Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da Solaria »

Concordo con Francesco, questo topic è davvero interessante ed istruttivo.
Andrebbe davvero lasciato in evidenza affinché si possa arricchire man mano con le considerazione e le esperienze di tutti.
Per me il mondo delle polveri è una jungla e grazie a questo topic sto iniziando a capirci qualcosa. :popcorn:
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da tagliar »

Robys, io non metto in dubbio l'effetto soft focus delle polveri, ma l'effetto che queste polveri hanno nelle creme che ne decantano questo effetto.

Sarà che sulla mia pelle io vedo pochi effetti che vengono decantati dai principi attivi delle creme, però temo che l'effetto soft focus sia solo prerogativa di Photoshop. :twisted:

Ribadisco... stupitemi con le vostre creazioni... passiamo dalla teoria alla pratica. :)
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da MissMartina »

Tagliar, usi creme viso spignattate?
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da tagliar »

Uso un siero spignattato da me.
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da MissMartina »

Crema viso la usi? Quale usi?
Nel siero i soft focus proprio no :?
Ma ti mando un pochino di Suprema e fai una prima prova? Non sarà la crema per te, però può essere un punto di partenza.
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da robys »

@lulù58 e missmartina: siccome sottoscrivo la notazione di Lola, ovvero che l'effetto softfocus scompare con il trucco, ho naturalmente studiato un trucco per il trucco, che al di là del gioco di parole è una maniera per smentire la facile suggestione che nei decorativi l'effetto non si possa ottenere.
Se il nostro effetto si vanifica col trucco, troviamo una maniera di applicarlo durante e/o dopo!
Come dicevo in apertura, è tutta una questione di scelte; inserire in fondotinta liquidi filler composti da miche è complicato, perché i pigmenti del fondotinta dovranno avere il gioco maggiore e trovare una combinazione soddisfacente non è semplice, specie se ragioniamo su un conflitto: noi vogliamo che i pigmenti attraggano e distribuiscano la luce in modo uniforme, non che la deviino. Per cui l'equilibrio, in questi casi, richiede abilità acrobatiche. Ma chi ci impedisce di inserire cuscinetti come microsfere di silice e/o silicone, o ancora sfere rivestite da titanio biossido in bassa percentuale, o correttori di discromie, visto che il titanio comunque ci servirebbe? Questi si depositeranno sulle zone concave, riempiendole, e su di essi i pigmenti scorreranno più in superficie, come su una piccola pedana, ed è chiaro che qui l'effetto non sarà propriamente softfocus ma leggermente riempitivo, una sorta di sovraesposizione per annullamento delle profondità.

Ma il bello viene, naturalmente, quando decidiamo invece di studiare decorativi in polvere. Si potrebbe per assurdo arrivare a fare fondotinta compatti trasparenti con effetto 'la morte ti fa bella', utilizzando riempitivi, silice, microsfere di silice, microsfere di silicone e ronaflair flawless che avendo un leggero colore pescato si adatta a meraviglia all'incarnato.
Qualcuno conoscerà quel piccolo capolavoro di vanità firmato madina, un gel di microsfere trasparente e compatto che applicato dopo il trucco, o solo dopo l'idratante, sfida le leggi della decomposizione; noi potremmo trovare una maniera di farlo e forse persino migliorarlo, e questo lo dico non per invogliare a una rivoluzione ma per sottolineare ancora come quello che ci sfugge è l'enorme potenzialità di queste polveri.

Insomma, c'è un mondo che porta il fotoritocco a portata di pennello, ma c'è davvero da rompersi il capo a trovare le combinazioni vincenti.
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da tagliar »

MissMartina ha scritto:Crema viso la usi? Quale usi?
Nel siero i soft focus proprio no :?
Non uso crema, solo siero: ho la pelle grassa e le creme le trovo pesanti, però se devo fare delle prove, non ho nessun problema a testarle.
Dato che mi trucco, le proverei il sabato e/o la domenica mattina perchè in quei giorni mi trucco nel pomeriggio e non alle 6.30 del mattino come quando vado al lavoro (addirittura, se il sabato non esco proprio di casa come mi è successo ieri, non mi trucco neppure).

