I filtri solari si dividono in due categorie: filtri fisici e filtri chimici.
I filtri chimici sono vietati dai vari disciplinari che si occupano di ecocompatibilità, tra l'altro è dimostrato che fanno bioaccumulo provocando bei danni ambientali.
Nei solari eco-bio troveremo quindi solo filtri fisici. Essi sono ossido di zinco (inci name: Zinc Oxide) e biossido di titanio (inci name: Titanium Dioxide): possono essere micronizzati e rivestiti (anche con silicone: in questo caso non sono più ecocompatibili; nell’inci possono apparire con la seguente dicitura e in ordine sparso: Titanium Dioxide, Zinc Oxide, e Trimethoxycaprylylsilane)
... Lo zinco ricoperto o meno va più o meno sempre bene. Normalmente serve per gli UVA e la sua curva di assorbimento si flette per glu UVB ma ne esiste un tipo da nanotecnologia che per gli UVB funziona abbastanza bene. Difficile capire quale stiano usando perchè l'INCI è lo stesso. Attenzione: una recente circolare Unipro (associazione dei produttori cosmetici) del 21/1/2009 ha ricordato che la Commissione Europea in effetti vieta l'utilizzo dell'ossido di zinco come schermo solare, si può leggere qui; a breve , entro giugno 2009, sarà pubblicato il nuovo Regolamento Cosmetici che avrà un allegato VI con elencati i filtri solari ammessi, aspettiamo di poterlo conoscere.
Aggiornamento del 30/4/2013: il nuovo Regolamento Cosmetici ormai entrato in vigore non comprende all'allegato che elenca i filtri solari consentiti l'ossido di zinco, tuttavia la questione è superata dal fatto che in tutti cosmetici è consentito inserire ossido zinco fino al 25%, ed in Europa gli schermi solari sono considerati cosmetici.
La banda degli UVB va da 290nm a 360nm mente gli UVA va da 360 a 400 nm.
... Il biossido di titanio serve per gli UVB (quelli che fanno diventare la pelle rossa) ed assorbe ben poco tra i 380 e 400 nm (UVA) ma alcuni studi fanno sospettare che possa creare radicali liberi. Tali radicali vengono liberati dal titanio biossido micronizzato, non quello normale e cioè in polvere meno fine; ma lo mettono tutti micronizzato perchè altrimenti ci si spalma di un pastone bianchissimo. Serve quindi o che sia ricoperto o che sia anche lui da nanotecnologia con aggiunta di manganese (in questo caso si chiama optisol). Difficile capire quale stiano usando (titanio semplice o con manganese) perchè l'INCI è lo stesso.
Il punto principale è comunque la salute del consumatore e che quindi prima di approvare una sostanza si verifica tutta la documentazione inerente, tuttavia è pur vero che col tempo sempre nuovi studi possono svilupparsi, ed è anche per questo che ogni 3 anni le linee guida ecolabel sui filtri solari saranno riviste. Il Titanio micronizzato rivestito d'alluminio è per esempio stato ammesso in una formulazione (dovrebbe apparire nell'inci nel seguente modo, in analogia dei filtri rivestiti con silicone: Titanium Dioxide, Alumina).
L'ultima del 2006 (ricerca di parte visto che è del produttore) è che l'introvabile TiO(2):Mn (l'optisol) stabilizzerebbe sia avobenzone che octyl methoxycinnamate. Uno passa da un 20 ad un 63% di fotostabilità. L'altro da 24% a 83%. Resta sempre il problema della riconoscibilità dell’optisol, quindi un solare con avobenzone in copresenza di Titanium Dioxide non si sa se è stabilizzato grazie a quest’ultimo proprio perchè non si sa se sia con manganese o no. Quindi un solare con avobenzone è meglio che abbia in compresenza octocrylene e/o Mexoryl e Tinosorb (vedi punto 1 sui filtri chimici non fotostabili)
... Filtri chimici fotostabili:
1. Octocrylene : filtro UVB
2. Mexoryl:
- Terephthalylidene Dicamphor Sulfonic Ac= Mexoryl SX - filtro UVA
- Drometrizole Trisiloxane= Mexoryl XL - filtro UVB
3. Tinosorb:
- Bis-Ethylhexyloxyphenyl Triazine = Tinosorb S filtro UVA e UVB
- Methyilene Bis-Benzotriazolyl Tetramethylbuthylphenol = Tinosorb M - filtro UVA e UVB
4. Diethylhexyl Butamido Triazone: filtro UVA
5. Ethylhexyl Triazone: filtro UVB
6. Octyl methoxycinnamate = ethylhexyl methoxycinnamate filtro UVB, messo da solo in formula ancora regge in fotostabilità, ma se in co-presenza destabilizza l'avobenzone (vedi punto 1 dei filtri non fotostabili), il tutto si ristabilizza se sono presenti octocrylene e/o Mexoryl e Tinosorb.
