Crema viso al "dilemma da cascata di grassi"
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Crema viso al "dilemma da cascata di grassi"
Se mio figlio è un somaro in matematica c’è un perché. Ovvero la madre sottoscritta che non ne capisce niente. Qualcuno mi deve aiutare, perché io ho letto e riletto il topic della cascata dei grassi, ma continuo a vagare nel nulla, quindi al momento della formulazione della crema vado sempre in paranoia.
Ieri ho fatto questa crema viso:
Fase A: acqua 69.50
Inulina 1.00
Glicerina 5.00
Carbomer 940 0.40
Xanthan 0.10
Fase B: squalano 2.00
Burro di karitè 2.00
Olio di oliva 2.00
Burro di cacao 0.50
Cera d’api 0.50
Olio di colza 1.00
Olio vinaccioli 1.00
Alcol cetilico 2.00
Metilglucosio sesquistearato 3.0
Fase C: allantoina 0.50
Vitageno F 2.00
Gruppo vit. ACE 2.00
Multivit Shuttle 4.00
Phenonip 0.50
Antiranz 1 gtt.
Fragranza fior di mandorlo 2 gtt.
Colorante rosso alimentare 4 gtt.
La crema mi sembra venuta carina, si asciuga velocemente sulla pelle ma ho come l’impressione di aver buttato olii e burri a caso senza alcuna cognizione di causa, la trovo un‘anima pia che mi spiega questa cosa una volta per tutte???
Ieri ho fatto questa crema viso:
Fase A: acqua 69.50
Inulina 1.00
Glicerina 5.00
Carbomer 940 0.40
Xanthan 0.10
Fase B: squalano 2.00
Burro di karitè 2.00
Olio di oliva 2.00
Burro di cacao 0.50
Cera d’api 0.50
Olio di colza 1.00
Olio vinaccioli 1.00
Alcol cetilico 2.00
Metilglucosio sesquistearato 3.0
Fase C: allantoina 0.50
Vitageno F 2.00
Gruppo vit. ACE 2.00
Multivit Shuttle 4.00
Phenonip 0.50
Antiranz 1 gtt.
Fragranza fior di mandorlo 2 gtt.
Colorante rosso alimentare 4 gtt.
La crema mi sembra venuta carina, si asciuga velocemente sulla pelle ma ho come l’impressione di aver buttato olii e burri a caso senza alcuna cognizione di causa, la trovo un‘anima pia che mi spiega questa cosa una volta per tutte???
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Cri, io di solito divido i grassi in tre parti.
1/3 Oli leggeri (densità meno di 0.9 g/ml) – jojoba, dicaprylyl ether, ottildodecanolo etc.
1/3 Oli medi e pesanti
metà con la densità 0.9-0.925 g/ml – argan, vinaccioli, etc.
metà con la densità 0.925-0.96 g/ml – tocoferile, caprilico/caprico, etc.
1/3 Burri e cere (compreso le cere emulsionanti)
Poi cambio solo la percentuale totale dei grassi e/o tipo di emulsionante.
1/3 Oli leggeri (densità meno di 0.9 g/ml) – jojoba, dicaprylyl ether, ottildodecanolo etc.
1/3 Oli medi e pesanti
metà con la densità 0.9-0.925 g/ml – argan, vinaccioli, etc.
metà con la densità 0.925-0.96 g/ml – tocoferile, caprilico/caprico, etc.
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Poi cambio solo la percentuale totale dei grassi e/o tipo di emulsionante.
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Intanto grazie alla mia quasi omonima Kri, quanto meno ho una base con la quale partire, adesso posso cercare la densità degli olii e burri che uso di solito, e poi faccio come te.
Si,la cera d’api è una cosa voluta, volevo avere un “tocco asciutto” , perché le altre creme fatte vanno sempre bene per le altre, ma per me le sento unte. Non riesco a capire se è la mia pelle che è più secca, oppure se è solo per il fatto che non sono abituata ad “indossare” creme da giorno.
Si,la cera d’api è una cosa voluta, volevo avere un “tocco asciutto” , perché le altre creme fatte vanno sempre bene per le altre, ma per me le sento unte. Non riesco a capire se è la mia pelle che è più secca, oppure se è solo per il fatto che non sono abituata ad “indossare” creme da giorno.
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Leggo dai miei appunti che scrivo ogni volta che vedo qualche ingrediente: svolge (dovrebbe) azione purificante, antiseborreica anche per i punti neri, rinfrescante ed emolliente.
Edito: in realtà la svolge a pieno come integratore alimentare, ma avevo letto che è possibile anche fare dei decotti da applicare sul viso, quindi ho pensato di metterla nella crema.
Kri: no, non l’ho ancora provato il dry flo, potrebbe essere una soluzione? Non capisco perché sulla faccia di mia sorella la crema si asciuga subito e sulla mia no, abbiamo un anno di differenza, la pelle è praticamente uguale, e pure io mi sento sempre questa “patina” che è un po’ fastidiosa. Ma potrebbe essere che mentre mia sorella si è sempre “incremata”, io ho praticamente cominciato a farlo solo da pochi mesi, e mai prima nella vita? (non mi uccidete, prima ero una camionista, ora sono una lolina )
Edito: in realtà la svolge a pieno come integratore alimentare, ma avevo letto che è possibile anche fare dei decotti da applicare sul viso, quindi ho pensato di metterla nella crema.