EDIT: Robys, qual è il prodotto Madina di cui parlavi?
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da robys »

@tagliar: visto che il topic assume anche un rilievo teorico, vorrei brevemente spiegare, in attesa di dimostrazioni, perché sarebbe a mio parere da prediligere una crema fluida a un siero, per ottenere un buon effetto softfocus.
Il siero, come sappiamo, ha due punti di debolezza: la stabilità e la fase grassa ridotta.
Una percentuale di polveri come quella che sarebbe necessaria a procurare un effetto visibile a prova di tagliar finirebbe per mandare in tilt il siero in poco tempo e, in caso di filler idrofobi, persino di precipitare sul fondo nel lungo periodo.
Una fase grassa parsimoniosa, anche quando trovassimo un modo per rendere stabile un'emulsione tanto caricata, non solo non basterebbe a sostenere i filler, ma rischierebbe di vanificare tutto l'effetto perché non potrebbe mai scorrere sulla pelle e distribuire bene le polveri. Si asciugherebbe in un attimo, depositando sul viso chiazze sfarinate o più compatte, che oltre a tirare producono quello strano effetto Picasso in base al quale una guancia cadaverica si estende oltre lo zigomo, a rate, come la peggiore delle cambiali estetiche.
Di tanto in tanto capita di vedere celebrità su cui chiazze bianche qui e lì distribuite si evidenziano sotto i riflettori, e questo perché del trucco riempitivo è stato aggiunto, per coprire le rughe, ex post, ma in misura tale da asciugare i lipidi della pelle e riaffiorare in tutta la sua sesquipedale bruttezza.
Questo errore va evitato come la giarna maligna.
Di nuovo, i commerciali fanno scuola: i sieri non trasparenti in vendita in giro hanno principalmente titanio biossido e qualche mica, al limite pochissimo filler, perché il titanio a piccole dosi aiuta a uniformare e non fa correre grandi rischi (si veda lierac, per citarne una che fa scuola in questo senso).

Una fase grassa importante invece fa da ottimo lubrificante, aiuta la distribuzione della luce e gioca un assist per i filler.
Per questo una buona crema fluida, con sistema emulsionante più collaudato di quello dei sieri, farebbe al caso nostro.
Intanto sarebbe superstendibile, aspetto di primaria importanza per evitare accumuli o distribuzioni diseguali sulla pelle.
Non avrebbe cere, che con le polveri formano un amalgama tipo pasta per pizza, potrebbe avere quella buona idratazione che serve a contrastare l'asciugatura dei filler, accoglierebbe per cm quadrato la giusta percentuale di polveri, con una sua adesività e scorrevolezza, potrebbe insomma fare la differenza.
In giro si trovano creme, spacciate per sieri, che funzionano eccome, perché in fondo, se ci pensate, il vestito è sempre lo stesso: in un primer le polveri si devono stendere e fissare agevolmente sulla pelle, e devono rimanerci il più possibile.
Una crema fluida simulerebbe i principi del primer, con l'aggiunta però di attivi che permettano una migliore sensazione di agio.

Il madina si chiama Revolution crystal glass powder.
Ecco come si presenta (se vuoi poi cancello la foto, qui a carattere dimostrativo)
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L'inci è fatto solo di polymethylsesquioxane (in parole commestibili le nostro gc sphere 3A),
Dimethicone per bagnare, dimethicone/vinyl domethicone crosspol (in parole spignattatorie il nostro gc silicone gel), silica per compattare (ovvero microsfere di silica, probabilmente, non silice) e un bel filler per discromie, che varia dal nulla, per la versione trasparente, al balance green o red, in percentuale così esigua da lasciare praticamente invariato il prodotto.
Lo prelevi con pennello, si forma un sottilissimo strato pulviscolare non volatile tra le setole, con effetto bagnato impalpabile che evita che precipito o svolazzi e lo rende adesivo sulla pelle. Vetrifica la faccia e ti rende così perfetto da sfidare i trattamenti laser.
Anche una persona razionale come te non potrebbe non rimanere colpita.
Dimenticavo: naturalmente asciuga senza seccare, più e meglio di quelle scomode salviette di kiko che le ragazze hanno la delicatezza di tirar fuori nei momenti meno convenienti! :)
Ultima modifica di robys il 25/10/2015, 14:06, modificato 1 volta in totale.
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da lulù58 »

