Sostituire l'acqua a 100 con tisane

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Landre
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Re: infusi negli spignatti

Messaggio da Landre »

La questione è molto semplice.
Provate a fare un normalissimo infuso di qualsiasi pianta e lasciarlo in una tazza per qualche giorno: dopo un pò vedrete che il colore inizierà a cambiare, potranno formarsi dei sedimenti e anche l'aroma sarà diverso.
Perchè? Semplice; tra batteri ( dove c'è acqua c'è vita ) e processi enzimatici di vario tipo, il nostro infuso non sarà più "fresco". Le caratteristiche organolettiche non saranno più come quelle di prima; molte sostanze subiranno ossidazioni di vario tipo, altre si trasformeranno in altri composti e il tutto sarà un condominio di batteri.. Insomma, il nostro infuso non sarà più utilizzabile ( tanto meno potabile! )

Allora come usarlo nei cosmetici?? Semplice! :D: Basta aggiungerci del conservante, in modo da rallentare il processo enzimatico e di degrado del composto. Si può adoperare il classico alcool buongusto ( min. 20% ). Non a caso le tinture, se realizzate seguendo tutti i crismi, durano anche più di 3 anni, proprio perchè alcoliche! Da anni faccio cold-cream utilizzando infusi con alcool o phenonip e il prodotto mi dura comodamente più di un anno! ( di più non so perchè di norma finisco sempre tutto ).
Devo dire però che ci sono tantissime persone che non utilizzano preservanti per questi infusi cosmetici: li fanno al momento e li mettono direttamente in formula ( quest'ultima poi verrà "conservata" a sua volta ).

L'importante è capire che l'infuso è un prodotto da usare FRESCO e come tale va realizzato all'occorrenza, mentre si spignatta, e se si vuole essere più ligi, si può conservare con qualche preservante idrofilo.

Infine, non sottovalutiamo l'infuso!!! Ricordiamoci che nonostante la sua semplicità, rimane uno dei principali metodi estrattivi di molte piante !!! Non a caso, nella cosmesi industriale vengono utilizzati estratti acquosi di vario tipo e molti di questi sono fatti tramite infusione.
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Laura
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Re: infusi negli spignatti

Messaggio da Laura »

Landre ha scritto:..Allora come usarlo nei cosmetici?? Semplice! :D: Basta aggiungerci del conservante, in modo da rallentare il processo enzimatico e di degrado del composto. .
Landre devo dissentire, mi spieghi come può la semplice aggiunta di conservante, che quindi agisce solo sulla proliferazione batterica, preservare l'infuso dal deteriorarsi nelle sue componenti soggette a decadimento per ossidazione et altro?
Poi trovo inadeguato il paragone che fai con la tintura (alcoolica) che è appunto estrazione molto diversa dall'infuso in semplice acqua. Se mi spieghi come fa un conservante a consentire ad un infuso di mantenere le sue proprietà per trenta giorni*, sono pronta a cambiare idea.
Landre ha scritto:. Non a caso, nella cosmesi industriale vengono utilizzati estratti acquosi di vario tipo e molti di questi sono fatti tramite infusione.
Mi sembri molto ottimista :D: a me risulta invece che la difficile stabilità di tali estratti sia uno dei problemi della cosmesi industriale.

* vi faccio una domanda banale: secondo voi come mai l'industria alimentare non propone tisane già pronte da bere e da portarsi comodamente in giro, senza necessità di bollitori e bustine a portata di mano? Esta the a parte :D: che si sa essere solo acqua e zucchero, e se si vogliono i benefici del tea verde non si beve certo l' Esta the, giusto?
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Re: infusi negli spignatti

Messaggio da Landre »