Kri: no, non l’ho ancora provato il dry flo, potrebbe essere una soluzione? Non capisco perché sulla faccia di mia sorella la crema si asciuga subito e sulla mia no, abbiamo un anno di differenza, la pelle è praticamente uguale, e pure io mi sento sempre questa “patina” che è un po’ fastidiosa. Ma potrebbe essere che mentre mia sorella si è sempre “incremata”, io ho praticamente cominciato a farlo solo da pochi mesi, e mai prima nella vita? (non mi uccidete, prima ero una camionista, ora sono una lolina )
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azz semplificativa?Cri, io di solito divido i grassi in tre parti.
1/3 Oli leggeri (densità meno di 0.9 g/ml) – jojoba, dicaprylyl ether, ottildodecanolo etc.
1/3 Oli medi e pesanti
metà con la densità 0.9-0.925 g/ml – argan, vinaccioli, etc.
metà con la densità 0.925-0.96 g/ml – tocoferile, caprilico/caprico, etc.
1/3 Burri e cere (compreso le cere emulsionanti)
Ora capisco il tuo titolo gh
Io devo prima togliermi dalla testa che il capryl caprico è un olio leggero..... uffa lo so ma non riesco a convincermene
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Io non faccio divisioni, anzi credo che le mie cascate abbiano andamento simil-parabolico. Con spostamento del culmine più verso il pesante o più verso il leggero a seconda dell'effetto che voglio ottenere.
...perchè io VI VEDO
"Dovrei mettere all'ingresso del forum avete presente quei metal detector tipo negli aeroporti? Quando suona, faccio lasciare giù la scatoletta di bicarbonato e faccio passare solo senza."
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Io anche, dipende dalla crema.
Per me e per le mie dermosimili, di solito faccio pochissimi ultraleggeri, poco di più i molto pesanti o i burri, e la parte da leone la fanno i medi. Però se la crema è per mia mamma aumento un pochino i leggeri e un po' di piu' i burri... poi dipende anche dalla percentuale generale dei grassi.. se per esempio voglio una crema leggerissima, gli oli leggerissimi tendo a non metterceli per niente o quasi, perchè tornano fuori... insomma... BOH!
:risat:
Per me e per le mie dermosimili, di solito faccio pochissimi ultraleggeri, poco di più i molto pesanti o i burri, e la parte da leone la fanno i medi. Però se la crema è per mia mamma aumento un pochino i leggeri e un po' di piu' i burri... poi dipende anche dalla percentuale generale dei grassi.. se per esempio voglio una crema leggerissima, gli oli leggerissimi tendo a non metterceli per niente o quasi, perchè tornano fuori... insomma... BOH!
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Ciao CapaIo non faccio divisioni, anzi credo che le mie cascate abbiano andamento simil-parabolico. Con spostamento del culmine più verso il pesante o più verso il leggero a seconda dell'effetto che voglio ottenere.
Visto che è un dilemma per tutti sta cascata di grassi, potresti fare un esempio (lo so che rompo )
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Sto seguendo con interesse e vorrei conferme o smentite. Per crema leggera non si intende una crema con una percentuale bassa di grassi? Mentre se di questa percentuale sposto il culmine, come dice Lola, verso gli oli leggeri o pesanti, intevengo sull'effetto che voglio ottenere? Verso oli leggeri per ottenere un effetto di veloce assorbimento ma con un ritorno degli oli dopo un'oretta per esempio, verso oli pesanti per avere una crema con effetto che non si asciuga immediamente ma che si assorbe dopo un pò. Cosa c'è di esatto e sbagliato in tutto questo?
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- Grande Capa
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Ma che c'è che non è chiaro nel topi c sulla cascata?
Tenete conto che non sono cose che io abbia mai potuto leggere in alcun libro, ho dovuto scoprirle da me.
Abbiamo alcuni punti fermi su cui siamo, spero, tutti d'accordo.
Tante cere: crema asciutta
Tanti oli leggeri e difendibili: crema che pare leggera, che si assorbe subito, ma solo in caso di pelle con tendenza all'untuosità torna fuori con lucido supplementare
Tanti oli pesanti:crema senza dubbio grassa.
Il nostro scopo è fare un qualcosa che si spalmi bene senza frenare sulla pelle quindi non possiamo mettere insieme sostanze che hanno pesantezza troppo diversa. (continuo domani devo uscire)
Tenete conto che non sono cose che io abbia mai potuto leggere in alcun libro, ho dovuto scoprirle da me.
Abbiamo alcuni punti fermi su cui siamo, spero, tutti d'accordo.
Tante cere: crema asciutta
Tanti oli leggeri e difendibili: crema che pare leggera, che si assorbe subito, ma solo in caso di pelle con tendenza all'untuosità torna fuori con lucido supplementare
Tanti oli pesanti:crema senza dubbio grassa.