... Filtri chimici non fotostabili:
1. Butyl Methoxydibenzoylmethane è l'avobenzone filtro UVA e parte UVB, è un filtro non fotostabile, è stabilizzato se in formula ci sono octocrylene e/o Mexoryl, Tinosorb, Diethylhexyl Syringylidene Malonate, Diethylhexyl 2,6-Naphthalate
2. Ethylhexyl Salycilate(potreste ancora trovare da qualche parte il fu octyl salicylate, vecchia denominazione, stessa sostanza): filtro UVB non fotostabile, si stabilizza in co-presenza con ethylhexyl triazone, tinosorb M o S, octocrylene, o mexoryl.
... Filtri chimici "problematici"
1. 4-Methylbenzyliden Camphor (4-MBC) : Filtro UVB parziale UVA, risulta fotostabile ma è sotto osservazione dalla Commissione Scientifica Europea dei prodotti al consumo (SCCP) in quanto ci sono rischi di tossicità; con recente parere del 2008 SCCP valuta questo filtro solare sicuro quando introdotto per un massimo del 4% esclusivamente in prodotti da spalmare sulla pelle, mentre non può escludere rischi per la salute quando presente in prodotti spray, aerosol, o ingeribili tipo stick labbra, rossetti.
Come il 4-Methylbenzyliden Camphor (4-MBC),anche i seguenti filtri sono sotto osservazione per possibile attività estrogena (rimane sempre valido il consiglio di lavarsi bene quando si torna dalla spiaggia):
2. Octyldimethyl-PABA (OD-PABA)
3. Benzophenone-3(Bp-3)
4. Homosalate (HMS)
5. Octyl-Methoxycinnamate (OMC): pare che da solo non regga tanto bene in fotostabilità quindi è meglio trovarlo in co-presenza di ethylhexyl triazone, tinosorb M o S, octocrylene, o mexoryl.
Consigli spiccioli:
evitare i solari con oxybenzone=benzophenone-3 in quanto genera radicali liberi, si accumula per via sistemica, interferisce con l'attività degli estrogeni;
evitare i solari che hanno filtri con attività estrogena (vedi sopra)
lavare sempre accuratamente i solari dalla pelle, mai andare a dormire con il solare in faccia o sul corpo.
Il forum di Lola consiglia: meglio comprare solari con filtri fotostabili più che con filtri fisici che hanno dimostrato negli anni di avere qualche problemuccio sia di inquinamento dei mari sia di penetrazione (in forma nano) cercare i solari più ricchi in antiossidanti tipo vitamina C, gamma orizanolo, tea verde, estratto di carota, resveratrolo et similia che limitano eventuali danni; comprando solari con filtri chimici sceglierli tra quelli che comprendono nella formula Tinosorb Mexoryl e Uvinul; se cercate buone protezioni chimiche le migliori... le trovate, incredibile ma vero, al supermercato, non in farmacia: i colossi della cosmetica della grande distribuzione fanno dei solari buoni e soprattutto sperimentati con test dermatologici su volontari, cosa che la maggior parte delle piccole aziende non fa e quindi dell'SPF scritto in etichetta non ci possiamo fidare più di tanto.
La Commissione Europea ha emanato nel settembre 2006 una raccomandazione che indica ai produttori criteri da seguire e informazioni da produrre al consumatore relativamente al grado di protezione fornito dai prodotti solari. In particolare raccomanda che il prodotto solare garantisca un'adeguata protezione anche ai raggi UVA, e che l'indice di questa protezione debba essere uguale o maggiore a 1/3 del SPF (protezione dagli UVB), es.: spf 30, protezione UVA 10 o più.
La raccomandazione non è vincolante per i produttori, si consiglia nell'acquisto di solari, in particolare di quelli con mix di filtri chimici e fisici, di sceglierli tra quelli che forniscono le informazioni sulla protezione sia per i raggi UVB che UVA.
Ancora una precisazione essenziale, di qualsiasi prodotto che vanti una protezione solare e contenga pertanto dei filtri solari chimici o fisici, che sia un solare, un idratante con spf, un fondotinta, una cipria compatta, uno stick, perchè si ottenga la protezione dichiarata in confezione bisogna applicarne una quantità pari a 2 mg per cm2 di pelle, l'applicazione deve essere ripetuta ogni 2 max 3 ore perchè l'effetto protettivo entro tale lasso di tempo decade; è una quantità notevole, per esempio volendo proteggere il viso/collo bisogna usare almeno 2,5 ml di prodotto ad ogni applicazione; usando una quantità inferiore non si può più confidare in una reale protezione e la diminuzione del SPF non è proporzionale alla quantità applicata ma semplicemente non è più calcolabile talmente è bassa e quasi irrilevante.
Si può quindi consigliare di usare prodotti con SPF solo se si ha una reale esigenza di proteggersi dagli UV e applicando la quantità congrua, in caso contrario si mette inutilmente a contatto la pelle con dei filtri che non sono in grado di assolvere alla funzione richiesta; in ogni caso, pur scegliendo di usare prodotti con spf in quantità di gradevolezza cosmetica