:oo: Robys, mi stai aprendo un mondo finora sconosciuto :allah: :allah: :allah:
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da MartinaCosmEthics »

Vi prego riproducetelo :allah:
 il percorso più breve tra due punti è una retta l'ostacolo più inutile tra due punti è la fretta
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da tagliar »

Robys, io non ho mai detto di volere l'effetto soft focus con un siero (ho detto solo che io uso un siero e non una crema, almeno in questi ultimi anni), ma che vorrei vederlo in una crema (chiamatemi San Tommaso per cui finché non lo vedo su di me non ci credo :lol: ).

Comunque MissMartina mi spedirà una sua crema, così vediamo se da miscredente divento discepola dell'effetto soft focus. :D:
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da robys »

Scusate la prolissità ma aggiungo un aspetto, senza rieditare quanto sopra: una crema fluida andrebbe gelificata solo con xantana, ancora meglio se smooth flow, con bassissima bavosità. Eviterei il carbomer primo perché i filler tendono a smollarlo, e a una crema fluida smollata preferisco per ovvi motivi una crema fluida programmata.
(In realtà esiste un trucco per evitare che il ronaflair ldp white o i balance smollino i carbomer 20 e 31: inserirli in tutta l'acqua della preparazione prima di ogni altra cosa; l'acqua si colorerà.
Solo dopo dividere l'acqua per i due gel e mettere carbomer e xantana a idratare. Vedrete che il gel di carbomer impiegherà molto, molto più tempo a idratarsi, dal momento che l'acqua sarà già impegnata dai filler. Quando sarà idratato vi sembrerà persino un po' farinoso, una sorta di poltiglia ma non demordete e non preoccupatevi: il gel, tamponato, verrà bene, non sarà molle, e oltretutto vi eviterà di disperdere molte polveri nella fase grassa, con le difficoltà e le perdite che conosciamo).
In secondo luogo io non cerco un polimero che scompaia a contatto con la pelle, ma un bel gelificante che mi faccia massaggiare e mia dia quel senso di idratazione che contrasta con l'assorbenza dei filler.
Parola che proverò a star zitto per i prossimi due mesi.

@tagliar: si hai ragione. Mi sono fatto prendere dagli argomenti ma sai cosa?
La questione mi appassiona perché io sono esattamente come te, cerco prove fino alla completa persuasione.
Questo è uno dei casi in cui ho ragionevoli motivi di pensare che sia solo la nostra attuale inesperienza a impedirci di sfruttare il potenziale delle polveri.
Ultima modifica di robys il 25/10/2015, 14:28, modificato 1 volta in totale.
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da Sharon1991 »

Complimenti per gli interventi Robys, sono rimasta affascinata. No non stare zitto :cry: se hai altri interventi commenta pure che qua siamo tutti interessati :D:
Ho già messo gli ingredienti che hai elencato nel carrello (e so già che non sarò l'unica) Emoticons by Follettarosa
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da MissMartina »

Marti, son tutti così i primer, non sono il Madina (che non conoscevo, grazie Robys!).
Alcuni sono talmente performanti che possono essere picchiettati anche solo dove c'è il "guaio" (la ruga, la discromia ecc), anche sopra il trucco.
Ho la ruga del pensatore, ancora poco profonda (perché penso poco forse) e ci vado sopra con il Porefessional di Benefit: tutto il sinteticume si deposita nella falla, aderisce alla pelle e la rughetta sparisce per qualche ora.