Il nostro scopo è fare un qualcosa che si spalmi bene senza frenare sulla pelle quindi non possiamo mettere insieme sostanze che hanno pesantezza troppo diversa. (continuo domani devo uscire)
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Wow, proprio oggi ero arrivata anch'io alla stessa conclusione! Sono felice!!! :yuhu: :fiesta: :yuhu:Lola ha scritto:Io non faccio divisioni, anzi credo che le mie cascate abbiano andamento simil-parabolico. Con spostamento del culmine più verso il pesante o più verso il leggero a seconda dell'effetto che voglio ottenere.
Adesso aspetto la prosecuzione del discorso interrotto di Lola...sento che sto per passare ad uno stadio di conoscenza superiore!
Per dare il mio contributo alla discussione (e anche per chiedere conferma di non stare pensando caxxate) vi dico cosa avevo pensato oggi: gli olii non andrebbero distribuiti equamente secondo la diffondibilità (come ho fatto fino ad oggi ), ma secondo un gaussiana asimmetrica che viene centrata più o meno avanti sulla scala di diffondibilità degli olii a seconda dell'effetto che si vuole ottenere. Es se voglio crema leggerissima devo centrare sugli olii leggeri e quindi mi rimarrà praticamente solo una coda della gaussiana, se voglio crema mediamente nutriente centrerò sugli oli medi, una cosa tipo
10% olii leggerissimi
30 leggeri (compresa jojoba che però considero come cera per l'effetto asciutto)
35 medi
15 pesanti
10 burri
In più considero anche che le cere che utilizzo nel mio sistema emulsionante contribuiscono a dare l'effetto asciutto.
Ho capito bene? Ditemi di sì, che io mi sento come se avessi avuto l'illuminazione!!! :ping: :ping: :ping: :ping:
PS: Galatea, mi interessa il discorso che facevi sulle creme leggerissime. Mi fai un esempio così capisco meglio?
Ultima modifica di melarossa il 19/09/2010, 0:10, modificato 1 volta in totale.
melarossa
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- Iscritto il: 03/02/2010, 12:02
si tutti i punti che hai citato mi sono ben chiari. Non mi è chiaro quando usare più oli leggeri, quando un pò più pesanti, etc Io per esempio metto un pò di tutto, dai leggeri ai burri- cere però non capisco quando devo aumentare gli uno o gli altri e in che proporzioni...Lola ha scritto:Ma che c'è che non è chiaro nel topi c sulla cascata?
................
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Melarossa é esattamente il concetto che volevo esprimere io, brava.
Dunque noi possiamo intervenire su tre parametri quando progettiamo la cascata dei grassi: percentuale, scelta e distribuzione.
La percentuale mi dice quanto è grassa la crema.
la scelta mi dice come si spalmerà.
la distribuzione imprime il carattere al prodotto.
La crema ideale è quella che si spalma bene, non si asciuga prima di aver finito di applicarla, non frena all'improvviso. Certo a seconda del target a cui è rivolta sarà una crema che si asciuga del tutto oppure che rimane unta, ma dev'essere un effetto voluto e non casuale.
Siccome mi interessa tantissimo l'argomento e ci voglio fare qualche studio simil-matematico se qualche spignattatrice esperta o per lo meno brava a distinguere se la reologia di un prodotto va o non va mi segnalasse qualche formula con commento su spalmabilità ed untuosità nel tempo cercherei di fare dei diagrammi cartesiani di confronto in modo da elaborare una specie di mezza teoria matematica.
Partiamo dalla scelta dei grassi:
sappiamo che le cere lungi dall'ingrassare asciugano, che i burri ingrassano in proporzione alla loro morbidezza a temperatura ambiente (più sono morbidi più ungono (continua)
Dunque noi possiamo intervenire su tre parametri quando progettiamo la cascata dei grassi: percentuale, scelta e distribuzione.
La percentuale mi dice quanto è grassa la crema.
la scelta mi dice come si spalmerà.
la distribuzione imprime il carattere al prodotto.
La crema ideale è quella che si spalma bene, non si asciuga prima di aver finito di applicarla, non frena all'improvviso. Certo a seconda del target a cui è rivolta sarà una crema che si asciuga del tutto oppure che rimane unta, ma dev'essere un effetto voluto e non casuale.
Siccome mi interessa tantissimo l'argomento e ci voglio fare qualche studio simil-matematico se qualche spignattatrice esperta o per lo meno brava a distinguere se la reologia di un prodotto va o non va mi segnalasse qualche formula con commento su spalmabilità ed untuosità nel tempo cercherei di fare dei diagrammi cartesiani di confronto in modo da elaborare una specie di mezza teoria matematica.
Partiamo dalla scelta dei grassi:
sappiamo che le cere lungi dall'ingrassare asciugano, che i burri ingrassano in proporzione alla loro morbidezza a temperatura ambiente (più sono morbidi più ungono (continua)
...perchè io VI VEDO
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