No beh dai, di bevande ad infuso ce ne sono sempre più.. non saranno pure al 100% ma neanche allo 0,00 come EstaThe ed affini :D:
Comunque sia, tornando IT.
Laura ha scritto:la tintura (alcoolica) che è appunto estrazione molto diversa dall'infuso in semplice acqua.
E' vero che sono due cose completamente diverse; se nella tintura abbiamo l'alcool che oltre ad agire da solvente e conservante, "stabilizza" in un qualche modo i costituenti estratti ( cosa che l'acqua da sola non fa ), è anche vero che non puoi escludere che certe trasformazioni non avvengano anche in una tintura ( o come in un estratto secco, ecc.. ) . Ci sono eccome! Ora, il problema è capire in che proporzione e in che forma. Sicuramente l'infuso subisce maggiormente tutto questo perchè è un estratto altamente concentrato, perciò più instabile. E' anche vero che la sua forma d'impiego migliore sono preparazioni estemporanee, ma nessuno vieta di utilizzarlo in una crema.
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Re: infusi negli spignatti

Messaggio da Laura »

Landre ha scritto:.. E' anche vero che la sua forma d'impiego migliore sono preparazioni estemporanee, ma nessuno vieta di utilizzarlo in una crema.
Nessuno vieta se si vuole usare qualcosa di inefficace (sul medio-lungo periodo), giusto per fare poesia ;)
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Re: infusi negli spignatti

Messaggio da Alessandra457 »

Laura ha scritto: Nessuno vieta se si vuole usare qualcosa di inefficace (sul medio-lungo periodo), giusto per fare poesia ;)
se si tratta solo di inefficacia è un conto, ma se devo utilizzare un infuso che in pochi giorni si ossiderà (e quindi oltre ad essere inutile diventa pure controproducente) forse non sarebbe meglio evitare direttamente?
per riprendere il controllo, a volte abbiamo bisogno di perderlo
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Re: infusi negli spignatti

Messaggio da Laura »

alessandra457 ha scritto:... forse non sarebbe meglio evitare direttamente?
La decisione è autonoma, io infusi di roba che si ossida e diventa pro-ossidante non ne userei.
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Re: infusi negli spignatti

Messaggio da Galatea »

Laura, ma non è possibile che l'emulsione "protegga" l'infuso dall'ossidazione, avvolgendolo nei suoi grassi, almeno un po'? Non è che l'infuso rimanga esposto all'aria come nella tazza da tè.

Lo chiedo perchè in effetti io ho fatto un certo uso di infusi nelle creme, anche di cose di cui normalmente l'ossidazione si vede bene perchè cambiano colore, come il tè nero, ad esempio, che diventa grigiastro; e invece ho notato che le creme non cambiano colore in pochi giorni. A volte dopo qualche mese sì.
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Re: infusi negli spignatti

Messaggio da Laura »

galatea ha scritto:Laura, ma non è possibile che l'emulsione "protegga" l'infuso dall'ossidazione, avvolgendolo nei suoi grassi, almeno un po'?.
L'ossidazione e degradazione in una emulsione saranno un po' rallentate ma ci saranno sempre, se si consumasse il prodotto in 7-10 giorni penso si schiverebbe il deterioramento.
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Re: infusi negli spignatti

Messaggio da pannina »

Molto interessante questo topic, sto facendo una serie di tonici utilizzando come base gli infusi: camomilla, lavanda, tè verde, boccioli di rosa ecc... il discorso dell'ossidazione e deperibilità vale anche per i tonici oltre che per le creme immagino... tenuto presente che utilizzo il cosgard qualcuno di voi ha avuto modo di verificare entro quanto tempo è meglio utilizzare questi tonici?
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Re: infusi negli spignatti

Messaggio da Laura »

Il conservante non impedisce l'ossidazione e il deperimento dei composti vegetali degli infusi, io ti consiglio di preparare il tonico e consumarlo max in una settimana, dopodichè è ossidato e inutile.
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Re: infusi negli spignatti

Messaggio da Landre »

