altrimenti 5 gocce di acido lattico dovrebbero bastare per 100g di prodotto. Non cercate di mettere l'acido lattico direttamente nella bottiglia di conservante per fare prima; vi precipiterebbero sali insolubili e il vostro preparato non conserverebbe più.
Proteine idrolizzate sostantivanti:del grano (le più facilmente reperibili) della seta o del riso o del latte, si usano all' 1-2%. Aiutano a proteggere la pelle dall'aggressione dei tensioattivi nei prodotti per il lavaggio; rendono i capelli più duri e quindi danno volume e fanno tenere maggiormente la piaga (per contro il capello diventa meno morbido), aiutano l'idratazione nelle creme. Quelle del grano sono color arancione marroncino, e tingono i preparati; quelle dalla seta più chiare, quelle del riso e del latte quasi bianche.
Retinyl palmitato vitamina: ovvero vitamina A - 10 gocce per 100 g di crema (0.5%). E' un liquido oleoso di un vivido colore giallo, e tende col tempo ad ingiallire la crema (dopo un paio di mesi). Alle volte diventa solido, per poterlo utilizzare tocca scaldare la bottiglia a bagnomaria.
Soda caustica regolatore di pH Si trova in perle o in scaglie in confezioni da chilo al supermercato per pochi euro, nel reparto disgorgatori per lavandini otturati. E' l'ingrediente principe per chi saponifica, e serve a rendere meno acide le preparazioni che lo sono troppo (esempio un gel al glicolico, o il gel di carbomer). Per il sapone si usa tal quale; per aggiustare il pH delle nostre preparazioni si prepara una soluzione di acqua e soda caustica, si trasferisce in una bottiglietta con contagocce (senza toccarla mai con le mani, altrimenti sciacquare subito!) che avremo ben contrassegnato in modo da non usarla mai per errore al posto di altro.
Sodio ialuronato umettante: (cioè acido ialuronico tamponato, cioè reso meno acido) se liquido, cioè in soluzione acquosa e preferire sempre questo, dal 2 al 5%. Ha il difetto di fare un po' di strato vagamente colloso e appiccicaticcio sulla pelle; evitate di metterlo in grosse quantità, in fin dei conti è un umettante e non fa miracoli antirughe. E' una sostanza che mi piace tantissimo, è inodore, viscosa, idrosolubile. Quello puro si presenta come una polverina bianca, che si scioglie con relativa facilità.
Tocoferolo o tocoferil acetato vitamina: ovvero vitamina E - 2-3-4-5% come funzionale antiossidante ed emolliente; il tocoferolo si trova in polvere adsorbito su silice (al 50% quindi dovete usarne dose doppia) oppure liquido, è un olio marrone. Ottimo antiossidante per la pelle, e pure emolliente, previene dall'ossidazione anche i grassi delle nostre preparazioni. Il tocoferile acetato è più stabile del tocoferolo che tende ad ossidarsi, ma non fa da antiossidante nei cosmetici; solo sulla nostra pelle grazie agli enzimi esterasici che abbiamo in superficie si trasforma in tocoferolo.
Xanthan gum gelificante: Se si usa solo la gomma xanthan (0.5%, ovvero mezzo cucchiaino da caffè raso), il modo più semplice per solvatarla è inserirla nella glicerina della nostra ricetta, mescolare, aggiungere l’acqua della ricetta poco alla volta e mescolare ancora; non serve scaldare. Oppure si può mettere a pioggia sull’acqua calda e frullare; incorporerà molte bolle d’aria ma quando emulsioneremo la crema spariranno. La crema gelificata con xanthan gum risulta un po’ collosa; però se abbiamo la pazianza di frullare anche per 10 minuti di fila sparisce l'effetto colla e la crema diviene più densa. Se si vuole utilizzare solo il gel è bavoso e non fermo, tende a colare facendo i fili. La gomma xanthan di grado trasparente non ha questo problema, dà un gel non bavoso. In compenso regge tutto, sali, pH diversissimi, acidi...
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"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
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