La Compagnia del Sapone: sapone alla glicerina
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La Compagnia del Sapone: sapone alla glicerina
La Compagnia del Sapone (anto, landre e la sottoscritta) si è cimentata 2 settimane fa in questo sapone alla glicerina, seguendo le indicazioni di Tezora che potete trovare qui
Abbiamo saponificato 700 g di grassi così suddivisi:
210 g olio di palma (30%)
210 g olio di ricino (30%)
154 g olio di oliva (22%)
98 g olio di cocco (14%)
28 g acido stearico (4%)
98,5 NaOH g (sconto 1%)
210 g acqua (30% dei grassi)
aggiunte che vanno fatte per ottenere il sapone alla glicerina (% relative alla quantità di grassi):
210 g zucchero (30%) (+ acqua per fare lo sciroppo)
245 g alcool buongusto (35%) + altri 35 g alcool (5%) + altro alcool da mettere in uno spruzzino
105 g di glicerina (15%)
14 g olio di jojoba (2%)
Procedimento:
1. Abbiamo sciolto tutti i grassi scaldando, sciolto la soda in acqua, unite le 2 fasi ad una temperatura che avrebbe dovuto essere 45°C (ma era qualcosina di più) e frullato col miniper fino al nastro.
Sarà stata la temperatura, la presenza di elevate quantità di grassi saturi, la presenza dello stearico, comunque il nastro l’abbiamo raggiunto subito e la pasta di sapone era abbastanza consistente.
2. Abbiamo trasferito la pasta in una pirofila che andasse in forno (t° di 70-80°C) e l’abbiamo lasciata fino a che il gel si è esteso dal centro della massa fino ai bordi (cioè circa 30 minuti).
Ecco il sapone in forno:
3. A questo punto l’abbiamo tolto dal forno, abbiamo aggiunto il 35% di alcool e la glicerina.
E’ diventata una “cosa” ricottosa che abbiamo frullato col minipimer per omogeneizzarla. Prima però l’abbiamo ritrasferito in pentola, perché la pirofila era troppo bassa per frullare lì dentro, e da qui in poi l’abbiamo lasciato in pentola (che abbiamo scoperto andava in forno senza problemi); alla luce di questa “scoperta”, avremmo potuto evitare l’uso della pirofila anche se, essendo trasparente, ci ha consentito di vedere bene la fase del gel.
Ecco la pasta di sapone subito dopo l’aggiunta di alcool e glicerina e dopo la frullata col minipimer:
4. L’abbiamo rimesso in forno e lasciato per 2 ore, togliendolo ogni circa 10-15 minuti per mescolarlo.
Sulla massa di sapone (che già ora è trasparente) si forma una pellicola:
Ogni volta che dovevamo mescolare, spruzzavamo sul sapone dell’alcool per sciogliere in parte questa pellicola che comunque non si scioglieva mai del tutto, tanto che abbiamo provato anche a toglierla, ma si riformava sempre (ecco qui quella tolta):
5. Al termine delle 2 ore abbiamo aggiunto lo sciroppo di zucchero*, la jojoba e un altro 5% di alcool. Abbiamo mescolato, ne abbiamo prelevato un pochino, l’abbiamo messo sul fondo di un bicchiere di vetro e abbiamo visto che era trasparente, quindi ci siamo fermati con le aggiunte.
*sciroppo di zucchero: Tezora diceva di sciogliere lo zucchero (30% dei grassi) in acqua (3% dei grassi), ovvero 210 g di zucchero in 21 g di acqua. Questo è impossibile, non si scioglie… abbiamo quindi aggiunto altra acqua fino a che, a caldo, lo zucchero si è sciolto (e meno male che non ho dato retta ai 2/3 restanti della Compagnia che volevano aggiungere il pastone di zucchero così com’era, ovvero non sciolto, tanto “si scioglie dopo” ).
Qui al termine della cottura:
6. A questo punto abbiamo colato negli stampi aggiungendo colori, profumazioni, foglioline di menta e fiori di lavanda. Eccoli qui prima delle aggiunte:
7. Abbiamo lasciato il sapone negli stampi per 2 settimane, perché prima il sapone si presenta gommoso, quindi toglierlo significa rovinarlo.