Robys, sai che penso che si tratti proprio di Aerosil invece? Proprio per l'effetto glass.
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da lulù58 »

Emoticons by Follettarosa Sharon, come hai ragione Emoticons by Follettarosa... il carrello si sta riempiendo "pericolosamente" :oo:

EDIT: Robys, anche questo può andare, oltre il silicone in gel?
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da MissMartina »

Robys guai a te se taci!
Hai messo per iscritto tanti ottimi spunti ;)
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da robys »

Marti, io non credo sia aerosil. Prova a bagnare l'aerosil, fosse anche maligel, con esteri similsiliconici: risulterà una gomma che sulla pelle sfarina (tipo das) e comunque te ne servirà una vagonata. Qui la silica serve a compattare sicuramente: per farlo dovrebbero utilizzare una dose superiore alle microsfere di silicone, e quella silica micronizzata avrebbe un peso diverso, tenderebbe presto o tardi a creare un polverone.
Oltretutto avrebbe più senso usare sfere, non polveri disaggregata. Perché oltre a essere più logico, hai anche un migliore controllo sul diametro, in questo caso indispensabile per coprire le rughe.
Scommetto tre rossetti di lola che siano microsfere.

Aggiungo che, post trucco, i primer sono da preferire in polvere, non in crema. I grassi della crema rendono si più spalmabile il prodotto, ma scivolano su quelli del trucco e rischiano di pasticciare.
L'ideale è usare correttori ottici che fissandosi facciano anche da cemento per il trucco.
Per questo trovo geniali prodotti come quello di Madina.
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da robys »

@lulù: questo prodotto mi incuriosisce ma, gc volendo, lo avrò solo in settimana e lo lavorerò.
Sono convinto sia ben performante ma fai attenzione: la dimensione media delle particelle è circa tre volte superiore alle sfere di silice e due volte superiore a quelle di silicone.
Questo vuol dire che si aggregheranno più facilmente, e dunque il suo impiego immagino sia ideale in quei prodotti che hanno corpo palpabile e scopi leggermente diversi, ovvero i fondotinta liquidi, in cui ai pigmenti serve un piedistallo di sostegno per creare zone meno all'ombra.
Allo stato attuale non l'ho provato, ma sicuramente studierei una combinazione, se cercassi qualcosa di impalpabile.
Un correttore da applicare dopo il trucco non deve sostituirsi a questo, non deve notarsi affatto.
Per cui le inserirei, dopo averle provate, solo in combinazione con gli altri e previa sperimentazione alla luce, onde evitare che il viso risultasse innaturalmente cereo.

Perché non ci mettiamo di buzzo buono e sperimentiamo in team?
Servirebbero piccoli geni del make up, le intuizioni di lola e il guizzo di Ludovica.
Da solo non potrei farcela con tante donne e Tagliar che mette il dito tra le mie piaghe!
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da lulù58 »

grazie Robys :heart:
robys ha scritto:Perché non ci mettiamo di buzzo buono e sperimentiamo in team?
Servirebbero piccoli geni del make up, le intuizioni di lola e il guizzo di Ludovica.
... bene... io mi metto in un angolino e aspetto :oops: ... figurati se mi azzardo a formulare una cosa così innovativa: neanche una crema ho mai formulato :toilet:

EDIT: sappici dire, poi, per quel prodotto, cosa ne pensi...pendiamo TUTTI dalle tue labbra
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Re: Sfida: effetto "soft focus" finzione o realtà?

Messaggio da MissMartina »

Robys, hai mai bagnato le mani dopo aver toccato Aerosil? Il Makimousse ha differente resa reologica.
Con riferimento al primer post trucco (ripeto, su zona problematica only) esso va picchiettato, non steso (che fa mappazza). Mi pareva di averlo scritto più su.
Buon lavoro!
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