Stavo parlando qualche giorno fa con Tagliar ed Anto di questo post, soprattutto sul fatto che ci sono tantissime persone che fanno cold cream et similia con infusi ( tra cui il sottoscritto ) e non hanno mai riscontrato segni di ossidazione: ( un prodotto che si ossida alla lunga si vede; crea reazioni a catena, per cui smonta l'emulsione o crea pasticci di altro tipo ). I due compagni di sapone però mi hanno fatto notare che la cold cream non è una O/A ma un A/O, dove la parte acquosa viene inglobata nell'emulsione e in un qualche modo stabilizzata.. Cosa diversa invece è in una crema cosmetica dove la parte acquosa è decisamente superiore e primeggia sia per contenuti che per "contenitori" ( batteri, elettroliti, ecc.. )..
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Re: infusi negli spignatti

Messaggio da Galatea »

Sì, però io ho fatto tante o/a con infusi e con centrifugati addirittura, e lo stesso, almeno mi sembra, reggono a lungo. La mia crema al pomodoro (fresco) dopo più di un anno era perfettamente uguale al primo giorno... e sinceramente, essendo cuoca, credo che mi accorgerei se qualcosa si fosse ossidato. Ho l'occhio allenato e il naso altrettanto...
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Re: Riprodurre la brufocrema - edit: la BRUFOPAIA :DDD

Messaggio da Laura »

Flava Sava ha scritto:[..., ma ero curiosa di sapere dove hai letto queste cose...
Su diverse pubblicazioni, riviste specializzate del settore erboristico, farmaceutico e cosmetico edite da Tecniche Nuove, su testi di fitomedicina quali per esempio quelli del dott. Fabio Firenzuoli, da articoli letti sul web di Marco Valussi che è un monumento di sapienza nel settore; sempre in quello che ho letto è presente in maniera trasversale questo tema/problema dell'effettiva biodisponibilità degli estratti vegetali e della loro stabilità, il problema di tecniche estrattive utili ad assicurare una titolazione minima ed indispensabile perchè almeno una parte degli attivi interessanti riesca a resistere alle "intemperie" della preparazione, erboristica o cosmetica che sia, e a fungere. E si badi bene che il problema è presente su estratti vegetali prodotti con tutti i crismi (concentrati, titolati, in qualche modo stabilizzati almeno per il tempo in cui non sono ancora inseriti in una preparazione) e con le più moderne tecnologie, figuriamoci su semplici estrazioni in infuso fatte in casa.
Metto un link utile a capire qual è il comportamento delle catechine osservato nel caso di soft drink di produzione industriale, è tratto dal sito dell'ottimo Meristemi, è abbastanza chiarificatore del fatto che anche a livello industriale è una battaglia persa cercare di avere un prodotto efficace e durevole in contenuto di antiossidanti http://meristemi.wordpress.com/2010/04/ ... -te-verde/
pannina ha scritto:Beh... in fondo anche le conserve alimentari, che non contengono conservanti (vedi la salsa di pomodoro), ... avete mai aperto un succo di frutta commerciale che contiene conservanti e visto quanto dura aperto in frigo? Anche settimane.... .
Come dice Tagliar non bisogna fare confusione, la salsa di pomodoro e il succo di frutta saranno sì perfettamente conservati, ma ormai completamente "morti" sul fronte contenuto in vitamine ed antiossidanti; la salsa di pomodoro potrà contenere qualche microgrammo di licopene, eccco, quello rimane.
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Re: Riprodurre la brufocrema - edit: la BRUFOPAIA :DDD

Messaggio da LaFra »

Laura ha scritto: ...E si badi bene che il problema è presente su estratti vegetali prodotti con tutti i crismi (concentrati, titolati, in qualche modo stabilizzati almeno per il tempo in cui non sono ancora inseriti in una preparazione)....
Ma quindi anche sugli estratti secchi, glicolici e glicerici?
Invece, se non ho capito male dalla pagina precedente, gli estratti in alcol sono ok...
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Re: infusi negli spignatti

Messaggio da Landre »