Dopo 2 settimane abbiamo sformato il tutto: dagli stampi di silicone il sapone è uscito con facilità, mentre per toglierlo dagli stampi di plastica rigida trasparente abbiamo dovuto metterlo un’oretta in freezer e poi siamo riusciti a fatica a sformare 3 saponi su 5. Gli altri 2 non ne volevano sapere di uscire dagli stampi, quindi abbiamo rimesso lo stampo in freeezer per un’altra ora e, finalmente, siamo riusciti nell’impresa anche con gli ultimi 2.
Ecco i saponi:
- i 3 dello stampo in plastica che siamo riusciti a sgusciare dopo 1 ora in freezer:
in quello giallo c’è una fogliolina di menta.
- i 2 dello stampo in plastica che sono stati 2 ore in freezer:
anche qui c’è una fogliolina di menta in quello giallo
- questi sono quelli dello stampo in silicone:
- le creature di anto : quelli verdi sono bicolor con foglioline di menta (sformandoli un angolino si è rovinato) e quelli scuri avrebbero dovuto essere viola con all’interno i fiori di lavanda ma sono venuti una schifezza :firu: :
- questo è colato in un contenire da mezzo kg di gelato (che prima, ovviamente, abbiamo provveduto a mangiare!!! ); avrebbe dovuto essere bicolor ma abbiamo usato colori molto simili e la differenza dei 2 strati si vede poco:
- infine una panoramica d’insieme:
NOTE:
* colori: i colori troppo scuri (blu, viola e verde scuro) non rendono bene. Sono molto più belli il rosso, l’arancio, il giallo, il rosa, il verde più chiaro. Inoltre attenzione ai colori: se messa una goccia in acqua, l’acqua rimane limpida, allora vanno bene, se invece diventa opaca non usateli per questo tipo di sapone perché lo opacizzerebbero (e noi lo vogliamo il più trasparente possibile).
Per quanto riguarda i colori che con la soda virano, non ricordo esattamente ma mi sembra che abbiamo usato solo colori sicuri, quindi non saprei dirvi se tali colori resistrono o no, ma vista la cottura del sapone, credo che non ci sia problemi ad usarli
* profumazioni: non abbiamo notato nessun ammassamento, però le profumazioni nel sapone finito virano un po’ al dolciastro.
* aggiunte di foglie e fiori: purtroppo i saponi fatti così non sono venuti bene, quindi direi di evitare di aggiungerli.
Abbiamo saponificato 700 g di grassi così suddivisi:
210 g olio di palma (30%)
210 g olio di ricino (30%)
154 g olio di oliva (22%)
98 g olio di cocco (14%)
28 g acido stearico (4%)
98,5 NaOH g (sconto 1%)
210 g acqua (30% dei grassi)
aggiunte che vanno fatte per ottenere il sapone alla glicerina (% relative alla quantità di grassi):
210 g zucchero (30%) (+ acqua per fare lo sciroppo)
245 g alcool buongusto (35%) + altri 35 g alcool (5%) + altro alcool da mettere in uno spruzzino
105 g di glicerina (15%)
14 g olio di jojoba (2%)
Procedimento:
1. Abbiamo sciolto tutti i grassi scaldando, sciolto la soda in acqua, unite le 2 fasi ad una temperatura che avrebbe dovuto essere 45°C (ma era qualcosina di più) e frullato col miniper fino al nastro.
Sarà stata la temperatura, la presenza di elevate quantità di grassi saturi, la presenza dello stearico, comunque il nastro l’abbiamo raggiunto subito e la pasta di sapone era abbastanza consistente.
2. Abbiamo trasferito la pasta in una pirofila che andasse in forno (t° di 70-80°C) e l’abbiamo lasciata fino a che il gel si è esteso dal centro della massa fino ai bordi (cioè circa 30 minuti).
Ecco il sapone in forno:
3. A questo punto l’abbiamo tolto dal forno, abbiamo aggiunto il 35% di alcool e la glicerina.
E’ diventata una “cosa” ricottosa che abbiamo frullato col minipimer per omogeneizzarla. Prima però l’abbiamo ritrasferito in pentola, perché la pirofila era troppo bassa per frullare lì dentro, e da qui in poi l’abbiamo lasciato in pentola (che abbiamo scoperto andava in forno senza problemi); alla luce di questa “scoperta”, avremmo potuto evitare l’uso della pirofila anche se, essendo trasparente, ci ha consentito di vedere bene la fase del gel.
Ecco la pasta di sapone subito dopo l’aggiunta di alcool e glicerina e dopo la frullata col minipimer:
4. L’abbiamo rimesso in forno e lasciato per 2 ore, togliendolo ogni circa 10-15 minuti per mescolarlo.
Sulla massa di sapone (che già ora è trasparente) si forma una pellicola:
Ogni volta che dovevamo mescolare, spruzzavamo sul sapone dell’alcool per sciogliere in parte questa pellicola che comunque non si scioglieva mai del tutto, tanto che abbiamo provato anche a toglierla, ma si riformava sempre (ecco qui quella tolta):
5. Al termine delle 2 ore abbiamo aggiunto lo sciroppo di zucchero*, la jojoba e un altro 5% di alcool. Abbiamo mescolato, ne abbiamo prelevato un pochino, l’abbiamo messo sul fondo di un bicchiere di vetro e abbiamo visto che era trasparente, quindi ci siamo fermati con le aggiunte.
*sciroppo di zucchero: Tezora diceva di sciogliere lo zucchero (30% dei grassi) in acqua (3% dei grassi), ovvero 210 g di zucchero in 21 g di acqua. Questo è impossibile, non si scioglie… abbiamo quindi aggiunto altra acqua fino a che, a caldo, lo zucchero si è sciolto (e meno male che non ho dato retta ai 2/3 restanti della Compagnia che volevano aggiungere il pastone di zucchero così com’era, ovvero non sciolto, tanto “si scioglie dopo” ).
Qui al termine della cottura:
6. A questo punto abbiamo colato negli stampi aggiungendo colori, profumazioni, foglioline di menta e fiori di lavanda. Eccoli qui prima delle aggiunte:
7. Abbiamo lasciato il sapone negli stampi per 2 settimane, perché prima il sapone si presenta gommoso, quindi toglierlo significa rovinarlo.
Dopo 2 settimane abbiamo sformato il tutto: dagli stampi di silicone il sapone è uscito con facilità, mentre per toglierlo dagli stampi di plastica rigida trasparente abbiamo dovuto metterlo un’oretta in freezer e poi siamo riusciti a fatica a sformare 3 saponi su 5. Gli altri 2 non ne volevano sapere di uscire dagli stampi, quindi abbiamo rimesso lo stampo in freeezer per un’altra ora e, finalmente, siamo riusciti nell’impresa anche con gli ultimi 2.
Ecco i saponi:
- i 3 dello stampo in plastica che siamo riusciti a sgusciare dopo 1 ora in freezer:
in quello giallo c’è una fogliolina di menta.
- i 2 dello stampo in plastica che sono stati 2 ore in freezer:
anche qui c’è una fogliolina di menta in quello giallo
- questi sono quelli dello stampo in silicone:
- le creature di anto : quelli verdi sono bicolor con foglioline di menta (sformandoli un angolino si è rovinato) e quelli scuri avrebbero dovuto essere viola con all’interno i fiori di lavanda ma sono venuti una schifezza :firu: :
- questo è colato in un contenire da mezzo kg di gelato (che prima, ovviamente, abbiamo provveduto a mangiare!!! ); avrebbe dovuto essere bicolor ma abbiamo usato colori molto simili e la differenza dei 2 strati si vede poco:
- infine una panoramica d’insieme:
NOTE:
* colori: i colori troppo scuri (blu, viola e verde scuro) non rendono bene. Sono molto più belli il rosso, l’arancio, il giallo, il rosa, il verde più chiaro. Inoltre attenzione ai colori: se messa una goccia in acqua, l’acqua rimane limpida, allora vanno bene, se invece diventa opaca non usateli per questo tipo di sapone perché lo opacizzerebbero (e noi lo vogliamo il più trasparente possibile).