No, però ora non andiamo fuori tema: si è iniziato questo dibattito sul fatto che gli infusi perderebbero in un batter d'occhio le loro proprietà per un inevitabile degradamento dei costituenti. Cosa ben diversa invece è la biodisponibilità di determinate sostanze !! ( ricordo che nel 90% dei casi la funzionalità di una pianta è data dall'intero fitocomplesso e non dal xy costituente.
Qualunque estratto, dalle vitamine, all'estratto glicolico di rapa, all'oe di lavanda cambia con il tempo;quasi sempre in peggio. La natura va utilizzata al momento e non stoccata per usarla alle nostre necessità; questo è un fatto assodato. Però se fosse come dice Laura, le tinture non avrebbero mai effetto ( e parlo dell'uso interno ), i gel di arnica non funzionerebbero e gli oe non farebbero un'emerita cippa. Io credo che la verità stia nel mezzo; è vero che molti costituenti sono difficilmente stabilizzabili ma con questo non vuol dire che altri non lo siano: in più, il fatto che molte sostanze scemino col tempo, non implica che scompaiano del tutto, senza lasciare nessuna funzionalità o diventino addirittura potenzialmente tossiche. ;)
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Re: infusi negli spignatti

Messaggio da Laura »

Landre ha scritto:... Però se fosse come dice Laura, le tinture non avrebbero mai effetto
Io non dico e non potrei mai dire questo :) dico solo, insieme a te, che alla lettura appare evidente che gli estratti usati devono essere di ottima qualità ed assicurare sempre una quota residua funzionale anche dopo il naturale decadimento; in particolare mi sento di concludere che gli infusi avendo vita breve è meglio farli e consumarli freschi.
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Re: infusi negli spignatti

Messaggio da Teresella »

Ma da quanto ho capito, è possibile usare un infuso se nella "ricetta" viene messa una percentuale minima del 20 % di alcool, giusto ?

Es. 25% alcool e 75 % infuso. oppure 20% alcool 70% infuso e 10% ingredienti vari

In questo modo è possibile che l'infuso mantenga le sue proprietà e non ossidi in breve tempo. E se è così, quanto tempo potrebbe durare?
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Re: infusi negli spignatti

Messaggio da Galatea »

Teresella, l'alcool al 20% fa da conservante contro muffe e batteri, ma non può nulla contro l'ossidazione. Gli infusi possono far muffe e batteri, e a questi c'è rimedio, ma non c'è rimedio per la rapida ossidazione.
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Re:

Messaggio da Edenly »

E gli idrolati di AZ?
http://www.aroma-zone.com/aroma/eaux.asp

come vedresti questi in uno spignatto per i capelli? Sono più o meno stabilizzati? Lo stesso AZ ci dice "nos hydrolats et eaux de fruits sont sans conservateur. Ce sont des produits fragiles, nous vous conseillons vivement de les stocker au réfrigérateur et de les utiliser rapidement après ouverture, idéalement sous 2 mois. Choisissez la contenance adaptée à votre usage pour éviter le gaspillage", ma se io utilizzo un idrolato alla camomilla al posto dell'acqua per fare uno spray per i capelli, considerando è come un barattolo di crema che si apre spesso e prende aria, posso sperare che si mantenga un po' di più?
Quello che il bruco chiama "fine del mondo", il resto del mondo chiama farfalla. -Lao Tze-

"Ci guadagno" disse la volpe "il colore del grano"
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Re: infusi negli spignatti

Messaggio da Galatea »

L'idrolato non è paragonabile a un infuso, essendo molto più puro perché ottenuto per distillazione. In ogni modo noi quando li usiamo ovviamente mettiamo il conservante nel nostro prodotto, così come quando usiamo l'acqua distillata. Il caso di uno spray completamente idro è leggermente più delicato, bisogna usare un conservante idrosolubile e assicurarsi che sia ben distribuito e in quantità sufficiente.