Per quanto riguarda i colori che con la soda virano, non ricordo esattamente ma mi sembra che abbiamo usato solo colori sicuri, quindi non saprei dirvi se tali colori resistrono o no, ma vista la cottura del sapone, credo che non ci sia problemi ad usarli
* profumazioni: non abbiamo notato nessun ammassamento, però le profumazioni nel sapone finito virano un po’ al dolciastro.
* aggiunte di foglie e fiori: purtroppo i saponi fatti così non sono venuti bene, quindi direi di evitare di aggiungerli.
Ultima modifica di tagliar il 02/08/2010, 12:02, modificato 1 volta in totale.
“Siate felici e se qualche volta la felicità si scorda di voi, voi non vi scordate della felicità” (R. Benigni)
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E chi vi ferma più!!!
ciao
Hai dubbi sulle regole del forum? Leggi QUI e non fingere di averlo fatto... perchè tanto noi ti becchiamo!!!
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Ecco la scusa ufficiale che mi permetterà di venire a Verona senza destare sospetti (tu sai di che sto parlando...)....AIUTARE LA POLIPA A FARE IL SAPONE ALLA GLICERINA!!!!! :risat:polipa ha scritto:mi unisco ai cori di elogio...
ma io non ce la posso fare....troppo un casin.........
Un vincente trova sempre una strada, un perdente trova solo scuse.
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Eggià.Jamie ha scritto:ma ci stiamo avvicinando al sapone trasparente per caso?
Direi che questi sono abbastanza trasparenti (guardate le prime foto di quelli tondi gialli e rossi, in cui c'è la fogliolina di menta).
Sono poco trasparenti quelli che abbiamo colorato di scuro, infatti dicevo che questi colori li eviterei perchè non sono belli in questo tipo di sapone oppure basterebbe metterne molto poco.
C'è poi una cosa che, alla luce del risultato, ora avrei fatto: dopo l'aggiunta finale di zucchero, jojoba e alcool (punto 5 del procedimento), la massa di sapone, che prima era molto trasparente, si è leggermente opacizzata; Tezora diceva eventualmente di aggiungere altro alcool (punto 7 della sua spiegazione) e così farei, se lo dovessi rifare, per renderlo ancora più trasparente di quanto non sia.
Per chi diceva che il metodo è lungo: in effetti sì, ci vogliono diverse ore, ma ci sono delle pause in cui potete chiacchierare o mangiare il gelato (come abbiamo fatto noi ... ma solo per liberare la vaschetta che poi abbiamo usato come stampo :firu:).
Non è molto più impegnativo che il sapone classico, solo ci vuole più tempo.
Certo. Al momento sono a casa di landre che li sta amorevolmente custodendo , comunque avendo fatto le foto potremo sicuramente capire se si opacizzano di più o no.Lakura ha scritto:un aggiornamento sulla trasparenza fra un mesetto/due?
In realtà li abbiamo già provati. Quello scuro e brutto coi i fiori di lavanda è stato rifilato da anto, che ne ha taglaito i lati, e con i ritagli ci siamo lavati le mani: fa una bella schiuma e non secca (e qui fanno da tester le mani di landre che si accorgono subito se un sapone secca la pelle ).monica2 ha scritto:aggiornerete con recensione d'uso, vero? :thanks:
Credo di sì, ma non tanto per il processo di saponificazione che deve completarsi, quanto perchè il sapone deve indurirsi (infatti l'abbiamo sformato dopo 2 settimane da quando l'abbiamo fatto).Lucertola Pigra ha scritto:I tempi di stagionatura sono paragonabili a quelli del sapone tradizionale?
In ultimo, l'ideale è un fornetto come quello che abbiamo usato noi, uno di quelli elettrici piccoli, che anche in estate non fa caldo come il tradizionale forno da cucina.
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Re: La Compagnia del Sapone: sapone alla glicerina
uomini, neanche capaci di farsi un caffellatte da solitagliar ha scritto:(e meno male che non ho dato retta ai 2/3 restanti della Compagnia che volevano aggiungere il pastone di zucchero così com’era, ovvero non sciolto, tanto “si scioglie dopo” ).
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"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."